Ussita: Claudia e Gianluca, un Sì per ricominciare

Domenica, 25 Giugno 2017 22:23 | Letto 2938 volte   Clicca per ascolare il testo Ussita: Claudia e Gianluca, un Sì per ricominciare Una promessa rimasta sospesa a causa del sisma del 2016. Claudia Ercoli e Gianluca Gentili, due giovani abitanti di Ussita, avevano deciso di unirsi in matrimonio nel 2016, ma le violente scosse sismiche dello scorso mese di agosto e di ottobre, le chiese danneggiate e la chiusura dei comuni di Ussita, Castelsantangelo sul Nera e Visso hanno costretto i due sposi a rimandare levento e a ricostruire il loro futuro. Per mesi sono stati costretti a vivere lungo la costa, così come tanti altri terremotati, nel camping di Bellamare a Portorecanati. Ma la promessa che un giorno si sarebbero sposati era sempre più viva. Hanno voluto mantenere un legame e unamicizia particolare con due sacerdoti, don Francesco, arcivescovo di Camerino - San Severino Marche, e il vicario generale don Nello Tranzocchi. Avevo promesso a questi ragazzi – ha dichiarato larcivescovo Francesco Giovanni - che li avrei sposati. Ci eravamo conosciuti in occasioni particolari e anche durante il cammino pre-matrimoniale, svolto nella vicaria di Pievetorina. Con don Nello – prosegue Brugnaro - abbiamo fatto degli incontri lungo la costa per stare vicino agli sfollati e fra di loro incontravamo spesso questi ragazzi che tenevano sempre acceso quel desiderio del loro Sì coniugale. E cosi domenica 25 giugno 2017 (10 mesi dopo la scossa del 24 agosto e quasi 8 mesi dal 26 ottobre ) Gianluca e Claudia sono diventati marito e moglie, pronunciando il loro SI davanti al Signore. Con loro i testimoni, i parenti e per Gianluca un pensiero particolare per la mamma che dal cielo ha accompagnato questo giorno indimenticabile. Tutta la comunità, messa duramente dalla prova dal continuo tremare della terra, non è voluta mancare alla festa e dal mare di Portorecanati sono saliti fino a Frontignano nel prato della Madonnella per partecipare al primo matrimonio celebrato dopo il terremoto. Un bosco nella montagna ferita addobbata a festa con sedie formate da balle di fieno rivestite da un tessuto bianco. La tovaglia dellaltare ricamata a mano dalla zia della sposa, il flauto traverso e una armonica elettronica hanno fatto vivere ai presenti un momento emozionante e unico. Il lancio del riso e dei fiori è sembrato come una nevicata improvvisa. ( sedie per la cerimonia allaperto. Balle di fieno rivestite con un telo bianco )   Tutta la comunità, messa duramente dalla prova dal continuo tremare della terra, non è voluta mancare alla festa e dal mare di Portorecanati sono saliti fino a Frontignano nel prato della Madonnella per partecipare al primo matrimonio celebrato dopo il terremoto. Un bosco nella montagna ferita addobbata a festa con sedie formate da balle di fieno rivestite da un tessuto bianco.  La tovaglia dellaltare ricamata a mano dalla zia della sposa, il flauto traverso e una armonica elettronica hanno fatto vivere ai presenti un momento emozionante e unico. Il lancio del riso e dei fiori è sembrato come una nevicata improvvisa. Il vescovo Francesco Giovanni ha regalato agli sposi unicona dipinta a mano, raffigurante una Madonna con il Bambino di stile bizantino. Il vicario generale, don Nello Tranzocchi, ha letto il messaggio di benedizione per gli sposi inviato da papa Francesco. Limpegno che ho preso con Claudia e Gianluca si è rafforzato dopo il terremoto diventando carico di maggiore affetto – continua mons. Brugnaro - Per questa comunità colpita così duramente il matrimonio di questi due giovani è un segnale di ritorno alla vita con coraggio e generosità. Erano emozionati e in lacrime, sentono la responsabilà della scelta di formare una nuova famiglia e per tante altre che formeranno queste nuove comunità di credenti. Da questo gesto è nata la voglia di ritornare, mettere in sicurezza la casa e formare una nuova famiglia nel segno della fedeltà e della fecondità. Segno di speranza per tutti attraverso la luce cristiana. Ecco perhè oggi tutti facciamo festa. Ripartiamo dalla comunità, fatta di giovani e di famiglie. Queste terrre erano stanche anche prima del terremoto, qui la vita è più difficile che altrove. Bisogna allora ripensare il futuro senza campanilismi, ma garantendo la presenza di una chiesa (segno di una comunità), di case, scuole, stalle per mettere al riparo gli animali e tutto quello che serve per tenere viva la montagna e i suoi abitanti. Se questi luoghi devono risorgere – ha concluso larcivescovo - hanno bisogno di persone che ci abitano e con coraggio e fedeltà ridiano vita a queste terre attraverso il turismo e quelle forme di lavoro che si potranno svolgere. Un augurio speciale ai novelli sposi Claudia Ercoli e Gianluca Gentili. Il loro gesto damore farà rivivere un intero territorio.   Di seguito il grazie che gli sposi Claudia e Gianluca hanno voluto inviarci: Domenica 25 Giugno ci siamo sposati nella nostra amata Ussita. Certo, non è stata la cerimonia immaginata da noi quando avevamo deciso di sposarci, ma non per questo meno emozionante. Avremmo voluto celebrare il matrimonio nella chiesetta di Casali, a noi cara, ma purtroppo anche questa non ha resistito al sisma. Il nostro amore è stato più tenace delle avversità e siamo riusciti comunque a coronare il sogno di stare insieme. Siamo onorati che la cerimonia sia stata celebrata da nostro Vescovo Mons. Francesco Giovanni Brugnaro, che nonostante i suoi molteplici impegni, ha tenuto fede ad una promessa a noi molto cara. Felici di aver avuto inoltre tra i celebranti Don Nello Transocchi, nostra guida spirituale in questo percorso. L’assenza di persone a noi care ha lasciato un velo di malinconia ma la benedizione di Papa Francesco ha allietato i nostri cuori. Grande assente è stato il suono delle campane che speriamo ritornino presto con i loro rintocchi a fare eco nelle nostre valli.   ( il regalo del vescovo Brugnaro )

Una promessa rimasta sospesa a causa del sisma del 2016.

Claudia Ercoli e Gianluca Gentili, due giovani abitanti di Ussita, avevano deciso di unirsi in matrimonio nel 2016, ma le violente scosse sismiche dello scorso mese di agosto e di ottobre, le chiese danneggiate e la chiusura dei comuni di Ussita, Castelsantangelo sul Nera e Visso hanno costretto i due sposi a rimandare l'evento e a "ricostruire" il loro futuro.

Per mesi sono stati "costretti" a vivere lungo la costa, così come tanti altri terremotati, nel camping di Bellamare a Portorecanati.

Ma la promessa che un giorno si sarebbero sposati era sempre più viva. Hanno voluto mantenere un legame e un'amicizia particolare con due sacerdoti, don Francesco, arcivescovo di Camerino - San Severino Marche, e il vicario generale don Nello Tranzocchi.

"Avevo promesso a questi ragazzi – ha dichiarato l'arcivescovo Francesco Giovanni - che li avrei sposati. Ci eravamo conosciuti in occasioni particolari e anche durante il cammino pre-matrimoniale, svolto nella vicaria di Pievetorina.

Con don Nello – prosegue Brugnaro - abbiamo fatto degli incontri lungo la costa per stare vicino agli sfollati e fra di loro incontravamo spesso questi ragazzi che tenevano sempre acceso quel desiderio del loro Sì coniugale".

E cosi domenica 25 giugno 2017 (10 mesi dopo la scossa del 24 agosto e quasi 8 mesi dal 26 ottobre ) Gianluca e Claudia sono diventati marito e moglie, pronunciando il loro SI davanti al Signore. Con loro i testimoni, i parenti e per Gianluca un pensiero particolare per la mamma che dal cielo ha accompagnato questo giorno indimenticabile.

sposi e vescovo

Tutta la comunità, messa duramente dalla prova dal continuo tremare della terra, non è voluta mancare alla festa e dal mare di Portorecanati sono saliti fino a Frontignano nel prato della Madonnella per partecipare al primo matrimonio celebrato dopo il terremoto.

Un bosco nella montagna ferita addobbata a festa con sedie formate da balle di fieno rivestite da un tessuto bianco. La tovaglia dell'altare ricamata a mano dalla zia della sposa, il flauto traverso e una armonica elettronica hanno fatto vivere ai presenti un momento emozionante e unico.

Il lancio del riso e dei fiori è sembrato come una nevicata improvvisa.

( sedie per la cerimonia all'aperto. Balle di fieno rivestite con un telo bianco )

gli invitati siedono sopra le balle di fieno

 

sposi e balle di fieno

Tutta la comunità, messa duramente dalla prova dal continuo tremare della terra, non è voluta mancare alla festa e dal mare di Portorecanati sono saliti fino a Frontignano nel prato della Madonnella per partecipare al primo matrimonio celebrato dopo il terremoto.

Un bosco nella montagna ferita addobbata a festa con sedie formate da balle di fieno rivestite da un tessuto bianco. 

luogo della cerimonia

La tovaglia dell'altare ricamata a mano dalla zia della sposa, il flauto traverso e una armonica elettronica hanno fatto vivere ai presenti un momento emozionante e unico.

Il lancio del riso e dei fiori è sembrato come una nevicata improvvisa.

Il vescovo Francesco Giovanni ha regalato agli sposi un'icona dipinta a mano, raffigurante una Madonna con il Bambino di stile bizantino.

Il vicario generale, don Nello Tranzocchi, ha letto il messaggio di benedizione per gli sposi inviato da papa Francesco.

"L'impegno che ho preso con Claudia e Gianluca si è rafforzato dopo il terremoto diventando carico di maggiore affetto – continua mons. Brugnaro - Per questa comunità colpita così duramente il matrimonio di questi due giovani è un segnale di ritorno alla vita con coraggio e generosità.

Erano emozionati e in lacrime, sentono la responsabilà della scelta di formare una nuova famiglia e per tante altre che formeranno queste nuove comunità di credenti. Da questo gesto è nata la voglia di ritornare, mettere in sicurezza la casa e formare una nuova famiglia nel segno della fedeltà e della fecondità. Segno di speranza per tutti attraverso la luce cristiana. Ecco perhè oggi tutti facciamo festa.

Ripartiamo dalla comunità, fatta di giovani e di famiglie.

Queste terrre erano "stanche" anche prima del terremoto, qui la vita è più difficile che altrove. Bisogna allora ripensare il futuro senza campanilismi, ma garantendo la presenza di una chiesa (segno di una comunità), di case, scuole, stalle per mettere al riparo gli animali e tutto quello che serve per tenere viva la montagna e i suoi abitanti.

Se questi luoghi devono risorgere – ha concluso l'arcivescovo - hanno bisogno di persone che ci abitano e con coraggio e fedeltà ridiano vita a queste terre attraverso il turismo e quelle forme di lavoro che si potranno svolgere".

Un augurio speciale ai novelli sposi Claudia Ercoli e Gianluca Gentili. Il loro gesto d'amore farà rivivere un intero territorio.

 

Di seguito il grazie che gli sposi Claudia e Gianluca hanno voluto inviarci:

Domenica 25 Giugno ci siamo sposati nella nostra amata Ussita.

Certo, non è stata la cerimonia immaginata da noi quando avevamo deciso di sposarci, ma non per questo meno emozionante.

Avremmo voluto celebrare il matrimonio nella chiesetta di Casali, a noi cara, ma purtroppo anche questa non ha resistito al sisma.

Il nostro amore è stato più tenace delle avversità e siamo riusciti comunque a coronare il sogno di stare insieme.

Siamo onorati che la cerimonia sia stata celebrata da nostro Vescovo Mons. Francesco Giovanni Brugnaro,

che nonostante i suoi molteplici impegni, ha tenuto fede ad una promessa a noi molto cara.

Felici di aver avuto inoltre tra i celebranti Don Nello Transocchi, nostra guida spirituale in questo percorso.

L’assenza di persone a noi care ha lasciato un velo di malinconia ma la benedizione di Papa Francesco ha allietato i nostri cuori.

Grande assente è stato il suono delle campane che speriamo ritornino presto con i loro rintocchi a fare eco nelle nostre valli.

 

( il regalo del vescovo Brugnaro )

regalo

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