La post regione. Le Marche e la doppia ricostruzione

Lunedì, 14 Settembre 2020 19:26 | Letto 752 volte   Clicca per ascolare il testo La post regione. Le Marche e la doppia ricostruzione Edito da il Lavoro editoriale, è uscito in questi giorni il libro La post regione. Le Marche della doppia ricostruzione. Ne è autore Daniele Salvi ,dal 2015 al 2020 Capo gabinetto della Presidenza del Consiglio regionale delle Marche il quale ha condensato in questo lavoro una raccolta di suoi articoli comparsi sul web e frequentemente rilanciati da quotidiani nazionali e regionali, riviste e periodici locali tra cui il settimanale Appennino Camerte. Dal terremoto alla pandemia da Covid non ancora risolta, le Marche hanno attraversato un quinquennio di dure prove che ancora non si possono ritenere concluse. Tante le problematiche contingenti che hanno interessato la regione nel periodo di cinque anni. Lanalisi che ne fa Daniele Salvi spazia dagli aspetti socio-economici fino a quelli storico culturali, cercando nel contempo di condividere con il lettore anche proposte e speranze. “ E’ una pubblicazione che nasce dall’osservazione di un quinquennio nel quale le Marche hanno subito due passaggi che ne hanno segnato profondamente la storia: il Sisma del 2016-2017 e lepidemia, lemergenza sanitaria da covid-19 - spiega Daniele Salvi-. Due eventi che si sono inseriti in 5 anni che già di per sé sono stati forieri di grandi novità: pensiamo alluscita dellenciclica di Papa Francesco sull’ ecologia integrale, alla crescita delle diseguaglianze o al tema della paura che ha pervaso le società occidentali, pensiamo al fenomeno del terrorismo internazionale di cui oggi parliamo di meno ma che negli anni appena passati, è stato molto pervasivo e tragicamente presente. Sono stati quindi 5 anni di grandi cambiamenti a livello internazionale - continua Salvi-;  pensiamo anche a livello nazionale la parabola della illusione del rinnovamento promossa ad esempio dal renzismo. Un quinquennio nel quale le Marche  hanno vissuto una loro pagina non facile, a partire dalle conseguenze della lunga crisi del 2008-2009 che ha diffuso i suoi effetti sul nostro sistema produttivo anche negli anni più vicini, fino a questo doppio shock, subito dalla regione a causa del sisma e del covid-19.  Di certo- prosegue- sono anni  nei quali le Marche hanno cercato di reagire, di mettere in campo le loro energie e quello che era possibile fare. In questo libro pertanto, potendo guardare la vicenda marchigiana da un osservatorio privilegiato come quello del Consiglio regionale delle Marche, ho cercato di raccogliere riflessioni intorno ad alcuni nuclei tematici preponderanti: i temi dellAppennino, del futuro e del destino delle aree interne e del patrimonio culturale, ma anche i temi del rapporto tra città e aree non urbane, rurali interne, insieme a temi più generali che  hanno riguardato appunto la vicenda del paese ma che hanno avuto dei riflessi anche sulla nostra realtà, come il tema del credito o i problemi dello sviluppo territoriale dentro la crisi delleconomia dei distretti manifatturieri. Sono stati anni intensi che, attraverso l’ attività da un lato istituzionale e dallaltro di riflessione sui cambiamenti e fenomeni in atto, ho cercato di concentrare in questo libro che sostanzialmente è una selezione ragionata di articoli comparsi su riviste, su periodici, su quotidiani o anche su internet. Un  lavoro che cerca di focalizzare questa doppia sfida che le Marche hanno di fronte: la doppia ricostruzione è la sfida dei prossimi anni. E’  a sfida intrecciata che ci costringe a tenere insieme, ricostruzione e promozione di un nuovo sviluppo sostenibile. Ecco se la regione Marche riuscirà a vincere questa sfida riuscira a riposizionarsi, ma per fare questo è necessario che anche la stessa regione si ripensi. Questo è un problema nel problema- sottolinea Salvi-; dobbiamo infatti pensare a una regione in cui la programmazione ritorni una prassi di elaborazione e anche una pratica amministrativa e dobbiamo pensare ad una regione più sussidiaria che avvicini di più ai cittadini ciò che i cittadini, i livelli degli enti locali, i livelli territoriali, riescono a fare e, tenga per sé delle funzioni di alta amministrazione, di legislazione e di programmazione, soprattutto cerchi anche di dare una piena attuazione a quel titolo quinto della Costituzione che, come ha richiamato il presidente Mattarella, se non viene adeguatamente sistematizzato insieme al sistema dello Stato e delle autonomie locali (Regioni Province​ e Comuni​, città metropolitane), rischia di destinare le regioni ad una attività o prettamente amministrativa sulla scorta dellesperienza delle provincie, o ad una legislazione puramente interstiziale. Le regioni invece devono essere migliori dello Stato se vogliono avere un senso. Quindi- conclude Salvi- questa è la sfida che impegna la regione, anche in un recupero di fiducia nei confronti dei cittadini. c.c.
Edito da "il Lavoro editoriale", è uscito in questi giorni il libro "La post regione. Le Marche della doppia ricostruzione". Ne è autore Daniele Salvi ,dal 2015 al 2020 Capo gabinetto della Presidenza del Consiglio regionale delle Marche il quale ha condensato in questo lavoro una raccolta di suoi articoli comparsi sul web e frequentemente rilanciati da quotidiani nazionali e regionali, riviste e periodici locali tra cui il settimanale Appennino Camerte. Dal terremoto alla pandemia da Covid non ancora risolta, le Marche hanno attraversato un quinquennio di dure prove che ancora non si possono ritenere concluse. Tante le problematiche contingenti che hanno interessato la regione nel periodo di cinque anni. L'analisi che ne fa Daniele Salvi spazia dagli aspetti socio-economici fino a quelli storico culturali, cercando nel contempo di condividere con il lettore anche proposte e speranze.

“ E’ una pubblicazione che nasce dall’osservazione di un quinquennio nel quale le Marche hanno subito due passaggi che ne hanno segnato profondamente la storia: il Sisma del 2016-2017 e l'epidemia, l'emergenza sanitaria da covid-19 - spiega Daniele Salvi-. Due eventi che si sono inseriti in 5 anni che già di per sé sono stati forieri di grandi novità: pensiamo all'uscita dell'enciclica di Papa Francesco sull’ ecologia integrale, alla crescita delle diseguaglianze o al tema della paura che ha pervaso le società occidentali, pensiamo al fenomeno del terrorismo internazionale di cui oggi parliamo di meno ma che negli anni appena passati, è stato molto pervasivo e tragicamente presente. Sono stati quindi 5 anni di grandi cambiamenti a livello internazionale - continua Salvi-;  pensiamo anche a livello nazionale la parabola della illusione del rinnovamento promossa ad esempio dal renzismo. Un quinquennio nel quale le Marche  hanno vissuto una loro pagina non facile, a partire dalle conseguenze della lunga crisi del 2008-2009 che ha diffuso i suoi effetti sul nostro sistema produttivo anche negli anni più vicini, fino a questo doppio shock, subito dalla regione a causa del sisma e del covid-19.  Di certo- prosegue- sono anni  nei quali le Marche hanno cercato di reagire, di mettere in campo le loro energie e quello che era possibile fare. In questo libro pertanto, potendo guardare la vicenda marchigiana da un osservatorio privilegiato come quello del Consiglio regionale delle Marche, ho cercato di raccogliere riflessioni intorno ad alcuni nuclei tematici preponderanti: i temi dell'Appennino, del futuro e del destino delle aree interne e del patrimonio culturale, ma anche i temi del rapporto tra città e aree non urbane, rurali interne, insieme a temi più generali che  hanno riguardato appunto la vicenda del paese ma che hanno avuto dei riflessi anche sulla nostra realtà, come il tema del credito o i problemi dello sviluppo territoriale dentro la crisi dell'economia dei distretti manifatturieri. Sono stati anni intensi che, attraverso l’ attività da un lato istituzionale e dall'altro di riflessione sui cambiamenti e fenomeni in atto, ho cercato di concentrare in questo libro che sostanzialmente è una selezione ragionata di articoli comparsi su riviste, su periodici, su quotidiani o anche su internet.
Un  lavoro che cerca di focalizzare questa doppia sfida che le Marche hanno di fronte: la doppia ricostruzione è la sfida dei prossimi anni. E’  a sfida intrecciata che ci costringe a tenere insieme, ricostruzione e promozione di un nuovo sviluppo sostenibile. Ecco se la regione Marche riuscirà a vincere questa sfida riuscira a riposizionarsi, ma per fare questo è necessario che anche la stessa regione si ripensi. Questo è un problema nel problema- sottolinea Salvi-; dobbiamo infatti pensare a una regione in cui la programmazione ritorni una prassi di elaborazione e anche una pratica amministrativa e dobbiamo pensare ad una regione più sussidiaria che avvicini di più ai cittadini ciò che i cittadini, i livelli degli enti locali, i livelli territoriali, riescono a fare e, tenga per sé delle funzioni di alta amministrazione, di legislazione e di programmazione, soprattutto cerchi anche di dare una piena attuazione a quel titolo quinto della Costituzione che, come ha richiamato il presidente Mattarella, se non viene adeguatamente sistematizzato insieme al sistema dello Stato e delle autonomie locali (Regioni Province​ e Comuni​, città metropolitane), rischia di destinare le regioni ad una attività o prettamente amministrativa sulla scorta dell'esperienza delle provincie, o ad una legislazione puramente interstiziale. Le regioni invece devono essere migliori dello Stato se vogliono avere un senso. Quindi- conclude Salvi- questa è la sfida che impegna la regione, anche in un recupero di fiducia nei confronti dei cittadini".

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