L'ultimatum dei medici di medicina generale: "Basta farci passare per sprovveduti"

Giovedì, 01 Aprile 2021 10:09 | Letto 654 volte   Clicca per ascolare il testo L'ultimatum dei medici di medicina generale: "Basta farci passare per sprovveduti" Carenza di vaccini e impossibilità di scegliere chi possiamo vaccinare. Sono questi i due problemi principali con cui si sontrano i medici di medicina generale marchigiani che, attraverso una nota firmata dai coordinatori di equipe territoriale Accattoli Paolo (Macerata), Mosca Andrea (Tolentino) e Paparoni Fabrizio (San Ginesio/Sarnano), denunciano la situazione che riguarda i vaccini.Esordiscono appunto con la mancanza di dosi: Noi abbiamo avuto a disposizione finora solo un flacone di Moderna, che equivale a 11 dosi, ed abbiamo fatto a pazienti estremamente vulnerabili a domicilio; questa settimana ci daranno, forse, un flacone di Moderna e uno di AstraZeneca. Ci hanno fatto sapere che il Moderna non ci verrà più fornito e avremo la possibilità di avere solo AstraZeneca che però, secondo il piano vaccinale della Regione Marche, potremo somministrare solo ad ultraottantenni con patologie lievi o in buona salute e a pazienti tra 70 e 79 anni, ma non estremamente vulnerabili.È previsto che ci forniscano dei vaccini Pfizer - proseguono - , che come è noto non siamo in grado di gestire visto che devono essere conservati a temperature inferiori a -70° e che quindi necessitano di una preparazione abbastanza complessa. Tutto questo mentre si parla del coinvolgimento dei Medici di famiglia nella vaccinazione di massa.Veniamo bombardati da una serie di richieste a cui non sappiamo cosa rispondere, quasi sempre informati in ritardo rispetto a qualsiasi cambio di programma. Continuiamo ad essere la figura di riferimento di tutti i pazienti che in noi ripongono fiducia e speranza. Invece non ci viene concesso di gestire i nostri pazienti, di cui conosciamo le patologie e le criticità, per andare dietro a un piano vaccinale che fa acqua da tutte le parti. Ma i medici di medicina generale sottolineano anche di essere pronti a vaccinare: Come dimostrato dai vaccini antinfluenzali da noi effettuati tra ottobre e novembre - periodo in cui da ciascuno di noi sono stati vaccinati in meno di 2 mesi 400-500 assistiti - i medici di medicina generale sono in grado di fare vaccini ai propri assistiti in sicurezza ed in breve tempo, ma tutto questo sembra che in Regione non sia elemento di sufficiente garanzia. Facciamo notare velocemente che le innumerevoli incombenze burocratiche cui bisogna far fronte sia prima che dopo la somministrazione del vaccino, vengono normalmente sbrigate da personale amministrativo dedicato, mentre per noi sembra non sia possibile organizzare alcun aiuto. Noi iniziamo a pensare che il nostro coinvolgimento in questa emergenza non sia gradito - denunciano - . Ci venga detto con chiarezza e ci faremo da parte senza spargimenti di lacrime. Se invece c’è ancora la volontà di dar seguito all’accordo firmato tra lo Stato e tutte le sigle sindacali dei medici, chiediamo un cambio di passo sia a livello regionale sia a livello aziendale: non possiamo più sostenere il ruolo degli sprovveduti o peggio di quelli che creano problemi. Se la vaccinazione di massa dovrà essere gestita dai centri vaccinali - affondano - , noi facciamo un passo indietro, rendendo felice chi fin dall’inizio ha paventato che il nostro contributo sarebbe stato un aggravio di spesa enorme per la sanità regionale.GS
"Carenza di vaccini e impossibilità di scegliere chi possiamo vaccinare".
Sono questi i due problemi principali con cui si sontrano i medici di medicina generale marchigiani che, attraverso una nota firmata dai coordinatori di equipe territoriale Accattoli Paolo (Macerata), Mosca Andrea (Tolentino) e Paparoni Fabrizio (San Ginesio/Sarnano), denunciano la situazione che riguarda i vaccini.

Esordiscono appunto con la mancanza di dosi: "Noi abbiamo avuto a disposizione finora solo un flacone di Moderna, che equivale a 11 dosi, ed abbiamo fatto a pazienti estremamente vulnerabili a domicilio; questa settimana ci daranno, forse, un flacone di Moderna e uno di AstraZeneca. Ci hanno fatto sapere che il Moderna non ci verrà più fornito e avremo la possibilità di avere solo AstraZeneca che però, secondo il piano vaccinale della Regione Marche, potremo somministrare solo ad ultraottantenni con patologie lievi o in buona salute e a pazienti tra 70 e 79 anni, ma non "estremamente vulnerabili".

È previsto che ci forniscano dei vaccini Pfizer - proseguono - , che come è noto non siamo in grado di gestire visto che devono essere conservati a temperature inferiori a -70° e che quindi necessitano di una preparazione abbastanza complessa. Tutto questo mentre si parla del coinvolgimento dei Medici di famiglia nella vaccinazione di massa.
Veniamo bombardati da una serie di richieste a cui non sappiamo cosa rispondere, quasi sempre informati in ritardo rispetto a qualsiasi cambio di programma. Continuiamo ad essere la figura di riferimento di tutti i pazienti che in noi ripongono fiducia e speranza. Invece non ci viene concesso di gestire i nostri pazienti, di cui conosciamo le patologie e le criticità, per andare dietro a un piano vaccinale che fa acqua da tutte le parti".

Ma i medici di medicina generale sottolineano anche di essere pronti a vaccinare: "Come dimostrato dai vaccini antinfluenzali da noi effettuati tra ottobre e novembre - periodo in cui da ciascuno di noi sono stati vaccinati in meno di 2 mesi 400-500 assistiti - i medici di medicina generale sono in grado di fare vaccini ai propri assistiti in sicurezza ed in breve tempo, ma tutto questo sembra che in Regione non sia elemento di sufficiente garanzia. Facciamo notare velocemente che le innumerevoli incombenze burocratiche cui bisogna far fronte sia prima che dopo la somministrazione del vaccino, vengono normalmente sbrigate da personale amministrativo dedicato, mentre per noi sembra non sia possibile organizzare alcun aiuto. Noi iniziamo a pensare che il nostro coinvolgimento in questa emergenza non sia gradito - denunciano - . Ci venga detto con chiarezza e ci faremo da parte senza spargimenti di lacrime.
Se invece c’è ancora la volontà di dar seguito all’accordo firmato tra lo Stato e tutte le sigle sindacali dei medici, chiediamo un cambio di passo sia a livello regionale sia a livello aziendale: non possiamo più sostenere il ruolo degli sprovveduti o peggio di quelli che creano problemi. Se la vaccinazione di massa dovrà essere gestita dai centri vaccinali - affondano - , noi facciamo un passo indietro, rendendo felice chi fin dall’inizio ha paventato che il nostro contributo sarebbe stato un aggravio di spesa enorme per la sanità regionale".

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