Taglio del nastro, nella suggestiva cornice di piazza Del Popolo, per la prima edizione di “Entroterra. Viaggio nel cuore delle Marche tra artigianato, enogastronomia e turismo ”, appuntamento espositivo promosso dal Comune di San Severino Marche, da Confartigianato Macerata - Ascoli Piceno – Fermo sede di Macerata, da Coldiretti Macerata e da Confcommercio Imprese per l’Italia Marche centrali.

Alla cerimonia, insieme a tanti cittadini e autorità, hanno preso parte il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, il direttore provinciale di Coldiretti, Giordano Nasini, il segretario generale di Confartigianato Imprese Macerata – Ascoli Piceno – Fermo, Giorgio Menichelli.

“Questa due giorni – ha spiegato il sindaco, Rosa Piermattei, portando il saluto di tutta l’Amministrazione comunale - intende mostrare le creazioni degli artigiani locali, far conoscere i prodotti enogastronomici ma anche le bellezze turistiche di un’area che è davvero unica nella nostra regione. Quello di San Severino Marche, con i suoi quasi 194 chilometri quadrati, è uno dei Comuni con il più vasto territorio della regione. Abbiamo moltissime bellezze da mostrare: dalla nostra piazza ai nostri musei, dai nostri castelli ai nostri monasteri, dalle nostre frazioni ai nostri borghi tra cui rientrano Elcito, Pitino e tanti altri ancora

Tra gli stands ci sono poi quelli delle nostre scuole superiori che formano talenti per il territorio – ha poi ricordato il primo cittadino settempedano, per concludere subito dopo - Mi auguro che, dopo questa prima edizione di questa rassegna, ne seguano tante altre ancora, che servirà per conoscere e per farci conoscere”.
I dirigenti di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo e Coldiretti Macerata hanno consegnato in questi giorni la statuina del Presepe 2022 raffigurante un’imprenditrice simbolo delle aziende che operano nella cura e manutenzione del verde, ai Vescovi delle Diocesi di Macerata, Camerino, San Benedetto Fermo e Ascoli Piceno Piceno.
Obiettivo dell’iniziativa, promossa da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, nell’ambito del Manifesto di Assisi, è quello di aggiungere ogni anno al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro.
Nel 2020 fu un’infermiera a ricordare il debito che ci lega in tempo di Covid a tutti coloro che operano nella sanità. Lo scorso anno è stato l’imprenditore che, cogliendo le opportunità della digitalizzazione, ha affrontato le difficoltà della pandemia per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante le limitazioni e i lockdown.

La statuina per il Presepe 2022 vuole raffigurare l’impegno per uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Inserire questa “nuova” figura, una florovivaista simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, è un’idea inedita per parlare di un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e insieme, beni immateriali indispensabili per la qualità della vita.

statuina 2022

consegna statuine Macerata 1
La consegna delle statuine al vescovo Mons. Nazzareno Marconi e all’arcivescovo di Camerino San Severino Marche nonché Vescovo di Fabriano e Matelica, Mons. Francesco Massara, è avvenuta alla presenza del segretario generale di Confartigianato Giorgio Menichelli e del componente di Giunta Renzo Leonori, del presidente di Coldiretti Macerata, Francesco Fucili, dei vice Antonio Fainelli e Francesco Guzzini, del presidente della sezione di Macerata, Ulderico Angelelli e del direttore Giordano Nasini.

“Quest’anno portiamo nel Presepe un simbolo della sostenibilità espressa dagli artigiani e dalle piccole imprese e declinata su tre frontieconomico, sociale, ambientale – hanno detto i responsabili delle due associazioni - La piccola impresa, l’artigiano offrono prodotti e servizi belli, ben fatti, durevoli, a basso impatto ambientale, unici e distintivi. Lo stretto legame con la propria terra alimenta, di conseguenza, un rapporto virtuoso con l’ambiente circostante improntato alla cura e al rispetto del contesto in cui si vive. Il nostro impegno è quello di rendere le nostre imprese sempre più protagoniste nella transizione green, nella tutela dell’ambiente, nel risparmio ed efficienza energetici, nell’economia circolare, nella riqualificazione urbana e del territorio, nel miglioramento della qualità della vita”.
Ristoranti aperti dopo le 18 nella serata di venerdì 15. Questa la protesta strutturata dei ristoratori lanciata attraverso l’hastag “ioapro1501” per dare voce al malessere di una categoria che sta pagando un prezzo pesantissimo all’emergenza Covid.

“Non ritengo sia giusto protestare in questo modo e mi auguro si tratti soltanto di una provocazione – così il presidente di Confartigianato Imprese Macerata – Ascoli Piceno – Fermo Renzo Leonori – Come rappresentante di un’associazione dico che prima di tutto occorre pensare alla salute delle persone, anche se comprendo il malumore e la rabbia dei ristoratori. Tuttavia bisogna sempre osservare la legge, anche perché il restare aperti nonostante il divieto comporta sanzioni anche per gli eventuali clienti. Come associazione continuiamo ad essere vicini a tutte le imprese, agendo però nelle opportune sedi istituzionali”.

"Questo fare getta ombre nel settore del commercio, perché crea le basi per un contrato tra operatori economici, tra chi rispetta le norme e chi no – fa eco il Segretario generale Giorgio Menichelli - Non rispettare i decreti, per quanto possano sembrare ingiusti, è un messaggio che contrasta con la professionalità del settore. Il rischio è anche quello di far saltare un sistema e far aumentare i contrasti sociali in un momento storico in cui, per quanto difficile, serve coesione e collaborazione. La nostra Associazione garantirà il massimo impegno per farsi portavoce delle istanze di tutte le imprese colpite”.

f.u.
Basta attese. I commercianti vogliono riaprire”. Così il presidente di Confartigianato Imprese Renzo Leonori che punta il dito sulle molte attività che ad oggi si vedono costrette a rimanere chiuse a causa dell’emergenza coronavirus e delle disposizioni del Governo che l’associazione territoriale, reputa in molti casi frutto di decisioni frettolose e poco attente alle reali esigenze delle imprese. Se per alcuni settori la riapertura è prevista per il 18 maggio prossimo, per molti altri la situazione non è ancora chiara. 
Troppe le incongruenze tra chi ha già potuto ripartire e chi deve ancora aspettare a farlo- sottolinea il presidente territoriale- Ecco il motivo del mio appello a far sì che le attività che sono già pronte, senza aspettare giugno, possano ricominciare tranquillamente”.

Tra le attività ancora bloccate, vi sono il commercio al dettaglio, escluso quello di autoveicoli e di motocicli, i servizi di ristorazione e i servizi per la persona. Tre settori che offrono servizi tra i più richiesti e che incidono fortemente sull’economia del territorio. Chiuse anche le attività di noleggio e leasing operativo, servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e servizi di prenotazione, servizi per edifici e paesaggio, attività creative, artistiche e di intrattenimento, biblioteche, archivi, musei ed altre attività culturali, attività riguardanti le lotterie, le scommesse, le case da gioco, attività sportive, di intrattenimento e di divertimento, e la produzione di beni e servizi indifferenziati.

“Oggi si è cercato di far ripartire il settore dei parrucchieri e delle estetiste; almeno per il settore del benessere  - continua Leonori- dunque, non dovrebbero esserci più problemi e attendiamo indicazioni dalla Regione che, insieme all’Asur, ha eseguito la simulazione per verificare nel concreto la fattibilità delle misure di sicurezza. Sarebbe bene che chi può fosse messo in condizione di lavorare. Senza dare colpe a nessuno, sta di fatto che c’è un ritardo nell’arrivo degli aiuti da parte del Governo. Capisco che la situazione da gestire è complicatissima- dice Leonori- però occorre essere molto pratici e cercare di andare incontro a queste attività. L'auspicio è di avere quanto prima risposte concrete – conclude Leonori – perché il nostro Paese ha bisogno di ripartire, non si può più aspettare, non possiamo più permetterci questa attesa infinita che giorno dopo giorno sta uccidendo le nostre imprese”.  
C.C.


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