L’amministrazione comunale di San Ginesio ha iniziato la distribuzione dei pacchi alimentari. Ieri è stato infatti consegnato ieri il primo da parte del sindaco Giuliano Ciabocco, che in prossimità delle festività natalizie ha deciso di dare un segnale di vicinanza e sostegno a tutta la comunità e alle aziende locali.

Coinvolgendo le attività produttive, che hanno messo a disposizione la merce, per poi procedere all’ assemblaggio dei prodotti, al confezionamento è stato possibile avviare la distribuzione su tutto il territorio comunale.

1300 buste saranno presto consegnate a tutti i nuclei familiari, mentre circa 300 pacchi andranno invece alle famiglie con in casa almeno un ottantenne. In entrambi i casi il recapito avverrà con il messaggio di auguri scritto da Ciabocco.

Le “misure urgenti di solidarietà alimentare” si rivolgono a nuclei familiari inclusivi delle fasce più deboli della società, come gli anziani, i minori, le persone sole, i cittadini che si sono trovati in quarantena e in isolamento fiduciario, diretti ed indiretti, con inevitabili conseguenze psico-socio-economiche sulla situazione familiare, lavorativa e di diritto allo studio.

“Questa emergenza sanitaria – dichiara il Sindaco - ha coinvolto tutti, seppur a differenti livelli, sotto ogni punto di vista, dalla salute fisica fino a quella mentale ed emotiva. Si pensi ad esempio a tutte quelle famiglie con persone anziane, non sempre autosufficienti, e, nei casi peggiori, a coloro che hanno perso i propri cari. L’amministrazione deve far sentire la propria vicinanza verso tutti i cittadini e allo stesso tempo dare supporto anche le attività economiche locali”.

La distribuzione dei pacchi coinvolgerà tutta l’Amministrazione comunale insieme a volontari e Associazioni locali, quali i Carabinieri in Congedo, la Protezione Civile, quella dei paracadutisti, degli alpini e la società sportiva “San Ginesio calcio” che hanno da subito compreso l’importante messaggio di vicinanza di questa iniziativa.

Red.
Ripartito l’iter per la ricostruzione del polo scolastico di San Ginesio dopo un blocco di quasi tre anni con il conseguente fallimento dell’azienda affidataria dei lavori, il susseguirsi di quattro commissari e uno stallo burocratico e normativo da cui sembrava non si riuscisse più a venirne fuori.

Il Commissario Legnini ha da subito approcciato il problema con l’attenzione e la concretezza necessarie alla ripresa dell’iter e la Delibera n. 28 del Consiglio Comunale dello scorso 2 ottobre gli ha affidato il mandato di poter agire con i poteri speciali al fine di procedere velocemente alla “fattibilità di ricostruzione nel sito originario delle scuola primaria e dell’infanzia, con annesse mensa scolastica e palestra, unitamente all’Istituto Superiore “A. Gentili” Licei Linguistico e Scienze Umane e, contestualmente, la delocalizzazione di ulteriori fabbricati relativi all’I.P.S.I.A. “R. Frau”, con annessa palestra, presso l’area della “Zona Sae”.

Nei giorni scorsi il team di lavoro rappresentato dal RUP Felicetti e dal Direttore Lavori Cipriani entrambi della struttura Commissariale hanno fatto il sopralluogo a San Ginesio per valutare lo stato dei luoghi interessati alla ricostruzione e pianificare la tempistica delle varie azioni che prevede anzitutto lo studio di fattibilità da parte del progettista, la messa in sicurezza di tutta l’area adibita a cantiere e soprattutto il veloce ripristino dei campi da tennis.

All’incontro presso il cantiere che ospiterà, finalmente, le nuove Scuole, hanno preso parte oltre ai rappresentanti della Struttura Commissariale il Sindaco Ciabocco con gli Assessori Saltari, Belli e Alessandrini e il Capogruppo di maggioranza Paletti insieme al Responsabile dell’Area Tecnica del Comune Marcelli. Presenti anche la Dirigente Scolastica Cecconi e l’Ing. Failla con l’Arch. Piccirillo per il raggruppamento temporaneo di imprese.

f.u.

Paura poco dopo le 18 a San Ginesio, in contrada Torre di Morro.
Per cause in corso di accertamento da parte delle forze dell'ordine, un automobilista avrebbe perso il controllo della sua auto che è finita fuori strada ed ha finito la sua corsa ribaltandosi.
Immediatamente sono stati allertati i soccorsi e sul posto sono giunti i sanitari del 118 per soccorrere l'automobilista.
I vigili del fuoco di Tolentino, invece, sono intervenuti per mettere in sicurezza il mezzo.

GS

La nuova ordinanza varata dalla Regione Marche, in vigore dalla mezzanotte di oggi al prossimo 15 novembre, impone un ulteriore giro di vite al mondo dell’istruzione: si dovrà infatti procedere con la didattica a distanza per il 50% degli studenti degli ultimi tre anni delle superiori. Un provvedimento che porta gli istituti a dover rivedere la propria organizzazione già dai prossimi giorni.

Riunioni degli staff docenti già da oggi: a Camerino per i licei Varano e a Sarnano e San Ginesio. Ai microfoni di Radio C1 inBlu è intervenuta la proprio la preside dell’Istituto Gentili, Maura Ghezzi: “Stiamo già ipotizzando diverse situazioni, oggi ci incontreremo con lo staff per progettare e sperimentare un nuovo percorso. C’è grande incertezza a livello organizzativo: al netto dell’ordinanza, ieri stavamo ipotizzando la chiusura del liceo a San Ginesio visto che abbiamo un positivo. Già da domani mattina potremo sapere qualcosa in più, per ora è tutto in divenire”.

Riunione del collegio docenti anche all’Ipsia “Frau” di Sarnano, la preside Ida Cimmino ha sottolineato come fosse un’ordinanza nell’aria già da tempo: “Non è un provvedimento che piove dal cielo, noi eravamo già pronti perché l’avevamo capito già dal Dpcm che si sarebbe andati verso la didattica a distanza al 50%. Il piano era già pronto, dobbiamo solo riprenderlo in mano per approvarlo e rettificarlo leggermente visto che non ci aspettavamo che il provvedimento riguardasse solo le ultime tre classi. Partiremo: la scuola è pronta a rispondere sempre puntualmente a tutte le emergenze, certo è una situazione che comporta un grande lavoro per la scuola, ma abbiamo le professionalità adeguate per risolvere il problema”.

Red.
'Innamorati' del paese che hanno conosciuto dopo il sisma del 2016, due volontari della Protezione Civile hanno scelto San Ginesio per celebrare il loro matrimonio.
Il 10 ottobre, in una splendida giornata autunnale, si sono uniti in matrimonio, col rito civile, Lorella Guadagni e Renzo Guaita, indossando la divisa della Protezione Civile, nella cornice dell’Auditorium di Sant’Agostino che, dopo la messa in sicurezza per i danni del terremoto, è adibito a sede provvisoria della sezione antica della Pinacoteca Civica. La particolare cerimonia si è svolta nel segno della solidarietà e della gratitudine. Lorella e Renzo, persone generose,  di San Giorgio Bigarello (Mantova),  sono parte attiva del Club Virgiliano Protezione Civile di Mantova e sono venuti a San Ginesio, la prima volta, a fine settembre 2016, dopo la grande scossa del terremoto del 24 agosto, su invito e segnalazione di Luigi Marcone vice comandante della Polizia Locale di Mantova in servizio di vigilanza a San Ginesio, portando una discreta quantità di generi alimentari, di lunga conservazione, che furono depositati nelle sede municipale in attesa di essere consegnati agli aventi bisogno. In seguito alla grave situazione di zona rossa procurata dal terremoto il 30 ottobre 2016, il paese fu evacuato e i cittadini ospitati tutti all’Ostello. Il pranzo, ai tanti sfollati, fu servito con i generi alimentari donati dalla Protezione Civile di Mantova. Da allora Lorella e Renzo, insieme agli altri componenti della Protezione Civile di Mantova, tutte persone splendide che meritano gratitudine, hanno continuato i loro viaggi a San Ginesio e mai a mani vuote, consolidando e arricchendo la reciproca amicizia trasformatasi poi in amore per San Ginesio, i suoi cittadini, le sue istituzioni.

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Un’affezione particolare Lorella e Renzo, gli amici di Mantova, Luigi Marcone vice comandante Polizia Locale di Mantova l’hanno mantenuta, nel tempo, per la sua accoglienza e gratuita disponibilità, verso la dr.ssa Marisa Fagiani, allora vigilessa, oggi Comandante Ispettore Capo della Polizia Municipale di San Ginesio. Lorella e Renzo,  innamorati di San Ginesio, lo hanno scelto come  luogo del loro matrimonio e che fosse Marisa Fagiani l’ufficiale di stato civile a sposarli. Il loro desiderio si è avverato. Sono stati presenti alla cerimonia i parenti, gli amici e il sindaco di San Ginesio Giuliano Ciabocco, gli amici di Mantova. Al termine della cerimonia il sindaco ha salutato e ringraziato gli sposi e gli amici della Protezione Civile di Mantova per la solidarietà e l’aiuto offerti ai cittadini di San Ginesio e Marisa, felice e commossa, ha rivolto a Lorella e Renzo, come gioioso augurio, le parole della benedizione che gli Apache dedicano agli sposi: "Adesso non sentirete la pioggia,/poiché sarete riparo l’uno per l’altra./Adesso non sentirete più freddo,/poiché vi riscalderete l’un l’altra./Adesso non ci sarà più solitudine,/poiché sarete compagni l’un per l’altra./Adesso siete due persone,/ma c’è una sola vita davanti a voi./Che la bellezza vi circondi nel viaggio davanti e attraverso gli anni,/che la felicità diventi il vostro compagno fino al posto dove il fiume incontra il sole./E che i vostri giorni insieme siano buoni e lunghi su questa terra”. 


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Palazzina evacuata a San Ginesio, in via Beniamino Costantini. Erano circa le 12.30 quando sono stati avvertiti i vigili del fuoco per un corto circuito al quadro elettrico dei contatori situato nel vano scala.
Questo, infatti, il motivo delle fiamme che hanno interessato il condominio composto da sei appartamenti. Non tutti sono però occupati e per questo motivo sono state evacuate solo quattro famiglie.
Sul posto i vigili del fuoco che hanno provveduto a spegnere il principio di incendio, mettendo in sicurezza lo stabile.
Fortunatamente non si registrano feriti nè intossicati dal denso fumo che, dal vano scale, ha invaso tutto l'edifico. Per questo il sindaco Giuliano Ciabocco ha firmato l'ordinanza di sgombero dello stesso.



La Provincia di Macerata ha disposto con ordinanza la chiusura temporanea di un tratto della provinciale 59 “Lambertuccia”, nel territorio di San Ginesio, fuori del centro abitato. Il divieto di transito è valido per tutti gli automezzi, per il periodo che va dal 31 agosto all’11 settembre.

La chiusura della strada provinciale, per l’intera larghezza della carreggiata, è necessaria per procedere all'esecuzione dei lavori di consolidamento del corpo stradale.

In questi giorni la ditta che eseguirà l’intervento, sta provvedendo all’installazione della segnaletica stradale di cantiere necessaria e alla segnalazione, con adeguato anticipo dell’interruzione della circolazione ai km 1+300 e km 1+400, nonché all’installazione delle segnalazioni delle deviazioni e dei percorsi alternativi.

“Ci dispiace creare disagi al traffico veicolare per alcuni giorni - afferma il presidente Antonio Pettinari - ma si tratta di lavori necessari per la messa in sicurezza della strada”.
Prosegue a San Ginesio la solidarietà da parte dell’Associazione Nazionale degli Alpini (ANA) rappresentata dal suo massimo rappresentante, il Presidente Nazionale Sebastiano Favero il quale  nei giorni scorsi è stato presente nel borgo per donare al Comune una tensostruttura da parte della Fondazione A.N.A. onlus e della Protezione Civile  A.N.A. che si rivelerà funzionale per molteplici finalità.
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Il presidente Sebastiano Favero, accompagnato da Giacomo Tiraboschi, segretario Nazionale Protezione Civile ANA e da Ettore Avietti, coordinatore II° Raggruppamento Protez.Civile ANA (Lombardia-Emilia Romagna), ha espresso la sua piena soddisfazione per essere presente a San Ginesio, sottolineando quanto importante sia il ruolo degli alpini, specie nei momenti drammatici come quelli vissuti a causa del sisma del 2016. “Gli alpini, quando c’e’ un bisogno, ci sono sempre- ha detto- Ci sono col cuore e portano condivisione e amicizia".

Alle parole del presidente hanno fatto seguito quelle del sindaco di San Ginesio Giuliano Ciabocco grato agli alpini per la generosità profusa in ogni circostanza. “E’ ormai senz’altro un rapporto di amicizia che si è consolidato nel tempo ed è destinato a rafforzarsi sempre più”- ha dichiarato il sindaco Ciabocco che ha voluto anche porre in risalto l'aspetto umano e la capacità degli alpini di riuscire a infondere coraggio, speranza e allegria nei confronti della popolazione , anche in situazioni davvero tragiche.  
Un particolare ringraziamento è stato rivolto al coordinatore del II° Raggruppamento Protez.Civile ANA Ettore Avietti, ormai ginesino di adozione, per tutto l’impegno e la professionalità che da sempre rivolge alla comunità ginesina.
“Solidarieta’, lavoro, impegno- ha concluso il sindaco- sono senz’altro le caratteristiche che ogni alpino sa egregiamente rappresentare”.
c.c.
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Una estate diversa quella che la nazione intera si appresta a vivere, il cui cambiamento pesa però ancora di più sui paesi dell'entroterra Maceratese colpiti dal sisma che negli ultimi anni avevano puntato sugli eventi estivi come traino per turisti e visitatori.
Una estate diversa anche per San Ginesio, costretta a rinunciare ad alcuni eventi storici, mettendo insieme, però, le proprie forze, su alte manifestazioni che animeranno comunque questo strano 2020.
"Quello che capita a San Ginesio - dice il sindaco, Giuliano Ciabocco - è quello che sta succedendo in tutti i Comuni d'italia. Nonostante alcuni eventi annullati l'estate sarà comunque densa di appuntamenti per quello che si potrà fare.
Stiamo lavorando ad un nuovo modo di comunicare e ad un progetto che prevede l'esaltazione della figura del santo patrono con la partecipazione di personalità illustri che punteranno i riflettori sull'evento.
E' vero però che perdiamo gli appuntamenti storici come "Il ritorno egli esuli" ed il palio.
Per quanto riguarda altre manifestazioni importanti per San Ginesio, è confermato il Festival del Mimo, con i distanziamenti e tutte le misure di sicurezza necessarie. Stiamo lavorando per rielaborare il programma 2020: quest'anno, dopo tanti anni, eravamo riusciti a portare alla Bit, a febbraio scorso, il programma degli eventi che avremmo realizzato se non ci fosse stata la pandemia, purtroppo non è andata come avevamo previsto e siamo stati costretti a rimettere mano a tutto".

GS

Nell'edizione de L'Appennino Camerte in edicola domani ci sarà un articolo sull'associazione Tradizioni Sanginesine e l'attuale situazione del direttivo.
Siena e San Ginesio unite da una storica amicizia.
A rinnovare il legame l'incontro di oggi nella sala delle Lupe di palazzo comunale a Siena, tra il vice sindaco Andrea Corsi, il sindaco di San Ginesio Giuliano Ciabocco e il Rettore del Magistrato delle Contrade Claudio Rossi.

Un patto di solidarietà nato nel XV secolo, che si rinnova ormai da 57 anni nell’evento “Il Ritorno degli Esuli”, a cadenza triennale, e che quest’anno a causa dell’emergenza Covid-19 non si è potuto svolgere.

"Nonostante il rinvio - ha sottolineato il vice sindaco Andrea Corsi - volevamo comunque trovare un modo, un’occasione per non dimenticare questo legame che ci unisce. Il sindaco di San Ginesio è un amico di Siena. Eletto in concomitanza con la nostra amministrazione, ha infatti iniziato il suo mandato insieme a noi. Oggi, in un tempo normale, non saremmo stati qui perché impegnati con il Palio. E’ cambiato il mondo, ma non questo rapporto, ecco perché con gli amici del comune di San Ginesio abbiamo condiviso l’idea di lanciare il messaggio che la pandemia non è così determinante da cancellare il ricordo di questa storia. Forme diverse e modalità più semplici per dire con forza che il covid non ha intaccato tutto". 

"Questa è la rievocazione fra le più antiche e prestigiose della Regione Marche - ha poi sottolineato Ciabocco - non tanto e non solo per le sue radici storiche, quanto e soprattutto per la presenza della Municipalità di Siena nel corteo, accompagnata dal Gonfalone, dalle chiarine, dai tamburi e dai figuranti, in costume d’epoca. E che oggi, nonostante la pandemia Covid-19, si riafferma qui, in questa occasione, con la convinzioni di poterci dare appuntamento al prossimo giugno 2021 per rivivere le vicende dei trecento esuli e al Crocifisso senese di cui si ha notizia dal 1730 portato dagli stessi dopo aver ottenuto il perdono dei Ginesini. Non nascondo una particolare emozione nel ringraziare il Comune e anche chi, da sempre, ci è vicino come Rita Bianciardi e il Magistrato delle Contrade per la disponibilità dimostrata e per questa conferenza stampa perché è un ulteriore dimostrazione di affetto verso San Ginesio dopo aver già contribuito alla rinascita del borgo nel post sisma 2016". 

 "L’annata particolare che stiamo vivendo - ha concluso il Rettore del Magistrato delle Contrade - ci ha privato anche di poter commemorare, come consuetudine, la ricorrenza del rientro in patria dei trecento ginesini rifugiatisi a Siena nella metà del 1400, una vicenda che racconta come l’attaccamento al proprio territorio abbia potuto superare divisioni e contrapposizioni anche feroci. L’alto senso civico presente nella città di Siena, la volontà degli esuli di fare rientro nella propria terra natia e la capacità di perdonare i concittadini hanno permesso di scrivere una pagina di storia che ancora oggi può essere d’insegnamento a tutti noi". 

La storia di questo forte legame tra le due città narra, infatti, dei trecento ginesini che tra l’anno 1450 e l’anno 1460 furono esiliati con l’accusa di sedizione, per aver tentato di riportare San Ginesio sotto il governo dei Duchi da Varano, Signori di Camerino, dal cui tirannico dominio la città si era liberata nel 1434. Gli esuli trovarono rifugio a Siena; lì si arruolarono nella guardia civica, si distinsero per diligenza e per fedeltà a tal punto che furono inviati a San Ginesio ambasciatori senesi, che perorassero la causa degli esuli e ne ottenessero il rimpatrio. La causa fu vinta per l’eloquenza degli oratori senesi e per lo spirito civico mostrato dai ginesini. I trecento fecero ritorno in patria, accompagnati da notabili senesi, recando in dono due simboli che contraddistinguono una comunità ben ordinata: il Crocifisso, da venerare nella chiesa Collegiata, come testimonianza dell’impegno di pace, e gli Statuti della Città di Siena, su cui uniformare il buon governo della Terra di San Ginesio. 

La prima edizione della rievocazione storica de Il Ritorno degli Esuli si svolse il 9 giugno del 1963 nell’ambito delle Feste Triennali del Santissimo Crocifisso, di cui si ha notizia dal 1730, quando San Ginesio fu scossa da un fortissimo terremoto che sorprese la popolazione nella chiesa di Santa Maria in Vepretis, mentre era in venerazione dell’antico Crocifisso senese, lì portato in processione. Contrariamente a quanto accaduto in tutta la Marca, a San Ginesio il sisma provocò danni lievi e risparmiò vite umane. Di ciò si attribuì il merito al Crocifisso e si decise allora che ogni tre anni la sacra immagine dovesse essere portata in processione solenne per otto giorni nelle più importanti chiese del paese.

Per l’occasione, il vice sindaco ha donato al sindaco Ciabocco una pergamena realizzata gratuitamente da Stefano Pellati con scritto: “Per rinsaldare un'amicizia più forte della calamità che ha caratterizzato questi tempi,  le Comunità di Siena e San Ginesio si abbracciano oggi idealmente”.

GS

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