A Pieve Torina consegnati i primi moduli abitativi. Errani: Dobbiamo costruire un ritmo testardo per andare avanti

Venerdì, 10 Febbraio 2017 15:17 | Letto 2884 volte   Clicca per ascolare il testo A Pieve Torina consegnati i primi moduli abitativi. Errani: Dobbiamo costruire un ritmo testardo per andare avanti Consegnati a Pieve Torina i primi moduli abitativi. Alll’inaugurazione hanno preso parte il Commissario straordinario Errani il Capo della Protezione Civile Curcio l’assessore regionale Sciapichetti, il sindaco Alessandro Gentilucci. Presenti molti rappresentanti della task force di circa 400 uomini dellEsercito italiano che, ormai da 78 giorni sul territorio e guidata dal colonnello Carlo Di Pasquale, è stata parte attiva anche nelle operazioni di preparazione dellarea container. La struttura modulare prevede 96 posti letto per gli sfollati che non hanno mai abbandonato il loro paese e dalle scosse di ottobre hanno avuto come alloggio tende, roulotte o camperai  La stessa struttura, completa di sala mensa e sala tv,  è in grado di ospitare anche i bambini della scuola materna che, dopo il crollo per neve della tenso struttura, hanno finalmente uno spazio per i loro giochi e le loro attività didattiche. Gli altri  1490 abitanti di Pieve Torina su una totalità della popolazione sfollata di 1500 abitanti, sono tuttora nelle strutture ricettive della costa.  “La consegna dei moduli - ha commentato il sindaco Gentilucci- è un segnale in funzione dei cittadini; per molti di loro questo significa avere  finalmente un tetto e poter vivere in maniera dignitosa. Una struttura che ci consente di offrire possibilità di alloggio alle persone che non hanno mai voluto lasciare la loro terra, resistendo nelle tende e nei camper  Non abbiamo estratto a sorte  per l’assegnazione– ha aggiunto – ma abbiamo dato priorità di sistemazione  per le persone che erano nelle tenso strutture, nelle roulotte, nelle tende, il tutto rapportato alla particolarità delle singole situazioni, quindi prima di tutto le famiglie con bambini, i più anziani e, tenuto conto della neve che ci ha messo del suo, provocando il crollo della tenso-struttura dell’asilo. in un’ala del complesso si è deciso di ospitare i piccoli. Anche per lor finalmente un ambiente confortevole dove poter tornare a svolgere le attività”. Nel corso dell’incontro, né Curcio né Errani hanno voluto sbilanciarsi sui tempi di arrivo delle tanto attese casette. A quanto è dato sapere e grazie alla collaborazione tra Regione Marche e Protezione civile, l’assegnazione dovrebbe avvenire  per Pasqua nell’ascolano e per il mese di settembre nel maceratese.  “ Innanzitutto c’è da chiarire che siamo nella fase di protezione civile dell’emergenza- ha dichiarato il Commissario straordinario Vasco Errani- e che la ricostruzione ha un suo percorso ed è fondamentale che vi sia collaborazione e che questa possa tradursi in una reale accelerazione tale da consentire, in maniera parallela, una ricostruzione, tuttavia- ha aggiunto- la ricostruzione che ha già gli strumenti per attivarsi, deve assolutamente partire”. E per diminuire il numero di casette dia assegnare e dare una sistemazione più stabile alla popolazione c’è la previsione di acquisto del patrimonio immobiliare invenduto da parte dei comuni. “ Nel nuovo decreto – ha ricordato Errani- abbiamo scelto appunto  di consentire l’acquisto di appartamenti situati nelle aree del cratere e dei comuni limitrofi, immobili destinati ad entrare nel patrimonio pubblico, con la finalità di dare abitazioni ai cittadini terremotati che abbiano case danneggiate. E’ anche questo uno strumento importante perché combina la risposta immediata (per chi ha necessità di avere un tetto ), con la possibilità di un investimento che entrerà nel patrimonio pubblico dei comuni, cosa che, in prospettiva, varrà a valorizzare gli investimenti stessi.  Tutto insomma è finalizzato ad accelerare il processo di gestione di questa fase di emergenza; non dimentichiamo- ha concluso il Commissario- che tutte le aree terremotate e in primis i cittadini di questo territorio, stanno vivendo una situazione particolare e difficilissima perché in questi mesi si sono avuti più di quattro terremoti. Tutto ciò, oltre ad un effetto molto pesante sulla vita delle persone, richiede alla Protezione civile uno sforzo immenso: bisogna ricominciare con le verifiche ed è necessario prendere un ritmo. E’ insomma una situazione molto difficile e complessa. Ma non possiamo piegarci al terremoto. Dobbiamo costruire un ritmo testardo per andare avanti e andare avanti”.  Dopo il taglio del nastro ha avuto luogo la visita alla struttura modulare; non è mancato il festoso saluto dei bambini della scuola materna impegnati nelle loro lezioni. “ E’ attraverso questi piccoli passi che si danno segnali importanti-  ha dichiarato il Capo Protezione civile Curcio – Dobbiamo continuare e noi ce la stiamo mettendo tutta ma  l’importante è che si colga anche la difficoltà di fare determinate azioni e attività. Bisogna mantenere uno spirito alto e soprattutto non fermarsi mai.  Accelerare e sburocratizzare è un termine che piace anche a me, però quando ci si cala nella realtà, di fatto gli strumenti giuridici esistono così come le procedure rapide, ma si incontrano numerose difficoltà tecniche. Se si considera che attualmente vi sono i 52 zone rosse, sono stati compiuti 100 mila sopralluoghi per le abitabilità e altri 80 mila ne debbono essere ancora fatii, si comprende facilmente che non è tanto una questione di procedure ma di numero.  E’ in base a tutto questo che si può valutare il fabbisogno e successivamente si possono determinare le aree che in questi territori sono complicate, per cui io la parte burocratica la vedo più come aspetto della ripresa industriale- commerciale anche se è pur vero che su questo tema il terzo decreto legge dà risposte molto importanti. Ricordiamoci però che i meccanismi rispetto al mercato, per essere attivati hanno necessità di tempi. La burocratizzazione non la vuole nessuno ma da una parte c’è la difficoltà tecnica di compiere determinate operazioni e, dall’altra, c’è un mercato che comunque va avanti e indipendentemente dal terremoto. E, al di là della burocrazia, c’è bisogno che il mercato riparta perché non si tratta di costruire o ricostruire un’azienda, ma di ricostruire la filiera, e questo è molto più complicato”.  Un lavoro senza sosta quello dei militari per poter garantire nel più breve tempo possibile la sistemazione dellarea che oggi ospita il primo gruppo di moduli, senza dimenticare il fondamentale apporto nella fase dellemergenza neve che li ha portati ad operare coi loro mezzi in tutta la regione Marche.   E con piacere che diamo il nostro contributo per risolvere le complesse problematiche della popolazione terremotata- ha detto il colonnello Di Pasquale- Le nostre giornate sono molto intense ma alla fine cè grande soddisfazione per quello che riusciamo a fare. Per lallestimento di questarea i miei uomini hanno lavorato anche il 24 e 25 dicembre sotto la pioggia e la neve. Lelemento straordinario e il grande valore aggiunto è stato il contatto con la gente - ha osservato-. Per noi questa è una grande scuola di vita e professionale.  Ognuno si rende conto delle difficoltà- ha ribadito il sindaco Alessandro Gentilucci-ma è necessario imprimere un accelerazione. In questo territorio, rispetto alla costa siamo un po più lenti  ed è il motivo per cui chiediamo alle istituzioni di andare veloci perchè il rischio è quello di scomparire. E allora nel percorso di lentezza che si è accumulato nella storia dei nostri territori, è solo insieme alla velocità che deve garantirci listituzione Stato attraverso una sburocratizzazione di quelle che sono le procedure, nonchè accelerazione dei tempi di costruzione dei moduli abitativi, che si potrà riportare la gente in queste terre e ricreare un bacino di utenza. Solo questi fattori  consentiranno al popolo delle partite IVA che genera il servizio, la possibilità di reinsistere e garantire la crescita della comunità. Per quanto riguarda le cd. casette- sottolinea Gentilucci - noi abbiamo già  provveduto allinvio dellordine; sono già intervenuti i geologi che hanno espresso il parere sulla conformità dellarea individuata. Attendiamo ora che di di dovere faccia immediatamente il progetto perchè, da qui in poi, siamo subordinati alle pratiche stabilite per il percorso.    

Consegnati a Pieve Torina i primi moduli abitativi. Alll’inaugurazione hanno preso parte il Commissario straordinario Errani il Capo della Protezione Civile Curcio l’assessore regionale Sciapichetti, il sindaco Alessandro Gentilucci. Presenti molti rappresentanti della task force di circa 400 uomini dell'Esercito italiano che, ormai da 78 giorni sul territorio e guidata dal colonnello Carlo Di Pasquale, è stata parte attiva anche nelle operazioni di preparazione dell'area container.

La struttura modulare prevede 96 posti letto per gli sfollati che non hanno mai abbandonato il loro paese e dalle scosse di ottobre hanno avuto come alloggio tende, roulotte o camperai 

La stessa struttura, completa di sala mensa e sala tv,  è in grado di ospitare anche i bambini della scuola materna che, dopo il crollo per neve della tenso struttura, hanno finalmente uno spazio per i loro giochi e le loro attività didattiche.

Gli altri  1490 abitanti di Pieve Torina su una totalità della popolazione sfollata di 1500 abitanti, sono tuttora nelle strutture ricettive della costa. 

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“La consegna dei moduli - ha commentato il sindaco Gentilucci- è un segnale in funzione dei cittadini; per molti di loro questo significa avere  finalmente un tetto e poter vivere in maniera dignitosa. Una struttura che ci consente di offrire possibilità di alloggio alle persone che non hanno mai voluto lasciare la loro terra, resistendo nelle tende e nei camper  Non abbiamo estratto a sorte  per l’assegnazione– ha aggiunto – ma abbiamo dato priorità di sistemazione  per le persone che erano nelle tenso strutture, nelle roulotte, nelle tende, il tutto rapportato alla particolarità delle singole situazioni, quindi prima di tutto le famiglie con bambini, i più anziani e, tenuto conto della neve che ci ha messo del suo, provocando il crollo della tenso-struttura dell’asilo. in un’ala del complesso si è deciso di ospitare i piccoli. Anche per lor finalmente un ambiente confortevole dove poter tornare a svolgere le attività”.

Nel corso dell’incontro, né Curcio né Errani hanno voluto sbilanciarsi sui tempi di arrivo delle tanto attese casette.

A quanto è dato sapere e grazie alla collaborazione tra Regione Marche e Protezione civile, l’assegnazione dovrebbe avvenire  per Pasqua nell’ascolano e per il mese di settembre nel maceratese.

 “ Innanzitutto c’è da chiarire che siamo nella fase di protezione civile dell’emergenza- ha dichiarato il Commissario straordinario Vasco Errani- e che la ricostruzione ha un suo percorso ed è fondamentale che vi sia collaborazione e che questa possa tradursi in una reale accelerazione tale da consentire, in maniera parallela, una ricostruzione, tuttavia- ha aggiunto- la ricostruzione che ha già gli strumenti per attivarsi, deve assolutamente partire”.

E per diminuire il numero di casette dia assegnare e dare una sistemazione più stabile alla popolazione c’è la previsione di acquisto del patrimonio immobiliare invenduto da parte dei comuni.

“ Nel nuovo decreto – ha ricordato Errani- abbiamo scelto appunto  di consentire l’acquisto di appartamenti situati nelle aree del cratere e dei comuni limitrofi, immobili destinati ad entrare nel patrimonio pubblico, con la finalità di dare abitazioni ai cittadini terremotati che abbiano case danneggiate. E’ anche questo uno strumento importante perché combina la risposta immediata (per chi ha necessità di avere un tetto ), con la possibilità di un investimento che entrerà nel patrimonio pubblico dei comuni, cosa che, in prospettiva, varrà a valorizzare gli investimenti stessi.  Tutto insomma è finalizzato ad accelerare il processo di gestione di questa fase di emergenza; non dimentichiamo- ha concluso il Commissario- che tutte le aree terremotate e in primis i cittadini di questo territorio, stanno vivendo una situazione particolare e difficilissima perché in questi mesi si sono avuti più di quattro terremoti. Tutto ciò, oltre ad un effetto molto pesante sulla vita delle persone, richiede alla Protezione civile uno sforzo immenso: bisogna ricominciare con le verifiche ed è necessario prendere un ritmo. E’ insomma una situazione molto difficile e complessa. Ma non possiamo piegarci al terremoto. Dobbiamo costruire un ritmo testardo per andare avanti e andare avanti”. 

Dopo il taglio del nastro ha avuto luogo la visita alla struttura modulare; non è mancato il festoso saluto dei bambini della scuola materna impegnati nelle loro lezioni.

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“ E’ attraverso questi piccoli passi che si danno segnali importanti-  ha dichiarato il Capo Protezione civile Curcio – Dobbiamo continuare e noi ce la stiamo mettendo tutta ma  l’importante è che si colga anche la difficoltà di fare determinate azioni e attività. Bisogna mantenere uno spirito alto e soprattutto non fermarsi mai.  Accelerare e sburocratizzare è un termine che piace anche a me, però quando ci si cala nella realtà, di fatto gli strumenti giuridici esistono così come le procedure rapide, ma si incontrano numerose difficoltà tecniche. Se si considera che attualmente vi sono i 52 zone rosse, sono stati compiuti 100 mila sopralluoghi per le abitabilità e altri 80 mila ne debbono essere ancora fatii, si comprende facilmente che non è tanto una questione di procedure ma di numero.  E’ in base a tutto questo che si può valutare il fabbisogno e successivamente si possono determinare le aree che in questi territori sono complicate, per cui io la parte burocratica la vedo più come aspetto della ripresa industriale- commerciale anche se è pur vero che su questo tema il terzo decreto legge dà risposte molto importanti. Ricordiamoci però che i meccanismi rispetto al mercato, per essere attivati hanno necessità di tempi. La burocratizzazione non la vuole nessuno ma da una parte c’è la difficoltà tecnica di compiere determinate operazioni e, dall’altra, c’è un mercato che comunque va avanti e indipendentemente dal terremoto. E, al di là della burocrazia, c’è bisogno che il mercato riparta perché non si tratta di costruire o ricostruire un’azienda, ma di ricostruire la filiera, e questo è molto più complicato”. 

Un lavoro senza sosta quello dei militari per poter garantire nel più breve tempo possibile la sistemazione dell'area che oggi ospita il primo gruppo di moduli, senza dimenticare il fondamentale apporto nella fase dell'emergenza neve che li ha portati ad operare coi loro mezzi in tutta la regione Marche.  " E' con piacere che diamo il nostro contributo per risolvere le complesse problematiche della popolazione terremotata- ha detto il colonnello Di Pasquale- Le nostre giornate sono molto intense ma alla fine c'è grande soddisfazione per quello che riusciamo a fare. Per l'allestimento di quest'area i miei uomini hanno lavorato anche il 24 e 25 dicembre sotto la pioggia e la neve. L'elemento straordinario e il grande valore aggiunto è stato il contatto con la gente - ha osservato-. Per noi questa è una grande scuola di vita e professionale". 

"Ognuno si rende conto delle difficoltà- ha ribadito il sindaco Alessandro Gentilucci-ma è necessario imprimere un accelerazione. In questo territorio, rispetto alla costa siamo un po' più lenti  ed è il motivo per cui chiediamo alle istituzioni di andare veloci perchè il rischio è quello di scomparire. E allora nel percorso di lentezza che si è accumulato nella storia dei nostri territori, è solo insieme alla velocità che deve garantirci l'istituzione Stato attraverso una sburocratizzazione di quelle che sono le procedure, nonchè accelerazione dei tempi di costruzione dei moduli abitativi, che si potrà riportare la gente in queste terre e ricreare un bacino di utenza. Solo questi fattori  consentiranno al popolo delle partite IVA che genera il servizio, la possibilità di reinsistere e garantire la crescita della comunità. Per quanto riguarda le cd. casette- sottolinea Gentilucci - noi abbiamo già  provveduto all'invio dell'ordine; sono già intervenuti i geologi che hanno espresso il parere sulla conformità dell'area individuata. Attendiamo ora che di di dovere faccia immediatamente il progetto perchè, da qui in poi, siamo subordinati alle pratiche stabilite per il percorso".  

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