Paga caparra e una mensilità per un appartamento ma era una truffa

Giovedì, 21 Marzo 2019 10:57 | Letto 1022 volte   Clicca per ascolare il testo Paga caparra e una mensilità per un appartamento ma era una truffa Succede a Montecosaro dove i carabinieri della locale stazione hanno denunciato a piede libero un pakistano di 29 anni, una donna di 46 anni indiana e un 40enne di Porto San Giorgio. I tre soggetti, a febbraio, avevano offerto il loro aiuto ad un pakistano di 36 anni, coltivatore e residente a Porto Recanati. Luomo era alla ricerca di un appartamento in affitto e i tre gliene hanno mostrato uno a Montecosaro. Il 36enne ha quindi pagato 1.500 euro di caparra e una mensilità e il giorno stabilito per occupare lappartamento si è presentato a Montecosaro. Tuttavia nessuno dei tre si era presentato e i loro telefoni erano staccati, così il giovane aveva compreso di esser stato truffato. A ricostruire quanto accaduto sono stati i Carabinieri della locale stazione: la donna indiana lavorava come badante proprio nellabitazione che era stata mostrata al giovane. Pertanto ne aveva le chiavi e, in assenza della proprietaria, ha deciso di mostrare lappartamento alla vittima. Il pakistano è stato il procacciatore del malcapitato mentre litaliano si è finto il proprietario della casa. Per tutti e tre laccusa è di truffa e la donna indiana anche di violazione di domicilio.Gaia Gennaretti       

Succede a Montecosaro dove i carabinieri della locale stazione hanno denunciato a piede libero un pakistano di 29 anni, una donna di 46 anni indiana e un 40enne di Porto San Giorgio. I tre soggetti, a febbraio, avevano offerto il loro aiuto ad un pakistano di 36 anni, coltivatore e residente a Porto Recanati. L'uomo era alla ricerca di un appartamento in affitto e i tre gliene hanno mostrato uno a Montecosaro. Il 36enne ha quindi pagato 1.500 euro di caparra e una mensilità e il giorno stabilito per occupare l'appartamento si è presentato a Montecosaro. Tuttavia nessuno dei tre si era presentato e i loro telefoni erano staccati, così il giovane aveva compreso di esser stato truffato. A ricostruire quanto accaduto sono stati i Carabinieri della locale stazione: la donna indiana lavorava come badante proprio nell'abitazione che era stata mostrata al giovane. Pertanto ne aveva le chiavi e, in assenza della proprietaria, ha deciso di mostrare l'appartamento alla vittima. Il pakistano è stato il procacciatore del malcapitato mentre l'italiano si è finto il proprietario della casa. Per tutti e tre l'accusa è di truffa e la donna indiana anche di violazione di domicilio.
Gaia Gennaretti 

 

 

 

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