Maxi evasione per oltre mezzo milione: sequestrata un villa, due moto e una auto

Mercoledì, 04 Marzo 2020 09:43 | Letto 2539 volte   Clicca per ascolare il testo Maxi evasione per oltre mezzo milione: sequestrata un villa, due moto e una auto Un controllo fiscale dal conto salato quello che è capitato ad un imprenditore della provincia. Si tratta di un operatore del commercio allingrosso di abbigliamento e accessori che, nonostante avesse realizzato un cospicuo volume daffari, non aveva presentato le dichiarazioni annuali dei redditi. E quindi scattato il controllo da parte dei finanzieri della Compagnia di Civitanova al termine del quale il risultato è stata la denuncia a piede libero dellimprenditore. Questo perché levasione, per oltre mezzo milione, ha superato le soglie di punibilità previste per i reati tributari. Non solo, è stato anche proposto dalla Procura il sequestro, poi concesso dal Gip del Tribunale di Macerata, dei beni. Le indagini, hanno consentito, in assenza di scritture contabili occultate dall’imprenditore, di ricostruire analiticamente i rapporti economici intrattenuti con una fitta rete di clienti e fornitori sparsi su tutto il territorio nazionale. La confisca per equivalente di beni e disponibilità finanziarie dellimprenditore è stata effettuata dalle Fiamme Gialle che hanno sottoposto a sequestro una villetta con annesso magazzino, un’auto e due motocicli. Il sequestro per equivalente è uno degli strumenti più efficaci per contrastare l’evasione fiscale. È la migliore risposta per rendere immediatamente esecutivo il prelievo erariale e scoraggiare gli imprenditori disonesti che, confidando anche nelle lunghezze burocratiche, pensano di poterla fare franca spogliandosi dei beni o intestandoli a prestanome.  In tal senso a Macerata, Guardia di Finanza, Procura della Repubblica e Agenzia delle Entrate operano sinergicamente attraverso uno specifico protocollo d’intesa, sottoscritto nel 2015, che porta, in presenza di reati tributari, all’ottenimento in tempi brevi del sequestro di una quota equivalente di beni commisurati all’evasione fiscale perpetrata. È una sorta di corsia preferenziale che viene accordata proprio per colpire le gravi evasioni d’imposta ed impedire che i beni dei trasgressori vengano fatti “sparire” prima che arrivi il giudizio del contenzioso.Gaia Gennaretti

Un controllo fiscale dal conto salato quello che è capitato ad un imprenditore della provincia. Si tratta di un operatore del commercio all'ingrosso di abbigliamento e accessori che, nonostante avesse realizzato un cospicuo volume d'affari, non aveva presentato le dichiarazioni annuali dei redditi. E' quindi scattato il controllo da parte dei finanzieri della Compagnia di Civitanova al termine del quale il risultato è stata la denuncia a piede libero dell'imprenditore. Questo perché l'evasione, per oltre mezzo milione, ha superato le soglie di punibilità previste per i reati tributari. Non solo, è stato anche proposto dalla Procura il sequestro, poi concesso dal Gip del Tribunale di Macerata, dei beni. Le indagini, hanno consentito, in assenza di scritture contabili occultate dall’imprenditore, di ricostruire analiticamente i rapporti economici intrattenuti con una fitta rete di clienti e fornitori sparsi su tutto il territorio nazionale. La confisca per equivalente di beni e disponibilità finanziarie dell'imprenditore è stata effettuata dalle Fiamme Gialle che hanno sottoposto a sequestro una villetta con annesso magazzino, un’auto e due motocicli.

Il sequestro per equivalente è uno degli strumenti più efficaci per contrastare l’evasione fiscale. È la migliore risposta per rendere immediatamente esecutivo il prelievo erariale e scoraggiare gli imprenditori disonesti che, confidando anche nelle lunghezze burocratiche, pensano di poterla fare franca spogliandosi dei beni o intestandoli a prestanome. 

In tal senso a Macerata, Guardia di Finanza, Procura della Repubblica e Agenzia delle Entrate operano sinergicamente attraverso uno specifico protocollo d’intesa, sottoscritto nel 2015, che porta, in presenza di reati tributari, all’ottenimento in tempi brevi del sequestro di una quota equivalente di beni commisurati all’evasione fiscale perpetrata. È una sorta di corsia preferenziale che viene accordata proprio per colpire le gravi evasioni d’imposta ed impedire che i beni dei trasgressori vengano fatti “sparire” prima che arrivi il giudizio del contenzioso.

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