Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha nuovamente tutti gli organi direttivi e di indirizzo nella piena funzionalità. Dopo la nomina in ottobre del presidente Andrea Spaterna, cui ha fatto seguito quella del presidente della Comunità del Parco, Michele Franchi, sono entrati a far parte del direttivo, con decreto del Ministro dell'Ambiente, anche Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina, Domenico Ciaffaroni, sindaco di Montefortino, e Giammario Ottavi, ex sindaco di Cessapalombo (ed attuale vice sindaco) in rappresentanza dell’Unione Montana dei Monti Azzurri.
"Si ricomincia in un percorso virtuoso - dichiara Alessandro Gentilucci, vice presidente dell'ente - che ha portato il parco ad essere tra la gente, ma soprattutto ad assecondare i problemi della popolazione. In un momento drammatico come quello del post sisma, dove lo spopolamento si è avvicendato con la desertificazione cui si è aggiunta anche l'emergenza Covid 19, ritengo che riuscire a portare avanti questo percorso con le varie progettualità messe a disposizione di ogni singolo comune significa che l'Ente Parco rappresenta un valore aggiunto anche dal punto di vista ambientale. Oggi ancor di più ce ne rendiamo conto visto che la pandemia ci sta dicendo di fermarci con tutto questo inquinamento".

f.u.
Con la firma del nuovo Decreto da parte del Presidente del Consiglio viene ufficialmente avviata, a partire dal prossimo 4 maggio, la cosiddetta Fase 2 quella, per dirla con le parole del Premier, di "convivenza con il virus". In realtà poche le aperture concesse dal Governo, su parere del Comitato tecnico-scientifico, nella giustificata consapevolezza che il diffondersi dei contagi possa nuovamente aumentare. Nei territori del cratere sismico la principale novità colta dai sindaci è la possibilità, diversamente da quanto all'epoca previsto nel periodo post terremoto, di fungere da "sentinelle" del proprio territorio con la facoltà di adottare provvedimenti restrittivi. "Auguriamoci innanzitutto - le parole del sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci - che nel nostro territorio venga mantenuta la scarsa diffusione del contagio. Un fattore importante non solo per un fatto anagrafico, ma soprattutto per una questione logistica con la maggioranza della popolazione che vive nelle Sae dove il distanziamento è più difficile. Ulteriori misure di restrizione che possiamo adottare credo siano riferite ai grandi centri perchè noi più fermi di così non possiamo stare. L'augurio è che si possa ripartire, pur nel rispetto delle regole, senza però i vincoli della burocrazia che sta ingessando oltre misura il nostro Paese". Sul Decreto interviene anche Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina. "E' una fase critica e delicata - le sue parole - nella quale dovremmo porre particolare attenzione. Il senso civico sarà senza dubbio il motivo principale per il buon andamento dell'emergenza. Dopo essere riusciti fortunatamente ad allentare la pressione sugli ospedali non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia perchè una seconda ondata potrebbe essere veramente devastante".
“Toni perentori e ingiustificati, che tradiscono una impostazione eccessivamente rigida che mal si confà a chi è chiamato a ruoli politici di primo piano qual è quello del sindaco”, così Alessandro Gentilucci, presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino e sindaco di Pieve Torina, in risposta alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Sandro Sborgia in merito alla vicenda della sede della caserma della Compagnia Carabinieri di Camerino. L'invito che Gentilucci rivolge al collega è ad una maggiore coesione territoriale.  
“Capisco che, da maggiore dei Carabinieri, si senta spinto da ancor più zelo nei confronti dell’Arma- continua  Gentilucci- ma questo atteggiamento muscolare può solo nuocere ad una questione su cui da tempo, come Unione Montana, abbiamo già espresso, con apposita delibera esecutiva, la volontà di arrivare ad una definizione certa in tempi rapidissimi. Ricordo al sindaco che è stato proprio il sottoscritto nella sua veste di presidente dell’Unione ad offrire ai Carabinieri la disponibilità della sede del nostro palazzo per andare incontro ad una esigenza che riteniamo più che legittima, ossia trovare una collocazione stabile per la Compagnia. Invito tutti alla moderazione e ad un atteggiamento più consapevole, evitando fughe in avanti come le minacce di secessione che possono soltanto minare la credibilità delle istituzioni che rappresentiamo”.
Nel proseguire la sua replica, Gentilucci sottolinea anche come, sul piano politico, l’Unione Montana abbia compiuto tutti i passi necessari per dirimere la questione, e che proprio sul piano politico sia invece mancato il sostegno chiaro e netto dell’amministrazione Sborgia “a differenza di quanto fatto dal suo predecessore che in consiglio, a marzo, votò a favore di questa soluzione, ossia l’ospitalità della caserma nel palazzo dell’Unione, mentre invece Sborgia preferisce la piazza per esternare il suo pensiero quando da più parti è stato chiesto un comportamento coeso ed unitario di tutti i componenti dell’Unione per affrontare e risolvere al meglio questa situazione ed assicurare un servizio efficace alla collettività. Sarebbe opportuno che Sborgia ratificasse nel suo consiglio comunale quanto precedentemente deliberato dall’ex sindaco Pasqui, dando sostanza alle sue parole con un atto concreto. Voglio ricordare che l’Unione si occupa di molti altri servizi a favore delle comunità del territorio, e polemizzare su un aspetto sia pur importante come questo, rischia di mettere in ombra il prezioso lavoro quotidiano che viene svolto da questo ente che mi onoro di rappresentare. Il 24 ottobre vi sarà un nuovo incontro in Prefettura con i vari attori chiamati a risolvere la questione caserma e lì affronteremo le valutazioni tecniche che, per chi è chiamato ad amministrare, non sono forma bensì sostanza. Meno polemiche, più atti concreti ed impegno comune, questo è ciò che mi sento di consigliare, in sintesi, al sindaco Sborgia”.
 














Un filo rosso lega indissolubilmente Baranzate a Pieve Torina. Arriva da uno dei paesi simbolo della più forte devastazione delle Marche, la prima pietra del nuovo spazio multiculturale che sta per nascere nel comune multietnico dell'estrema periferia nord ovest di Milano.
Ricostruzione e rinascita, le due parole chiave. di tutta l'operazione. 
A Pieve Torina la ricostruzione post - terremoto è partita grazie alla ferrea volontà dell'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Alessandro Gentilucci, e alla generosità di associazioni come Succisa Virescit, artefice del progetto di ricostruzione della scuola. 
A Baranzate invece c'è da ricostruire la comunità nel segno dell’accoglienza, della solidarietà, della multiculturalità. E' da queste motivazioni che su impulso di don Paolo Steffano, con il contributo di diversi partners privati come Diana Bracco, nota imprenditrice del settore chimico e farmaceutico, la Fondazione Rava e la Fondazione Tredicimarzo di Paolo Barilla, in un ex capannone industriale di 1.415 metri quadrati, nascerà lo spazio InOltre.
All'interno della struttura, saranno concentrati una sartoria sociale, un supermarket solidale, una sala polifunzionale e un corner da cui avviare una farmacia orientata ai bisogni di bambini e mamme.

Nella foto sotto, il sindaco di Baranzate Luca Elia  e il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci 
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Due storie che partono da luoghi distanti, si uniscono idealmente e materialmente con una pietra estratta dalle macerie di una casa di Pieve Torina distrutta dal terremoto ed il cemento di una costruzione che torna a vivere riconvertita in spazio di inclusione.
"Un pezzo del cuore di Pieve Torina batte qui a Baranzate - ha dichiarato il sindaco Gentilucci, presente alla cerimonia per l'avvio dei lavori di ristrutturazione dello spazio InOltre - e di questo siamo orgogliosi. Da oggi questa pietra non è più il simbolo della tragedia, ma parla di rinascita e di futuro. Il mio ringraziamento va a don Paolo che ha compreso profondamente lo spirito di resilienza della nostra comunità e a tutti i soggetti coinvolti in questo grande progetto di cooperazione. Posiamo una prima pietra per la costruzione di un grande spazio di incontro e condivisione e posiamo un'ulteriore pietra per ricordare a noi stessi di cosa davvero siamo capaci lavorando in sinergia".
Dunque, non è più pietra scartata il sasso murato nella parete del capannone del piccolo comune lombardo, ma un dono e un simbolo di amicizia e rinascita, per scrivere una nuova comune storia.
cc
Nella foto sotto Diana Bracco e Alessandro Gentilucci
Gentilucci Bracco





Con la nuova nomina da presidente del Consiglio delle Autonomi Locali, il sindaco di Pieve Torina e presidente dell'Unione Montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci, prosegue il suo impegno per i territori dell'entroterra.
"Un impegno per tutta la zona - dice ai microfoni di Radio C1 - , da presidente del nostro territorio. Il ruolo che svolge il Cal è un percorso fondamentale per consentire e favorire il dialogo fra gli organismi regionali e gli amministratori dei territori. Mi riempie di orgoglio il fatto di aver riportato all'interno di questo territorio la presidenza del Cal regionale. Abbiamo costruito un ufficio di presidenza importante dove ci sono le premesse per far molto bene, per cercare di incidere in quelle che sono le rappresentanze dei piccoli Comuni, delle Unioni Montane, delle Porvince, in seno alle normative regionali. Ci aspettano anni di duro lavoro".
Il lavoro sicuramente più impegnativo quello di portare la voce dei piccoli Comuni dell'entroterra, colpiti dal sisma: "Portare la voce dei piccoli è sempre difficile - aggiunge - ma col garbo e la pazienza che ci contraddistinguono, con il passo lento e la tenacia degli uomini di montagna, credo che riusciremo a scalfire questa pietra e a riportare attenzione in questi territori. L'attenzione si sostanzia nelle risorse, nel lavoro che deve andare di pari passo alle politiche dello sviluppo, e nella ricostruzione":

GS
Alessandro Gentilucci,  è il nuovo presidente del Consiglio delle Autonomie Locali (Cal) Il presidente dell'Unione Montana Marca di Camerino e sindaco di Pieve Torina  è stato eletto a guida dell' organo consultivo della Regione Marche. Il rinnovo dell'Ufficio di presidenza è avvenuto nel corso della seduta plenaria, convocata e presieduta dal presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo.
Nuovi vicepresidenti sono il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti e la presidente della Provincia di Fermo Moira Canigola, sindaco di Monte Urano. Consiglieri segretari  sono stati eletti il sindaco di Castelfidardo (Ancona) Roberto Ascani e quello Lunano (Pesaro Urbino) Mauro Dini. 
    "Il ruolo svolto dal Cal è fondamentale per favorire il dialogo tra gli organismi regionali, gli amministratori e il territorio - ha detto Mastrovincenzo -. In questi anni la collaborazione è sempre stata costruttiva e il Consiglio regionale ha promosso e continuerà a promuovere iniziative".
Il Consiglio delle Autonomie Locali (Cal) rappresenta i comuni, i capoluoghi di provincia, le province e le Unioni Montane. Istituito con legge regionale nel 2007, svolge un ruolo di consultazione e concertazione e partecipa ai processi decisionali della Regione.
cc
Non è stata tutta rose e fiori, evidentemente, la riunione dell’Aato 3 (che gestisce le risorse idriche della provincia e di alcuni comuni dell’anconetano) svoltasi ieri e durante la quale sono stati nominati il nuovo presidente e vicepresidente, rispettivamente Stefano Montemarani, sindaco di Morrovalle, e Paolo Stella, assessore di Fiuminata.


Pare però che ci sia stato molto di più che una convergenza unanime sui due nomi avvenuta alla fine e a raccontare le cose è il sindaco di Castelsantangelo Sul Nera, Mauro Falcucci che ringrazia il sindaco di Camerino Sandro Sborgia per gli sforzi fatti per tenere unita la montagna. Critico invece contro il sindaco di Pieve Torina e presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci.


“È ora che la gente sappia, che ci sia trasparenza – esordisce Falcucci – su come votano i rappresentanti che i cittadini hanno scelto. Ho fatto un passo indietro nell’interesse della montagna. Sembra strano dirlo, ma la mia candidatura è venuta da lontano, dal sindaco di Castelfidardo e da tutti i comuni dell’anconetano con l’appoggio di Civitanova, e tantissimi comuni della provincia. Invece alla fine la convergenza si è trovata sul nome di Montemarani.

Sandro Sborgia sindaco
Il problema è nato poi sulla carica di vicepresidente quando il presidente dell’Unione Montana di San Severino, Matteo Cicconi, ha raccontato di alcune riunioni fra i presidenti delle Unioni Montane di San Severino, San Ginesio e Camerino dalle quali era emerso un accordo sul nome di Stella”. Il problema, stando al racconto di Falcucci, è nato perché molti dei comuni facenti parti di quelle Unioni Montane, non erano a conoscenza degli incontri di cui Cicconi ha riferito: “Alcuni comuni – incalza – si sono ribellati, e faccio nomi e cognomi: il sindaco di Tolentino non sapeva nulla di queste riunioni, Cingoli non sapeva nulla, Camerino e Muccia non sapevano nulla. Si è generata una spaccatura della montagna in questo modo, che non è stata provocata da me che ho fatto un passo indietro o dal sindaco di Camerino. La spaccatura è stata creata da Gentilucci in qualità di presidente dell’Unione Montana. L’acquedotto del Nera (opera che l’Aato3 dovrà portare a termine, ndr) nasce a Castelsantangelo, non ho capito questo accordo che ha fatto il presidente Gentilucci”.

gentilucci alessandro

Falcucci aveva la possibilità di scegliere se ritirare o meno la sua candidatura alla vicepresidenza dell’Aato3, “avrei anche potuto vincere ma avremmo provocato una spaccatura della montagna e quindi per il bene di tutti, visto che non mi interessano certe battaglie né prepararmi la campagna elettorale per le regionali come sta facendo qualcun altro, ho fatto un passo indietro. E il sindaco di Camerino, come me, ha cercato di salvare la montagna. La domanda vera è come mai chi rappresentava la Marca di Camerino ha dato l’ok alla candidatura di un assessore di Fiuminata? Per colpa dei giochi di qualcuno la divisione si fa sempre più profonda, mi auguro un cambio di marcia, non abbiamo tempo per questo, stiamo morendo tutti quanti”. Divisione evidente anche all’interno della stessa Unione Montana Marca di Camerino. Alcuni comuni (Castelsantagelo, Montecavallo e Valfornace) ne erano usciti tempo fa “per una questione economica e null’altro”, chiarisce Falcucci, ma dopo il terremoto, per lanciare un segnale di unione del territorio avevano fatto richiesta di rientrare e anche in questo caso Falcucci si toglie un sassolino dalla scarpa: “Siamo ancora nel limbo, in attesa di sapere come andrà a finire, e questo fa capire quanto si voglia realmente tenere unita la montagna. Forse a parole ma non nei fatti, e la gente deve sapere queste cose. Abbiamo chiesto di rientrare per dare un segno di unità anche se ci saremmo aspettati che la richiesta fosse venuta da chi rappresenta il territorio”.

G.G.

"Far pesare di più il governo locale sulle scelte regionali e nazionali". Questo l’imperativo del presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino Alessandro Gentilucci, rieletto sindaco del comune di Pieve Torina a maggio di quest’anno, è stato riconfermato come membro del Consiglio delle Autonomie Locali della regione Marche in rappresentanza dell’Unione Montana Marca di Camerino di cui è presidente.
“Nello scorso mandato ho fatto parte dell’ufficio di presidenza del CAL in qualità di vicepresidente - ricorda Gentilucci - e ho potuto toccare con mano l’importante funzione che compete a questo consiglio delle autonomie locali nel favorire il raccordo e la consultazione permanente tra regione ed enti locali intervenendo anche nei processi decisionali della stessa regione. Insieme al coordinamento ANCI Marche piccoli comuni, di cui faccio parte, si va quindi a completare un quadro di interazioni tra governo locale e regionale sempre più necessario se si vuol avere voce in capitolo su decisioni che riguardano i nostri territori”.
Nel panorama post sisma far sentire la voce delle piccole realtà amministrative è un imperativo per Gentilucci: “l’impegno che dobbiamo portare avanti come piccoli comuni e come Unione Montana è quello di provare a far pesare di più il governo locale sulle scelte regionali e nazionali, cosa che, per quanto mi riguarda, ho sempre cercato di fare. Ed è con questo identico spirito che mi accingo di nuovo a partecipare al CAL cercando di portare la mia esperienza di sindaco e, in questo specifico caso, di presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino”.

GS
Un altro tassello che va a comporre il ripristino della viabilità in un sistema viario che ha fortemente sofferto per i devastanti effetti del sisma: si tratta della strada provinciale n° 96 che collega il centro abitato di Pieve Torina alla frazione di Fiume e che conduce poi a Rote e Colfiorito.
“Un intervento importante ed atteso, portato avanti dall’ANAS” sottolinea il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, che insieme al presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, e ai dirigenti ANAS Marche presenzierà la cerimonia di inaugurazione giovedì 1 agosto alle ore 17.30 proprio a Pieve Torina. “Importante perché consente di riconnettere stabilmente una frazione al suo capoluogo, con un valore non soltanto fisico bensì simbolico: la SP 96 attraversa infatti un territorio ricco di natura e di storia, che potrà finalmente tornare ad essere fruito pienamente sia dai residenti sia dai turisti che amano perdersi nella bellezza di queste nostre aree interne. Atteso, perché è un ulteriore segnale di come, nonostante tutto, si cerchi di portare avanti con caparbietà e determinazione la ricostruzione. Un percorso ancora lungo ma su cui non molliamo, su cui non allentiamo la nostra pressante richiesta di attenzione ed operatività ai governi nazionale e regionale. Un ringraziamento particolare” conclude Gentilucci “va all’ing. Fulvio Soccodato, responsabile manutenzione straordinaria ANAS, per la solerzia e disponibilità dimostrata nella gestione di questi lavori”.
In località Appennino pronti entro l’anno nuovi appartamenti di proprietà pubblica da destinare alle famiglie. Continuano gli interventi di recupero strutturale di edifici ad uso residenziale di proprietà pubblica nel comune di Pieve Torina. Dopo l’avvio infatti, nelle scorse settimane, dei lavori per il miglioramento sismico di una palazzina in via Marconi, hanno preso il via anche quelli per un edificio analogo di proprietà pubblica in località Appennino, un immobile che andrà ad ospitare almeno altre due famiglie.
Prosegue il nostro impegno sul fronte ricostruzione per cercare di restituire una vita normale ai nostri concittadini” dichiara il sindaco Alessandro Gentiluccie i lavori per questo nuovo intervento dovranno concludersi entro il 2019 in modo da poter far rientrare già il prossimo anno in una casa vera alcune delle famiglie attualmente ospitate nelle SAE. È un percorso lungo e non facile quello della ricostruzione, ma noi lo stiamo affrontando con grande determinazione e convinzione, e nelle prossime settimane proseguiranno gli interventi ed i lavori di recupero con l’obiettivo di mantenere forte il senso di comunità che, da sempre, anima il nostro paese: c’è voglia di futuro a Pieve Torina, e noi, come amministrazione, dobbiamo impegnarci al massimo per renderlo possibile”.

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