Contributo di Autonoma Sistemazione: presentata una mozione in consiglio regionale

Lunedì, 31 Maggio 2021 18:07 | Letto 1345 volte   Clicca per ascolare il testo Contributo di Autonoma Sistemazione: presentata una mozione in consiglio regionale Sia la politica a farsi carico di una situazione paradossale e discriminatoria come quella del Cas. Una mozione in tal senso è stata presentata in consiglio regionale dai consiglieri di Forza Italia Gianluca Pasqui e Jessica Marcozzi, Dino latini (Udc) e Giacomo Rossi (Civitas Civici).Nella mozione si chiede di impegnare il presidente e lintera giunta a convocare un tavolo di coordinamento con le Regioni Abruzzo, Lazio e Umbria affinché si possa affrontare e risolvere la problematica inerente il Contributo di Autonoma Sistemazione; a interessare il dipartimento di Protezione Civile e il Commissario alla Ricostruzione affinché venga rivista l’ordinanza relativa al Contributo di Autonoma Sistemazione che penalizza i cittadini che hanno scelto di comprare una nuova abitazione e restare nel territorio di origine e, soprattutto, venga valutata la possibilità di ritirare il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR n 1091/2021 presentato dalla Protezione Civile nazionale; a valutare la possibilità che il Governo emani un Testo Unico che normi adeguatamente il Contributo di Autonoma Sistemazione, da attivare in occasione di situazioni emergenziali di qualsiasi tipologia.Una problematica, quella inerente le modifiche apportate al Contributo, che affligge da tempo i terremotati che hanno scelto di non usufruire delle Sae o dellospitalità alberghiera e che hanno deciso di investire il proprio futuro nei territori terremotati  acquistando una nuova casa e contraendo mutui, pensando di poter fare affidamento sulle risorse finanziarie provenienti dal Cas.Le ordinanze del Capo Dipartimento della Protezione Civile n.614 del 2019 e n.670 del 2020 hanno, di fatto, apportato modifiche che hanno penalizzato esclusivamente questi cittadini che, a fronte di una ricostruzione che muove i primi passi, avevano deciso di investire sul territorio del cratere. Infatti, mentre il TAR Lazio con sentenza n.1091 del 27 gennaio 2021 ha riconosciuto a coloro che hanno costruito o comprato casa prima dell’ordinanza 614/2019 il diritto all’assegnazione del contributo forfettario sostitutivo del Cas, il Capo della Protezione civile nazionale ha impugnato la medesima sentenza chiedendone l’annullamento, con conseguente sospensione, in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato, degli aiuti ai terremotati che vivono una situazione di ulteriore incertezza.Così, dal momento che alcuni comitati che rappresentano la popolazione terremotata hanno cercato di far ripristinare la situazione preesistente alle ordinanze 614 e 670, percorrendo anche la via giudiziaria senza finora aver ottenuto un riscontro concreto, i citati rappresentanti politici regionali vogliono riprendere in mano la questione.
"Sia la politica a farsi carico di una situazione paradossale e discriminatoria come quella del Cas". Una mozione in tal senso è stata presentata in consiglio regionale dai consiglieri di Forza Italia Gianluca Pasqui e Jessica Marcozzi, Dino latini (Udc) e Giacomo Rossi (Civitas Civici).

Nella mozione si chiede di impegnare il presidente e l'intera giunta a convocare un tavolo di coordinamento con le Regioni Abruzzo, Lazio e Umbria affinché si possa affrontare e risolvere la problematica inerente il Contributo di Autonoma Sistemazione; a interessare il dipartimento di Protezione Civile e il Commissario alla Ricostruzione affinché venga rivista l’ordinanza relativa al Contributo di Autonoma Sistemazione che penalizza i cittadini che hanno scelto di comprare una nuova abitazione e restare nel territorio di origine e, soprattutto, venga valutata la possibilità di ritirare il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR n 1091/2021 presentato dalla Protezione Civile nazionale; a valutare la possibilità che il Governo emani un Testo Unico che normi adeguatamente il Contributo di Autonoma Sistemazione, da attivare in occasione di situazioni emergenziali di qualsiasi tipologia.

Una problematica, quella inerente le modifiche apportate al Contributo, che affligge da tempo i terremotati che hanno scelto di non usufruire delle Sae o dell'ospitalità alberghiera e che hanno deciso di investire il proprio futuro nei territori terremotati  acquistando una nuova casa e contraendo mutui, pensando di poter fare affidamento sulle risorse finanziarie provenienti dal Cas.

Le ordinanze del Capo Dipartimento della Protezione Civile n.614 del 2019 e n.670 del 2020 hanno, di fatto, apportato modifiche che hanno penalizzato esclusivamente questi cittadini che, a fronte di una ricostruzione che muove i primi passi, avevano deciso di investire sul territorio del cratere.

Infatti, mentre il TAR Lazio con sentenza n.1091 del 27 gennaio 2021 ha riconosciuto a coloro che hanno costruito o comprato casa prima dell’ordinanza 614/2019 il diritto all’assegnazione del contributo forfettario sostitutivo del Cas, il Capo della Protezione civile nazionale ha impugnato la medesima sentenza chiedendone l’annullamento, con conseguente sospensione, in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato, degli aiuti ai terremotati che vivono una situazione di ulteriore incertezza.

Così, dal momento che alcuni comitati che rappresentano la popolazione terremotata hanno cercato di far ripristinare la situazione preesistente alle ordinanze 614 e 670, percorrendo anche la via giudiziaria senza finora aver ottenuto un riscontro concreto, i citati rappresentanti politici regionali vogliono riprendere in mano la questione.

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