Intitolato a Maria Grazia Capulli il belvedere della Rocca

Sabato, 25 Agosto 2018 22:52 | Letto 5224 volte   Clicca per ascolare il testo Intitolato a Maria Grazia Capulli il belvedere della Rocca Una cerimonia toccante e piena di emozione quella che si è conclusa con l’intitolazione del Belvedere della Rocca Borgesca alla giornalista e scrittrice Maria Grazia Capulli. In un’atmosfera di particolare intimità, l’amministrazione comunale e la città di Camerino, hanno voluto rendere omaggio ad una donna che è stata esempio di vita, di garbo e di sensibilità. Nel suggestivo scenario naturale dei giardini, il sindaco Gianluca Pasqui e i rappresentanti dell’amministrazione, hanno accolto la mamma di Maria Grazia signora Rosa, il fratello Angelo, la cognata Monica e il nipote Giovanni. Presenti l’on. Laura Boldrini, i colleghi giornalisti della sede Rai di Roma, Cinzia Terlizzi, caporedattrice del Tg2 insieme a Monica Matano, Raimondo Maurizi, Gianni Gaspari, l ’autrice Rai e scrittrice Maria Cristina Maselli,  l’imprenditrice Valeria Paniccia e la scrittrice camerteMaria Fontana Cito. Ad aprire la commovente cerimonia, alla quale hanno preso parte il rettore di Unicam Claudio Pettinari , autorità militari, civili, e numerosi cittadini, sono state le parole del sindaco Gianluca Pasqui :“ Un momento emozionante, bello e toccante per l’intero Paese- ha detto il primo cittadino- Erano due anni che lo aspettavamo ma abbiamo dovuto sempre rimandare per motivi che , in considerazione di quanto accaduto, possono essere compresi, tuttavia lo desideravamo con grande forza. Lo meritava Maria Grazia e anche il nostro territorio perché, ricordare in maniera perpetua questa bella person,a in un luogo meraviglioso come questo e tra i più significativi della nostra comunità, significa essere vicini anche a quei valori di bellezza e di cultura che sono propri della nostra terra. Un momento che giunge al cuore di tutti noi, tanto è pieno di sentimento e che andrà a ricordare per sempre una concittadina illustre che tanto ha dato a Camerino e a tutta la comunità”. Inframezzate dal delicato sottofondo musicale dei brani eseguiti dai Filarmonici Camerti , le proiezioni dei servizi televisivi realizzati dalla giornalista per il Palazzo della Musica e per il Centro Millecolori di Camerino e del ricordo che ha voluto dedicarle la redazione del Tg2. Messaggi di stima, amicizia e affetto, in ognuna delle testimonianze che si sono avvicendate al microfono, a confermare il segno indelebile lasciato dalla  figura e dalla personalità di Maria Grazia Capulli. Maria Fontana Cito ha letto una delle poesie a lei dedicate. A scoprire la targa apposta sul viale del Belvedere sono stati poi il sindaco e la signora Rosa. E’ seguita la benedizione del vicario generale Mons. Nello Tranzocchi     “Ho voluto esserci perché ritengo che sia utile per questa cittadina colpita e ferita dal terremoto, avere uno spazio così bello dedicato a una grande donna- Così l’on. Laura Boldrini- - Una donna che si è contraddistinta sempre per la sua umanità, per la sua profondità, per la sua ricerca verso il bene. E’ una figura che ho conosciuto per lavoro ma con la quale poi ho instaurato anche un rapporto di amicizia. Una donna che aveva tanto da dare ed è per questo che ha lasciato anche un grande vuoto. Mi fa  piacere che oggi siamo qui per lei e che questa comunità abbia voluto onorare la sua memoria, regalandole questa dedica nello spazio più bello della città”. “In questo luogo che Maria Grazia ha tanto amato, credo che si possano trovare racchiusi tanti dei valori propri di mia sorella- ha sottolineato Angelo Capulli- ; da qui si apre la vista mozzafiato del Belvedere che regala una grande pace interiore, troviamo cultura, troviamo storia, forza e accoglienza, tutti i valori che hanno sempre reso forte Maria Grazia e le hanno probabilmente dato quella capacità di entrare negli altri e tirare fuori il bello delle persone, il bello di tutti. Sento di ringraziare veramente di cuore il sindaco di Camerino, lamministrazione e tutta la città di Camerino per aver voluto dedicare a mia sorella questo spazio significativo” “ Sono ricordi forti quelli che mi legano tuttora alla famiglia e quindi non potevo non essere presente – ha dichiarato Claudio Pettinari, rettore dell’Università di Camerino- Il nostro ateneo ha voluto dedicare l’evento più importante dell’anno proprio alla memoria di Maria Grazia perché siamo convinti che tutto quello che ci circonda, città e paesaggio siano in realtà il frutto di relazioni con le persone. Quello che contano – ha proseguito il rettore- sono le memorie e i ricordi. Credo che tutto questo possa essere capace di ridare immediatamente vita a questi luoghi e prospettive per il futuro. Trovo bellissima questa iniziativa dell’intitolazione del Belvedere. Tutte le volte che ci affacceremo e guarderemo a quel panorama ci ricorderemo di Maria Grazia e, con i suoi occhi vicini, potremo costruire qualcosa di bello come lei voleva”. A portare la sua testimonianza di amicizia anche la scrittrice Maria Cristina Maselli che a Maria Grazia Capulli ha dedicato il libro intitolato ‘Sigismondo e Isotta’. “ Lei è la persona che per la prima volta ha conosciuto questa storia- ha ricordato l’autrice- Si è innamorata delle mie parole e mi ha incentivata a scrivere il libro. Maria Grazia amava tanto la lettura e amava moltissimo il Belvedere che le è stato dedicato. Mi raccontava che tante volte lasciava dei libri sulle panchine di questi giardini, in modo che le persone arrivando potessero leggerli. E ho deciso di lasciare una copia di questo libro a lei dedicato su una di queste panchine, per far sì che il suo messaggio possa proseguire” . “ Il luogo scelto per l’intitolazione, ben rappresenta Maria Grazia perché sappiamo che in qualche modo le apparteneva- ha detto Valeria Paniccia- Ricordo in particolare una foto che la ritrae in una danza libera e gioiosa che sembra abbracciare il meraviglioso cedro del Libano che si trova al centro della rotonda del Belvedere. E’ un’immagine che rende il momento della felicità dellessere qui , in un posto in cui in autunno i faggi si tingono di un giallo omogeneo e particolarissimo. Il giallo era il suo colore preferito e qui alla Rocca, a qualsiasi ora l’azzurro del cielo, come erano i suoi occhi,  diventa infinito E’ un luogo dellanima, ideale per lenire il dolore di una donna che non cè più, quello dei suoi familiari e di noi che restiamo qui per far sì che il messaggio del nutrimento della bellezza che è stato il messaggio del suo passaggio su questa terra, possa restare per sempre. Sono felice che questo momento sia arrivato; l’intitolazione avrebbe dovuto avvenire pochi giorni dopo il terremoto e si è dovuto rimandare ad un tempo successivo. Avviene oggi, nel momento in cui la ferita ancora cè ed è giusto che sia così . Quelle impalcature di legno che sorreggono gli archi accanto al nome di Maria Grazia, indicano che cè una ferita che bisogna ancora lenire. Il suo nome qui, deve essere da monito per tutti quelli che possono collaborare per la rinascita di questa città”. Carla Campetella

Una cerimonia toccante e piena di emozione quella che si è conclusa con l’intitolazione del Belvedere della Rocca Borgesca alla giornalista e scrittrice Maria Grazia Capulli. In un’atmosfera di particolare intimità, l’amministrazione comunale e la città di Camerino, hanno voluto rendere omaggio ad una donna che è stata esempio di vita, di garbo e di sensibilità. Nel suggestivo scenario naturale dei giardini, il sindaco Gianluca Pasqui e i rappresentanti dell’amministrazione, hanno accolto la mamma di Maria Grazia signora Rosa, il fratello Angelo, la cognata Monica e il nipote Giovanni. Presenti l’on. Laura Boldrini, i colleghi giornalisti della sede Rai di Roma, Cinzia Terlizzi, caporedattrice del Tg2 insieme a Monica Matano, Raimondo Maurizi, Gianni Gaspari, l ’autrice Rai e scrittrice Maria Cristina Maselli,  l’imprenditrice Valeria Paniccia e la scrittrice camerteMaria Fontana Cito. Ad aprire la commovente cerimonia, alla quale hanno preso parte il rettore di Unicam Claudio Pettinari , autorità militari, civili, e numerosi cittadini, sono state le parole del sindaco Gianluca Pasqui :“ Un momento emozionante, bello e toccante per l’intero Paese- ha detto il primo cittadino- Erano due anni che lo aspettavamo ma abbiamo dovuto sempre rimandare per motivi che , in considerazione di quanto accaduto, possono essere compresi, tuttavia lo desideravamo con grande forza. Lo meritava Maria Grazia e anche il nostro territorio perché, ricordare in maniera perpetua questa bella person,a in un luogo meraviglioso come questo e tra i più significativi della nostra comunità, significa essere vicini anche a quei valori di bellezza e di cultura che sono propri della nostra terra. Un momento che giunge al cuore di tutti noi, tanto è pieno di sentimento e che andrà a ricordare per sempre una concittadina illustre che tanto ha dato a Camerino e a tutta la comunità”. Inframezzate dal delicato sottofondo musicale dei brani eseguiti dai Filarmonici Camerti , le proiezioni dei servizi televisivi realizzati dalla giornalista per il Palazzo della Musica e per il Centro Millecolori di Camerino e del ricordo che ha voluto dedicarle la redazione del Tg2.

Messaggi di stima, amicizia e affetto, in ognuna delle testimonianze che si sono avvicendate al microfono, a confermare il segno indelebile lasciato dalla  figura e dalla personalità di Maria Grazia Capulli. Maria Fontana Cito ha letto una delle poesie a lei dedicate.

A scoprire la targa apposta sul viale del Belvedere sono stati poi il sindaco e la signora Rosa. E’ seguita la benedizione del vicario generale Mons. Nello Tranzocchi

sindaco e Rosa scoprono targa

 

 

Benedizione Belvedere 2

“Ho voluto esserci perché ritengo che sia utile per questa cittadina colpita e ferita dal terremoto, avere uno spazio così bello dedicato a una grande donna- Così l’on. Laura Boldrini- - Una donna che si è contraddistinta sempre per la sua umanità, per la sua profondità, per la sua ricerca verso il bene. E’ una figura che ho conosciuto per lavoro ma con la quale poi ho instaurato anche un rapporto di amicizia. Una donna che aveva tanto da dare ed è per questo che ha lasciato anche un grande vuoto. Mi fa  piacere che oggi siamo qui per lei e che questa comunità abbia voluto onorare la sua memoria, regalandole questa dedica nello spazio più bello della città”.

Laura Boldrini

“In questo luogo che Maria Grazia ha tanto amato, credo che si possano trovare racchiusi tanti dei valori propri di mia sorella- ha sottolineato Angelo Capulli- ; da qui si apre la vista mozzafiato del Belvedere che regala una grande pace interiore, troviamo cultura, troviamo storia, forza e accoglienza, tutti i valori che hanno sempre reso forte Maria Grazia e le hanno probabilmente dato quella capacità di entrare negli altri e tirare fuori il bello delle persone, il bello di tutti. Sento di ringraziare veramente di cuore il sindaco di Camerino, l'amministrazione e tutta la città di Camerino per aver voluto dedicare a mia sorella questo spazio significativo”

“ Sono ricordi forti quelli che mi legano tuttora alla famiglia e quindi non potevo non essere presente – ha dichiarato Claudio Pettinari, rettore dell’Università di Camerino- Il nostro ateneo ha voluto dedicare l’evento più importante dell’anno proprio alla memoria di Maria Grazia perché siamo convinti che tutto quello che ci circonda, città e paesaggio siano in realtà il frutto di relazioni con le persone. Quello che contano – ha proseguito il rettore- sono le memorie e i ricordi. Credo che tutto questo possa essere capace di ridare immediatamente vita a questi luoghi e prospettive per il futuro. Trovo bellissima questa iniziativa dell’intitolazione del Belvedere. Tutte le volte che ci affacceremo e guarderemo a quel panorama ci ricorderemo di Maria Grazia e, con i suoi occhi vicini, potremo costruire qualcosa di bello come lei voleva”.

A portare la sua testimonianza di amicizia anche la scrittrice Maria Cristina Maselli che a Maria Grazia Capulli ha dedicato il libro intitolato ‘Sigismondo e Isotta’. “ Lei è la persona che per la prima volta ha conosciuto questa storia- ha ricordato l’autrice- Si è innamorata delle mie parole e mi ha incentivata a scrivere il libro. Maria Grazia amava tanto la lettura e amava moltissimo il Belvedere che le è stato dedicato. Mi raccontava che tante volte lasciava dei libri sulle panchine di questi giardini, in modo che le persone arrivando potessero leggerli. E ho deciso di lasciare una copia di questo libro a lei dedicato su una di queste panchine, per far sì che il suo messaggio possa proseguire” .

“ Il luogo scelto per l’intitolazione, ben rappresenta Maria Grazia perché sappiamo che in qualche modo le apparteneva- ha detto Valeria Paniccia- Ricordo in particolare una foto che la ritrae in una danza libera e gioiosa che sembra abbracciare il meraviglioso cedro del Libano che si trova al centro della rotonda del Belvedere. E’ un’immagine che rende il momento della felicità dell'essere qui , in un posto in cui in autunno i faggi si tingono di un giallo omogeneo e particolarissimo. Il giallo era il suo colore preferito e qui alla Rocca, a qualsiasi ora l’azzurro del cielo, come erano i suoi occhi,  diventa infinito E’ un luogo dell'anima, ideale per lenire il dolore di una donna che non c'è più, quello dei suoi familiari e di noi che restiamo qui per far sì che il messaggio del nutrimento della bellezza che è stato il messaggio del suo passaggio su questa terra, possa restare per sempre. Sono felice che questo momento sia arrivato; l’intitolazione avrebbe dovuto avvenire pochi giorni dopo il terremoto e si è dovuto rimandare ad un tempo successivo. Avviene oggi, nel momento in cui la ferita ancora c'è ed è giusto che sia così . Quelle impalcature di legno che sorreggono gli archi accanto al nome di Maria Grazia, indicano che c'è una ferita che bisogna ancora lenire. Il suo nome qui, deve essere da monito per tutti quelli che possono collaborare per la rinascita di questa città”.

Carla Campetella

foto Belvedere

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