Gobbi, Legambiente di San Severino: "Dal '98 tante battaglie vinte"

Martedì, 26 Maggio 2020 08:32 | Letto 974 volte   Clicca per ascolare il testo Gobbi, Legambiente di San Severino: "Dal '98 tante battaglie vinte" Dal 98 tante battaglie vinte e, per il futuro altre se ne prospettano, tra cui quella per un ambiente più pulito, sano e meno inquinato, perché il Covid si propaga più facilmente laddove cè più inquinamento.Tante soddisfazioni quelle di cui parla Paolo Gobbi, presidente del circolo settempedano Il Grillo, di Legambiente. Questanno lassociazione nazionale compie 40 anni e, benché il circolo locale sia un po più giovane, ecco il bilancio di 22 anni di attività in cui i presidenti che si sono succeduti sono Egidio Pacella, Luca Maria Cristini, Roberto Ranciaro, Francesco Filegi e, infine, Paolo Gobbi.Il nostro circolo negli anni ha combattuto tante battaglie - racconta il presidente -. La più grande forse è stata nei primi anni del 2000 contro limpianto del turbogas. Si stava progettando di realizzare un enorme impianto nella zona tra Berta e Rocchetta e siamo riusciti a fermarlo. Raccogliemmo oltre 11mila firme. Qualche anno prima invece lottammo contro lapertura di cave nei pressi di Buca dAria e poi, pur non avendo portato avanti la battaglia in prima persona, abbiamo assecondato il Comitato Salva Salute contro la trasformazione del cementificio in inceneritore. Oltre a queste grandi lotte, il circolo ha anche organizzato ogni anno, da 20 anni, liniziativa di Puliamo il Mondo con i bambini delle scuole elementari e delle prime medie per sensibilizzarli su tematiche importanti correlate quali ad esempio il riciclo e il riuso, e poi le iniziative volte alla pulizia dei fiumi che, proprio nel 2019, ha visto protagonista il Fosso di Elcito dove qualcuno aveva lasciato chili e chili di rifiuti pesanti.Ma Legambiente non è solo questo, è anche attenzione allarte e ai beni culturali. Da qualche anno non viene organizzata, ma per tantissimo tempo Il Grillo ha organizzato a San Severino liniziativa Salvalarte, declinando il format nazionale al patrimonio locale.Ledizione più importante fu quella del 2007 di cui furono protagoniste le edicole mariane sparse su tutto il territorio di San Severino. Tra queste, ledicola di Panicali - spiega -. Era quella più rovinata e tuttora è in pericolo, specie il prezioso affresco allinterno che inizialmente era stato attribuito ai Salimbeni ma che poi la critica ritenne unopera giovanile di Lorenzo dAlessandro. Un affresco importante dunque, e per questo il circolo settempedano si era mosso con lobiettivo di salvarlo e preservarlo, dopo che don Quinto Domizi e Giampiero Donnini scrissero i primi articoli sullargomento, nel 2000. Nello stesso anno il circolo eseguì il rilievo della chiesetta, fece un progetto e un computo metrico dei lavori e lo donò al Comune di San Severino lanciando anche una campagna di raccolta fondi di cui ne parlarono anche i giornali e la Rai. Sempre nel 2000, Il Grillo chiese il vincolo alla Sovrintendenza che arrivò due anni dopo sul solo affresco. Tutto questo, cercando di mettere daccordo i 46 proprietari che però furono irritati da alcuni episodi (dei sopralluoghi) accaduti in piena notte e attribuibili a soggetti che nulla centravano con il circolo settempedano. Nel 2002 tra laltro si iniziò a raccogliere la cifra necessaria per sistemare ledicola: il 50 per cento viene concesso grazie ai fondi del sisma del 97 per il corrispettivo di circa 20mila euro ma si perse il denaro per una serie di ritardi accumulati. Nel 2007 ledizione di Salvalarte che ebbe una grande risposta mediatica. Arrivarono importanti risorse grazie ad una legge regionale (circa 10mila euro), da un noto rivenditore di auto di Civitanova (altri 10mila euro) e, il restante (15mila euro circa), dalla Fondazione Carima che giustamente chiese garanzie al Comune sulla realizzazione dei lavori. Troppo difficile però mettere daccordo i 46 proprietari e, proroga dopo proroga, si perse anche questa possibilità benché la Sovrintendenza avrebbe potuto intervenire ai sensi degli articoli 32, 33 e 34 del decreto legislativo 42 del 2004, ovvero il Codice dei beni culturali e del paesaggio. Non si sa più nulla dal 2010, anno in cui lallora sindaco Cesare Martini inviò un telegramma alla Soprintendenza segnalando il grave stato di conservazione dellaffresco e il rischio di perdita. Non si sa nemmeno quale sia la situazione dopo il sisma del 2016. Avevamo trovato le risorse per il restauro completo - torna a riflettere il presidente ma purtroppo abbiamo perso le risorse. Altre edizioni di Salvalarte segnalate da Gobbi riguardarono le chiese e gli organi del territorio, le grotte di SantEustachio e la colombaia, e lo scultore e architetto Venanzio Bigioli, che operò tantissimo a San Severino realizzando numerosi altari, anche a Camerino. Nel 2011 con lAccademia di Belle Arti avevamo anche iniziato un progetto di catalogazione di tutte le opere del Bigioli ma poi ci fu il terremoto e fummo costretti a fermarci ma mi auguro che un giorno quel lavoro si possa riprendere. Il circolo non si è fermato nemmeno ora, con lemergenza epidemiologica, facendo proprio un documento del nazionale e condividendolo con le amministrazioni locali della Vallata del Potenza arrivando fino a Camerino: Si tratta di linee guida, o buoni propositi, da adottare che vanno dal sostenere la mobilità sostenibile alla pulizia e allambiente. Sembra che il virus si propaghi più facilmente dove cè maggior inquinamento quindi servirebbe una filosofia più green. Spero anche - conclude - di veder rinascere il circolo, visto che col terremoto del 2016, i trasferimenti altrove e quantaltro, abbiamo perso qualche iscritto.(sulla foto ledizione 2007 di Salvalarte)g.g.
Dal '98 tante battaglie vinte e, per il futuro altre se ne prospettano, tra cui quella per un ambiente più pulito, sano e meno inquinato, "perché il Covid si propaga più facilmente laddove c'è più inquinamento".
Tante soddisfazioni quelle di cui parla Paolo Gobbi, presidente del circolo settempedano "Il Grillo", di Legambiente. Quest'anno l'associazione nazionale compie 40 anni e, benché il circolo locale sia un po' più "giovane", ecco il bilancio di 22 anni di attività in cui i presidenti che si sono succeduti sono Egidio Pacella, Luca Maria Cristini, Roberto Ranciaro, Francesco Filegi e, infine, Paolo Gobbi.
"Il nostro circolo negli anni ha combattuto tante battaglie - racconta il presidente -. La più grande forse è stata nei primi anni del 2000 contro l'impianto del turbogas. Si stava progettando di realizzare un enorme impianto nella zona tra Berta e Rocchetta e siamo riusciti a fermarlo. Raccogliemmo oltre 11mila firme. Qualche anno prima invece lottammo contro l'apertura di cave nei pressi di Buca d'Aria e poi, pur non avendo portato avanti la battaglia in prima persona, abbiamo assecondato il Comitato Salva Salute contro la trasformazione del cementificio in inceneritore"
Oltre a queste grandi lotte, il circolo ha anche organizzato ogni anno, da 20 anni, l'iniziativa di Puliamo il Mondo con i bambini delle scuole elementari e delle prime medie per sensibilizzarli su tematiche importanti correlate quali ad esempio il riciclo e il riuso, e poi le iniziative volte alla pulizia dei fiumi che, proprio nel 2019, ha visto protagonista il Fosso di Elcito dove qualcuno aveva lasciato chili e chili di rifiuti pesanti.
Ma Legambiente non è solo questo, è anche attenzione all'arte e ai beni culturali. Da qualche anno non viene organizzata, ma per tantissimo tempo Il Grillo ha organizzato a San Severino l'iniziativa Salvalarte, declinando il format nazionale al patrimonio locale.
"L'edizione più importante fu quella del 2007 di cui furono protagoniste le edicole mariane sparse su tutto il territorio di San Severino. Tra queste, l'edicola di Panicali - spiega -. Era quella più rovinata e tuttora è in pericolo, specie il prezioso affresco all'interno che inizialmente era stato attribuito ai Salimbeni ma che poi la critica ritenne un'opera giovanile di Lorenzo d'Alessandro"
Un affresco importante dunque, e per questo il circolo settempedano si era mosso con l'obiettivo di salvarlo e preservarlo, dopo che don Quinto Domizi e Giampiero Donnini scrissero i primi articoli sull'argomento, nel 2000. Nello stesso anno il circolo eseguì il rilievo della chiesetta, fece un progetto e un computo metrico dei lavori e lo donò al Comune di San Severino lanciando anche una campagna di raccolta fondi di cui ne parlarono anche i giornali e la Rai. Sempre nel 2000, Il Grillo chiese il vincolo alla Sovrintendenza che arrivò due anni dopo sul solo affresco. Tutto questo, cercando di mettere d'accordo i 46 proprietari che però furono irritati da alcuni episodi (dei sopralluoghi) accaduti in piena notte e attribuibili a soggetti che nulla c'entravano con il circolo settempedano. Nel 2002 tra l'altro si iniziò a raccogliere la cifra necessaria per sistemare l'edicola: il 50 per cento viene concesso grazie ai fondi del sisma del '97 per il corrispettivo di circa 20mila euro ma si perse il denaro per una serie di ritardi accumulati. Nel 2007 l'edizione di Salvalarte che ebbe una grande risposta mediatica. Arrivarono importanti risorse grazie ad una legge regionale (circa 10mila euro), da un noto rivenditore di auto di Civitanova (altri 10mila euro) e, il restante (15mila euro circa), dalla Fondazione Carima che giustamente chiese garanzie al Comune sulla realizzazione dei lavori. Troppo difficile però mettere d'accordo i 46 proprietari e, proroga dopo proroga, si perse anche questa possibilità benché la Sovrintendenza avrebbe potuto intervenire ai sensi degli articoli 32, 33 e 34 del decreto legislativo 42 del 2004, ovvero il Codice dei beni culturali e del paesaggio. Non si sa più nulla dal 2010, anno in cui l'allora sindaco Cesare Martini inviò un telegramma alla Soprintendenza segnalando il grave stato di conservazione dell'affresco e il rischio di perdita. Non si sa nemmeno quale sia la situazione dopo il sisma del 2016. "Avevamo trovato le risorse per il restauro completo - torna a riflettere il presidente ma purtroppo abbiamo perso le risorse". Altre edizioni di Salvalarte segnalate da Gobbi riguardarono le chiese e gli organi del territorio, le grotte di Sant'Eustachio e la colombaia, e lo scultore e architetto Venanzio Bigioli, che "operò tantissimo a San Severino realizzando numerosi altari, anche a Camerino. Nel 2011 con l'Accademia di Belle Arti avevamo anche iniziato un progetto di catalogazione di tutte le opere del Bigioli ma poi ci fu il terremoto e fummo costretti a fermarci ma mi auguro che un giorno quel lavoro si possa riprendere". Il circolo non si è fermato nemmeno ora, con l'emergenza epidemiologica, facendo proprio un documento del nazionale e condividendolo con le amministrazioni locali della Vallata del Potenza arrivando fino a Camerino: "Si tratta di linee guida, o buoni propositi, da adottare che vanno dal sostenere la mobilità sostenibile alla pulizia e all'ambiente. Sembra che il virus si propaghi più facilmente dove c'è maggior inquinamento quindi servirebbe una filosofia più green. Spero anche - conclude - di veder rinascere il circolo, visto che col terremoto del 2016, i trasferimenti altrove e quant'altro, abbiamo perso qualche iscritto".

(sulla foto l'edizione 2007 di Salvalarte)
g.g.





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