Scuole e asili nido privati, nasce il comitato EduChiamo

Sabato, 04 Aprile 2020 15:26 | Letto 794 volte   Clicca per ascolare il testo Scuole e asili nido privati, nasce il comitato EduChiamo Per i bambini in età pre scolare e per i loro genitori non andrà tutto bene. Cinzia d’Alessandro, portavoce nazionale del neo costituito comitato nazionale EduChiAmo spiega che, alla fine dell’emergenza sanitaria, la gran parte delle famiglie che affidano i loro bambini ad asili nido e scuole materne private troverà i cancelli chiusi: in mancanza di aiuti pubblici, le rette non pagate stanno già minando la sopravvivenza di queste strutture educative che oggi, seppure obbligate a restare chiuse, sono attive con originali e variegate modalità a distanza per stare vicine ai bambini e alle famiglie.Comitato EduChiamo si fa portavoce di gestori, lavoratori e genitori, perché nell’interesse di tutti i soggetti ci siano interventi urgenti a tutela del bene comune: il patrimonio di servizi educativi presenti in tutta Italia grazie alle micro e piccole imprese private attive da decenni sul territorio.Purtroppo, il decreto Salva Italia, non contiene interventi a misura di queste realtà che, costrette alla chiusura per prime hanno mantenuto praticamente tutti i costi fissi a loro carico, senza poter più contare sul contributo dei genitori che, in molte situazioni è venuto a mancare, per ovvi motivi di disagio delle famiglie stesse, colpite dalla crisi generale del mondo del lavoro, prima feroce conseguenza di questa emergenza sanitaria.Quello che si sta configurando è uno scenario di “guerra” tra genitori ed educatrici, spesso direttamente titolari di strutture, che brucia anni di lavoro attento per costruire relazioni e alleanze tra i servizi e le famiglie. Non è immaginabile che, nel prossimo futuro, i bambini si ritrovino a giocare tra le macerie di quei luoghi che hanno garantito il loro benessere e la crescita educativa e che un domani, al momento della ripresa lavorativa, i genitori non abbiano una rete di servizi essenziali sui quali contare. EduChiAmo sta promuovendo uno sguardo lungimirante, convogliando le forze di scuole, famiglie, personale educativo. Chiede alle rappresentanze Ccnl (FISM e ANINSEI), alle rappresentanze sindacali, all’ANCI per i singoli Comuni e al Codacons di superare una visione auto riferita e di unire le forze per agire in modo unitario avviando un dialogo costruttivo con le Istituzioni, chiamate a intervenire responsabilmente affinché i costi dell’emergenza non ricadano solo sulle famiglie, creando squilibri e inevitabili tensioni sociali.
Per i bambini in età pre scolare e per i loro genitori non andrà tutto bene. Cinzia d’Alessandro, portavoce nazionale del neo costituito comitato nazionale EduChiAmo spiega che, alla fine dell’emergenza sanitaria, la gran parte delle famiglie che affidano i loro bambini ad asili nido e scuole materne private troverà i cancelli chiusi: in mancanza di aiuti pubblici, le rette non pagate stanno già minando la sopravvivenza di queste strutture educative che oggi, seppure obbligate a restare chiuse, sono attive con originali e variegate modalità a distanza per stare vicine ai bambini e alle famiglie.

Comitato EduChiamo si fa portavoce di gestori, lavoratori e genitori, perché nell’interesse di tutti i soggetti ci siano interventi urgenti a tutela del bene comune: il patrimonio di servizi educativi presenti in tutta Italia grazie alle micro e piccole imprese private attive da decenni sul territorio.
Purtroppo, il decreto Salva Italia, non contiene interventi a misura di queste realtà che, costrette alla chiusura per prime hanno mantenuto praticamente tutti i costi fissi a loro carico, senza poter più contare sul contributo dei genitori che, in molte situazioni è venuto a mancare, per ovvi motivi di disagio delle famiglie stesse, colpite dalla crisi generale del mondo del lavoro, prima feroce conseguenza di questa emergenza sanitaria.

Quello che si sta configurando è uno scenario di “guerra” tra genitori ed educatrici, spesso direttamente titolari di strutture, che brucia anni di lavoro attento per costruire relazioni e alleanze tra i servizi e le famiglie. Non è immaginabile che, nel prossimo futuro, i bambini si ritrovino a giocare tra le macerie di quei luoghi che hanno garantito il loro benessere e la crescita educativa e che un domani, al momento della ripresa lavorativa, i genitori non abbiano una rete di servizi essenziali sui quali contare.

EduChiAmo sta promuovendo uno sguardo lungimirante, convogliando le forze di scuole, famiglie, personale educativo. Chiede alle rappresentanze Ccnl (FISM e ANINSEI), alle rappresentanze sindacali, all’ANCI per i singoli Comuni e al Codacons di superare una visione auto riferita e di unire le forze per agire in modo unitario avviando un dialogo costruttivo con le Istituzioni, chiamate a intervenire responsabilmente affinché i costi dell’emergenza non ricadano solo sulle famiglie, creando squilibri e inevitabili tensioni sociali.


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