Ordinazione di Massara: “Tutti insieme faremo qualcosa di buono”

Sabato, 06 Ottobre 2018 21:32 | Letto 1420 volte   Clicca per ascolare il testo Ordinazione di Massara: “Tutti insieme faremo qualcosa di buono” “Da oggi siete la mia famiglia. Insieme faremo molte cose buone”. Con queste parole il nuovo arcivescovo di Camerino-San Severino, Francesco Massara, si è rivolto ai fedeli che oggi sono arrivati dalla diocesi di Camerino-San Severino per assistere alla sua ordinazione. Un lungo viaggio quello delle circa 100 persone che sono partite in piena notte e hanno affrontato un viaggio di 13 ore. La celebrazione, durata due ore e mezza, è infatti avvenuta a Mileto, in provincia di Vibo Valentia, presieduta dal vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Luigi Renzo. Dall’entroterra maceratese sono arrivati anche i sindaci di Castelraimondo, Renzo Marinelli, Camerino, Gianluca Pasqui, Montecavallo, Pietro Cecoli, San Severino, Rosa Piermattei e alcuni consiglieri comunali. Per la Regione Marche, l’assessore Angelo Sciapichetti. Presenti anche l’uscente arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro e il cardinale Edoardo Menichelli. Monsignor Renzo ha incoraggiato monsignor Massara nel suo nuovo incarico, ancor più complicato dati i problemi causati dal terremoto: “Oggi la nostra Chiesa trabocca gioia per la nomina di Massara a presule di una diocesi antichissima e pregnante di storia. Da 36 anni nel nostro presbiterio non viene eletto un vescovo. Di questi tempi la missione del vescovo è quanto mai complicata ed è facile sentirsi smarriti. Per te, don Franco, la difficoltà potrà provenire anche dalle situazioni che sarai chiamato ad affrontare, con tanti fratelli in grave sofferenza per il terremoto. Avrai la nostra vicinanza”. Poi l’imposizione delle mani di monsignor Renzo su Massara e la consegna dei simboli pastorali.  Al termine della celebrazione, Massara ha ringraziato tutti i presenti, in particolare modo il suo predecessore Brugnaro e i fedeli arrivati da Camerino e San Severino: “Sono chiamato a servire una chiesa particolare. Il vescovo è uomo di preghiera, annuncio, per aiutare i poveri, i sofferenti e gli ultimi, e comunione. Con le Marche - ha aggiunto - voglio collaborare nel rispetto delle competenze di ciascuno per dare speranza nuova. Un grazie carissimo a monsignor Brugnaro per avermi accolto e consegnato alla mia nuova diocesi, che ha sofferto per la piaga del terremoto ma che si abbraccia alla speranza. Sarete da oggi la mia famiglia. Voglio condividere con voi gioie, speranze e sofferenze, convinto che nella collaborazione di tutti faremo sicuramente qualcosa di buono. Insieme ricostruiremo le coscienze, le ferite e perché no, le case e le chiese. Pregate per me - ha concluso - mater mea fiducia mea”. g.g.

“Da oggi siete la mia famiglia. Insieme faremo molte cose buone”. Con queste parole il nuovo arcivescovo di Camerino-San Severino, Francesco Massara, si è rivolto ai fedeli che oggi sono arrivati dalla diocesi di Camerino-San Severino per assistere alla sua ordinazione. Un lungo viaggio quello delle circa 100 persone che sono partite in piena notte e hanno affrontato un viaggio di 13 ore.

La celebrazione, durata due ore e mezza, è infatti avvenuta a Mileto, in provincia di Vibo Valentia, presieduta dal vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Luigi Renzo.

Dall’entroterra maceratese sono arrivati anche i sindaci di Castelraimondo, Renzo Marinelli, Camerino, Gianluca Pasqui, Montecavallo, Pietro Cecoli, San Severino, Rosa Piermattei e alcuni consiglieri comunali. Per la Regione Marche, l’assessore Angelo Sciapichetti. Presenti anche l’uscente arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro e il cardinale Edoardo Menichelli.

Monsignor Renzo ha incoraggiato monsignor Massara nel suo nuovo incarico, ancor più complicato dati i problemi causati dal terremoto: “Oggi la nostra Chiesa trabocca gioia per la nomina di Massara a presule di una diocesi antichissima e pregnante di storia. Da 36 anni nel nostro presbiterio non viene eletto un vescovo. Di questi tempi la missione del vescovo è quanto mai complicata ed è facile sentirsi smarriti. Per te, don Franco, la difficoltà potrà provenire anche dalle situazioni che sarai chiamato ad affrontare, con tanti fratelli in grave sofferenza per il terremoto. Avrai la nostra vicinanza”.

Poi l’imposizione delle mani di monsignor Renzo su Massara e la consegna dei simboli pastorali. 

Al termine della celebrazione, Massara ha ringraziato tutti i presenti, in particolare modo il suo predecessore Brugnaro e i fedeli arrivati da Camerino e San Severino: “Sono chiamato a servire una chiesa particolare. Il vescovo è uomo di preghiera, annuncio, per aiutare i poveri, i sofferenti e gli ultimi, e comunione. Con le Marche - ha aggiunto - voglio collaborare nel rispetto delle competenze di ciascuno per dare speranza nuova. Un grazie carissimo a monsignor Brugnaro per avermi accolto e consegnato alla mia nuova diocesi, che ha sofferto per la piaga del terremoto ma che si abbraccia alla speranza. Sarete da oggi la mia famiglia. Voglio condividere con voi gioie, speranze e sofferenze, convinto che nella collaborazione di tutti faremo sicuramente qualcosa di buono. Insieme ricostruiremo le coscienze, le ferite e perché no, le case e le chiese. Pregate per me - ha concluso - mater mea fiducia mea”.

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