Archeologia a San Severino, tecnologia per rendere fruibili le bellezze settempedane

Giovedì, 17 Maggio 2018 12:50 | Letto 886 volte   Clicca per ascolare il testo Archeologia a San Severino, tecnologia per rendere fruibili le bellezze settempedane Una app e stampe 3D e poi un gioco per i più piccoli: la tecnologia per conoscere la storia di San Severino. In occasione della Notte dei Musei di San Severino, sabato alle 17 il cinema Italia ospiterà il convegno su Archeolgia a San Severino Marche, voluto dallamministrazione comunale, luniversità di Macerata, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e l’Associazione Museale della provincia di Macerata. Lobiettivo è quello di illustrare i  risultati dei numerosi progetti che, negli ultimi anni, hanno riguardato le ricerche, la tutela e la valorizzazione del patrimonio  archeologico settempedano. Un patrimonio di inestimabile valore che, oltre ad essere tutelato, merita di essere reso fruibile e che va fatto conoscere. “La ricerca è evidentemente il tema principale dell’opera svolta - sottolinea Roberto Perna di Unimc -. Senza lo studio e l’approfondita  conoscenza dei beni culturali, in questo caso archeologici, qualunque  processo di tutela e valorizzazione, infatti, risulterebbe lacunoso in partenza. È  per questo che le ricerche condotte a San Severino Marche, che ci  hanno consentito di individuare strutture dedicate all’immagazzinamento della ceramica, di analizzare la distribuzione  dei siti nel territorio, di indagare la città ed alcuni dei suoi  monumenti principali, sono state inquadrate in progetti di  valorizzazione, condivisi con la Soprintendenza il Comune e la Regione  Marche, finalizzati alla  crescita economica del territorio”. Nel corso del convegno verranno presentati, oltre ai  risultati delle ricerche archeologiche, anche la carta archeologica del  territorio, lo schema direttore del piano di gestione dell’area  archeologica, gli interventi svolti dalla Soprintendenza a tutela del territorio insieme alle stampe 3D dei principali monumenti e alla App con il  gioco dedicato alle antichità romane dell’antica Septempeda, strumenti legati al progetto Dce PlayMarche. “La realizzazione della carta archeologica e quella dello schema direttore del Piano del Parco - ricorda il Soprintendente, Carlo Birrozzi - sono strumenti fondamentali per la gestione e la  programmazione del territorio attraverso i  quali i diversi interessi che si confrontano nell’ambito dei processi  di sviluppo possono trovare una loro sintesi che tiene al centro  l’obbligo della tutela”. Proprio tale aspetto tendono ad evidenziare Stefano Finocchi e Tommaso Casci Ceccacci, funzionari archeologi per la zona: “I numerosi e  continui interventi a tutela del territorio condotti dalla  Soprintendenza, mirano a salvaguardare il ricco patrimonio archeologico della città di San Severino che, se conservato e valorizzato nella giusta  maniera, può costituire una ricchezza per la comunità. Tale attività ha però consentito anche di acquisire preziosissime informazioni sulla  storia dell’insediamento romano che è importante vengano condivise sia con la comunità scientifica sia con un pubblico più vasto”. Secondo il sindaco Rosa Piermattei, la valorizzazione del patrimonio culturale è la più importante occasione di crescita economica non solo per San Severino ma per tutta la zona colpita dal sisma, non a caso poniamo particolari speranze nellimplementazione ed attuazione del piano di gestione del parco che ci ha consentito di metter al centro dello sviluppo del territorio proprio una delle principali emergenze culturali che ci identifica ed intorno alla quale, grazie alla collaborazione con la  Soprintendenza e con Unimc, abbiamo ipotizzato un  nuovo scenario di sviluppo”. Quello che è stato fatto, ha sottolineato il rettore Francesco Adornato, è solo un esempio di ciò che la ricerca può fare, tenendo presente che lapprofondimento sui temi di natura storica e archeologica possono portare alla crescita del territoro,  ma solo se poniamo solide premesse umanistiche ai processi  di gestione e valorizzazione, anteponendo la condivisione consapevole di scelte ed obiettivi anche alle opportunità che le nuove tecnologie ci offrono”.g.g.

Una app e stampe 3D e poi un gioco per i più piccoli: la tecnologia per conoscere la storia di San Severino. In occasione della Notte dei Musei di San Severino, sabato alle 17 il cinema Italia ospiterà il convegno su "Archeolgia a San Severino Marche", voluto dall'amministrazione comunale, l'università di Macerata, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e l’Associazione Museale della provincia di Macerata. L'obiettivo è quello di illustrare i  risultati dei numerosi progetti che, negli ultimi anni, hanno riguardato le ricerche, la tutela e la valorizzazione del patrimonio  archeologico settempedano. Un patrimonio di inestimabile valore che, oltre ad essere tutelato, merita di essere reso fruibile e che va fatto conoscere.

“La ricerca è evidentemente il tema principale dell’opera svolta - sottolinea Roberto Perna di Unimc -. Senza lo studio e l’approfondita  conoscenza dei beni culturali, in questo caso archeologici, qualunque  processo di tutela e valorizzazione, infatti, risulterebbe lacunoso in partenza. È  per questo che le ricerche condotte a San Severino Marche, che ci  hanno consentito di individuare strutture dedicate all’immagazzinamento della ceramica, di analizzare la distribuzione  dei siti nel territorio, di indagare la città ed alcuni dei suoi  monumenti principali, sono state inquadrate in progetti di  valorizzazione, condivisi con la Soprintendenza il Comune e la Regione  Marche, finalizzati alla  crescita economica del territorio”.

Nel corso del convegno verranno presentati, oltre ai  risultati delle ricerche archeologiche, anche la carta archeologica del  territorio, lo schema direttore del piano di gestione dell’area  archeologica, gli interventi svolti dalla Soprintendenza a tutela del territorio insieme alle stampe 3D dei principali monumenti e alla App con il  gioco dedicato alle antichità romane dell’antica Septempeda, strumenti legati al progetto Dce PlayMarche.

“La realizzazione della carta archeologica e quella dello schema direttore del Piano del Parco - ricorda il Soprintendente, Carlo Birrozzi - sono strumenti fondamentali per la gestione e la  programmazione del territorio attraverso i  quali i diversi interessi che si confrontano nell’ambito dei processi  di sviluppo possono trovare una loro sintesi che tiene al centro  l’obbligo della tutela”.

Proprio tale aspetto tendono ad evidenziare Stefano Finocchi e Tommaso Casci Ceccacci, funzionari archeologi per la zona: “I numerosi e  continui interventi a tutela del territorio condotti dalla  Soprintendenza, mirano a salvaguardare il ricco patrimonio archeologico della città di San Severino che, se conservato e valorizzato nella giusta  maniera, può costituire una ricchezza per la comunità. Tale attività ha però consentito anche di acquisire preziosissime informazioni sulla  storia dell’insediamento romano che è importante vengano condivise sia con la comunità scientifica sia con un pubblico più vasto”. Secondo il sindaco Rosa Piermattei, la valorizzazione del patrimonio culturale è la più importante occasione di crescita economica non solo per San Severino ma per tutta la zona colpita dal sisma, "non a caso poniamo particolari speranze nell'implementazione ed attuazione del piano di gestione del parco che ci ha consentito di metter al centro dello sviluppo del territorio proprio una delle principali emergenze culturali che ci identifica ed intorno alla quale, grazie alla collaborazione con la  Soprintendenza e con Unimc, abbiamo ipotizzato un  nuovo scenario di sviluppo”. Quello che è stato fatto, ha sottolineato il rettore Francesco Adornato, è solo un esempio di ciò che la ricerca può fare, tenendo presente che l'approfondimento sui temi di natura storica e archeologica "possono portare alla crescita del territoro, 

ma solo se poniamo solide premesse umanistiche ai processi  di gestione e valorizzazione, anteponendo la condivisione consapevole di scelte ed obiettivi anche alle opportunità che le nuove tecnologie ci offrono”.
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