“La bomba del terremoto, che ha distrutto le nostre abitazioni, rischia di minare anche il futuro delle nuove generazioni. La scuola è stato il tema essenziale dal quale siamo ripartiti, condividendolo all’epoca con il governo nazionale, per ricreare le basi delle nostre comunità, e ne è testimonianza l’impegno con cui i territori hanno lavorato per realizzare nuovi edifici scolastici. Tuttavia, ad oggi ancora non vi è traccia della deroga sisma per il nuovo anno, ossia della possibilità di derogare al numero minimo e massimo di alunni per classe”.

Un appello accorato e indignato quello che il presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci, rivolge ai parlamentari marchigiani e al commissario straordinario Giovanni Legnini affinché si adoperino per reintrodurre tale deroga.

“Abbiamo bisogno di fatti concreti che possano consentire ai nostri ragazzi di poter frequentare la scuola proficuamente e con tranquillità – incalza Gentilucci - Siamo solidali ed accoglienti verso tutti, a cominciare dai profughi ucraini, ma chiediamo con fermezza di non dimenticare i cittadini terremotati che vivono ancora in condizione di forte disagio, a cominciare dai bambini. Non vorrei che passasse il messaggio che questi territori siano già ricostruiti o comunque avanti sulla strada della ricostruzione, perché commetteremmo un incredibile sbaglio – conclude - Oggi, purtroppo, siamo ancora lontani da una condizione di normalità. Ecco perché la deroga è necessaria”.

Un’assemblea pubblica per esporre alla cittadinanza i contenuti dell’Ordinaza Speciale firmata dal Commissario alla Ricostruzione Legnini è stata convocata per il questo venerdì dal sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci.

“Un provvedimento estremamente significativo dal punto di vista giuridico – dichiara il primo cittadino – e assolutamente necessaria per accelerare il processo di ricostruzione. Ad oggi, quindi, ci sono tutti gli strumenti per ricostruire”.

Pone l’accento anche sulle problematiche relative ai centri storici il sindaco Gentilucci. “Nonostante il Psr sia stato approvato a febbraio e le indicazioni relative agli aggregati risalgono al 2017 – sottolinea – stentano a prendere il via quei cantieri che sono funzionali al ritorno della popolazione all’interno dei nostri nuclei abitati. Sulla scorta di questo ritengo fondamentale l’analisi del tempo. Sulla scorta di questo percorso abbiamo deciso di dare un tempo contingentato per la presentazione dei progetti, in accordo con lo stesso Commissario e l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione. Qualora, dunque, i proprietari di abitazioni vadano a configgere con le abitazioni altrui o che non si conformino al crono programma verranno sostituiti dall’amministrazione comunale nell’attuazione dei progetti stessi”.

f.u.
La rivisitazione del Programma Speciale della Ricostruzione è stata oggetto del consiglio comunale straordinario convocato dal sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci all'esito degli incontri avuti nei giorni scorsi con la struttura commissariale.

"Abbiamo evidenziato la lentezza con cui si è provveduto ad emanare l'ordinanza speciale, fatto che ci ha costretto ad espungere dal Programma alcune opere che fortunatamente sono andate avanti velocemente e per le quali non abbiamo più bisogno del potere speciale - il commento del primo cittadino - Questo significa che abbiamo lavorato bene in questi 2 anni, anche se mi preme sottolineare come, considerato l'aumento del prezzo delle materie prime, non sia possibile che per i cittadini terremotati si applichi un prezziario e per il superbonus se ne applichi un altro. Il tutto a discapito delle popolazioni del nostro territorio. Un aspetto che provoca sicuramente indignazione per cui mi farò portatore di uno specifico atto di indirizzo presso il Commissario Legnini affinchè intervenga su questa questione".
"La Pedemontana non si fermi a Camerino o Muccia, ma prosegua fino ad Ascoli Piceno". Questo quanto sottolineato dal presidente dell'Unione Montana Marca di Camerino Alessandro Gentilucci, intervenuto a Fermo all'incontro con i sindaci sul Recovery Plan per i comuni del cratere promosso dal presidente della regione Francesco Acquaroli per affrontare le problematiche di una ricostruzione che finalmente ha mosso i primi passi.

"Dobbiamo prendere come esempio quanto fatto dopo il sisma del 1997 per la realizzazione della superstrada che collega i nostri territori con Foligno" - il parere del presidente dell'Unione Montana, che ha poi evidenziato il problema SOA "per il quale le imprese del territorio, ferme ormai da quattro anni, sono di fatto ai margini della ricostruzione. Occorre invece fare in modo che queste possano lavorare e diventare protagoniste proprio della ricostruzione, perché ciò significa volano per lo sviluppo economico dell’intera area alto maceratese.Vogliamo una ricostruzione a misura d’uomo e di territorio - ha concluso Gentilucci - perché dalle macerie e dal dolore si riemerga con rinnovata forza e capacità di ripartenza. Ce lo chiedono i cittadini e tutti gli operatori, a cominciare dai tecnici, che operano quotidianamente su questo fronte”.

f.u.
Dopo il consiglio dell’Unione Montana “Marca di Camerino” il presidente dell’ente, Alessandro Gentilucci, ha voluto chiarire, atti alla mano e in modo inequivocabile, a chi imputare i ritardi della permanenza della compagnia Carabinieri di Camerino nei container ricevendo il consenso unanime dei sindaci per il fatto che non si può fare più di quanto sin qui concesso all’Agenzia del Demanio. Non solo, Gentilucci ha voluto rimarcare la differenza tra come lo Stato si comporti con i cittadini del territorio camerte e come si comporti con i cittadini di Macerata. La vicenda è quella legata all’immobile sito in via Varano zona Vallicelle a Camerino, di proprietà dell’Unione Montana, in cui è previsto l’insediamento della nuova caserma della compagnia Carabinieri.

“Nella originaria comunicazione avuta con la Legione Carabinieri Marche Comando di Macerata si parla della necessità di individuare una soluzione temporanea per ospitare la compagnia di Camerino, e di locazione da riconoscere all’Unione Montana per l’utilizzo dell’immobile di sua proprietà. Quindi due temi: temporaneità e locazione. Tale opzione è stata accettata dall’ente, e questo a marzo 2018. Dopo di che la locazione, nel dicembre 2018, si è trasformata, per volontà dell’Agenzia del Demanio, in diritto di superficie per 60 anni. Ed anche questa opzione è stata accettata dall’Unione Montana. Con l’unanimità dei sindaci viene approvata, nel novembre 2019, una delibera di “donazione dell’immobile” ma, fino alla metà del 2020, l’Agenzia del Demanio non la sottoscrive perché non autorizzata alla firma. Il 22 giugno 2020 viene firmato un protocollo d’intesa dal presidente dell’Unione, dal sindaco di Camerino e dai referenti del comando Carabinieri e dell’Agenzia del Demanio, con allegata planimetria dell’immobile da cedere. Ma a luglio 2020 l’Agenzia del Demanio modifica l’atto richiedendo tutta l’area intorno all’immobile ed anche l’autorimessa, con diritto di superficie. L’Unione si è resa nuovamente disponibile concedendo la sola autorimessa in comodato d’uso gratuito mentre l’area restante con diritto di superficie. L’Agenzia del Demanio ha chiesto però che i costi notarili, pari a 3.000 euro, oltre ai costi di frazionamento fossero a carico dell’Unione, e quindi dei cittadini dell’area montana. Ed anche questo è stato accettato. Nell’ottobre 2020 tutti i sindaci, all’unanimità, hanno richiesto, ponendo una condizione risolutiva della concessione, che il Demanio garantisse l’agibilità dell’immobile attraverso il certificato antincendi. Questa clausola non è stata accettata per cui lunedì il consiglio dovrà discutere del progetto dell’impianto antiincendio e del riparto delle spese per i suddetti lavori, ossia di come farsi carico di ulteriori 30.000 euro, questo il costo previsto, che non ci sarebbe stato se non si fosse deciso di donare. Fermo restando l’importanza del ruolo della compagnia Carabinieri per la sicurezza ed il controllo del territorio e la volontà di trovare una soluzione condivisa, non possiamo non riscontrare come in altro contesto si sia seguito un percorso totalmente diverso: a Macerata sono stati stanziati dallo Stato 6,1 milioni di euro per l’adeguamento sismico dell’edificio di proprietà della Provincia che ospita il comando Carabinieri, immobile su cui lo Stato continuerà anche a pagare l’affitto alla stessa Provincia. A Camerino invece l’Unione Montana non solo concede gratuitamente l’immobile allo Stato, ma si fa persino carico dei costi della donazione, del frazionamento e di quelli dell’impianto antincendio. Da un lato, dunque, lo Stato paga la totale ristrutturazione di un immobile e paga l’affitto, dall’altro, nel caso specifico l’Agenzia del Demanio, acquisisce l’immobile gratuitamente e fa ricadere i costi dell’operazione sui cittadini devastati dagli eventi sismici. Voglio ringraziare il Prefetto per la disponibilità sempre dimostrata ed anche sottolineare che l’Unione ha agito in modo collaborativo e leale, cercando di valutare il miglior percorso per garantire la presenza della compagnia Carabinieri insieme ai tanti uffici ospitati nell’immobile di Vallicelle che, ricordo, sono Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, Servizi Sociali ATS 18, Unione Montana, Istituto scolastico comprensivo Ugo Betti, Servizio Agroalimentare Regione Marche distretto di Camerino, Fondazione Perlingeri e diversi altri. Era necessario ristabilire un punto di verità per evitare ricostruzioni pretestuose che non rendono onore al lavoro svolto per tutelare gli interessi e la dignità delle comunità amministrate”. 
È amareggiato il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, per la querelle che sta coinvolgendo i “suoi” anziani che, dal sisma del 2016, sono ospitati nell’ospedale di Matelica.

“Potrebbero essere i nostri genitori, i nostri nonni, e dovremmo trattarli tutti con grande dignità, e non come se fossero dei pacchi postali”.

Le parole del primo cittadino si riferiscono all’ipotesi di trasferimento degli ospiti da Matelica in altre strutture a causa del contagio da covid-19 che ha colpito tre di loro (già trasferiti) insieme ad un operatore della cooperativa che ha la responsabilità della gestione della residenza.

“Per prima cosa voglio ringraziare i cittadini di Matelica e l’ASUR per l’accoglienza - continua il sindaco - Ma non posso non esecrare chi ha dichiarato che il comune di Pieve Torina ha disponibilità di strutture idonee ad ospitare anziani. Dove sarebbero queste strutture? Evidentemente chi parla così fa finta di non conoscere la realtà. Io c'ero la notte del 26 ottobre a tirar fuori gli ospiti dalla residenza, spaventati, sotto la pioggia, con le pietre che crollavano. Ho respirato insieme a loro l’odore terribile della polvere delle mura che si disgregavano. Questa vicenda rischia di diventare oggetto di un triste mercimonio politico, di scambi e di accuse, facendo venir meno il senso etico e civile dell'amministrare. Forse - prosegue Gentilucci - non è chiara ancora a tutti qual è la situazione nel nostro paese, così come in quegli altri distrutti dal sisma. E allora, se subito dopo ci siamo tutti abbracciati, le varie comunità hanno solidarizzato per aiutarsi e sostenersi a vicenda ed è prevalso un orientamento d’interventi che non prevedeva differenziazioni particolari, ora è arrivato il momento di cominciare a distinguere tra chi ha subito danni enormi come noi, e chi ne ha subiti di minori. È ora che il cratere, nel senso vero della parola, sia riservato nella propria connotazione normativa e di interventi solo a coloro che non vivono più situazioni di normalità. Vorrei ricordare che Pieve Torina è tra i primi comuni ad aver avviato l’iter per la ricostruzione di un’opera pubblica, che sarà proprio una struttura per anziani. Ma sia chiaro: se i nostri concittadini verranno cacciati da Matelica, essi dovranno tornare immediatamente a Pieve Torina, valutando anche soluzioni temporanee, quelle soluzioni che avevamo invocato a suo tempo e che, però, non ci sono state mai concesse. Non consentirò che i nostri anziani vengano sparpagliati in giro per le Marche. Lo devo a quelli che non ci sono più, a quelli che sono ancora in vita, a quelli con cui camminavo da bambino e mi chiedono rispetto”.

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