Pendolari della ricostruzione, Fillea Cgil: "Troppa strada, serve una soluzione immediata"

Mercoledì, 22 Dicembre 2021 12:21 | Letto 780 volte   Clicca per ascolare il testo Pendolari della ricostruzione, Fillea Cgil: "Troppa strada, serve una soluzione immediata" “Troppa strada per i lavoratori della ricostruzione. La Regione coinvolga la struttura commissariale per trovare una soluzione”.Non è più possibile aspettare, secondo Massimo De Luca di Fillea Cgil, per trovare una sistemazione a tutti i lavoratori edili impiegati nei cantieri della ricostruzione dell’entroterra e che tutti i giorni, ad una intera giornata di lavoro, devono aggiungere anche centinaia di chilometri per tornare a casa.“Stiamo registrando da tempo queste enormi difficoltà – dice De Luca - per i lavoratori e le imprese nel reperire alloggi vicini ai cantieri dove pernottare. Dobbiamo per forza fare qualcosa per tentare di dare una risposta a queste esigenze. Ci sono circa diecimila uomini al giorno che lavorano otto ore e poi devono tornare a casa, percorrendo centinaia di chilometri. Molto spesso sono in sette su un furgone e, in un periodo di emergenza sanitaria, questo problema dovrebbe far riflettere ancora di più.Per non parlare – aggiunge - del rischio stradale dopo una giornata di lavoro pesante.È un aspetto che dobbiamo affrontare e non si può più rimandare”.Secondo De Luca la mancanza di una struttura che permetta ai lavoratori di recarsi agevolmente nei cantieri incide nella carenza delle imprese che scelgono la provincia di Macerata per lavorare.“Il settore ha avuto una crescita importante anche grazie al superbonus del 110 per cento e ai fondi del Pnrr, ma se vogliamo essere competitivi dobbiamo dare i giusti servizi ai lavoratori”:La soluzione potrebbe essere a portata di mano stando a quanto spiega Fillea Cgil.“Quando abbiamo costruito la superstrada Valdichienti – dice - dal 2009 al 2013, a Muccia e Serravalle c’erano due campi base rispondenti alle linee guida marchigiane con mense, il presidio sanitario e il rispetto totale della persona. Hanno ospitato circa mille dipendenti e in quello di Muccia furono ospitati gli sfollati del piccolo paese all’indomani delle scosse del 2016. Quel campo offre già oggi la possibilità di alloggio ad una ventina di operai ma con l’avvio di diversi cantieri della ricostruzione le maestranze saranno molte di più”.È per questo che De Luca si rivolge alla Regione affinchè “interessi del problema la struttura commissariale che potrebbe anche finanziare la sistemazione dell’area per il ricovero dei lavoratori,. Quella zona è già fornita dell’urbanizzazione, dell’energia elettrica, della mensa e in quattro mesi al massimo potrebbe essere pronta”.Ospitare le maestranze nei luoghi stessi del cratere significherebbe anche una crescita economica per quei paesi che da cinque anni soffrono lo spopolamento.“Oggi molti operai hanno trovato alloggio in Umbria ed è una regione vicina a godere dell’economia che creano quei lavoratori. Sarebbe giusto che invece ne traessero vantaggio le nostre zone”.C.C.GS
“Troppa strada per i lavoratori della ricostruzione. La Regione coinvolga la struttura commissariale per trovare una soluzione”.

Non è più possibile aspettare, secondo Massimo De Luca di Fillea Cgil, per trovare una sistemazione a tutti i lavoratori edili impiegati nei cantieri della ricostruzione dell’entroterra e che tutti i giorni, ad una intera giornata di lavoro, devono aggiungere anche centinaia di chilometri per tornare a casa.

“Stiamo registrando da tempo queste enormi difficoltà – dice De Luca - per i lavoratori e le imprese nel reperire alloggi vicini ai cantieri dove pernottare. Dobbiamo per forza fare qualcosa per tentare di dare una risposta a queste esigenze. Ci sono circa diecimila uomini al giorno che lavorano otto ore e poi devono tornare a casa, percorrendo centinaia di chilometri. Molto spesso sono in sette su un furgone e, in un periodo di emergenza sanitaria, questo problema dovrebbe far riflettere ancora di più.

Per non parlare – aggiunge - del rischio stradale dopo una giornata di lavoro pesante.

È un aspetto che dobbiamo affrontare e non si può più rimandare”.

Secondo De Luca la mancanza di una struttura che permetta ai lavoratori di recarsi agevolmente nei cantieri incide nella carenza delle imprese che scelgono la provincia di Macerata per lavorare.

“Il settore ha avuto una crescita importante anche grazie al superbonus del 110 per cento e ai fondi del Pnrr, ma se vogliamo essere competitivi dobbiamo dare i giusti servizi ai lavoratori”:

La soluzione potrebbe essere a portata di mano stando a quanto spiega Fillea Cgil.

“Quando abbiamo costruito la superstrada Valdichienti – dice - dal 2009 al 2013, a Muccia e Serravalle c’erano due campi base rispondenti alle linee guida marchigiane con mense, il presidio sanitario e il rispetto totale della persona. Hanno ospitato circa mille dipendenti e in quello di Muccia furono ospitati gli sfollati del piccolo paese all’indomani delle scosse del 2016. Quel campo offre già oggi la possibilità di alloggio ad una ventina di operai ma con l’avvio di diversi cantieri della ricostruzione le maestranze saranno molte di più”.

È per questo che De Luca si rivolge alla Regione affinchè “interessi del problema la struttura commissariale che potrebbe anche finanziare la sistemazione dell’area per il ricovero dei lavoratori,. Quella zona è già fornita dell’urbanizzazione, dell’energia elettrica, della mensa e in quattro mesi al massimo potrebbe essere pronta”.

Ospitare le maestranze nei luoghi stessi del cratere significherebbe anche una crescita economica per quei paesi che da cinque anni soffrono lo spopolamento.

“Oggi molti operai hanno trovato alloggio in Umbria ed è una regione vicina a godere dell’economia che creano quei lavoratori. Sarebbe giusto che invece ne traessero vantaggio le nostre zone”.

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