Tolentino, “vogliamo un confronto aperto”

Martedì, 16 Giugno 2020 12:12 | Letto 488 volte   Clicca per ascolare il testo Tolentino, “vogliamo un confronto aperto” Lamentano poco ascolto e chiedono un confronto aperto i membri di Città in Comune per parlare di temi ancora irrisolti a quasi quattro anni dal sisma. “Tutti i cittadini vanno ascoltati in una democrazia, anche se a Tolentino ce lo siamo dimenticato. I cittadini hanno diritti che vanno difesi, tra cui in primo luogo il diritto alla casa. Chiediamo un confronto aperto tra la città e l’amministrazione comunale a quattro anni dal sisma proprio ora che le famiglie alloggiate in strutture private saranno costrette ad andarsene senza preavviso da parte della Protezione civile e dal Comune di residenza e senza garanzia alcuna”. La moria di appartamenti in affitto e le speculazioni dei proprietari delle poche case rimaste sfitte rendono la situazione assai complicata ed è per questo che sarebbe necessario, secondo Città in Comune, che le istituzioni trovino accordi con i proprietari per calmierare gli affitti. Inoltre, “tutti sanno che sarebbe un dovere da parte delle istituzioni avvisare con congruo anticipo i cittadini quando le regole di un accordo cambiano, tutti sanno che i milioni messi a disposizione del Comune di Tolentino dalla Protezione civile sono tanti, ma i cittadini non sanno come verranno spesi, perché l’Amministrazione, non solo il sindaco, non ritiene opportuno discuterne e non è disposta ad ascoltare critiche e proposte alternative. Facciamo un appello a tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione, comitati, associazioni e ai cittadini - si legge in una nota - perché i consiglieri comunali che credono nella democrazia chiedano un altro Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza almeno per far sentire la propria voce e che essa possa avere risonanza”. Città in Comune non è più disposta ad ascoltare proclami del sindaco sulla consegna delle case sempre rimandata, sulla bontà delle scelte effettuato e quant’altro è ancora una volta tornano a sottolineare come non sia possibile che le famiglie alloggiate nelle strutture private debbano trovarsi a proprie spese una diversa sistemazione. “Il post sisma presenta sempre più risvolti drammatici. In particolare a Tolentino, la città più grande di tutto il cratere, la ricostruzione è al palo, senza togliere nulla all’epidemia provocata dal Covi-19 che ha fermato i cantieri, sia per la miriade di ordinanze emanate dai commissari, sia per le scelte fatte dall’amministrazione della città che definiamo completamente sbagliate. Sappiamo tutti che in nome di una avveniristica città futura l’attuale amministrazione ha scelto di far vivere nei container o in strutture private le famiglie che avevano perso la casa e crediamo che questa sia stata una scelta vergognosa e incivile fatta contro le famiglie più deboli economicamente.g.g
Lamentano poco ascolto e chiedono un confronto aperto i membri di Città in Comune per parlare di temi ancora irrisolti a quasi quattro anni dal sisma.

“Tutti i cittadini vanno ascoltati in una democrazia, anche se a Tolentino ce lo siamo dimenticato. I cittadini hanno diritti che vanno difesi, tra cui in primo luogo il diritto alla casa. Chiediamo un confronto aperto tra la città e l’amministrazione comunale a quattro anni dal sisma proprio ora che le famiglie alloggiate in strutture private saranno costrette ad andarsene senza preavviso da parte della Protezione civile e dal Comune di residenza e senza garanzia alcuna”. La moria di appartamenti in affitto e le speculazioni dei proprietari delle poche case rimaste sfitte rendono la situazione assai complicata ed è per questo che sarebbe necessario, secondo Città in Comune, che le istituzioni trovino accordi con i proprietari per calmierare gli affitti. Inoltre, “tutti sanno che sarebbe un dovere da parte delle istituzioni avvisare con congruo anticipo i cittadini quando le regole di un accordo cambiano, tutti sanno che i milioni messi a disposizione del Comune di Tolentino dalla Protezione civile sono tanti, ma i cittadini non sanno come verranno spesi, perché l’Amministrazione, non solo il sindaco, non ritiene opportuno discuterne e non è disposta ad ascoltare critiche e proposte alternative. Facciamo un appello a tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione, comitati, associazioni e ai cittadini - si legge in una nota - perché i consiglieri comunali che credono nella democrazia chiedano un altro Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza almeno per far sentire la propria voce e che essa possa avere risonanza”. Città in Comune non è più disposta ad ascoltare proclami del sindaco sulla consegna delle case sempre rimandata, sulla bontà delle scelte effettuato e quant’altro è ancora una volta tornano a sottolineare come non sia possibile che le famiglie alloggiate nelle strutture private debbano trovarsi a proprie spese una diversa sistemazione. “Il post sisma presenta sempre più risvolti drammatici. In particolare a Tolentino, la città più grande di tutto il cratere, la ricostruzione è al palo, senza togliere nulla all’epidemia provocata dal Covi-19 che ha fermato i cantieri, sia per la miriade di ordinanze emanate dai commissari, sia per le scelte fatte dall’amministrazione della città che definiamo completamente sbagliate. Sappiamo tutti che in nome di una avveniristica città futura l’attuale amministrazione ha scelto di far vivere nei container o in strutture private le famiglie che avevano perso la casa e crediamo che questa sia stata una scelta vergognosa e incivile fatta contro le famiglie più deboli economicamente."
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