Inaugurato il Museo dell'Arte Recuperata, la casa temporanea delle opere salvate dal sisma

Sabato, 11 Giugno 2022 16:21 | Letto 1240 volte   Clicca per ascolare il testo Inaugurato il Museo dell'Arte Recuperata, la casa temporanea delle opere salvate dal sisma Una nuova casa, seppur temporanea, per le opere darte salvate dal sisma. Apre oggi il MARec, il Museo dellArte Recuperata, al palazzo Scina-Gentili di San Severino Marche. Settanta le opere esposte al piano nobile dellex palazzo arcivescovile, oltre duemila quelle in deposito negli altri piani. Non solo: spazio anche per un laboratorio di restauro che ospiterà i professionisti dellIstituto Nazionale del Restauro. Una vera e propria cittadella dellarte, che sorge nella città che Vittorio Sgarbi non ha esitato a definire la vera capitale italiana della cultura nel 2022. Il noto critico darte ed ex sindaco della città a metà degli anni Novanta ha raggiunto San Severino in mattinata, in occasione della conferenza stampa di presentazione. Prima unocchiata allallestimento, a cui non ho saputo trovare difetti - commenta -. Un museo che raccoglie il meglio delle opere darte di una diocesi molto vasta. Probabilmente parliamo di un museo che durerà trentanni. Questo il tempo che impiegheranno le città colpite ad essere ricostruite. Ma il terremoto ha saputo dare unoccasione che il comune e la diocesi hanno colto magnificamente. Questo museo ridà al godimento degli autentici capolavori, alcuni dei quali dovrebbero essere esposti, come ad esempio il Boscoli che è ancora in deposito. Soddisfazione per la direttrice del museo, Barbara Mastrocola, impegnata nel lavoro durato mesi per lallestimento ed anni per il recupero. Il concetto di base è quello del recupero e della restituzione ai territori - spiega -. Non appena le chiese torneranno agibili, le opere torneranno a casa loro. Queste opere, come le persone, hanno perso i loro luoghi di origine. Sarebbe bello che noi tutti potessimo tornare a casa il prima possibile. Laugurio che mi faccio è di restare direttrice di questo museo per il minor tempo possibile, significherebbe che la ricostruzione procede velocemente. Ricostruzione economica, sociale e culturale. Temi fortemente intrecciati secondo larcivescovo Francesco Massara. Facciamo un passo avanti per la rinascita della nostra diocesi - commenta -, ed è stato possibile solo grazie alla collaborazione tra persone ed istituzioni. È la strada giusta: possono esistere tanti campanili, ma non cè spazio per il campanilismo. Per questo metteremo in rete tutti i musei delle nostre città e saremo capaci di offrire esperienze culturali eccezionali ai turisti.Anche il sindaco Rosa Piermattei crede fortemente nel rilancio turistico di San Severino, che davvero diventa un polo culturale importantissimo - afferma -. Speriamo di essere capaci di attrarre molte presenza grazie a questo splendido museo e ai suoi magnifici capolavori. Approndimenti nel prossimo numero de LAppennino Camerte
Una nuova casa, seppur temporanea, per le opere d'arte salvate dal sisma. Apre oggi il MARec, il Museo dell'Arte Recuperata, al palazzo Scina-Gentili di San Severino Marche. Settanta le opere esposte al piano nobile dell'ex palazzo arcivescovile, oltre duemila quelle in deposito negli altri piani. Non solo: spazio anche per un laboratorio di restauro che ospiterà i professionisti dell'Istituto Nazionale del Restauro. Una vera e propria cittadella dell'arte, che sorge nella città che Vittorio Sgarbi non ha esitato a definire "la vera capitale italiana della cultura nel 2022".

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Il noto critico d'arte ed ex sindaco della città a metà degli anni Novanta ha raggiunto San Severino in mattinata, in occasione della conferenza stampa di presentazione. Prima un'occhiata all'allestimento, a cui "non ho saputo trovare difetti - commenta -. Un museo che raccoglie il meglio delle opere d'arte di una diocesi molto vasta. Probabilmente parliamo di un museo che durerà trent'anni. Questo il tempo che impiegheranno le città colpite ad essere ricostruite. Ma il terremoto ha saputo dare un'occasione che il comune e la diocesi hanno colto magnificamente. Questo museo ridà al godimento degli autentici capolavori, alcuni dei quali dovrebbero essere esposti, come ad esempio il Boscoli che è ancora in deposito".

sgarbi barbara

Soddisfazione per la direttrice del museo, Barbara Mastrocola, impegnata nel lavoro durato mesi per l'allestimento ed anni per il recupero. "Il concetto di base è quello del recupero e della restituzione ai territori - spiega -. Non appena le chiese torneranno agibili, le opere torneranno a casa loro. Queste opere, come le persone, hanno perso i loro luoghi di origine. Sarebbe bello che noi tutti potessimo tornare a casa il prima possibile. L'augurio che mi faccio è di restare direttrice di questo museo per il minor tempo possibile, significherebbe che la ricostruzione procede velocemente".

Ricostruzione economica, sociale e culturale. Temi fortemente intrecciati secondo l'arcivescovo Francesco Massara. "Facciamo un passo avanti per la rinascita della nostra diocesi - commenta -, ed è stato possibile solo grazie alla collaborazione tra persone ed istituzioni. È la strada giusta: possono esistere tanti campanili, ma non c'è spazio per il campanilismo. Per questo metteremo in rete tutti i musei delle nostre città e saremo capaci di offrire esperienze culturali eccezionali ai turisti".

Anche il sindaco Rosa Piermattei crede fortemente nel rilancio turistico di San Severino, che "davvero diventa un polo culturale importantissimo - afferma -. Speriamo di essere capaci di attrarre molte presenza grazie a questo splendido museo e ai suoi magnifici capolavori".

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