"I giudici hanno deciso di non decidere". Nei giorni scorsi il Tar Lazio si è espresso in merito alla domanda di sospensiva dell'ordinanza del Capo dipartimento di Protezione Civile che rimodula l'erogazione del Cas. Il ricorso è stato presentato dall'associazione La Terra Trema Noi, capitanata da Diego Camillozzi, con la collaborazione di tre avvocati del territorio: Marco Massei, Federico Valori e Pietro Chiucchiuini. I giudici hanno rigettato la richiesta, dunque la sentenza non era quella attesa, ma, in qualche modo, hanno dato ragione ai ricorrenti. "Il problema è proprio questo - esordisce Camillozzi -. Il Tar non si è espresso rinviando tutto alla discussione nel merito fissata per il 12 gennaio ritenendo che non vi fosse un'urgenza particolare e senza considerare tutte le problematiche che stanno affrontando i terremotati".
L'associazione non ha intenzione di restare con le mani in mano fino a gennaio. Infatti già qualche giorno fa uno dei legali ipotizzava di inviare delle diffide ai Comuni interessati affinché non tolgano il Cas ai cittadini coinvolti in prima persona prima della sentenza del Tar. Inoltre "con gli avvocati stiamo valutando di fare ricorso al Consiglio di Stato per il quale prevediamo una risposta per i primi di ottobre".
A ricordare le ragioni del ricorso al Tar Lazio è Ludvina Cinti: "Secondo il Tar non ci sarebbe un'urgenza nel decidere e invece c'è ed è dimostrata da una relazione dell'Asur che dimostra come ci sia stato un aumento nell'uso di ansiolitici e come ci siano delle situazioni difficili. Non si può attendere per mesi che si decida e, eventualmente che si dia nuovamente ai terremotati ciò che gli era stato garantito subito dopo il sisma e che ora gli viene tolto. E' necessario intervenire e farlo in maniera rapida".
Gaia Gennaretti
Ricorso al Tar per il Cas: "Hanno deciso di non decidere"
Lunedì, 10 Agosto 2020 11:41 | Letto 1097 volte Clicca per ascolare il testo Ricorso al Tar per il Cas: "Hanno deciso di non decidere" I giudici hanno deciso di non decidere. Nei giorni scorsi il Tar Lazio si è espresso in merito alla domanda di sospensiva dellordinanza del Capo dipartimento di Protezione Civile che rimodula lerogazione del Cas. Il ricorso è stato presentato dallassociazione La Terra Trema Noi, capitanata da Diego Camillozzi, con la collaborazione di tre avvocati del territorio: Marco Massei, Federico Valori e Pietro Chiucchiuini. I giudici hanno rigettato la richiesta, dunque la sentenza non era quella attesa, ma, in qualche modo, hanno dato ragione ai ricorrenti. Il problema è proprio questo - esordisce Camillozzi -. Il Tar non si è espresso rinviando tutto alla discussione nel merito fissata per il 12 gennaio ritenendo che non vi fosse unurgenza particolare e senza considerare tutte le problematiche che stanno affrontando i terremotati.Lassociazione non ha intenzione di restare con le mani in mano fino a gennaio. Infatti già qualche giorno fa uno dei legali ipotizzava di inviare delle diffide ai Comuni interessati affinché non tolgano il Cas ai cittadini coinvolti in prima persona prima della sentenza del Tar. Inoltre con gli avvocati stiamo valutando di fare ricorso al Consiglio di Stato per il quale prevediamo una risposta per i primi di ottobre.A ricordare le ragioni del ricorso al Tar Lazio è Ludvina Cinti: Secondo il Tar non ci sarebbe unurgenza nel decidere e invece cè ed è dimostrata da una relazione dellAsur che dimostra come ci sia stato un aumento nelluso di ansiolitici e come ci siano delle situazioni difficili. Non si può attendere per mesi che si decida e, eventualmente che si dia nuovamente ai terremotati ciò che gli era stato garantito subito dopo il sisma e che ora gli viene tolto. E necessario intervenire e farlo in maniera rapida.Gaia Gennaretti
"I giudici hanno deciso di non decidere". Nei giorni scorsi il Tar Lazio si è espresso in merito alla domanda di sospensiva dell'ordinanza del Capo dipartimento di Protezione Civile che rimodula l'erogazione del Cas. Il ricorso è stato presentato dall'associazione La Terra Trema Noi, capitanata da Diego Camillozzi, con la collaborazione di tre avvocati del territorio: Marco Massei, Federico Valori e Pietro Chiucchiuini. I giudici hanno rigettato la richiesta, dunque la sentenza non era quella attesa, ma, in qualche modo, hanno dato ragione ai ricorrenti. "Il problema è proprio questo - esordisce Camillozzi -. Il Tar non si è espresso rinviando tutto alla discussione nel merito fissata per il 12 gennaio ritenendo che non vi fosse un'urgenza particolare e senza considerare tutte le problematiche che stanno affrontando i terremotati".
L'associazione non ha intenzione di restare con le mani in mano fino a gennaio. Infatti già qualche giorno fa uno dei legali ipotizzava di inviare delle diffide ai Comuni interessati affinché non tolgano il Cas ai cittadini coinvolti in prima persona prima della sentenza del Tar. Inoltre "con gli avvocati stiamo valutando di fare ricorso al Consiglio di Stato per il quale prevediamo una risposta per i primi di ottobre".
A ricordare le ragioni del ricorso al Tar Lazio è Ludvina Cinti: "Secondo il Tar non ci sarebbe un'urgenza nel decidere e invece c'è ed è dimostrata da una relazione dell'Asur che dimostra come ci sia stato un aumento nell'uso di ansiolitici e come ci siano delle situazioni difficili. Non si può attendere per mesi che si decida e, eventualmente che si dia nuovamente ai terremotati ciò che gli era stato garantito subito dopo il sisma e che ora gli viene tolto. E' necessario intervenire e farlo in maniera rapida".
Gaia Gennaretti
L'associazione non ha intenzione di restare con le mani in mano fino a gennaio. Infatti già qualche giorno fa uno dei legali ipotizzava di inviare delle diffide ai Comuni interessati affinché non tolgano il Cas ai cittadini coinvolti in prima persona prima della sentenza del Tar. Inoltre "con gli avvocati stiamo valutando di fare ricorso al Consiglio di Stato per il quale prevediamo una risposta per i primi di ottobre".
A ricordare le ragioni del ricorso al Tar Lazio è Ludvina Cinti: "Secondo il Tar non ci sarebbe un'urgenza nel decidere e invece c'è ed è dimostrata da una relazione dell'Asur che dimostra come ci sia stato un aumento nell'uso di ansiolitici e come ci siano delle situazioni difficili. Non si può attendere per mesi che si decida e, eventualmente che si dia nuovamente ai terremotati ciò che gli era stato garantito subito dopo il sisma e che ora gli viene tolto. E' necessario intervenire e farlo in maniera rapida".
Gaia Gennaretti
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