Terremoto, "presidio" dei portalettere nei Centri Operativi Comunali

Mercoledì, 16 Novembre 2016 15:38 | Letto 2097 volte   Clicca per ascolare il testo Terremoto, "presidio" dei portalettere nei Centri Operativi Comunali Dietro ogni consegna c’è un gesto di solidarietà. L’appuntamento è ogni mattina nei Centri Operativi Comunali (Coc). È lì che i portalettere di Visso, Fiastra, Acquacanina, Bolognola, Muccia, Pievetorina, Caldarola, Serrapetrona e Fiordimonte attendono le centinaia di abitanti ospitati sulla costa, che giornalmente ritornano nei loro luoghi per lavoro o per mantenere viva la loro realtà locale. “Siamo quanto di più vicino alla quotidianità e alla routine esista. In un certo senso si può dire che salviamo la quotidianità della vita umana con i mezzi a nostra disposizione che sono quelli del lavoro e della professionalità” dice Massimo Gagliardini responsabile del recapito Poste Italiane per l’intera regione Marche. I portalettere attendono gli abitanti nei pressi dei Coc, e la gente lo sa che il “presidio” è aperto all’ora di pranzo (o poco prima) così che quando le persone chiedono se c’è corrispondenza, i portalettere consegnano le buste. Se prima di oggi il processo di distribuzione era “strutturato” – percorso stabilito, civici e posta suddivisa in base al giro del portalettere – adesso è personale, emotivo e soprattutto mirato. E dietro ogni portalettere c’è una storia che si incrocia con le tante che hanno ferito le popolazioni. “Chi consegna la posta è anch’esso senza casa – aggiunge Gagliardini -, ospite di qualcuno da qualche altra parte sulla costa o nell’entroterra umbro. Rendersi utile è la prima cosa che ti passa per la testa quando vivi queste situazioni, sapere di poterlo fare continuando a fare quello che hai sempre fatto, ti permette di guardare oltre, a quando tutto questo sarà finito e la vita tornerà alla normalità.”   In provincia di Macerata, oltre alle cifre rese note (175 zone rosse, 25 mila sfollati, oltre 500 aziende sepolte, 22 scuole inagibili etc), sono anche altri numeri che danno un quadro reale di quanto la provincia sia stata messa in ginocchio da questo terremoto: stiamo parlando della perdita oltre 13mila “numeri civici” che corrispondono ad abitazioni private ed aziende, sedi comunali e chiese, scuole e negozi, bar e ristoranti, che non esistono più o sono inaccessibili ai proprietari e a chi consegna loro quotidianamente la posta, ossia i portalettere di Poste Italiane, tra i primi a rendersi conto della grave entità della situazione

Dietro ogni consegna c’è un gesto di solidarietà. L’appuntamento è ogni mattina nei Centri Operativi Comunali (Coc). È lì che i portalettere di Visso, Fiastra, Acquacanina, Bolognola, Muccia, Pievetorina, Caldarola, Serrapetrona e Fiordimonte attendono le centinaia di abitanti ospitati sulla costa, che giornalmente ritornano nei loro luoghi per lavoro o per mantenere viva la loro realtà locale.

Siamo quanto di più vicino alla quotidianità e alla routine esista. In un certo senso si può dire che salviamo la quotidianità della vita umana con i mezzi a nostra disposizione che sono quelli del lavoro e della professionalità” dice Massimo Gagliardini responsabile del recapito Poste Italiane per l’intera regione Marche.

I portalettere attendono gli abitanti nei pressi dei Coc, e la gente lo sa che il “presidio” è aperto all’ora di pranzo (o poco prima) così che quando le persone chiedono se c’è corrispondenza, i portalettere consegnano le buste.

Se prima di oggi il processo di distribuzione era “strutturato” – percorso stabilito, civici e posta suddivisa in base al giro del portalettere – adesso è personale, emotivo e soprattutto mirato. E dietro ogni portalettere c’è una storia che si incrocia con le tante che hanno ferito le popolazioni. “Chi consegna la posta è anch’esso senza casa – aggiunge Gagliardini -, ospite di qualcuno da qualche altra parte sulla costa o nell’entroterra umbro. Rendersi utile è la prima cosa che ti passa per la testa quando vivi queste situazioni, sapere di poterlo fare continuando a fare quello che hai sempre fatto, ti permette di guardare oltre, a quando tutto questo sarà finito e la vita tornerà alla normalità.”

 

portalettere nei coc

In provincia di Macerata, oltre alle cifre rese note (175 zone rosse, 25 mila sfollati, oltre 500 aziende sepolte, 22 scuole inagibili etc), sono anche altri numeri che danno un quadro reale di quanto la provincia sia stata messa in ginocchio da questo terremoto: stiamo parlando della perdita oltre 13mila “numeri civici” che corrispondono ad abitazioni private ed aziende, sedi comunali e chiese, scuole e negozi, bar e ristoranti, che non esistono più o sono inaccessibili ai proprietari e a chi consegna loro quotidianamente la posta, ossia i portalettere di Poste Italiane, tra i primi a rendersi conto della grave entità della situazione

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