Fioritura di Castelluccio: la forte presa di posizione dei sindaci "marchigiani"

Sabato, 26 Giugno 2021 18:16 | Letto 3114 volte   Clicca per ascolare il testo Fioritura di Castelluccio: la forte presa di posizione dei sindaci "marchigiani" Lo spettacolo naturale della Fioritura di Castelluccio, ma soprattutto la presa di posizione di Legambiente Marche e Umbria, che parla “di enti marchigiani che, con il loro disimpegno, hanno fatto perdere a tutto il territorio la grande occasione di avviare subito un percorso condiviso non solo a tutela della natura e dell’ambiente, ma soprattutto per la ripartenza di un territorio pesantemente provato dal sisma e dall’emergenza sanitaria”, ha provocato la reazione dei sindaci di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, Visso, Luigi Spiganti Maurizi, Arquata del Tronto, Michele Franchi, Montegallo, Sergio Fabiani, Montemonaco, Francesca Grilli, che attraverso una nota congiunta intendono fare chiarezza sulla vicenda e nello stesso tempo tutelare i propri diritti. “Premesso che le sentenze vanno rispettate e che su tale problema ci siamo sempre confrontati nelle riunioni che sono iniziate sin dal novembre 2020, abbiamo più volte ribadito l’impossibilità di individuare aree di parcheggio idonee sia per l’orografia del territorio, sia per i vincoli imposti dalla sentenza che sono pari anche nei nostri territori- dichiarano all’unisono i 5 primi cittadini dei comuni interessati - Abbiamo sempre avanzato la proposta di non interrompere in nessuna maniera la possibilità di transito, o al massimo limitandolo solo verso Norcia per ragioni di parcheggio, ma mantenere la percorribilità verso l’altro versante marchigiano dell’ascolano. In sostanza si chiedeva al Comune di Norcia di organizzare una viabilità di solo scorrimento considerato che l’evento avviene nel suo territorio. Tale proposta, illustrata per nostro conto, perché non invitati, nell’ultima riunione del 22 giugno presso la Prefettura di Perugia dai Prefetti di Macerata e Ascoli Piceno, purtroppo, non ha trovato accoglimento. Ribadiamo che interdire e chiudere al transito l’unica strada di interconnessione tra due Regioni e tra due Province marchigiane, specialmente nel periodo di massima affluenza turistica nelle nostre zone, significa infliggere un ulteriore colpo mortale all’economia dei nostri territori che hanno dovuto subire sofferenze derivanti prima dal Sisma 2016, poi dalla pandemia Covid19 e oggi, paradossalmente, anche dalla Fioritura di Castelluccio 2021.I sindaci dei suddetti comuni avevano anche individuato nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini l’Ente che poteva, essendo un Istituzione sovracomunale che vede tutti territori nel proprio perimetro, coordinare questo spettacolo che ogni anno offre la natura, ma anche questa possibile soluzione non è stata presa in considerazione. senza però trovarne disponibilità e riscontro. Quanto accaduto, con le varie comunicazione al riguardo, spesso non aderenti alla verità, potrebbe già aver originato un ripensamento sul venire nei nostri territori con un danno nei confronti delle attività economiche che eroicamente resistono in un comprensorio che aspetta da anni di poter ripartire - conclude la nota - Ci appelliamo alla Comunità marchigiana e non solo affinché questo possibile disagio non si rifletta su chi ha la sola colpa di essere confinante con un magnifico territorio che, come già detto, offre uno spettacolo naturale unico grazie all’opera dell’uomo. In attesa delle determinazioni ufficiali che verranno intraprese dagli Enti competenti, nel rinnovare fiducia per un ripensamento ma, laddove non sin dovesse verificare, saremo estremamente attenti far valere i nostri diritti”.
Lo spettacolo naturale della Fioritura di Castelluccio, ma soprattutto la presa di posizione di Legambiente Marche e Umbria, che parla “di enti marchigiani che, con il loro disimpegno, hanno fatto perdere a tutto il territorio la grande occasione di avviare subito un percorso condiviso non solo a tutela della natura e dell’ambiente, ma soprattutto per la ripartenza di un territorio pesantemente provato dal sisma e dall’emergenza sanitaria”, ha provocato la reazione dei sindaci di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, Visso, Luigi Spiganti Maurizi, Arquata del Tronto, Michele Franchi, Montegallo, Sergio Fabiani, Montemonaco, Francesca Grilli, che attraverso una nota congiunta intendono fare chiarezza sulla vicenda e nello stesso tempo tutelare i propri diritti.

“Premesso che le sentenze vanno rispettate e che su tale problema ci siamo sempre confrontati nelle riunioni che sono iniziate sin dal novembre 2020, abbiamo più volte ribadito l’impossibilità di individuare aree di parcheggio idonee sia per l’orografia del territorio, sia per i vincoli imposti dalla sentenza che sono pari anche nei nostri territori- dichiarano all’unisono i 5 primi cittadini dei comuni interessati - Abbiamo sempre avanzato la proposta di non interrompere in nessuna maniera la possibilità di transito, o al massimo limitandolo solo verso Norcia per ragioni di parcheggio, ma mantenere la percorribilità verso l’altro versante marchigiano dell’ascolano. In sostanza si chiedeva al Comune di Norcia di organizzare una viabilità di solo scorrimento considerato che l’evento avviene nel suo territorio. Tale proposta, illustrata per nostro conto, perché non invitati, nell’ultima riunione del 22 giugno presso la Prefettura di Perugia dai Prefetti di Macerata e Ascoli Piceno, purtroppo, non ha trovato accoglimento. Ribadiamo che interdire e chiudere al transito l’unica strada di interconnessione tra due Regioni e tra due Province marchigiane, specialmente nel periodo di massima affluenza turistica nelle nostre zone, significa infliggere un ulteriore colpo mortale all’economia dei nostri territori che hanno dovuto subire sofferenze derivanti prima dal Sisma 2016, poi dalla pandemia Covid19 e oggi, paradossalmente, anche dalla Fioritura di Castelluccio 2021".

I sindaci dei suddetti comuni avevano anche individuato nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini l’Ente che poteva, essendo un Istituzione sovracomunale che vede tutti territori nel proprio perimetro, coordinare questo spettacolo che ogni anno offre la natura, ma anche questa possibile soluzione non è stata presa in considerazione. senza però trovarne disponibilità e riscontro.

"Quanto accaduto, con le varie comunicazione al riguardo, spesso non aderenti alla verità, potrebbe già aver originato un ripensamento sul venire nei nostri territori con un danno nei confronti delle attività economiche che eroicamente resistono in un comprensorio che aspetta da anni di poter ripartire - conclude la nota - Ci appelliamo alla Comunità marchigiana e non solo affinché questo possibile disagio non si rifletta su chi ha la sola colpa di essere confinante con un magnifico territorio che, come già detto, offre uno spettacolo naturale unico grazie all’opera dell’uomo. In attesa delle determinazioni ufficiali che verranno intraprese dagli Enti competenti, nel rinnovare fiducia per un ripensamento ma, laddove non sin dovesse verificare, saremo estremamente attenti far valere i nostri diritti”.

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