Una data da segnare in rosso sul calendario quella di venerdì 11 marzo per Sefro, che sarà sede di partenza della quinta tappa della Tirreno – Adriatico che porterà, dopo 155 chilometri, la carovana a Fermo. Ancora una volta, dunque, la “Corsa dei due mari”, che di fatto apre la stagione su strada, fa tappa nell’entroterra maceratese.

“Una bellissima notizia che aspettavamo e per la quale stavamo lavorando da tempo – dichiara un soddisfatto sindaco Pietro Tapanelli – C’è grande entusiasmo per questo appuntamento, che farà accendere sul nostro territorio le luci della ribalta nazionale ed internazionale, e soprattutto voglia di ripartire con questi eventi di grande sport per i nostri piccoli centri. Scherzosamente ho detto in sede di presentazione che parto e arrivo a casa, visto che mia madre è originaria di Fermo, per cui mi sento anche emotivamente coinvolto, oltre che, come sindaco, soddisfatto per questa opportunità”.
Dopo l'arrivo a Sassotetto, con il passaggio a Sarnano nella 5à tappa, la 7à frazione della Tirreno - Adriatico, la corsa dei due mari, ha preso il via da Pieve Torina, con la conclusione a Loreto.

Ancora una volta, dunque, il territorio maceratese mostra alla carovana, e non solo, le ferite provocate dal sisma e non ancora rimarginate.

"Abbiamo ancora una volta acceso i riflettori sulla nostra terra - il commento del sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci, che ha dato il via alla tappa - Emozionante il momento della partenza, con tutti i cittadini di Pieve Torina che erano presenti ad applaudire i corridori. Un momento che vuole ricordare a tutti come bisogna restituire a questa terra la dignità tolta alla popolazione dagli eventi sismici. Abbiamo voluto fortemente questo evento proprio per dire che noi ci siamo, siamo ancora qua resilienti, ma abbiamo bisogno di un aiuto certo e veloce per continuare a vivere in queste terre. E' questo il messaggio che vogliamo lanciare".

f.u.
“Apriremo alla corsa la zona rossa per far capire quanto ancora siamo indietro con la ricostruzione”.
Ancora una volta il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, denuncia i ritardi della ricostruzione e la sua posizione resta chiara anche mentre è pronto a dare il via nel suo paese la partenza della settima tappa della Tirreno - Adriatico che, dopo il rinvio avvenuto a marzo, vede il 7 settembre come data ufficiale d'avvio.

La 55esima edizione della storica ed amata corsa ciclistica del Bel Paese terminerà il 14 settembre a San Benedetto del Tronto, tenendo conto delle normative anti-Covid e prevederà otto tappe anziché sette. Di queste, la settima è proprio la Pieve Torina - Loreto con i suoi 181 km di percorso.

"Una buona notizia per il ciclismo nazionale che inizia a ripartire, ed una grande soddisfazione per il nostro Comune riuscire ad ospitare nuovamente questo grande evento - sottolinea il primo cittadino -  Alessandro Gentilucci - . Pieve Torina si sta già preparando ad accogliere l'imponente macchina organizzativa della Tirreno - Adriatico che arriverà il 13 di settembre".

Ma la scelta di confermare la disponobilità del proprio paese rappresente, per il sindaco, non solo l'opportunità di far conoscere il territorio e le sue bellezze, ma anche "l’occasione per documentare, visto che apriremo alla corsa il centro storico e quindi la nostra zona rossa, l’inerzia di questi quattro anni in fatto di ricostruzione. 
L'edizione 2020 della Tirreno - Adriatico non la dimenticheremo facilmente, e riuscire a correrla nonostante tutto - conclude Gentilucci - significa puntare sulla ripartenza, la ripartenza dello sport come settore professionale e la ripartenza dello sport come volano per l'economia ed il turismo del nostro territorio. Ma abbiamo bisogno di ripartire davvero, di accelerare sulla ricostruzione, altrimenti se il traguardo continua a rimanere così lontano ed in salita temo che saremo in pochi ad arrivare a fine corsa”.

GS
E’ in programma dal 7 al 14 settembre e fra le tappe di quest’anno, oltre alla ormai tradizionale Sassotetto, ci sarà anche Pieve Torina dove è prevista la partenza della settima tappa. Negli anni scorsi l’evento era stato ospitato invece dal Comune di Castelraimondo.

Quella del 2020 è la 55esima edizione e prevede tre tappe adatte ai velocisti, due mosse per finisseur, due di montagna con un arrivo in salita a Sarnano-Sassotetto e la classica cronometro conclusiva a San Benedetto del Tronto. Il dislivello totale della corsa è di 15mila metri. Certamente sarà un’edizione particolare, a causa dell’emergenza pandemica, che ha obbligato a differire il periodo della competizione ma anche a prevedere otto tappe anziché sette come da tradizione.

Il fatto che si sia riusciti a non annullare l’evento di quest’anno la dice comunque lunga sull’importanza del ciclismo in un’ottica di ripartenzadel Paese, dato che questo sport è un veicolo formidabile per rilanciare il turismo e l’economia. Ai nastri di partenza sono previsti quasi tutti gli atleti che poi parteciperanno al Giro d’Italia di ottobre cosa che assicurerà alla Corsa dei Due Mari un altissimo livello.

Di seguito la descrizione delle tappe:

Tappa 1, Lido di Camaiore – Lido di Camaiore (133km)
Tappa suddivisa in due parti entrambe in circuito. Nei primi 90 km circa si percorre 3 volte il circuito del Monte Pitoro (salita dal versante Massarosa) di circa 26 km scendendo su Camaiore. Dopo il terzo passaggio si iniziano due giri quasi completi di un grande circuito di circa 19 km tra Pietrasanta e Lido di Camaiore completamente pianeggiante.

Tappa 2, Camaiore – Follonica (201 km)

Tappa mossa e articolata specialmente nella seconda parte. Partenza da Camaiore e attraverso Montemagno si raggiunge prima Pisa e poi il Livornese per abbandonare la parte completamente pianeggiante e salire a Castellina Marittima (GPM) dove proseguendo verso sud si attraversano Riparbella e Canneto (TV). Una volta terminato il lungo tratto che segue prevalentemente in discesa si entra nel circuito finale di 20 km caratterizzato dal brevissimo strappo “dell’Impostino”

Tappa 3, Follonica-Saturnia (217 km)

Tappa molto lunga e ondulata. Si attraversa il Grossetano per svoltare nell’entroterra a Capalbio. Si scala una prima volta il Muro di Poggio Murella (pendenze fino al 20%) per passare vicino a Saturnia e toccando Sovana, Sorano e Pitigliano ritornare una seconda volta a scalare il Muro di poggio Murella dalla cui cima mancheranno meno di 9 km all’arrivo. Ultimi chilometri per la prima parte in discesa e quindi sempre a salire fino all’arrivo con pendenze attorno al 6/7 per cento.

Tappa 4, Terni – Cascia (194 km)

Prima tappa di Montagna. Si raggiunge la massima quota di questa Tirreno-Adriatico EOLO al GPM denominato Rifugio Perugia a quota 1521 m. Prima parte quasi pianeggiante composta da ondulazioni e falsopiani sempre a salire. Dopo Castelsantangelo sul Nera inizia la parte molto impegnativa dei Monti Sibillini. Si scala la Forca di Gualdo che immette nella Piana di Castelluccio. Strade ampie sempre in salita a sfiorare la doppia cifra. Segue la risalita al Rifugio Perugia (l’edificio si trova appena dopo lo scollinamento) e la discesa fino alla periferia di Norcia per affrontare l’ultimo strappo di Ospedaletto. Ultimi chilometri per la prima parte in discesa fino all’abitato di Cascia dove la strada sale con pendenza media blanda.

Tappa 5, Norcia – Sassotetto (202 km)

Tappa molto impegnativa con numerose salite di cui 3 classificate GPM. In partenza si scala la Forca di Ancarano (non classificata GPM) per entrare nei monti Sibillini. Dopo Visso si sale al Santuario di Macereto preceduto dallo scollinamento di Santa Margherita. Raggiunta Polverina inizia una sequenza di salite e discese che non ha attimi di respiro e/o pianura fino all’arrivo. Si scalano tra le altre le salite di San Ginesio, Gualdo e Penna San Giovanni. Il tracciato si presenta estremamente articolato sia altimetricamente che planimetricamente. Salita finale al Sassotetto da Sarnano di 14.2 km al 5.8 per cento di media e con massime fino al 12 per cento. Ultimi chilometri della tappa coincidono con la salita finale al Sassotetto. Si tratta di una salita dalla pendenza abbastanza costante tra il 6 e il 7 per cento con alcuni picchi locali oltre il 10 per cento e costituita da lunghi rettilinei intervallati da tornanti. La pendenza si addolcisce a ridosso dell’arrivo.

Tappa 6, Castelfidardo – Senigallia (175 km)


Tappa ondulata nella prima parte e in seguito pianeggiante, non particolarmente impegnativa. Da Numana, attraverso Ancona (parte esterna), Offagna, Jesi e Ostra si svolge un percorso di avvicinamento a Senigallia dove si percorreranno 4 giri di un circuito di circa 16 km. Completamente pianeggiante, si svolge tra strade cittadine ampie e ben pavimentate e la campagna limitrofa dove si percorrono strade larghe con manto talvolta usurato. Ultimi 3 km interamente cittadini con ultima curva ai 1000 m.

Tappa 7, Pieve Torina – Loreto (181 km)

È la tappa dei Muri. Sono tutti concentrati nei 3 giri di circuito che portano la corsa a affrontare 3 volte la salita di Loreto (che costituisce l’arrivo più 3 volte il passaggio in un’altra zona) e 3 volte quello di Recanati (via Paolina Leopardi). Avvicinamento costantemente in discesa dai Monti Sibillini passando da Camerino e raggiunta la valle del fiume Potenza si affrontano le salite Montefano e Osimo prima di entrare nel circuito finale. Circuito finale di 25 km che prevede di affrontare le due salite di Loreto e quella di Recanati. Ultimi chilometri tutti in salita con pendenze attorno al 10 per cento.

Tappa 8, San Benedetto del Tronto (cronometro individuale 10 km)

Cronometro individuale di 10’050 m, su un percorso è il medesimo dal 2015. La pedana di partenza è posta in viale Tamerici (Riva sud) da dove si procede verso Porto d’Ascoli lungo il mare. Da Piazza Salvo d’Acquisto (cronometraggio intermedio – km 4.7) si prosegue ancora circa 750 m prima di risalire fino a San Benedetto del Tronto dove la corsa termina sul traguardo tradizionale di viale Buozzi.

Negli ultimi dieci anni sono tanti i nomi conosciuti del mondo del ciclismo che si sono aggiudicati la vittoria della Tirreno-Adriatico: nel 2010, Stefano Garzelli, a seguire, Cadel Evans, Vincenzo Nibali che si è aggiudicato una doppietta vincendo sia nel 2012 che nel 2013, Alberto Contador nel 2014, Nairo Quintana nel 2015 e nel 2017, Greg Van Avermaet nel 2016, Michał Kwiatkowski nel 2018 e, lo scorso anno, Primož Roglič.

Gaia Gennaretti
Tirreno Adriatico 2020: per la seconda volta Sarnano è frazione regina della prestigiosa gara ciclistica con l'arrivo in salita della quarta tappa Sassotetto. La 55ma edizione della "Corsa dei Due Mari" si terrà dall'11 al 17 marzo 2020: 7 tappe da Lido di Camaiore a San Benedetto del Tronto, con una tappa in linea per velocisti, si finisce con una cronometro individuale.

Il prossimo 14 marzo la frazione regina della manifestazione partirà da Terni e, dopo 204 km, giungerà a Sassotetto passando per numerose salite fino all'eroica ascesa finale, che sarà lunga circa 12 km, con pendenze costanti attorno al 7% e pichi massimi al 13%.

"Sarnano era già stata scelta come arrivo della tappa regina nel 2018 richiamando centinaia di appassionati e siamo felici di poter ospitare di nuovo questa prestigiosa gara di rilevanza internazionale" - commenta il Sindaco Luca Piergentili - "Da qualche anno il ciclismo ha assunto maggiore rilievo per il turismo sarnanese: stiamo lavorando con tour operator, enti e associazioni del settore per costruire un'offerta cicloturistica attrattiva a livello nazionale e internazionale"

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