"Racconta Caldarola", la prima mappa di comunità realizzata dagli alunni dell'istituto De Magistris

Lunedì, 03 Aprile 2023 18:07 | Letto 890 volte   Clicca per ascolare il testo "Racconta Caldarola", la prima mappa di comunità realizzata dagli alunni dell'istituto De Magistris «Noi bambini di quarta elementare abbiamo capito che la nostra piazza è il risultato di eventi, sentimenti vissuti e relazioni. Non vogliamo perdere il nostro passato, anzi partendo da esso cercheremo di costruire un futuro migliore per tutti». Nelle parole conclusive dei ragazzi c’è tutto il significato e il senso della “Prima mappa di comunità per Caldarola”, un lavoro, eseguito dagli studenti della classe quarta dell’istituto comprensivo Simone De Magistris, presentato all’auditorium della scuola alla presenza, tra gli altri, del sindaco Luca Giuseppetti, dell’assessore Teresa Minnucci, del presidente provinciale Anpi Francesco Rocchetti, di Marco Moroni, già presidente del Centro studi Acli Marche e referente dei “cantieri mobili di storia”, il progetto itinerante tra passato e presente nei paesi del dopo sisma ideato con l’intento di conservare l’identità e la storia dei paesi colpiti dal terremoto. È stata la piazza Vittorio Emanuele II, cuore pulsante fino al drammatico sisma del 2016 del paese dei cardinali Pallotta, il centro di questa prima mappa di comunità realizzata dai più giovani. «Si è trattato dell’epilogo di un percorso che parte da lontano, dalla collaborazione con i cantieri mobili di storia, l’amministrazione comunale, l’Anpi di Caldarola e che ha visto l’impegno, come progetto pilota, dei ragazzi che lo scorso anno frequentavano la classe terza – precisa la dirigente scolastica dell’istituto De Magistris Fabiola Scagnetti – I ragazzi sono partiti dai luoghi del cuore che conoscevano, incontrando poi a scuola, grazie anche all’impegno fattivo di Armando Machella, il mondo degli adulti. Dal confronto tra diversi generazioni è subito emersa la diversità dei rispettivi luoghi del cuore, dal momento che il terremoto aveva interrotto questa continuità con la conseguenza che alcuni luoghi come la piazza, il teatro, il castello, luoghi del cuore per intere generazioni di caldarolesi non lo erano più per loro. Così le maestre hanno iniziato a lavorare sulla relazione esistente tra i bambini e gli adulti con in mezzo il loro paese, Caldarola. Attraverso questo confronto i ragazzi hanno scoperto un paese che non conoscevano e attraverso racconti, personaggi, aneddoti, foto ingiallite dal tempo è sorta questa prima mappa che ha come protagonista la piazza». Una mappa fisica creata dagli alunni su un cartellone e che è stata presentata nella forma di un piccolo momento di spettacolo e racconto in cui è stato fatto rivivere il centro storico attraverso la rievocazione delle partite di tamburello che si disputavano in piazza nelle domeniche di austerity negli anni ’70 del secolo scorso, attraverso testimonianze sulle confraternite che animavano le processioni durante l’anno, senza tralasciare la fiorente scuola dei mastri vasari di cui Caldarola era il fulcro. Una giornata che ha emozionato ragazzi e genitori nel riscoprire le origini e la storia del paese e che ha fatto parlare addirittura di «un momento di Costituzione incarnata» il presidente provinciale dell’Anpi. «Ho utilizzato questa espressione – così il presidente Rocchetti – perché tra i valori fondamentali della nostra Costituzione c’è sicuramente la partecipazione e la condivisione dei percorsi, dell’identità e soprattutto dei progetti del futuro. Proprio quello che si è verificato nella costruzione di questa mappa, frutto di continui incontri e dialoghi intergenerazionali, con un ascolto reciproco anche dei più piccoli che hanno avuto modo di esprimere i loro desideri e i loro progetti perché la piazza sia ancora un luogo del cuore». «Un primo passo che rappresenta il perfetto connubio tra passato, presente e futuro – le parole del sindaco di Caldarola Luca Giuseppetti – Attraverso questo progetto i giovani, chiamati a vivere il futuro di questi nostri luoghi, hanno scoperto il patrimonio di storia, cultura, tradizioni lasciato dai nostri avi, rappresentando anche quelli che sono i loro progetti nella piazza del futuro».
«Noi bambini di quarta elementare abbiamo capito che la nostra piazza è il risultato di eventi, sentimenti vissuti e relazioni. Non vogliamo perdere il nostro passato, anzi partendo da esso cercheremo di costruire un futuro migliore per tutti». Nelle parole conclusive dei ragazzi c’è tutto il significato e il senso della “Prima mappa di comunità per Caldarola”, un lavoro, eseguito dagli studenti della classe quarta dell’istituto comprensivo Simone De Magistris, presentato all’auditorium della scuola alla presenza, tra gli altri, del sindaco Luca Giuseppetti, dell’assessore Teresa Minnucci, del presidente provinciale Anpi Francesco Rocchetti, di Marco Moroni, già presidente del Centro studi Acli Marche e referente dei “cantieri mobili di storia”, il progetto itinerante tra passato e presente nei paesi del dopo sisma ideato con l’intento di conservare l’identità e la storia dei paesi colpiti dal terremoto.

È stata la piazza Vittorio Emanuele II, cuore pulsante fino al drammatico sisma del 2016 del paese dei cardinali Pallotta, il centro di questa prima mappa di comunità realizzata dai più giovani.

«Si è trattato dell’epilogo di un percorso che parte da lontano, dalla collaborazione con i cantieri mobili di storia, l’amministrazione comunale, l’Anpi di Caldarola e che ha visto l’impegno, come progetto pilota, dei ragazzi che lo scorso anno frequentavano la classe terza – precisa la dirigente scolastica dell’istituto De Magistris Fabiola Scagnetti – I ragazzi sono partiti dai luoghi del cuore che conoscevano, incontrando poi a scuola, grazie anche all’impegno fattivo di Armando Machella, il mondo degli adulti. Dal confronto tra diversi generazioni è subito emersa la diversità dei rispettivi luoghi del cuore, dal momento che il terremoto aveva interrotto questa continuità con la conseguenza che alcuni luoghi come la piazza, il teatro, il castello, luoghi del cuore per intere generazioni di caldarolesi non lo erano più per loro. Così le maestre hanno iniziato a lavorare sulla relazione esistente tra i bambini e gli adulti con in mezzo il loro paese, Caldarola. Attraverso questo confronto i ragazzi hanno scoperto un paese che non conoscevano e attraverso racconti, personaggi, aneddoti, foto ingiallite dal tempo è sorta questa prima mappa che ha come protagonista la piazza».

Una mappa fisica creata dagli alunni su un cartellone e che è stata presentata nella forma di un piccolo momento di spettacolo e racconto in cui è stato fatto rivivere il centro storico attraverso la rievocazione delle partite di tamburello che si disputavano in piazza nelle domeniche di austerity negli anni ’70 del secolo scorso, attraverso testimonianze sulle confraternite che animavano le processioni durante l’anno, senza tralasciare la fiorente scuola dei mastri vasari di cui Caldarola era il fulcro.

Una giornata che ha emozionato ragazzi e genitori nel riscoprire le origini e la storia del paese e che ha fatto parlare addirittura di «un momento di Costituzione incarnata» il presidente provinciale dell’Anpi. «Ho utilizzato questa espressione – così il presidente Rocchetti – perché tra i valori fondamentali della nostra Costituzione c’è sicuramente la partecipazione e la condivisione dei percorsi, dell’identità e soprattutto dei progetti del futuro. Proprio quello che si è verificato nella costruzione di questa mappa, frutto di continui incontri e dialoghi intergenerazionali, con un ascolto reciproco anche dei più piccoli che hanno avuto modo di esprimere i loro desideri e i loro progetti perché la piazza sia ancora un luogo del cuore».

«Un primo passo che rappresenta il perfetto connubio tra passato, presente e futuro – le parole del sindaco di Caldarola Luca Giuseppetti – Attraverso questo progetto i giovani, chiamati a vivere il futuro di questi nostri luoghi, hanno scoperto il patrimonio di storia, cultura, tradizioni lasciato dai nostri avi, rappresentando anche quelli che sono i loro progetti nella piazza del futuro».

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