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Visita di Papa Francesco a Loreto. È prevista per il 25 marzo e la notizia è stata annunciata da monsignor Fabio Dal Cin, arcivescovo di Loreto, in occasione della preghiera del Santo Rosario. 

“Carissimi - queste le parole di Dal Cin - sono lieto di annunciarvi che Papa Francesco sarà tra noi lunedì 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione. Verrà come pellegrino alla Santa Casa. Verrà a confermare nella fede, nella speranza e nella carità i loretani e i pellegrini; nella fedeltà alla missione ecclesiale i sacerdoti e le famiglie; nella testimonianza del Regno di Dio i fratelli e le sorelle consacrate. Porterà consolazione agli ammalati. Incoraggerà i giovani nel loro entusiasmo, perché li prenda per mano e li guidi alla gioia di un Eccomi! pieno e generoso”. L’arcivescovo ha espresso gratitudine commossa per la visita annunciata, “un onore per questa Città e per la nostra terra marchigiana”. Ha chiesto ai fedeli di intensificare la preghiera e di prepararsi all’incontro spiritualmente. 

“Sono certo - ha concluso - che sarà tra noi messaggero di speranza e porterà una ventata di aria nuova per risvegliare il senso di responsabilità ed impegno ecclesiale e civile”. Al termine del rosario, sono state date le prime indicazioni pratiche relative alla visita di Papa Francesco, che non ha carattere ufficiale, ma vuole conservare uno stile di sobrietà: la partecipazione è aperta a tutti ed è gratuita: non ci sono biglietti da acquistare; Tutti i partecipanti – inclusi sacerdoti e religiosi – troveranno posto in Piazza della Madonna, nel Corso Sisto V, nelle piazze e luoghi attorno al Santuario adeguatamente predisposti per seguire l’evento e vedere il Santo Padre.; i dettagli della visita del Santo Padre alla Santa Casa e dell’incontro con i fedeli saranno comunicati appena si riceveranno istruzioni dalla Prefettura della Casa Pontificia.

G.G.

Un vasto incendio è divampato ieri sera, in una distesa di canne vicino Colfiorito.

Per ore i vigili del fuoco hanno lavorato per domare le fiamme che, a causa del forte vento, non accennavano a diminuire e stavano divorando la palude di Colfiorito.

Anzi è stato proprio il vento a spostare l'incendio che ha interessato una area vasta.

Dai primi accertamenti sembrerebbe che la natura delle fiamme sia dolosa.

(Servizio in aggiornamento)

 

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Sono due i beni della Città di San Severino che singoli cittadini, ma anche imprese e associazioni, possono contribuire a salvare attraverso l’Art Bonus con erogazioni liberali aderendo alla campagna pubblica aperta dal Comune.

Si tratta del Monumento ai Caduti della Resistenza di Arnaldo Bellabarba, in arte Arbell, di viale Mazzini e del pianoforte a coda da concerto Sebastian Erard del 1878,  custodito al teatro Feronia. Lo strumento è in disuso da anni e non è più in grado di essere suonato. In particolare si riscontrano la rottura delle cerniere del coperchio, la presenza di tarli sul legno, il danneggiamento di alcune corde, un forte degrado della tastiera, spaccature della tavola armonica. Per il restauro completo è necessaria una somma di 31.720 euro.

E’ di 11.102 euro, invece, la somma necessaria per il recupero del  Monumento ai caduti della Resistenza, interamente realizzato in traverse di legno di quercia connesse tra loro con bulloni in ferro. Nella metà superiore sono presenti cinque grossi fori dal quale fuoriescono strisce di smalto rosso ormai sbiadite. Il monumento è inserito in un complesso monumentale più ampio composto da dieci gradini e da alzate murarie in pietra di travertino. Nell’alzata sinistra campeggia la scritta in ferro “Ventesimo Anniversario della Resistenza”. Nella parte destra del monumento una lastra di marmo ricorda i nomi dei caduti in guerra. La struttura, a causa dello svuotamento delle parti affogate nel cemento e delle ultime scosse sismiche, tende ad inclinarsi pericolosamente all’indietro. Il legno si presenta annerito e sporco a causa delle numerose pitture protettive, dello smog e degli agenti atmosferici. Lo smalto rosso risulta ormai quasi totalmente sbiadito o assente. I dieci gradini e le parti in marmo presentano in alcuni punti una colorazione verdastra dovuta alla presenza di muschi e licheni, nonché un diffuso annerimento.

Le erogazioni liberali possono essere destinate al Comune di San Severino Marche utilizzando l’Iban IT 28 C 03111 69150 000000007432 e la seguente causale: “Art Bonus - Comune di San Severino Marche - MONUMENTO AI CADUTI DELLA RESISTENZA DI ARNOLDO BELLABARBA - Codice fiscale o P. Iva del donante - Restauro e consolidamento” oppure “Art Bonus - Comune di San Severino Marche - PIANOFORTE A CODA DA CONCERTO ERARD-PARIGI 1878 - Codice fiscale o P. Iva del donante”. 

L’Art bonus consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano.
g.g.

“Nelle Marche, solo il 18 per cento dei cittadini percepisce la mafia come un fenomeno preoccupante”. 

Presentato questa mattina in Unimc il rapporto dell’associazione Libera sulle presenza e percezione delle mafie e della corruzione nelle Marche. Si tratta del risultato di questionari e interviste sottoposti a cittadini e associazioni di categoria. Il Rapporto Liberaidee mette insieme l’analisi quantitativa e l’analisi qualitativa e fornisce molti dati dai quali poter partire per ragionare su nuovi metodi capaci di generare cultura antimafia e cittadinanza attiva.

Un dato importante che emerge è che solo il 18 per cento dei marchigiani ritiene che la mafia sia un fenomeno di cui preoccuparsi nel nostro territorio. A parlarne insieme alla vice presidente di Libera Vincenza Rando, il Procuratore della Repubblica di Ancona Monica Garulli e il Procuratore Generale della Corte d’Appello di Ancona, Sergio Sottani. A portare i propri saluti, il rettore Francesco Adornato. Avrebbe dovuto essere presente anche il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Rato che però non ha potuto partecipare per motivi di lavoro.

“Il dossier racconta un Paese - ha affermato la vicepresidente di Libera - che ha una percezione delle mafie non veritiera. I cittadini la considerano come una cosa che non li riguarda, come se fosse un fenomeno globale come se non riguardasse le Marche. Ad esempio emerge anche disaffezione alla politica e la corruzione viene vista come qualcosa di endemico, che c’è, con rassegnazione. E questo ci fa porre una domanda: perché il nostro Paese ha questa opinione?”. Nell’indagine emerge proprio questo: non sembra chiaro che la mafia inquina la realtà, la democrazia, la politica. “Bisogna capire le politiche da portare avanti - è tornata a dire - e le Marche non si discostano dalla tendenza nazionale. Le Marche non sono caratterizzate dalla presenza di gruppi mafiosi nati in questo territorio ma è una terra che le mafie guardano con attenzione perché qui ci son già e speriamo non si espandano. Inquinano l’economia, la città, la politica e le professioni. Su Macerata non dobbiamo distorcere la visione - ha poi sottolineato - ma dobbiamo anche pensare che c’è bisogno di fare un cammino di consapevolezza”.

(La vicepresidente Rando)

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Che le Marche siano a rischio di infiltrazioni lo ha affermato anche Sottani che ha anche fatto un quadro di cosa effettivamente significa mafia al giorno d’oggi: “La mafia si è evoluta, è un organismo che presuppone forza di intimidazione mediante vincolo associativo, situazione di assoggettamento e di omertà. Lo scopo della mafia - ha ricordato - è commettere delitti, realizzare profitti e vantaggi ingiusti, condizionare la politica”. Secondo Sottani la mafia è fatta anche di professionisti, imprenditori, istituzioni ed è per questo che non va percepita come qualcosa di lontano, che non ci riguarda. Peraltro, “le Marche sono a rischio infiltrazioni perché sono una regione florida. Allora per combatterla non bastano i magistrati, ognuno deve fare il proprio lavoro rispettando le regole. Servono tre valori fondamentali: libertà, giustizia e sicurezza. Se la mafia è in Emilia-Romagna, se è in Umbria - ha concluso - non rimarrà dietro ai confini di quelle regioni”.

Il settore privilegiato dalla criminalità è l’imprenditoria: a sostenerlo è il Procuratore della Repubblica di Ancona Garulli: “Ci sono fenomeni allarmanti, fallimenti reiterati di attività, fatture per movimenti mai avvenuti. Esiste la possibilità di un inserimento di soggetti legati alla criminalità sul terreno legato all’economia. È attestato - ha ribadito - ed è un campanello di allarme”. La criminalità economica trova terreno fertile nelle Marche anche e soprattutto in seguito al terremoto. L’importante afflusso di denaro che servirà per la ricostruzione rappresenta un’occasione molto ghiotta per le mafie. “La Procura interviene nella fase repressiva e non nella prevenzione in senso stretto - ha spiegato - ma la settimana prossima verrà firmata l’intesa sperimentale tra autorità giudiziaria marchigiana e un soggetto giuridico che è la Struttura di Missione Antimafia per il Sisma che prevede un tavolo di monitraggio tra gruppo interforze e ispettorato del lavoro”. I giovani sono l’oggi e il futuro, ed è per questo che l’Università è ritenuto forse il luogo migliore per trattare temi come questo.

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A concludere i lavori è stato il rettore Adornato: “Nel 1860 l’Unità d’Italia si avviò dal nord. Adesso sta avvenendo una unificazione che parte da sud il cui soggetto unificante non sono più i Savoia e i militari, ma le forze delle mafie. Dove fa meno rumore la mafia - ha affermato - è proprio dove è più pericolosa. Laddove non si fa notare è li che inizia a radicarsi. I ragazzi sono il futuro e le cose dette oggi costituiranno le memorie del futuro”.

Gaia Gennaretti

Fa acquisti sul web ma la merce non arriva. Il malcapitato è un cittadino di Apiro. Aveva notato un annuncio su un sito di e-commerce per la vendita di materiale tecnologico ad un prezzo di 120 euro. Così aveva contattato l'inserzionista e poi pagato il prodotto inviando denaro su un conto. Tuttavia la merce non è mai arrivata e il venditore era sparito dalla circolazione. Anche il suo annuncio era stato eliminato. Così, l'uomo non ha potuto far altro che denunciare l'accaduto alla locale stazione dei Carabinieri che hanno iniziato a navigare sui siti dedicati, rintracciato l’inserzione ormai cancellata, analizzato la documentazione bancaria e i traffici telefonici emersi dai contatti tra le parti, riuscendo così ad individuare ed identificare la truffatrice. Si trattava di una 35enne già nota alle cronache che è stata denunciata per truffa.

g.g.

 

Oro rosso: da un magazzino di Treia rubati diversi chili di cavi di rame e una macchina per togliere le guaine dai cavi. Il danno è di diverse migliaia di euro. I malviventi si sarebbero introdotti forzando la porta d'ingresso del capannone che però è dotato di videosorveglianza. Altre telecamere sono presenti nelle zone limitrofe e le immagini sono al vaglio dei militari della stazione Carabinieri di Treia. 

g.g.

Fiamme stanotte per una Citroen C1. E' accaduto a Petriolo: l'auto è andata a fuoco e le fiamme hanno coinvolto anche altre due macchine parcheggiate nelle vicinanze. Dai primi accertamenti svolti dai Vigili del Fuoco intervenuti per spegnere il rogo e dai Carabibinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Macerata e della stazione di Mogliano, non sono emerse tracce che possano far pensare a cause dolose. Si pensa piuttosto a un evento accidentale. 

g.g.

Anche Roberto Paoloni, sindaco di Belforte del Chienti, nella delegazione marchigiana di primi cittadini che hanno preso parte, ieri a Montecitorio, all’incontro su “Lo Stato dei Beni Comuni”. L’incontro è stato voluto da Anci e dalla Camera dei Deputati e hanno preso parte il Presidente della Camera Roberto Fico, Antonio Decaro, presidente dell’Anci, e Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio. 

Insieme a Paoloni, dal maceratese anche il sindaco di Macerata Romano Carancini.

“È stata sicuramente una mattinata interessante - commenta Paoloni -. Il tema è molto importante. Lo è anche per noi che non abbiamo quasi più beni dopo il sisma. Nei nostri comuni non ci sono più piazze, musei, chiese. Avrei voluto intervenire su questo tema - aggiunge - ma gli interventi erano abbastanza limitati e non è stato possibile. Sicuramente però si tratta di un tema di cui si deve parlare molto di più perché siamo ancora in forte difficoltà e sentir parlare altri sindaci di musei e beni culturali mentre noi li abbiamo ancora chiusi è difficile da accettare. Serve una riflessione su questo”.

g.g.

Paoloni

paoloni montecitorio

Incontro pubblico molto partecipato quello organizzato dal Comitato " Concentrico" nell'aula magna del Polo scolastico Provinciale. Alla nutrita platea è stato illustrato tutto il lavoro di raccolta di dati pubblici che il comitato per la salvaguardia e la ricostruzione del centro storico di Camerino ha realizzato nell'ambito dell'azione di monitoraggio civico da poco intrapresa con il supporto dell'associazione Action Aid e cooperativa Metys. " Camerino: i cittadini informano. Stato dell'arte nella città storica a due anni dal terremoto"il titolo scelto per portare a conoscenza dei camerinesi lo stato delle messe in sicurezza e lo stato del danno riportato in varia misura dagli immobili all'interno del centro storico, il tutto corredato da aggregazione di dati estrapolati dal sito del comune  e da immagini riferite alle uscite effettuate in più occasioni nell'arco di due anni.

pubblico concentrico

 

In apertura le rapppresentanti di Action Aid e Cooperativa Metys hanno fornito un quadro di alcune delle esperienze di monitoraggio civico realizzate con successo a L'Aquila con il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole medie e, il progetto di 'open data' realizzato in collaborazione con USR e ateneo con la finalità di rendere accessibile e indagabile tutte le varie fasi del percorso di ricostruzione post-sisma aquilano, riferito sia al pubblico che al privato. Il presidente di " Concentrico" Francesco Nobili ha quindi illustrato i passi che hanno condotto al lavoro di documentazione, fatto sulla base di fonti certe e attendibili estrapolate dal sito del comune di Camerino e nello specifico, dalla sezione amministrativa degli atti e provvedimenti e, con l'intento di metterli a disposizione della cittadinanza. Nell'occasione è stato quindi presentato anche il sito web www.Concentrico.info, approntato per rendere fruibile a tutti il lavoro fin qui svolto e i successivi sviluppi. Dal sito si può anche attivamente contribuire inviando schede, foto e dati che, con la collaborazione degli stessi cittadini, permetteranno il continuo aggiornamento della situazione. Il piano delle messe in sicurezza sulla pubblica via del centro storico prevede in totale 138 interventi che al momento compresi quelli avviati assommano circa ad una cinquantina, dei quali 35 sono quelli già conclusi. Un lavoro complesso e importante quello che è già stato svolto ma, come sottolineato nel corso dell'assemblea, l'auspicio è che le messe in sicurezza possano rappresentare d'ora in poi la vera priorità; mancando infatti a due anni dal sisma  ancora il 75 per cento degli interventi, quello che ci si è augurati è che se ne riesca a velocizzare la realizzazione, inserendo l'impiego di più personale dal profilo adeguato. Il continuo monitoraggio della situazione, realizzato dai componenti del comitato sia attraverso la raccolta dati che con le visite dirette all'interno del centro storico, ha proprio la finalità di seguire il progresso dei lavori che vi vengono eseguiti. A conclusione dell'incontro il presidente Nobili si è detto soddisfatto dell'interesse dimostrato dai cittadini sperando con forza un loro fattivo contributo.

C.C. 

C'è la sarnanese Elena Piergentili tra i 29 nuovi Alfieri della Repubblica, l'onorificenza concessa dal presidente Sergio Mattarella ai giovani nati fra il 1999 e il 2008 che si sono distinti come "costruttori di comunità attraverso la loro testimonianza, il loro impegno, le loro azioni coraggiose e solidali". Nata il 18 agosto 2005 Elena Piergentili a seguito del terremoto del 2016 ha dovuto abbandonare la sua abitazione di Sarnano, trasferendosi con la sua famiglia composta da 6 persone in una casa con sole due camere. "Nonostante le difficoltà - si legge nella motivazione di conferimento dell'attestato - non ha perso il sorriso e la disponibilità verso i compagni di scuola e di gioco. In casa si dedica molto alla piccola sorellina, che vive in condizioni di grave infermità, ed è per lei di grande aiuto. Ha svolto anche attività di volontariato con l'Unitalsi". 

( nella foto Elena Piergentili con la mamma Elisabetta e le sorelle Anna, Caterina e Lucia)

Elena Piergentili con la Mamma Elisabetta e le sorelle

Una grande testimonianza di forza e disponibilità quella di Elena, che è stata segnalata per il riconoscimento dalle insegnanti della scuola "Giacomo Leopardi", e che sarà il prossimo 13 marzo al Palazzo del Quirinale per ricevere dal Capo dello Stato il meritato attestato di Alfiere della Repubblica.  

 

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