Concorso in caporalato e riciclaggio, due persone finiscono ai domiciliari

Martedì, 26 Marzo 2024 15:06 | Letto 554 volte   Clicca per ascolare il testo Concorso in caporalato e riciclaggio, due persone finiscono ai domiciliari I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata, in collaborazione con i militari delle stazioni di Montecosaro e Caldarola, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di due cittadini italiani di origine pakistana e marocchina, nell’ambito di un’articolata attività d’indagine sul caporalato e lo sfruttamento del lavoro nel settore dell’agricoltura.Le indagini sono state avviate nel mese di settembre 2023 a seguito di alcune segnalazioni e denunce presentate ai Carabinieri. I lavoratori, tutti extracomunitari, venivano reclutati anche presso i centri di accoglienza e utilizzati nelle campagne della provincia di Macerata e province limitrofe senza alcuna forma di tutela e svolgendo turni massacranti anche di 12 ore giornaliere. L’attività di indagine ha quindi permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli sfruttatori sottoposti, come detto, alla misura degli arresti domiciliari. Inoltre è stato anche disposto il sequestro preventivo di 2 aziende, di 5 veicoli aziendali e della somma di oltre 70.000 euro, nonché la nomina di un amministratore giudiziario. Complessivamente il valore dei sequestri delle ditte, dei veicoli, dei conti correnti e delle somme in contante ammontano a 150.000 euro.
I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata, in collaborazione con i militari delle stazioni di Montecosaro e Caldarola, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di due cittadini italiani di origine pakistana e marocchina, nell’ambito di un’articolata attività d’indagine sul caporalato e lo sfruttamento del lavoro nel settore dell’agricoltura.

Le indagini sono state avviate nel mese di settembre 2023 a seguito di alcune segnalazioni e denunce presentate ai Carabinieri. 

I lavoratori, tutti extracomunitari, venivano reclutati anche presso i centri di accoglienza e utilizzati nelle campagne della provincia di Macerata e province limitrofe senza alcuna forma di tutela e svolgendo turni massacranti anche di 12 ore giornaliere.

L’attività di indagine ha quindi permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli sfruttatori sottoposti, come detto, alla misura degli arresti domiciliari. Inoltre è stato anche disposto il sequestro preventivo di 2 aziende, di 5 veicoli aziendali e della somma di oltre 70.000 euro, nonché la nomina di un amministratore giudiziario.
Complessivamente il valore dei sequestri delle ditte, dei veicoli, dei conti correnti e delle somme in contante ammontano a 150.000 euro.

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