"Fermiamo la violenza", il grido della Commissione Pari Opportunità

Giovedì, 25 Novembre 2021 12:27 | Letto 478 volte   Clicca per ascolare il testo "Fermiamo la violenza", il grido della Commissione Pari Opportunità Una tragedia che non conosce tregua e avvelena ogni parte del mondo. È la violenza contro le donne della quale, per ribadirne leliminazione, oggi 25 novembre ricorre la giornata internazionale. Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise, solo perchè donne.  Lintensità emotiva della poetessa Alda Merini e i suoi travagliati versi accompagnano il video e il manifesto che la Commissione Pari Opportunità della regione Marche ha deciso di rendere pubblico per questa giornata, riproducendo il volto di tutte le commisarie. Lidea si deve alla consigliera paritaria Paola Gerini: Oggi riflettiamo sulla violenza contro le donnne- spiega la consigliera- .Lo facciamo nel giorno dedicato a questa lotta anche se sarebbe cosa giusta non doverne più parlare, perché a significherebbe che questo fenomeno non è più pregnante, non più socialmente devastante come purtroppo sempre più spesso realizziamo dai fatti di cronaca. E ne parliamo oggi, in questo particolare momento storico, in cui le donne hanno pagato un duro prezzo anche in conseguenza della pandemia. Maggiore è infatti, rispetto agli uomini, il numero delle donneche hanno perso un lavoro. Loro quelle che hanno risentito di più della clausura imposta del lockdown, spesso accollandosi il peso di una gestione familiare resa ancora più problematica dalla chiusura delle scuole. Lockdown e confinamento forzato tra le mura di casa , non di rado insieme ai partner abusanti e maltrattanti - continua Paola Gerini-  che sappiamo come abbiano anche  comportato una escalation dei casi di violenza allinterno delle mura domestiche, tra laltro, con una difficoltà maggiore nella possibilità di denunciare ed accedere ai servizi di supporto. Non è un compito facile giungere ad una conclusione quando si parla di discriminazione, disparità e violenza di genere.Le donne continuano ad essere discriminate nel mondo del lavoro, nel contesto sociale e familiare, costrette talvolta a vivere terrorizzate  allinterno di quello che dovrebbe essere laccogliente focolare domestico. Trovare delle soluzioni per colmare queste differenze è difficle, e lo è in primo luogo perchè si tratta di un ampio discorso culturale - conclude-. Dobbiamo fare affidamento soprattutto nelle nuove generazioni, sulle ragazze di oggi che sicuramente sono più libere e non hanno pregiudizi. Credo che esperienze di rinascita e possano venire proprio dai giovani. Ma è chiaro che limpegno deve partire da ognuno di noi, individualmente e collettivamente, scoprendo la capacità di lottare, di indignarci, di far sentire la nostra voce a favore di chi una voce crede di non averla, oppure crede che non verrà ascoltata, e, per tutte quelle  donne che purtroppo una voce non ce lhanno più. c.c.
Una tragedia che non conosce tregua e avvelena ogni parte del mondo. È la violenza contro le donne della quale, per ribadirne l'eliminazione, oggi 25 novembre ricorre la giornata internazionale.

"Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise, solo perchè donne".  L'intensità emotiva della poetessa Alda Merini e i suoi 'travagliati' versi accompagnano il video e il manifesto che la Commissione Pari Opportunità della regione Marche ha deciso di rendere pubblico per questa giornata, riproducendo il volto di tutte le commisarie.
 
L'idea si deve alla consigliera paritaria Paola Gerini: "Oggi riflettiamo sulla violenza contro le donnne- spiega la consigliera- .Lo facciamo nel giorno dedicato a questa lotta anche se sarebbe cosa giusta non doverne più parlare, perché a significherebbe che questo fenomeno non è più pregnante, non più socialmente devastante come purtroppo sempre più spesso realizziamo dai fatti di cronaca.
E ne parliamo oggi, in questo particolare momento storico, in cui le donne hanno pagato un duro prezzo anche in conseguenza della pandemia. Maggiore è infatti, rispetto agli uomini, il numero delle donneche hanno perso un lavoro. Loro quelle che hanno risentito di più della clausura imposta del lockdown, spesso accollandosi il peso di una gestione familiare resa ancora più problematica dalla chiusura delle scuole. Lockdown e confinamento forzato tra le mura di casa , non di rado insieme ai partner abusanti e maltrattanti - continua Paola Gerini-  che sappiamo come abbiano anche  comportato una escalation dei casi di violenza all'interno delle mura domestiche, tra l'altro, con una difficoltà maggiore nella possibilità di denunciare ed accedere ai servizi di supporto. Non è un compito facile giungere ad una conclusione quando si parla di discriminazione, disparità e violenza di genere.
Le donne continuano ad essere discriminate nel mondo del lavoro, nel contesto sociale e familiare, costrette talvolta a vivere terrorizzate  all'interno di quello che dovrebbe essere l'accogliente focolare domestico. Trovare delle soluzioni per colmare queste differenze è difficle, e lo è in primo luogo perchè si tratta di un ampio discorso culturale - conclude-.
Dobbiamo fare affidamento soprattutto nelle nuove generazioni, sulle ragazze di oggi che sicuramente sono più libere e non hanno pregiudizi. Credo che esperienze di rinascita e possano venire proprio dai giovani. Ma è chiaro che l'impegno deve partire da ognuno di noi, individualmente e collettivamente, scoprendo la capacità di lottare, di indignarci, di far sentire la nostra voce a favore di chi una voce crede di non averla, oppure crede che non verrà ascoltata, e, per tutte quelle  donne che purtroppo una voce non ce l'hanno più". 
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