Terremoto- Fiumi gonfi. Pambianchi: 'Rischio alluvioni e depauperamento falde. Necessarie verifiche"

Venerdì, 20 Gennaio 2017 15:39 | Letto 3986 volte   Clicca per ascolare il testo Terremoto- Fiumi gonfi. Pambianchi: 'Rischio alluvioni e depauperamento falde. Necessarie verifiche" Il fiume Nera è passato da una portata di 3 metri cubi al secondo a ben 7 metri cubi al secondo . Alcune sorgenti che avevano un gettito di 40 litri al secondo , si sono addirittura completamente asciugate. Dopo i terremoti l’energia che si libera crea conseguenze nella dinamica in superficie . Dunque sono raddoppiate le portate di fiumi. Ora sarà necessario controllare le sorgenti, controllare i versanti soprattutto quelli dove insistono gli acquedotti  e controllare i fiumi . Quando la neve si scioglierà le portate dei fiumi aumenteranno ulteriormente e le valli potrebbero entrare in crisi. Bisogna porsi anche il problema di quello che potrebbe accadere dopo”. Lo ha affermato ora Gilberto Pambianchi , Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana di Geomorfologia e docente dell’Università di Camerino.  Pambianchi fa parte del gruppo di ricercatori che sta studiando i cambiamenti del territorio dell’Appennino in seguito agli ultimi terremoti. “E’ probabile che il mutamento causato dal terremoto possa manifestarsi con la destabilizzazione dei versanti. Oggi  - ha proseguito Pambianchi - la tecnologia è dotata di tutti gli strumenti finalizzati al controllo dei versanti.  A tutto questo potrà aggiungersi un altro fattore non secondario in quanto le falde acquifere potrebbero addirittura depauperarsi con conseguenze dure anche durante la ricostruzione che sicuramente sarà lunga . Il depauperamento delle falde acquifere può portare ad assenza di acqua, dunque ad una crisi idrica  . Questi temi ovviamente non sono nuovi alla comunità scientifica ma rappresentano una novità per l’opinione pubblica. C’è il decreto 189 del 2016 – Misure per l’ambiente che necessita di integrazioni. Nello stesso decreto si pone il tema della rimozione delle macerie di un terremoto ma è fondamentale anche trattare il tema della sicurezza dopo un terremoto. Oggi la tecnologia offre tutti gli strumenti satellitari per intervenire in fase preventiva sui versanti delle montagne, ma è necessario che tutto ciò sia previsto dal decreto e che si inserisca la geomorfologia nelle norme vigenti” .   Forte la denuncia di Pambianchi . “In questi anni non abbiamo per nulla rispettato la natura prendendo esempio ed imparando a anche dai contadini di una volta, i quali avevano memoria storica di eventi già accaduti.  L’albergo – ha dichiarato Pambianchi -  con ogni probabilità non avrebbe dovuto essere in quel posto. E’ necessario che i geologi conducano i cittadini a vedere la natura , che si esca e si facciano escursioni sul posto, si conduca la gente a vivere la natura, ad osservare la natura” .     Tutela assoluta del paesaggio – ricognizione dei versanti - “ Le Guide Ambientali Escursionistiche Italiane esprimono piena solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma e dall’emergenza neve. Va assolutamente fatta una ricognizione - ha dichiarato Filippo Camerlenghi, Vice Presidente Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche - per verificare la sicurezza o eventuali modifiche subite dai versanti. I sentieri potrebbero essere stati devastati . Sarà necessario nelle prossime settimane e magari anche nei prossimi mesi ricontrollare l’intero territorio colpito dal sisma  e dall’emergenza neve. Le Guide Ambientali Escursionistiche si impegneranno costantemente in questa attività garantendo al territorio il rispetto del suo valore geologico. Va assolutamente condotta un’intera ricognizione dei luoghi . Un’attività impegnativa  che potrebbe durare settimane o mesi , volta alla tutela del territorio e dell’intero patrimonio naturalistico . Il nostro impegno sarà anche in questa direzione . Ancora una volta ribadiamo con forza l’importanza della prevenzione dai georischi , della valorizzazione del patrimonio naturalistico e dell’educazione ambientale anche nelle scuole. Le Guide Ambientali Escursionistiche AIGAE sono già attive anche su questo fronte. Bisogna osservare la natura, conoscerla, fare educazione ambientale nelle scuole, conoscere il territorio”.   

Il fiume Nera è passato da una portata di 3 metri cubi al secondo a ben 7 metri cubi al secondo . Alcune sorgenti che avevano un gettito di 40 litri al secondo , si sono addirittura completamente asciugate. Dopo i terremoti l’energia che si libera crea conseguenze nella dinamica in superficie . Dunque sono raddoppiate le portate di fiumi. Ora sarà necessario controllare le sorgenti, controllare i versanti soprattutto quelli dove insistono gli acquedotti  e controllare i fiumi . Quando la neve si scioglierà le portate dei fiumi aumenteranno ulteriormente e le valli potrebbero entrare in crisi. Bisogna porsi anche il problema di quello che potrebbe accadere dopo”. Lo ha affermato ora Gilberto Pambianchi , Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana di Geomorfologia e docente dell’Università di Camerino.  Pambianchi fa parte del gruppo di ricercatori che sta studiando i cambiamenti del territorio dell’Appennino in seguito agli ultimi terremoti.

“E’ probabile che il mutamento causato dal terremoto possa manifestarsi con la destabilizzazione dei versanti. Oggi  - ha proseguito Pambianchi - la tecnologia è dotata di tutti gli strumenti finalizzati al controllo dei versanti.  A tutto questo potrà aggiungersi un altro fattore non secondario in quanto le falde acquifere potrebbero addirittura depauperarsi con conseguenze dure anche durante la ricostruzione che sicuramente sarà lunga . Il depauperamento delle falde acquifere può portare ad assenza di acqua, dunque ad una crisi idrica  . Questi temi ovviamente non sono nuovi alla comunità scientifica ma rappresentano una novità per l’opinione pubblica. C’è il decreto 189 del 2016 – Misure per l’ambiente che necessita di integrazioni. Nello stesso decreto si pone il tema della rimozione delle macerie di un terremoto ma è fondamentale anche trattare il tema della sicurezza dopo un terremoto. Oggi la tecnologia offre tutti gli strumenti satellitari per intervenire in fase preventiva sui versanti delle montagne, ma è necessario che tutto ciò sia previsto dal decreto e che si inserisca la geomorfologia nelle norme vigenti” .  

Forte la denuncia di Pambianchi .

In questi anni non abbiamo per nulla rispettato la natura prendendo esempio ed imparando a anche dai contadini di una volta, i quali avevano memoria storica di eventi già accaduti.  L’albergo – ha dichiarato Pambianchi -  con ogni probabilità non avrebbe dovuto essere in quel posto. E’ necessario che i geologi conducano i cittadini a vedere la natura , che si esca e si facciano escursioni sul posto, si conduca la gente a vivere la natura, ad osservare la natura” .    

Tutela assoluta del paesaggio – ricognizione dei versanti -

“ Le Guide Ambientali Escursionistiche Italiane esprimono piena solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma e dall’emergenza neve. Va assolutamente fatta una ricognizione - ha dichiarato Filippo Camerlenghi, Vice Presidente Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche - per verificare la sicurezza o eventuali modifiche subite dai versanti. I sentieri potrebbero essere stati devastati . Sarà necessario nelle prossime settimane e magari anche nei prossimi mesi ricontrollare l’intero territorio colpito dal sisma  e dall’emergenza neve. Le Guide Ambientali Escursionistiche si impegneranno costantemente in questa attività garantendo al territorio il rispetto del suo valore geologico. Va assolutamente condotta un’intera ricognizione dei luoghi . Un’attività impegnativa  che potrebbe durare settimane o mesi , volta alla tutela del territorio e dell’intero patrimonio naturalistico . Il nostro impegno sarà anche in questa direzione . Ancora una volta ribadiamo con forza l’importanza della prevenzione dai georischi , della valorizzazione del patrimonio naturalistico e dell’educazione ambientale anche nelle scuole. Le Guide Ambientali Escursionistiche AIGAE sono già attive anche su questo fronte. Bisogna osservare la natura, conoscerla, fare educazione ambientale nelle scuole, conoscere il territorio”.   

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