Elcito, "casa pericolante ma nessuno fa niente"

Martedì, 11 Agosto 2020 11:13 | Letto 1212 volte   Clicca per ascolare il testo Elcito, "casa pericolante ma nessuno fa niente" Nonostante le segnalazioni, da due anni a questa parte, dellassociazione Pro Elcito e le due lettere inviate al sindaco di San Severino dalla Prefettura, non è ancora stata individuta una soluzione definitiva ad un problema che riguarda la lontana ma frequentatissima frazione di Elcito. Lassù infatti insiste un edificio che, dopo il sisma del 2016, rischia di crollare. Fra laltro due lati interessano la via pubblica e pertanto cè dellapprensione per la publica incolumità visto che queso luogo, di anno in anno, è sempre più requentato, specie nella stagione autunnale ma anche in estate.A tal proposito, del 27 giugno 2018 è una lettera dellassociazione Pro Elcito al sindaco, Rosa Piermattei, che comunicava i gravi danni subiti dalledificio ma non solo: La situazione comporta grave pericolo per la pubblica incolumità che è suo compito tutelare. Chiudere tali spazi, come provvisoriamente fatto a suo tempo con reti di plastica, non può essere una soluzione duratura né sicura. Inoltre non tutela quello che è uno degli edifici più significativi dello skyline del castello più frequentato e celebre del nostro territorio comunale. Ricordando la circolare che garantiva la possibilità di effettuare interventi a costo zero per lente attuatore, lassociazione chiedeva di voler urgentemente disporre una messa in sicurezza, come i suoi uffici preposti a ciò hanno già provveduto ad eseguire su molti edifici della città. A tale lettera non era stato dato riscontro tanto che la Pro Elcito, dopo svariati mesi, ha segnalato la situazione alla Prefettura che, il 27 settembre 2019 ha scritto al sindaco per chiedere una sintetica relazione nella quale venga prospettato lintervento messo in atto volto alla salvaguardia della pubblica e privata incolumità. Non ricevendo evidentemente alcuna risposta, la Prefettura ha rinnovato la medesima richiesta il 3 dicembre successivo.Pare che poi siano state apposte delle transenne che col vento in parte sarebbero state già portate via. Sui social network allora ci si sta iniziando a chiedere come mai non si provveda ad intervenire in maniera più concreta, duratura ed efficace, anche in virtù del fatto che Elcito è classificato zona A, qundi centro storico di pregio soggetto a piano particolareggiato. Ciò significa che per esso si devono avere le stesse cautele, in ordine alla conservazione, del centro storico cittadino.Il timore è che, terminando lo stato di emergenza a fine dicembre 2020, si perda la possibilità di mettere in sicurezza ledificio che è fondamentale per lo skyline di Elcito e il cui dissesto potrebbe anche coinvolgere gli edifici limitrofi di propeità privata e che sono agibili. g.g.
Nonostante le segnalazioni, da due anni a questa parte, dell'associazione Pro Elcito e le due lettere inviate al sindaco di San Severino dalla Prefettura, non è ancora stata individuta una soluzione definitiva ad un problema che riguarda la lontana ma frequentatissima frazione di Elcito. Lassù infatti insiste un edificio che, dopo il sisma del 2016, rischia di crollare. Fra l'altro due lati interessano la via pubblica e pertanto c'è dell'apprensione per la publica incolumità visto che queso luogo, di anno in anno, è sempre più requentato, specie nella stagione autunnale ma anche in estate.
A tal proposito, del 27 giugno 2018 è una lettera dell'associazione Pro Elcito al sindaco, Rosa Piermattei, che comunicava i gravi danni subiti dall'edificio ma non solo: "La situazione comporta grave pericolo per la pubblica incolumità che è suo compito tutelare. Chiudere tali spazi, come provvisoriamente fatto a suo tempo con reti di plastica, non può essere una soluzione duratura né sicura. Inoltre non tutela quello che è uno degli edifici più significativi dello skyline del castello più frequentato e celebre del nostro territorio comunale". Ricordando la circolare che garantiva la possibilità di effettuare interventi a costo zero per l'ente attuatore, l'associazione chiedeva "di voler urgentemente disporre una messa in sicurezza, come i suoi uffici preposti a ciò hanno già provveduto ad eseguire su molti edifici della città". A tale lettera non era stato dato riscontro tanto che la Pro Elcito, dopo svariati mesi, ha segnalato la situazione alla Prefettura che, il 27 settembre 2019 ha scritto al sindaco per chiedere "una sintetica relazione nella quale venga prospettato l'intervento messo in atto volto alla salvaguardia della pubblica e privata incolumità". Non ricevendo evidentemente alcuna risposta, la Prefettura ha rinnovato la medesima richiesta il 3 dicembre successivo.

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Pare che poi siano state apposte delle transenne che col vento in parte sarebbero state già portate via. Sui social network allora ci si sta iniziando a chiedere come mai non si provveda ad intervenire in maniera più concreta, duratura ed efficace, anche in virtù del fatto che Elcito è classificato "zona A", qundi centro storico di pregio soggetto a piano particolareggiato. Ciò significa che per esso si devono avere le stesse cautele, in ordine alla conservazione, del centro storico cittadino.
Il timore è che, terminando lo stato di emergenza a fine dicembre 2020, si perda la possibilità di mettere in sicurezza l'edificio che è fondamentale per lo skyline di Elcito e il cui dissesto potrebbe anche coinvolgere gli edifici limitrofi di propeità privata e che sono agibili. 
g.g.

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