Ladri in azione a Valfornace. Nemmeno la pandemia ha fermato i malviventi che hanno pensato di rubare due tiranti necessari alla messa in sicurezza della chiesa di San Mauro in Villarella di Valfornace.
A dare l'allarme è Carlo Morosi, responsabile dell'ufficio ricostruzione ed edilizia della Diocesi di Camerino - San severino Marche che ha denunciato il fatto ai carabinieri.
"Lo abbiamo scoperto ieri - spiega Morosi - durante uno dei sopralluoghi che facciamo periodicamente nelle chiese danneggiate dal sisma per controllare le messe in sicurezza.
Ho visto che la messa in sicurezza della chiesa di Valfornace, che comprendeva, oltre a delle travi in legno, alcune tirantature in acciaio, era stata modificata.
Due di questi tiranti, infatti, i più bassi, sono stati rimossi, mettendo a repentaglio la sicurezza della chiesa".
L'ingegnere accende così i riflettori su un problema che potrebbe aumentare in vista dell'inizio di nuovi cantieri e lancia un appello ai cittadini: "Questo è un problema che riguarderà, purtroppo, gli immobili sacri che sono posti in località piuttosto isolate e difficilmente controllabili costantemente sia da noi che dalle forze dell'ordine - prosegue Morosi - . L'appello è ai cittadini affinchè controllino periodicamente l'avvicendarsi di auto o persone che potrebbero aggirarsi furtivamente intorno a questi immobili e di avvisarci quanto prima per scongiurare, insieme alle forze dell'ordine, che queste messe in sicurezza possano essere rimosse per essere riutilizzate da imprese poco affidabili nei loro cantieri".

GS

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"A quattro anni dal terremoto, dopo aver visto passare tre inutili figure di commissari ed aver assistito a irreversibili scempi di natura paesaggistica(unico capitale su cui
sviluppare progetti e attività), al conseguente scadimento sociale, anche il Comune di Valfornace, in piena sintonia con il generale agire burocratico del sistema si è praticamente adagiato in un soporifero vivacchiare". 
Così Sandro Luciani
, Capogruppo della minoranza a Valfornace, nell'affidare ad una lettera le sue parole di sfogo e di critica alla gestione amministrativa dell'attuale  Giunta comunale, guidata da Massimo Citracca. 

" I costanti decessi dei numerosi anziani, a cui si aggiungono partenze di nuclei familiari giovani,hanno trasformato l’antico borgo, culla di tradizioni e cultura locale, in un relitto di comunità destinato ad implodere. Le nostre contrade interne- scrive Luciani-  con estremo dolore , si spopolano giorno dopo giorno, il silenzio cala sui resti di comunità che costantemente non trovano,la forza di rinascere.

Gli antichi progetti di collegamento tra comunità, lo sviluppo di iniziative nuove impostate su logiche moderne legate alle tradizioni ed ai saperi autentici, sono sempre più lasciate all’inerzia dell’oblio. La nostra comunità non fa eccezione e la popolazione attonita, prima dagli eventi sismici, poi dalla pandemia covid 19, confinata nelle anguste soluzioni abitative, inizialmente definite“momentanee”, ora sempre più “definitive” anche in rapporto all’età degli occupanti, sta percependo che per la maggioranza di loro sarà “l’ultima residenza”. Sono molti coloro che non residenti, proprietari di secondeabitazioni nella maggior parte dei casi ereditate, i quali non trovando più anche quelle atmosfere ospitali e collaborative tipiche della antica Pieve, stanno stancamente attendendo l’avverarsi delle favola della ricostruzione. In un primo momento ci si era infervorati nella speranza di vedere l’avvio di quel programma di ricostruzione, che man mano si è trasformato in una presa per i fondelli con ilripetere –non vi lasceremo soli–. Ora che si è rimasti soli-continua Luciani-  non resta che amareggiarsi e per qualche singolo ostinato proseguire nell’incalzare il sistema, ma con poca convinzione. Un esempio fra tutti, nella piccola realtà di Valfornace, che può essere preso come fatto emblematico di tutte le tipologie della onnipotente burocrazia, è un’assurda vicenda che ha del paradossale. Esiste un fabbricato di proprietà comunale costruito da oltre 70anni, che per normativa vigente è sottoposto ad un vincolo storico che ne impedirebbe la demolizione e la sua ricostruzione, anche in altro luogo, seppur l’immobile non presenti particolari emergenze architettoniche da salvaguardare. Normativa che applicata in maniera letterale,senza un minimo di ragionevolezza, porta inesorabilmente al più totale immobilismo procedurale.

La pianificazione urbanistica è di per se una scienza in divenire, evolutivamente parlando, che ha in se lo spirito di rinnovamento ed adeguamento alla trasformazione. Non per nulla illustri pianificatori hanno coniato la definizione di Paesaggio come “ il luogo delle trasformazioni governate”.

Ebbene che si fa in Valfornace? Si inviano quesiti alle Istituzioni preposte e si attende fiduciosi; se poi le Istituzioni ritardano o non danno riscontro o peggio si limitano ad interpretare lessicalmente, la frittata è servita e l’amministrazione comunale che fa ? Attende, trincerandosi dietro la scontata inutile frase – siamo in attesa di risposta –. Tutto questo immobilismo a chi giova?

Alcuni iniziano a chiedersi: come mai i funzionari o peggio gli amministratori sono così poco attivi ed intraprendenti? Molte sarebbero le ipotesi di soluzione, ma è necessario che qualcuno le proponga. Invece tutto tace, gli uffici ed i rispettivi dirigenti si giustificano con la rilevante mole di lavoro fuori programmazione (quale?), senzamai assumersi responsabilità o proporre iniziative. Sono proprio le iniziative, che insieme alle idee di programma mancano a Valfornace, mentre la popolazione decresce. Forse una possibilità esiste ed è quella di proseguire con aggregazioni tra realtà comunali più grandi, perseguendo modelli di sviluppo nuovi e in grado di programmare l’indispensabile sovvertimento dell’attuale tendenza, che - conclude Luciani-  sta portando alla distruzione dei valori di civiltà che la storia ci ha tramandato".
C.C.




Continuiamo a ripercorrere alcune tappe del programma “Ricostruire la Speranza. Un viaggio nel cuore del sisma”.
A Pieve Torina la famiglia Lucarini è un po’ un’istituzione. Vive nella frazione di Pie’ Casavecchia. Prima del terremoto abitava nella parte alta. Le loro case insieme a poche altre dell’agglomerato, sono ancora lì a Casavecchia Alta, tra le macerie. Alloggiano dal luglio del 2017 nei Mapre, Moduli Abitativi prefabbricati Rurali di Emergenza, dopo essere stati per quasi 10 mesi tra camper e roulotte. Nei Mapre, uno per famiglia, sono in 12 tra mariti e figli. In quel posto dove prima c’era solo erba, hanno fatto una comunità. “Oggi non si vede un futuro” mi dice Cristina, la figlia più grande impegnata in azienda, mentre Milena e Nicoletta gestiscono i punti vendita. Con tanti sacrifici sono già alla terza generazione di allevatori e agricoltori ma per il futuro non sanno come potrà proseguire la realtà aziendale. Il problema più grande infatti è l’incertezza. “Bisogna resistere, questi posti sono la nostra vita. Facendo questa attività proteggiamo questi luoghi. Non possiamo andarcene, significherebbe annullare tutto”. 

A Caldarola le Canonichesse Regolari Lateranensi
, vivono in una struttura monastica di emergenza. Le loro SAE sono unite da un corridoio. Sono monache di clausura, dedite alla vita meditativa e alla preghiera.  Sono in 11, arrivano dalle Filippine. Suor Maria Paola è l’unica italiana presente e la più avanti con l‘età. Sono molto accoglienti e il loro sorriso è dolce e contagioso. Le incontro tutte insieme nella cappellina che funge da parlatorio. “Tutta la nostra vita è scandita dalla preghiera. Preghiamo sempre. Ognuna ha il suo ufficio e ci si aiuta reciprocamente” dice la badessa Suor Maria Teresa. Fanno una vita dove tutto è in comune e dove anche “l’ufficio dell’orto” è una preghiera. Ad aprile 2018 sono entrate nelle SAE. Stanno bene nelle casette, gli spazi sono molto più ristretti rispetto al grande monastero fatto edificare agli inizi del XVI secolo dal cardinale Evangelista Pallotta. Anche le spese sono molto più contenute e più alla loro portata. Vivono di offerte e quando chiedi cosa gradiscono non lo dicono, accettano tutto “Con cuore lieto”. 


Le Monache nella stanza adibita anche allaccoglienza

Pietro Scipioni lo incontro a Pievebovigliana, comune di Valfornace, nella nuova zona commerciale, dove sono stati delocalizzati negozi e servizi e dove ci sono diverse strutture sportive, realizzate anche grazie a delle donazioni. Pietro mi illustra la situazione che si è creata in paese dopo il sisma con lo spopolamento e le difficoltà economiche che sono una costante in questi territori di montagna. Quello di cui si rammarica è che il terremoto si è portato via tanti anziani, loro sono stati i più colpiti dai cambiamenti causati dal post sisma e non hanno retto. Lo raggiungo nel suo villaggio Sae dove vive insieme alla moglie, due figli e una sorella con disabilità. “Abbiamo sentito molto la mancanza della casa, forse è per questo che stiamo tutti più dentro”. Gli abitanti delle Sae non escono se non per necessità. “Mancano le chiacchierate al bar, un bicchiere di birra con gli amici. Quello che era prima Pievebovigliana i nostri ragazzi rischiano di dimenticarselo per i tempi lunghi che ci saranno per la ricostruzione”, dice Pietro con lucidità ma con la speranza che ciò non avvenga.

Pietro Scipioni

Valeria Lucernoni vive con il compagno e il cane in una Sae a Castelsantangelo sul Nera. Non ha mai avuto paura del terremoto, sono state più forti in lei la rabbia e disperazione nel vedere tanta parte della vita svanita sotto le macerie, insieme ai ricordi. “Il lavoro è stato una salvezza” mi dice con l’orgoglio di dipendente SVILA, l’azienda che produce pizze surgelate a Visso che anche nelle fasi più critiche non si è mai fermata, se non per un breve periodo per sistemare i danni delle scosse, riparati con fondi aziendali. Secondo Valeria, paesi che hanno centri storici come Castello o Visso, non potranno essere ricostruiti come erano. Pensa ad una ricostruzione delocalizzata fuori dal paese, come si vive ora, delocalizzati nei villaggi Sae. Le chiedo come sta vivendo questo periodo con la preoccupazione del contagio da coronavirus e mi risponde che il virus preoccupa peggio del terremoto. Prima dei saluti le chiedo cosa le piace tanto di questo posto “La mia vita è come vorrei che fosse. Io adoro stare qui, sono felice.”

Valeria Lucernoni


Queste puntate del programma sono state registrate prima del DPCM sul coronavirus. Ora i nostri amici continuiamo a sentirli e ad ascoltarli al telefono, cercando di offrire quel minimo di vicinanza che si può in questi tempi di segregazione.

Barbara Olmai


La puntata sarà trasmessa sulle frequenze di Radio C1 e in diretta streaming sul sito www.appenninocamerte.info mercoledì alle ore 10:10 e in replica alle ore 22:10. L'articolo sarà approfondito sul settimanale l'Appennino Camerte, in uscita giovedì in edicola e nelle case degli abbonati.

LINK allo STREAMING: http://play5.newradio.it/player/index/1005

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Un'azione unitaria ed efficace per risolvere il problema della mancata distribuzione dei giornali nei comuni terremotati dell'entroterra. E' quanto si prefiggono di raggiungere i comuni di Ussita, Visso, Castelsantangelo sul Nera nei cui territori il servizio di fornitura di giornali è di fatto sospeso dalla data del sisma 2016. 
 Il rischio paventato dall'agenzia di distribuzione "Adriatica Press", è che il servizio di distribuzione di quotidiani e riviste non possa essere più assicurato anche per rivendite di giornali di altri comuni, quali Belforte del Chienti, Caldarola, Fiastra, Muccia, Pieve Torina, Serrapetrona, Serravalle di Chienti e Valfornace. Allo scopo di valutare azioni congiunte per scongiurare tale pericolo, una riunione è stata organizzata nella sala consiliare di Visso  per martedì prossimo  alle ore 16.30.
" Considerato il rischio che anche altre realtà, attualmente non interessate, debbano dover sopportare- spiega la vicesindaco di Visso Patrizia Serfaustini- abbiamo ritenuto opportuno incontrare i rispettivi primi cittadini per decidere insieme il da farsi. Vedremo insieme come poter risolvere questo problema che limita ingiustamente il diritto ad essere informati dei nostri cittadini. Una questione che nei nostri borghi perdura da troppo tempo e che, nonostante più tentativi e più azioni,  non ha finora trovato soluzione. Di strade ne abbiamo percorse tante coinvolgendo tutte le istituzioni, dalla Regione al Governo centrale.- conclude Patrizia Serfaustini- . Nel corso di questo incontro congiunto, ci auguriamo di riuscire a trovare tutti insieme un'ulteriore,speriamo efficace, via d'uscita".
c.c. 


"Sono stata presa in giro, i miei cittadini sono stati presi in giro. Ho confidato nella politica, e l’amarezza più grande è stato scoprire questo tradimento di nascosto, alle 23:40 del 31 dicembre 2019. Siamo arrivati ad aiutarci tra sindaci perché oggi è capitato a San Severino, ma domani potrà succedere anche agli altri. Non ci fermeremo fino al ritiro della determina 742 e finché non sarà ridata dignità ad un territorio già provato dal sisma e dalle tante difficoltà che lo caratterizzano". Con queste parole del sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, si potrebbe sintetizzare quanto emerso ieri sera al consiglio comunale urgente che si è svolto al Cinema Teatro Italia. Presenti tantissimi primi cittadini della provincia ma non solo, della montagna ma anche della costa. E fra questi, qualcuno lo ha detto: "Finalmente". Finalmente i sindaci hanno capito che è l'unione a fare la forza, che da soli non si va da nessuna parte perché in politica sono i numeri che contano specie in questo delicato momento in cui si avvicinano le elezioni regionali. La sanità è materia regionale, anche se l'assessore regionale Angelo Sciapichetti, a cui sono stati riservati fischi e parole di malumore, ha affermato che "ci sono norme nazionali che dobbiamo rispettare altrimenti ci tagliano le risorse e ci commissariano. Non si può dare colpa alla Regione". Però esistono degli emendamenti alle norme nazionali e delle peculiarità per le zone montane in cui i parametri nazionali e le leggi fanno delle eccezioni. Sta di fatto che tutti i primi cittadini presenti (ma moltissimi altri non hanno potuto partecipare alla serata pur aderendo alla 'protesta' democratica messa in atto dalla Piermattei) hanno fortemente e fermamente criticato non solo la determina 742 che colpisce l'ospedale di San Severino, ma anche il piano sanitario regionale che passerà in consiglio regionale il 4 febbraio, definito "vuoto, inconsistente" e soprattutto, come ha ricordato il vicesindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, "privo dell'approvazione della Conferenza dei Sindaci che sarebbe prevista per legge"
Anche il direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, è stato fortemente criticato, in special modo dall'ex sindaco Manlio Rossi (tanto che il presidente del consiglio Sandro Granata ha dovuto richiedere l'intervento degli agenti della polizia locale per placare gli animi). Ha elencato tutti gli investimenti fatti fin ora a San Severino e non solo, i servizi attivati e affermato che "nulla cambia se una unità è definita semplice dipartimentale o solo semplice. Il modello organizzativo non ha nulla a che fare con i servizi e le prestazioni. La qualità la fa il medico, non il “grado” e su San Severino abbiamo investito circa 3milioni e 517mila euro". Però si è detta del tutto insoddisfatta il sindaco Piermattei che, in conclusione, ha ribattutto: "Non siamo mica stupidi, conosciamo la differenza fra unità semplice dipartimentale e unità semplice. Ci dovete dire qual è il futuro del nostro ospedale senza prenderci in giro, siamo stati colpiti dal sisma quindi vogliamo i servizi per un territorio già martoriato e soprattutto non mi fermerò finché la 742 non sarà annullata". 
I Comuni che hanno aderito all'iniziativa del sindaco Piermattei sono: Apiro, Belforte, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo, Castelraimondo, Castelsantangelo Sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Civitanova, Esanatoglia, Fiuminata, Fiastra, Gagliole, Matelica, Montecavallo, Muccia, Pieve Torina, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Sefro, Sarnano, Serrapetrona, Serravalle del Chienti, Tolentino, Treia, Ussita, Valfornace, Visso, Fabriano, Arcevia, Genga, Frontone, Mergo, Sassoferrato, Serra San Quirico, Cupramontana, Pergola, Cagli.

(Sul prossimo numero di Appennino Camerte, in edicola giovedì, è previsto un servizio di approfondimento)

g.g. 


 




I sindaci dei Comuni di Caldarola, Castelsantangelo sul Nera, Monte Cavallo, Muccia, Serravalle di Chienti e Valfornace, non parteciperanno alla riunione convocata dal Sindaco Maurizio Mangialardi Presidente Anci Marche e prevista per domani a Roma presso il Pio Sodalizio dei Piceni.
In un comunicato stampa a loro firma, precisano che non parteciperanno alla riunione "in quanto la ritengono tardiva, insignificante e dal tono pre elettorale.
Tardiva perché iniziative collettive andavano fatte molto prima e anziché essere convocate a mezzo e-mail dovevano essere preventivamente concertate con incontri “veri” tra tutti i Sindaci coinvolti.
Insignificante - prosegue la nota- perché ANCI Nazionale e Regionale, le Regioni e alcuni Sindaci sono stati auditi dalle Commissioni Parlamentari di Camera e Senato prima delle trasformazioni in Legge dei Decreti e fiumi di inchiostro in testi di revisioni elaborati dalla stessa ANCI, dalle Regioni e dai Sindaci sono rimasti totalmente inascoltati.

Le popolazioni terremotate - scrivono i sindaci- si sentono completamente dimenticate e offese per le promesse ricevute che sono rimaste totalmente disattese anche dopo la visita del Presidente Conte a Castelsantangelo sul Nera.

Il perdurare di questa situazione di stallo - conclude il comunicato - non può più essere sopportata e comporterà, se non si registrerà una significativa e tempestiva inversione normativa, iniziative forti che potrebbero anche sfociare con la consegna delle fasce tricolori al Presidente del Consiglio perché i Sindaci non vogliono essere correi della totale incapacità della politica per le oggettive insufficienti misure approvate per la ricostruzione con il conseguente abbandono della montagna da parte della popolazione".
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Il sindaco di Valfornace, Massimo Citracca, risponde agli attacchi del consigliere Sandro Luciani in merito ad alcune scelte amministrative che l'ex sindaco di Pievebovigliana non condivide.
"Nonostante il perdurare delle difficoltà burocratiche - esordisce Citracca - , che stanno rallentando la ricostruzione pubblica in tutti i comuni del cratere, sono stati compiuti investimenti e sono state realizzate opere pubbliche da parte dell’attuale amministrazione comunale grazie alla generosità dei privati, che hanno proposto al Comune di Valfornace di realizzare a proprie spese alcune opere. Ad esempio, il centro di aggregazione polifunzionale dell’area Sae di Fiordimonte o il parco giochi realizzato in un’area Sae di Pievebovigliana, che verrà aperto al pubblico nel prossimo mese di febbraio, così come il presidio della Croce Rossa Italiana con annesso centro polifunzionale sono le nuove opere pubbliche che non risultano di certo presenti negli atti dell’ente attraverso delibere di approvazione di tali progetti da parte della Giunta precedente".

Il primo cittadino reputa "di cattivo gusto la rivendicazione da parte del consigliere Luciani una qualsiasi velleità di intestazione di meriti, soprattutto nella situazione drammatica per la comunità a seguito del sisma: mentre ritiene di dover ringraziare anzitutto chi si è fatto promotore delle donazioni e dei progetti, unici veri artefici di azioni concrete di solidarietà.

Poiché è naturale infatti - dice - che ogni amministrazione debba cercare di portare a compimento opere iniziate anche dalle precedenti, sia per senso di responsabilità che per non dilapidare risorse pubbliche. Anche l’amministrazione Citracca ad esempio - prosegue - , si è trovata ad inaugurare opere partite dalle precedenti scelte amministrative, anche senza condividerne la ratio. Come ad esempio l’inaugurazione dell’area commerciale che la precedente amministrazione ha blindato in un sito che risulta inopportuno in quanto slegato dal centro abitato, penalizzando così oltre ai cittadini anche gli stessi esercenti.

Già in passato lo stesso Luciani - aggiunge Citracca - si è appropriato indebitamente della paternità di opere o iniziative promosse dall’attuale amministrazione, come ad esempio in occasione del primo festival dei Mieli Novelli, quando venne smentito dallo stesso presidente del consorzio apistico, anch’egli chiamato in causa".

Il sindaco di Valfornace precisa inoltre che "il servizio idrico è stato affidato all’Assm di Tolentino, come peraltro più volte detto in passato, in quanto è la stessa normativa che vieta ai comuni la gestione diretta. Gli utenti inoltre non hanno avuto alcun aggravio di costi in quanto, come tutti sanno, la fatturazione del servizio acquedotto e fognatura è stata sospesa in conseguenza degli eventi sismici e comunque la eventuale futura ripresa dei pagamenti garantirà per un lungo periodo l’applicazione delle tariffe in vigore al momento della cessione del servizio. È pertanto evidente l’intenzione di Luciani di mirare esclusivamente a diffondere falsi allarmismi tra la popolazione, che non ha certo bisogno, in questo momento storico, di essere angosciata da falsi problemi.

L’Amministrazione Citracca - continua - , insieme ad altri otto comuni, ha ottenuto dal Gal Sibilla un finanziamento complessivo di circa 1 milione e 400mila euro per la realizzazione di una pista ciclabile lungo le sponde del lago di Polverina e ciò contraddice con quanto erroneamente affermato da Luciani, secondo il quale mancherebbero progetti legati al settore ciclabile".
Poi il chiarimento sulla approvazione del bilancio: "Nel mese di dicembre 2019 il Consiglio Comunale - dice Citracca - , per la prima volta nella sua storia, ha approvato il bilancio di previsione per gli anni 2020-2022 prevedendo nuove agevolazioni per i cittadini tra le quali l’abbassamento del buono pasto scolastico ad un euro e il riconoscimento di uno sconto nella tariffazione del servizio rifiuti, la cui fatturazione riprenderà da quest’anno. Queste misure sono state rese possibili dai maggiori trasferimenti dovuti alla fusione. Occorre altresì far notare che il consigliere Luciani, unico assente alla discussione delle delibere di approvazione del bilancio e giunto in consiglio comunale con un notevole ritardo e in coincidenza con il momento delle votazioni finali, non ha dimostrato alcun interesse nel sostenere le proprie posizioni, le quali peraltro sono state rese note soltanto mediante gli organi di stampa.

La nuova Amministrazione comunale ha provveduto a rinnovare il parco dei mezzi, i quali sono stati in parte donati da privati ed in parte acquistati con fondi propri. Non è al riguardo assolutamente pertinente il tono della polemica di Luciani, in quanto risulta evidente che solo la ricostruzione degli edifici comunali inagibili assicurerà il ricovero ai pochi automezzi che attualmente sono parcheggiati non al chiuso.

Non risulta da alcuna parte - conclude facendo riferimento all'accusa di "battere la fiacca" - che il Comune di Valfornace viaggi ad una velocità diversa dagli altri comuni del cratere. Del resto saranno sempre i cittadini che, al termine del mandato, potranno giudicare - tiene a precisare Citracca - con il proprio voto l’operato dell’attuale Amministrazione, così come hanno fatto nelle elezioni del 2017, in occasione delle quali da Luciani non sono stati illustrati i progetti che lo stesso ancora oggi sostiene di avere avviato e che, forse, proprio non esistevano”.

GS




 
"L'amministrazione batte la fiacca". Commenta così Sandro Luciani, ex sindaco di Pievebovigliana ed attualmente capogruppo di minoranza di Valfornace, il comportamento dell'attuale amministrazione comunale, accusando il primo cittadino di non nominare mai l'impegno della precedente guida.

"Chiedo al sindaco di Valfornace, Massimo Citracca, di venire a spiegare in un dibattito pubblico in tv quello che ha fatto in questi due primi anni e mezzo di mandato per il paese, se ha problemi può portarsi assessori e fiancheggiatori".
Esordisce Sandro Luciani prima di attaccare l'amministrazione punto su punto: "In occasione di alcune inaugurazioni, a cui sono stato presente - precisa - , sarebbe bastato accennare a chi ha ideato e portato avanti progetti come il centro polifunzionale donato da Amma Italia e messo a Piane Campi la struttura che sarà donata dalla Croce Rossa Italiana di Lucca. È iniziato tutto durante la mia amministrazione - spiega - , sono progetti che ho caldeggiato e portato avanti. Prima di tagliare i nastri, Citracca avrebbe fatto bene ad accennarlo, lui non si dovrebbe vantare di ciò che non ha ideato. Sul Pil si trova già a metà dell'opera, si parla la lingua delle due ruote, perché - chiede Luciani - l'amministrazione non ha mai portato avanti progetti legati al settore ciclabile, in un contesto di fondovalle dove si intrecciano la via Lauretana e la via Francescana? Nell'ultimo consiglio, in quaranta minuti, hanno approvato il bilancio di previsione che meritava una seduta a parte. Avevo chiesto di abbassare l'Imu delle seconde case per chi è originario del paese, mi è stato risposto che chi ha la casa inagibile comunque non può venire. Con i maggiori fondi disponibili grazie alla fusione dei due comuni di Pievebovigliana e Fiordimonte, si potrebbe abbassare la pressione fiscale - propone l'ex sindaco di Pievebovigliana - . Il sindaco dovrà spiegare anche perché ha affidato il servizio idrico all'Assm, per cui si prevede un forte aumento dei costi a carico dei cittadini. Questa società non risponde al governo dell'acqua della montagna. Piuttosto il sindaco renda conto di quanto elargisce alle famiglie, semplicemente per un buono pasto alla mensa scolastica. Nemmeno si è riusciti a ricollocare i mezzi comunali, perché con la fusione dei due comuni e l'acquisto di mezzi nuovi, il loro numero è salito. Perché - domanda - non c'è un luogo dove metterli? Come mai i centri vicini riescono a fare tutto e a Valfornace non si riesce a fare niente? Alcuni comuni corrono, altri segnano il passo, altri ancora battono la fiacca - conclude - , portando avanti progetti approntati dalla precedente amministrazione".

GS




La solidarietà di "Un sorriso per Norcia e non solo", torna per il terzo anno consecutivo a Valfornace. In sinergia con Kiwanis San Marino una grande dotazione di prodotti informatici, abbigliamento sportivo e libri, ha raggiunto la scuola di Pievebovigliana.  Un gesto concreto e particolarmente gradito che i bambini e le famiglie hanno accolto con incontenibile gioia ed emozione, culminata in un festoso rinfresco di ringraziamento.
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Profondo il legame che i benefattori hanno stretto da subito con le comunità colpite dal  sisma del 2016 e che continua a farsi sentire con ripetuti segnali di vicinanza. Già pochi mesi dopo dall'evento drammatico, Mirkare Manzi e alcuni giovani di San Marino avevano deciso di formare il gruppo " Un sorriso per Norcia e non solo" con l'intento di portare un aiuto alle comunità. La maestra Paola Gerini era stato il primo contatto di una collaboarazione, partita quasi per caso e, che sarebbe diventata una storia di lunga amicizia foriera di numerosi risultati a favore del centro di Valfornace: primo in ordine di tempo un progetto di pittura per le scuole dell'infanzia e primaria totalmente finanziato seguito da donazioni di beni di prima necessità che hanno raggiunto tutto l'entroterra da Camerino a Castelsantangelo sul Nera alle quali si sono aggiunte consegne di materiale sanitario e aiuti alla persona per le case di riposo dii Gagliole e Castelraimondo. Nel luglio dello scorso anno San Marino c'era ancora per sostenere la realizzazione del parco giochi di Pievebovigliana. E con l'intento di spingere ancora in avanti  questa macchina solidale che è sempre pronta ad attivarsi per donare qualcosa di utile ai bambini, si è unita anche la cena "Sempre nel cuore" che la sanmarinese  Daniela Polidori ha voluto organizzare per il suo compleanno, coinvolgendo i gruppi "Un sorriso per Norcia" e l'associazione Kiwanis che hanno subito abbracciato l'iniziativa.
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" L'idea- racconta Daniela Polidori - era partita lo scorso anno dopo aver visitato insieme a Mirkare Manzi diversi paesi colpiti dal terremoto. E' stato a Camerino che ho conosciuto Paola Gerini nell'occasione della consegna di una donazione di beni alla casa di riposo. Nel rendermi conto di persona della portata devastante del sisma, tornando a San Marino ho meditato un forte desiderio di alleviare le difficoltà della gente, fosse anche solo con un piccolo contributo. E' così che ho maturato di dare un volto diverso al mio compleanno, coinvolgendo tante persone. Ne è uscita una serata sentita, piena di emozioni che ha permesso di raccogliere una bella cifra da destinarsi al progetto del laboratorio d'informatica della scuola di Pievebovigliana. Essere riusciti a realizzare quello che era un sogno, è stata un'esperienza bellissima che mi ha permesso di conoscere tanti altri amic che, anche con quel poco che si può, sono desiderosi di continuare a testimoniare vicinanza con fatti concreti". Dello stesso tenore le parole di John Bianchi di "Un sorriso per Norcia e non solo" : " I nostri sono dei piccoli aiuti per chi ha bisogno e in particolare per i bambini che rappresentano il futuro. Li facciamo volentieri per far sentire che noi ci siamo e continueremo a farci sentire". Contenta di questa amicizia e convinta che niente viene per caso la maestra Paola Gerini che non ha mancato di sottolineare quanto di positivo e di stimolante possa essere racchiuso in queste azioni concrete che hanno il valore di un abbraccio immenso.
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" Sono esperienze che non solo uniscono le persone - ha commentato Nubbia Reggini, presidente uscente del Kiwanis San Marino-  ma fanno capire che in ogni momento della tua vita, puoi aiutare qualcuno. Nel partecipare a questo progetto, il mio cuore si è riempito. Ho pensato che non solo potevamo essere utili e partecipi per questa occasione ma che la collaborazione deve proseguire". Tutti i benefattori si sono già subito affezionati al nuovo progetto " Un Natale felice per gli anziani" che la maestra Paola ha presentato loro con l'intento di regalare un momento di gioia agli ospiti di una casa di riposo, stimolando anche una donazione di pets terapeutici per i malati di Alzheimer. Forte l'imprinting che a tutta l'operazione ha dato il capogruppo di " Un sorriso per Norcia e non solo" Mirkare Manzi: " Un piacere riuscire a mettere insieme tante persone e soprattutto riuscire ad essere garanti per chi dona che effettivamente quello che viene dal cuore di ognuno raggiunga poi effetivamente la destinazione delle persone da aiutare. Che sia un euro o un centesimo noi non facciamo alcuna distinzione, quello che importa è che tramite questi canali altre persone possano intraprendere la strada della solidarietà, nel rispetto degli altri e dei soldi che ci vengono donati e far arrivare quanto viene donato a destinazione. Il resto vien da sè. L'importante è esserci, essere vicini a chi ha bisogno e dare risposte. E' questo lo spirito che anima il nostro gruppo e con l'avvicinarsi del Natale, visto che si spenderanno denari per cene regali e tantissime altre cose, l'auspicio e l'invito è di pensare sempre che anche pochi spiccioli per tante persone possono fare la differenza".
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Continuano a verificarsi problemi nelle casette che ospitano gli sfollati del terremoto. Riscontrati pavimenti danneggiati nel comune di Valfornace a Pievebovigliana le cui SAE sono state realizzate dal consorzio CNS.  Nel caso specifico a motivare il disagio e la richiesta di sopralluogo, come da prassi inoltrata agli uffici comunali, non è stata la problematica delle muffe più volte chiamata in causa per altre situazioni, bensì l’avvallamento e rigonfiamento dei materiali utilizzati per la pavimentazione. Le ispezioni sul posto eseguite dai tecnici del CNS hanno rivelato la necessità di interventi risolutivi per i quali si valuterà se smontare parzialmente i pannelli  o sostituire per intero la pavimentazione.
Non è chiaro se a scatenare il danno possa essere stata l’umidità proveniente dal suolo o quella che potrebbe avere interessato i materiali stoccati prima del montaggio, di certo pur trattandosi di un piccolo problema se paragonato a tutto quello che le popolazioni hanno dovuto sopportare in questi anni, è avvertito come una nuova preoccupazione che si somma a tante altre.
“Fughe allargate e una consistenza morbida al ripetuto calpestio in alcune parti della pavimentazione - ci dice una delle abitanti - danno la sensazione che i materiali prima o poi cedano. Adesso i tecnici hanno rassicurato che vedranno come poter operare per risolvere il problema. Ci hanno detto di pazientare e in qualche modo ci arrangeremo , però la sensazione è che non c'è mai fine al disagio".

C.C.

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