E’ Roberto Paoloni, ex sindaco e ora capogruppo di minoranza del comune di Belforte del Chienti, il nuovo allenatore della squadra di calcio a 5 del Cus Camerino che prenderà parte al campionato provinciale di Serie D. Una passione, quella per il futsal, che Paoloni ha fin dal 1990 quando, lui portiere di ruolo e grande appassionato di calcio, partecipò al suo primo torneo universitario.

“Dopo oltre 30 anni di futsal giocato, parecchie stagioni proprio al Cus Camerino, sento di dover qualcosa a questa squadra e, oggi più che mai, anche alla città di Camerino per la sua rinascita – le dichiarazioni di Paoloni - Per questo motivo, con molto orgoglio, ho risposto alla chiamata della dirigenza dando la mia disponibilità ad allenare la prossima stagione la formazione del CUS Camerino. Ho deciso di smettere con il calcio giocato, di lasciare la porta e di provare una nuova ed emozionante esperienza. Penso che vista la mia storia non poteva che ripartire da qui. Ringrazio la dirigenza, in particolare Fabio Sargenti, per avermi chiamato e di credere nel progetto, che si dovrà basare non solo sui risultati sportivi, ovviamente importanti, ma sulla possibilità di rappresentare con onore un paese e una società come quella del CUS Camerino che tanto offre ai suoi atleti e agli studenti UNICAM. Ai giocatori dico che non vedo l'ora di iniziare a lavorare e sudare insieme per riprendere finalmente a giocare”.

f.u.
Un “concerto al tramonto” del violinista Valentino Alessandrini apre domenica 27 la seconda edizione del Restart Festival, la serie di eventi organizzati dalla Pro Loco di Caldarola per animare il periodo estivo.

“Con questo concerto del giovane violinista Valentino Alessandrini la nostra estate entra nel vivo – dichiara il presidente della Pro Loco Daniele Piani – Si tratta di un musicista marchigiano. con alle spalle una lunga serie di eventi e concerti in tutta Italia, che propone un diverso genere di musica che lega il violino a sonorità moderne attraverso moderne sonorità e l’utilizzo della tecnologia”.

Per il secondo anno consecutivo, dunque, la Pro Loco, che deve incassare ancora una volta l’annullamento della Giostra de la Castella, manifestazione che non si era arresa al terremoto, ma che deve ancora una volta farlo a causa della pandemia, anima il periodo estivo con l’edizione 2021 del Restart Festival. “Un festival caratterizzato da tre elementi fondamentali che sono musica, comicità e tradizione. – precisa il presidente – Dopo l’appuntamento con il concerto di Valentino Alessandrini proseguiremo, tra luglio ed agosto, con tante serate che vedranno presenti la compagnia di improvvisazione teatrale Risciò, un grande spettacolo in piazza di Piero Massimo Macchini, due serate di musica che costituiranno un omaggio al cantautorato maschile italiano e alla musica folk italiana ed internazionale. Avremo anche due serate di libri e lettura con Simone Giaconi, una passeggiata culturale all’eremo di Saxi Latronis e, parlando sempre di storia e di tradizione, proporremo nella cornice della nostra splendida piazza tre serate di cene medievali, andando alla ricerca dell’arte culinaria prima della scoperta dell’America. Il gran finale sarà il 29 agosto con la terza edizione della Magnalonga dei 5 Castelli”.

f.u.
Mercoledì 28 aprile sarà il giorno del grande ritorno a casa di uno dei capolavori di Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio, nella chiesa di San Rocco, nel cuore del centro storico di San Severino Marche.

Un evento cui il comune, insieme all’Arcidiocesi, la Soprintendenza delle Marche e la Pinacoteca di Brera, sta lavorando da tempo, ma che chiude solo un lungo percorso iniziato all’indomani di un forte terremoto che, al pari di quello del 2016, sconvolse le Marche e il territorio settempedano.

Correva l’anno 1997 e, nel corso dei restauri della chiesa di San Rocco, il progettista e direttore dei lavori, l’architetto Giampiero Calcaterra di Tolentino, venne a conoscenza dell’esistenza della preziosa tela del Roncalli che, fino al 1811, aveva ornato uno degli altari della chiesa. Con l’esecuzione di alcuni saggi si scoprì che la cornice originale della tela era rimasta in città e che il capolavoro d’arte, invece, era finito ad Osnago, nel Milanese. Il tecnico coinvolse il dottor Giuseppe Moretti, settempedano e grande appassionato d’arte, e convinse monsignor Lino Valeri, parroco della concattedrale di Sant’Agostino e responsabile anche per la chiesa di san Rocco, ad inoltrare alla Soprintendenza di Brera, richiesta di rientro della tela.

tela

Si avviò una corrispondenza che coinvolse anche la Soprintendenza e altri enti che approvarono l’operazione che finì tuttavia per arenarsi.

La chiesa di San Rocco venne riaperta al culto nell’estate del 2003, completamente restaurata anche negli apparati decorativi ma, purtroppo, senza la preziosa opera del Roncalli. Ma il sogno di ricollocarla nella sua cornice non si spense. In molti si sono dati da fare, da quella data, per il ritorno a casa del Pomarancio. Lo hanno fatto appoggiando, nella giusta causa, anzitutto l’Amministrazione comunale di San Severino Marche che è stata supportata da alcune donazioni da parte dei privati. Ripartendo dal precedente carteggio si è giunti, alla fine, a realizzare un sogno sperato dalla intera comunità cittadina.

Domani la tela della “La Beata Vergine Maria col Bambino e i Santi Rocco e Severino”, che nel frattempo è stata anche restaurata presso la bottega di Luigi Parma specializzato in restauri di beni culturali con sede a Milano, sarà di nuovo in città.

Ha fatto già ritorno nel luogo di culto, dopo essere stata smontata, anche la cornice che per anni ha incorniciato l’opera. Al lavoro di ripulitura e sistemazione per il grande evento hanno lavorato Emanuele Ticà, titolare della bottega Mastro T di San Severino Marche che ha eseguito i lavori di conservazione affidati alla Imper Tecno Srl di Roma, società specializzata nel recupero di opere d’arte diretta da Cecilia Bartoli.

cornice

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