Camerino, riaperta la sezione dell'archivio di Stato

Martedì, 23 Novembre 2021 11:45 | Letto 774 volte   Clicca per ascolare il testo Camerino, riaperta la sezione dell'archivio di Stato Riaperta la sezione dell’archivio di Stato di Camerino. Dopo l’annuncio della chiusura, avvenuto qualche settimana fa da parte della sezione di Macerata, a causa del pensionamento dell’ultima unità di personale che era in servizio, ecco che uno dei luoghi più preziosi che custodisce la storia della città ducale, riapre le sue porte. Il sindaco Sandro Sborgia, dopo essersi rivolto alla direzione generale degli archivi del Ministero dei beni culturali aveva assicurato la riapertura nel giro di qualche settimana e così è stato. La sezione camerte dell’Archivio di Stato ha ripreso la sua attività con un’archivista e da un dipendente comunale, che non si occupa dell’archivio, ma comunque garantisce con la sua presenza che siano in due le persone che vigilano all’interno dei locali Istituita con decreto ministeriale del 1967 e operativa dal 1971, la sezione dell’Archivio camerte contiene centinaia di migliaia di documenti (pergamene e cartacei) tra il XIII e il XX secolo. Comprende anche gli archivi dell’Accademia dei Costanti (sec. XVII); della Congregazione Valentiniana, i vecchi catasti di Camerino dal ’200 al 1913, del comune di Camerino dal XIII sec. al ’900; dei comuni di Camporotondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Serravalle del Chienti, Pievebovigliana; delle corporazioni religiose soppresse di Caldarola, Camerino, Visso; della Curia vescovile di Matelica (1613-1808), della fabbrica della cattedrale di Camerino (1805-1808); delle magistrature di Camerino, Visso, Matelica, Sanseverino; degli istituti pubblici assistenza e beneficenza (Ipab) di Camerino (1415-1954); della Provincia di Camerino; dei vari uffici finanziari che nei secoli hanno avuto sede a Camerino; dell’Università di Camerino (1834-1955), della Scuola autonoma di Ostetricia (1828-2000); documentazione relativa alle più importanti famiglie camerti (ma non i Varano). Tra i preziosi documenti custoditi anche un vastissimo fondo di archivio notarile dal ’300 al ’900, di recente finalmente riordinato dopo il trasferimento avvenuto circa 50 anni fa dal Palazzo ducale. Merita una segnalazione a parte il Libro rosso del comune di Camerino, un codice costituito da fogli di pergamena e da una copertina lignea ricoperta da marocchino rosso, dove sono trascritti i più importanti documenti comunali del periodo storico camerinese che va dal 1207 al 1336.
Riaperta la sezione dell’archivio di Stato di Camerino. Dopo l’annuncio della chiusura, avvenuto qualche settimana fa da parte della sezione di Macerata, a causa del pensionamento dell’ultima unità di personale che era in servizio, ecco che uno dei luoghi più preziosi che custodisce la storia della città ducale, riapre le sue porte. Il sindaco Sandro Sborgia, dopo essersi rivolto alla direzione generale degli archivi del Ministero dei beni culturali aveva assicurato la riapertura nel giro di qualche settimana e così è stato. La sezione camerte dell’Archivio di Stato ha ripreso la sua attività con un’archivista e da un dipendente comunale, che non si occupa dell’archivio, ma comunque garantisce con la sua presenza che siano in due le persone che vigilano all’interno dei locali 
La sezione di Camerino dellArchivio di Stato 3
Istituita con decreto ministeriale del 1967 e operativa dal 1971, la sezione dell’Archivio camerte contiene centinaia di migliaia di documenti (pergamene e cartacei) tra il XIII e il XX secolo. Comprende anche gli archivi dell’Accademia dei Costanti (sec. XVII); della Congregazione Valentiniana, i vecchi catasti di Camerino dal ’200 al 1913, del comune di Camerino dal XIII sec. al ’900; dei comuni di Camporotondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Serravalle del Chienti, Pievebovigliana; delle corporazioni religiose soppresse di Caldarola, Camerino, Visso; della Curia vescovile di Matelica (1613-1808), della fabbrica della cattedrale di Camerino (1805-1808); delle magistrature di Camerino, Visso, Matelica, Sanseverino; degli istituti pubblici assistenza e beneficenza (Ipab) di Camerino (1415-1954); della Provincia di Camerino; dei vari uffici finanziari che nei secoli hanno avuto sede a Camerino; dell’Università di Camerino (1834-1955), della Scuola autonoma di Ostetricia (1828-2000); documentazione relativa alle più importanti famiglie camerti (ma non i Varano). Tra i preziosi documenti custoditi anche un vastissimo fondo di archivio notarile dal ’300 al ’900, di recente finalmente riordinato dopo il trasferimento avvenuto circa 50 anni fa dal Palazzo ducale. Merita una segnalazione a parte il Libro rosso del comune di Camerino, un codice costituito da fogli di pergamena e da una copertina lignea ricoperta da marocchino rosso, dove sono trascritti i più importanti documenti comunali del periodo storico camerinese che va dal 1207 al 1336.

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