YoUnicam e Bookeeper, le nuove app create da studenti Unicam

Lunedì, 05 Ottobre 2020 17:25 | Letto 919 volte   Clicca per ascolare il testo YoUnicam e Bookeeper, le nuove app create da studenti Unicam Presentate all’Università di Camerino le App YoUnicam e Bookeper, che sviluppano servizi utili allintera comunità.  In tempi di Covid e di normative di sicurezza , attraverso lapplicazione YoUnicam  sarà possibile velocizzare le procedure di accesso alle aule. Gli studenti prima di entrare in aula o negli ambulatori dell’ateneo, avranno assegnato il numero di posto in cui sedersi. La nuova app Bookeeper permette invece la consultazione dei libri digitalizzati.della biblioteca. A sviluppare You Unicam sono stati Yuri Paoloni e Matteo Leonesi, studenti del corso di laurea magistrale in Computer Science di Unicam, con la supervisione dei professori Andrea Polini e Francesco De Angelis. La app Bookeeper si deve invece allimpegno degli studenti Joel Sina, Lorenzo Palazzesi e Simone Panzarani, sempre sotto  la supervisione del prof. Polini. Nel corso della conferenza stamp, insieme al percorso fruttuoso che ha portato alla loro creazione, è stato illustrato  anche il funzionamento delle due applicazioni. Sono intervenuti il Rettore di Unicam Claudio Pettinari, i professori Andrea Polini e Francesco De Angelis e gli studenti sviluppatori delle app. Primo a prendere la parola il Rettore Claudio Pettinari, esprimendo notevole soddisfazione per un lavoro di squadra che dà anche la possibilità di testimoniare il valore che ha un titolo di studio. “In un momento così difficile come quello che abbiamo attraversato e in cui tutto il mondo era chiuso, noi abbiamo continuato a lavorare e abbiamo dato ai nostri ragazzi l’opportunità di continuare a formarsi e, nonostante non si conoscesse con certezza la durata del lockdown, a svolgere i loro tirocini - ha detto il Rettoere-. Tanti degli studenti avrebbero dovuto laurearsi e svolgere dei tirocini applicativi, così l’università si è messa a disposizione permettendo di farli all’interno del nostro ateneo. Alla sollecitazione del docente di informatica Andrea Polini, sulla possibilità di attivare  un percorso sviluppando delle app di cui l’università stessa potesse giovarsi, la nostra risposta è stata immediatamente positiva anche sotto il profilo della retribuzione di parte del lavoro dei ragazzi. Il lavoro di squadra ha permesso di raggiungere un risultato di cui anche altri utenti potranno beneficiare”. Con riguardo alla seconda applicazione il rettore ha ricordato che  la collaborazione tra le scuole di Computer Science e di Giurisprudenza era già iniziata da tempo; l’ateneo infatti ha  ricevuto delle sollecitazioni dal territorio verso la digitalizzazione di un patrimonio librario molto importante. “Molti i comuni che negli ultimi mesi ci hanno avvicinato rappresentando il problema di biblioteche e archivi che oggi non sono accessibili e consultabili. Un danno enorme che si fa alla comunità- ha sottolineato-  perché la consultazione di un archivio significa restituire dignità alla storia di un territorio. Se oggi volessi raccontare la storia di un comune marchigiano non potrei farlo perché gli archivi sono inaccessibili. Noi dobbiamo restituire questa opportunità anche a coloro che studiano questi testi. La Scuola di Giurisprudenza in particolare - ha continuato- aveva già una sofferenza provocata dal sisma al suo patrimonio di oltre  200mila libri, molti dei quali sono stati trasferiti nei locali del rettorato e comunque, vi sono dei testi prestigiosi e antichissimi che non possono essere maneggiati con frequenza. Abbiamo dunque pensato che i nostri studenti potessero escogitare una soluzione per due grandi problemi vissuti dall’ateneo e cioè, per l’accesso alle aule  e l’accesso alla cultura e ai libri.  Il tutto fatto nel rispetto della sicurezza “. Nel sottolineare il grande spirito di sacrificio e la grande volontà di fare dei giovani, il rettore ha evidenziato il valore che per un ateneo ha l’interazione con gli studenti rispetto alla semplice lezione frontale. “L’interazione ha fatto crescere loro e noi stessi. Grazie al loro lavoro anche la ricerca è migliorata- ha concluso-Pettinari -. Questo è il senso vero della parola Universitas”.  Due applicazioni nate da un contesto diverso, sono state dunque adattate alla situazione di emergenza del Covid. A spiegarne l’avvio è stato il prof. Andrea Polini ricordando che la prima applicazione è stata concepita per garantire un servizio migliore agli studenti. “ Tutto nasce dall’emergenza sanitaria, in un periodo in cui le aziende avevano difficoltà a far svolgere stage agli studenti. Abbiamo pertanto definito con la governance dei progetti di valore in grado di trasferire la conoscenza applicativa. La prima applicazione consente dunque ai ragazzi  una porta d’accesso ai vari servizi Unicam. In questo momento- ha proseguito- ci siamo in particolare focalizzati sul tracciamento degli studenti durante le ore di lezione. E’ importante sapere chi ha seguito una lezione e l’applicazione appunto consente di avere informazioni su chi è entrato in aula in una certa ora. Qualora dovessero verificarsi dei casi di positività possiamo dunque avere un tracciamento completo e fornire informazioni riguardo a chi era presente in aula, in ambulatorio o in biblioteca. Poi ci sono delle funzioni accessorie che verranno perfezionate e che saranno importanti per permettere agli studenti di consultare il proprio stato di studi o il proprio libretto universitario”. Molto più lunga, come già detto, la storia della seconda applicazione Bookeeper, in quanto nella città ducale alle problematiche del sisma si sono poi sommate quelle del Covid. Dopo il terremoto era necessario rendere possibile infatti la consultazione di un patrimonio di testi, bloccato perché contenuto in biblioteche inaccessibili. “Ci era stato chiesto di supportare l’accesso a risorse bibliografiche importanti e la digitalizzazione era la soluzione. Il processo di digitalizzazione e riproduzione di testi antichi è partito alcuni anni fa, poi, data l’emergenza nuova, si è pensato di estendere il progetto applicativo iniziale anche ad alcuni libri di testo ai quali i ragazzi avevano necessità di accedere per i loro studi. Utilizzando i giovani prevalentemente dispositivi mobile, l’applicazione permette dunque di leggere e prendere note su testi che sono digitalizzati e, in pieno rispetto delle normative attuali, studiare senza doversi recare in biblioteca. Messi alla prova- ha concluso il prof. Polini- i ragazzi hanno avuto il merito di dedicarsi a questa attività con sorprendente passione e con risultati eccellenti . Siamo davvero felici per l’esperienza di successo che è stata ottenuta e che replicheremo”.  I particolari delle funzionalità delle due app sono stati infine illustrati da Matteo Leonesi relativamente a YoUnicam e, da Joel Sina in riferimento all’applicazione Bookeeper.c.c.
Presentate all’Università di Camerino le App YoUnicam e Bookeper, che sviluppano servizi utili all'intera comunità.  In tempi di Covid e di normative di sicurezza , attraverso l'applicazione YoUnicam  sarà possibile velocizzare le procedure di accesso alle aule. Gli studenti prima di entrare in aula o negli ambulatori dell’ateneo, avranno assegnato il numero di posto in cui sedersi. La nuova app Bookeeper permette invece la consultazione dei libri digitalizzati.della biblioteca. A sviluppare You Unicam sono stati Yuri Paoloni e Matteo Leonesi, studenti del corso di laurea magistrale in Computer Science di Unicam, con la supervisione dei professori Andrea Polini e Francesco De Angelis. La app Bookeeper si deve invece all'impegno degli studenti Joel Sina, Lorenzo Palazzesi e Simone Panzarani, sempre sotto  la supervisione del prof. Polini. Nel corso della conferenza stamp, insieme al percorso fruttuoso che ha portato alla loro creazione, è stato illustrato  anche il funzionamento delle due applicazioni. Sono intervenuti il Rettore di Unicam Claudio Pettinari, i professori Andrea Polini e Francesco De Angelis e gli studenti sviluppatori delle app.
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Primo a prendere la parola il Rettore Claudio Pettinari, esprimendo notevole soddisfazione per un lavoro di squadra che dà anche la possibilità di testimoniare il valore che ha un titolo di studio.
“In un momento così difficile come quello che abbiamo attraversato e in cui tutto il mondo era chiuso, noi abbiamo continuato a lavorare e abbiamo dato ai nostri ragazzi l’opportunità di continuare a formarsi e, nonostante non si conoscesse con certezza la durata del lockdown, a svolgere i loro tirocini - ha detto il Rettoere-. Tanti degli studenti avrebbero dovuto laurearsi e svolgere dei tirocini applicativi, così l’università si è messa a disposizione permettendo di farli all’interno del nostro ateneo. Alla sollecitazione del docente di informatica Andrea Polini, sulla possibilità di attivare  un percorso sviluppando delle app di cui l’università stessa potesse giovarsi, la nostra risposta è stata immediatamente positiva anche sotto il profilo della retribuzione di parte del lavoro dei ragazzi. Il lavoro di squadra ha permesso di raggiungere un risultato di cui anche altri utenti potranno beneficiare”.
Con riguardo alla seconda applicazione il rettore ha ricordato che  la collaborazione tra le scuole di Computer Science e di Giurisprudenza era già iniziata da tempo; l’ateneo infatti ha  ricevuto delle sollecitazioni dal territorio verso la digitalizzazione di un patrimonio librario molto importante. “Molti i comuni che negli ultimi mesi ci hanno avvicinato rappresentando il problema di biblioteche e archivi che oggi non sono accessibili e consultabili. Un danno enorme che si fa alla comunità- ha sottolineato-  perché la consultazione di un archivio significa restituire dignità alla storia di un territorio. Se oggi volessi raccontare la storia di un comune marchigiano non potrei farlo perché gli archivi sono inaccessibili. Noi dobbiamo restituire questa opportunità anche a coloro che studiano questi testi. La Scuola di Giurisprudenza in particolare - ha continuato- aveva già una sofferenza provocata dal sisma al suo patrimonio di oltre  200mila libri, molti dei quali sono stati trasferiti nei locali del rettorato e comunque, vi sono dei testi prestigiosi e antichissimi che non possono essere maneggiati con frequenza. Abbiamo dunque pensato che i nostri studenti potessero escogitare una soluzione per due grandi problemi vissuti dall’ateneo e cioè, per l’accesso alle aule  e l’accesso alla cultura e ai libri.  Il tutto fatto nel rispetto della sicurezza “.
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Nel sottolineare il grande spirito di sacrificio e la grande volontà di fare dei giovani, il rettore ha evidenziato il valore che per un ateneo ha l’interazione con gli studenti rispetto alla semplice lezione frontale. “L’interazione ha fatto crescere loro e noi stessi. Grazie al loro lavoro anche la ricerca è migliorata- ha concluso-Pettinari -. Questo è il senso vero della parola Universitas”. 
Due applicazioni nate da un contesto diverso, sono state dunque adattate alla situazione di emergenza del Covid. A spiegarne l’avvio è stato il prof. Andrea Polini ricordando che la prima applicazione è stata concepita per garantire un servizio migliore agli studenti. “ Tutto nasce dall’emergenza sanitaria, in un periodo in cui le aziende avevano difficoltà a far svolgere stage agli studenti. Abbiamo pertanto definito con la governance dei progetti di valore in grado di trasferire la conoscenza applicativa. La prima applicazione consente dunque ai ragazzi  una porta d’accesso ai vari servizi Unicam. In questo momento- ha proseguito- ci siamo in particolare focalizzati sul tracciamento degli studenti durante le ore di lezione. E’ importante sapere chi ha seguito una lezione e l’applicazione appunto consente di avere informazioni su chi è entrato in aula in una certa ora. Qualora dovessero verificarsi dei casi di positività possiamo dunque avere un tracciamento completo e fornire informazioni riguardo a chi era presente in aula, in ambulatorio o in biblioteca. Poi ci sono delle funzioni accessorie che verranno perfezionate e che saranno importanti per permettere agli studenti di consultare il proprio stato di studi o il proprio libretto universitario”.
Molto più lunga, come già detto, la storia della seconda applicazione Bookeeper, in quanto nella città ducale alle problematiche del sisma si sono poi sommate quelle del Covid. Dopo il terremoto era necessario rendere possibile infatti la consultazione di un patrimonio di testi, bloccato perché contenuto in biblioteche inaccessibili.
“Ci era stato chiesto di supportare l’accesso a risorse bibliografiche importanti e la digitalizzazione era la soluzione. Il processo di digitalizzazione e riproduzione di testi antichi è partito alcuni anni fa, poi, data l’emergenza nuova, si è pensato di estendere il progetto applicativo iniziale anche ad alcuni libri di testo ai quali i ragazzi avevano necessità di accedere per i loro studi. Utilizzando i giovani prevalentemente dispositivi mobile, l’applicazione permette dunque di leggere e prendere note su testi che sono digitalizzati e, in pieno rispetto delle normative attuali, studiare senza doversi recare in biblioteca. Messi alla prova- ha concluso il prof. Polini- i ragazzi hanno avuto il merito di dedicarsi a questa attività con sorprendente passione e con risultati eccellenti . Siamo davvero felici per l’esperienza di successo che è stata ottenuta e che replicheremo”.  I particolari delle funzionalità delle due app sono stati infine illustrati da Matteo Leonesi relativamente a YoUnicam e, da Joel Sina in riferimento all’applicazione Bookeeper.
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