Camerino: torna alla comunità la chiesa della piccola frazione di Capolapiaggia

Sabato, 18 Settembre 2021 20:10 | Letto 1240 volte   Clicca per ascolare il testo Camerino: torna alla comunità la chiesa della piccola frazione di Capolapiaggia Un altro tassello, piccola ma importante, si aggiunge alla complessa opera della ricostruzione post sisma. E’ stata, infatti, inaugurata la chiesa della piccola frazione di Capolapiaggia di Camerino, restaurata grazie alla solidarietà privata. “Questa chiesa non rientra nella ricostruzione finanziata dallo Stato, ma dalla generosità e dal cuore di due persone che, colpite dalla tragedia del terremoto, hanno voluto compiere un bellissimo gesto verso il nostro territorio – spiega l’arcivescovo Francesco Massara – Così anche una piccola comunità, come quella di Capolapiaggia, riceve la gioia di poter riavere la propria chiesa come luogo di culto e anche come luogo della propria storia e della propria tradizione”. Un “dono” nato quasi per caso, come testimonia don Alberto Pianesi, sacerdote di Ancona, che ha fatto da tramite tra i benefattori e l’arcivescovo. “La vicenda nasce in maniera molto semplice – racconta – Mi trovavo in una chiesa di Ancona a confessare quando sono stato avvicinato da un’anziana signora, accompagnata dal marito, che era rimasta molto commossa vedendo alla televisione papa Francesco in visita a Camerino e colpita dal fatto che tutte le chiese della città erano inagibili a causa del sisma. Così ha voluto mettere una parte di suoi risparmi a disposizione dell’arcivescovo di Camerino per riaprire una chiesa. Anzi, come diceva lei, perché qualcuno ci possa dire un’ Ave Maria anche per noi. Oggi finalmente questo desiderio si può realizzare”. Alla semplice, ma sentita cerimonia era presente anche il sindaco Sandro Sborgia. “Un altro luogo che viene restituito alla collettività e a una frazione particolarmente affezionata a questa chiesa – le sue parole – E’ questa una grande soddisfazione perché, sebbene molto lentamente, si vedono i primi passi verso un ritorno normale alla quotidianità Dobbiamo fare in modo che questo percorso non si interrompa, ma al contrario subisca una forte accelerazione. Per questo mi sento di essere fiducioso”.f.u.
Un altro tassello, piccola ma importante, si aggiunge alla complessa opera della ricostruzione post sisma. E’ stata, infatti, inaugurata la chiesa della piccola frazione di Capolapiaggia di Camerino, restaurata grazie alla solidarietà privata.

“Questa chiesa non rientra nella ricostruzione finanziata dallo Stato, ma dalla generosità e dal cuore di due persone che, colpite dalla tragedia del terremoto, hanno voluto compiere un bellissimo gesto verso il nostro territorio – spiega l’arcivescovo Francesco Massara – Così anche una piccola comunità, come quella di Capolapiaggia, riceve la gioia di poter riavere la propria chiesa come luogo di culto e anche come luogo della propria storia e della propria tradizione”.

fedeli

Un “dono” nato quasi per caso, come testimonia don Alberto Pianesi, sacerdote di Ancona, che ha fatto da tramite tra i benefattori e l’arcivescovo. “La vicenda nasce in maniera molto semplice – racconta – Mi trovavo in una chiesa di Ancona a confessare quando sono stato avvicinato da un’anziana signora, accompagnata dal marito, che era rimasta molto commossa vedendo alla televisione papa Francesco in visita a Camerino e colpita dal fatto che tutte le chiese della città erano inagibili a causa del sisma. Così ha voluto mettere una parte di suoi risparmi a disposizione dell’arcivescovo di Camerino per riaprire una chiesa. Anzi, come diceva lei, perché qualcuno ci possa dire un’ Ave Maria anche per noi. Oggi finalmente questo desiderio si può realizzare”.

altare

Alla semplice, ma sentita cerimonia era presente anche il sindaco Sandro Sborgia. “Un altro luogo che viene restituito alla collettività e a una frazione particolarmente affezionata a questa chiesa – le sue parole – E’ questa una grande soddisfazione perché, sebbene molto lentamente, si vedono i primi passi verso un ritorno normale alla quotidianità Dobbiamo fare in modo che questo percorso non si interrompa, ma al contrario subisca una forte accelerazione. Per questo mi sento di essere fiducioso”.

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