Camminare in mezzo a palazzi e chiese di antica bellezza puntellati da impalcature, circondati da un silenzio irreale che fa impressione, paesi disabitati, l’unico rumore quello della voce che fa eco.
Questo lo scenario che si è presentato a Piero Petrucco, vice presidente Ance (Associazione nazionale costruttori edili) delegato per la ricostruzione del Centro Italia  che, accompagnato dal presidente Ance Macerata Carlo Resparambia, ha visitato il luoghi del territorio più colpiti dagli eventi sismici del 2016.

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Un’occasione importante per vedere e comprendere qual è la situazione reale a sei anni dal terremoto e per individuare, insieme, soluzioni e proposte da presentare poi alle principali Istituzioni competenti al fine di accelerare tutti i processi relativi alla ricostruzione.

Il Vice Presidente Petrucco ha espresso la sua ammirazione per un territorio che nella difficoltà, ha mostrato, e mostra, una forza straordinaria e un attaccamento ai valori fondanti che animano la comunità.

Nell’incontro che è seguito nel comune di Visso con l’Assessore Filippo Sensi, i Dirigenti Cristiano Farroni e Dario Morosi ed a Camerino con il sindaco Roberto Lucarelli, il consigliere Gianni Fedeli ed il pro Rettore Unicam Graziano Leoni, Petrucco ha ribadito l’impegno dell’Ance a sostenere ed affiancare le imprese per fare in modo che in tempi adeguati i luoghi colpiti da sisma possano ritornare ad essere delle comunità vere.

Nell’ambito poi della riunione con una delegazione dellUfficio Speciale della Ricostruzione, alla quale hanno partecipato tra gli altri il presidente di Confindustria Macerata Grimaldi ed il direttore Niccolò, il presidente Ance Regionale Violoni, il Presidente Cassa Edile Paci ed i Componenti del Consiglio Generale di Ance Macerata, si è parlato dello stato attuale della ricostruzione.
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La visita del vice presidente Petrucco si è conclusa con un incontro con alcuni rappresentanti della struttura di coordinamento delle Ance del Cratere sismico 2016 nel corso del quale si è sottolineata la necessità di presentare alle Istituzioni competenti due richieste prioritarie indispensabili per non compromettere la ricostruzione:
 
la proroga dell’utilizzo dei prezzari regionali e del prezzario del cratere, la cui scadenza attualmente è al 31.12.2022;
 la semplificazione dell’impiego combinato del Superbonus e degli altri incentivi fiscali con il contributo per la ricostruzione, uniformare cioè le procedure di erogazione e gestione dei crediti fiscali a quelle del contributo pubblico ed introdurre strumenti di garanzia per l’ottenimento del credito bancario necessario a finanziare le opere.








Manca l’acqua nei pascoli di Ussita e Visso, ma stavolta la siccità e il caldo estivo non c’entrano. La denuncia arriva a gran voce dagli allevatori di bestiame ussitani, alle prese con il problema della mancanza di rifornimento idrico per gli abbeveratoi. A quota mille metri, nel Comune di Ussita, l’acqua non arriva da giorni per un problema alle condutture di prelievo dalle sorgenti in quota e gli allevatori sono costretti al trasporto dell’acqua con le autobotti. Una manovra complicata, dispendiosa economicamente e che porta via molto tempo. Per questo l’appello arriva accorato.

«Non sappiamo più come fare – denuncia Giovanni Paris, che ha in concessione alcuni terreni per il pascolo della sua mandria –. Non abbiamo acqua a sufficienza e siamo costretti ad organizzarci da soli per trasportarla fino alle cisterne. Ad oggi la soluzione offerta da parte del Comune di Ussita in collaborazione con quello di Visso è assolutamente inadeguata. L’unica certezza è che non possiamo andare avanti così».

Fino a due anni fa era la Protezione civile, in collaborazione con i due Comuni e la Regione a provvedere al trasporto dell’acqua: a partire dal 2016 sono stati loro a risolvere il problema dell’approvvigionamento. Un servizio che da quest’anno non viene più fornito. I Comuni hanno affrontato la questione creando un allaccio da alcune delle sorgenti più a monte dei pascoli. Un’opera entrata in funzione da circa venti giorni, ma che non sta dando i risultati che gli allevatori si aspettavano.

«L’acqua sgorga spontaneamente sia a quota 800 metri che a quota 1.700. Noi siamo nel mezzo – continua Paris –. Per portare l’acqua negli abbeveratoi dei nostri pascoli i Comuni di Ussita e Visso hanno creato un allaccio con un tubo da un pollice e mezzo, che in linea teorica dovrebbe portare a valle circa dieci litri di acqua al minuto. Se tutto funzionasse a dovere il problema sarebbe risolto, visto che il nostro fabbisogno è inferiore, ma non è così. Il lavoro è stato fatto in maniera sbrigativa, approssimativa: la tubatura scende da quota 1.700 metri percorrendo due chilometri, non è stata interrata, non è stata dotata di uno sfiato e al momento porta a valle poco più di due litri di acqua al minuto. Nei giorni scorsi non ne arrivava una goccia. Ci è stato detto che il problema è dovuto a una bolla d’aria, ma è inevitabile, visto che la conduttura non ha sfiati. Inoltre tubo è al sole per tutto il giorno e la poca acqua che sgorga è calda, quasi imbevibile. Il problema è tutt’altro che risolto. La situazione sta diventando un salasso economico – conclude Paris –: in questi pascoli ci sono circa quattrocento capi, tra vacche, pecore, capre e cavalli. Abbiamo bisogno di 200 quintali di acqua al giorno: significa fare almeno tre trasporti al giorno con l'autobotte. Spendo ogni giorno circa 700 euro solo per far bere il bestiame. È impossibile andare avanti così».
L’associazione Torneo delle Guaite dopo anni di silenzio e inattività è riuscita a riprendere vigore e forza grazie ad un nuovo direttivo.

Un gruppo di 7 amici, si sono ritrovati in un pomeriggio d’inverno con la piena consapevolezza di non voler far morire un’associazione decennale. “Non potevamo permettere che una rievocazione storica così importante per i nostri territori finisse e concludesse, nell’indifferenza totale, la sua attività sia rievocativa che sociale senza tentare almeno di riprenderla in mano. Ma Ciò che più ci ha spronati nel voler far ripartire questa decennale manifestazione è la sua elevata portata storica “.

Avviata una nuova campagna di tesseramento si è così giunti all’elezione del nuovo consiglio direttivo così composto: Caterina Molinaro (presidente), Enrico Franconi (vice Presidente), Ilaria Gatti (segretari), Letizia Cappa (tesoriere) e i consiglieri Andrea Massimiliano Cesari, Federico Morandi e Andrea Ercoli.

 “Smettere di rievocare il torneo delle guaite significherebbe perdere la rara possibilità di riportare in vita uno spaccato di vita medievale realmente accaduto – dichiarano all’unisono -La nostra volontà è di tentare di ripartire da zero, forti delle nostre radici.Abbiamo l’immaginazione, l’amore per Visso e per fortuna anche tante associazioni storiche che ci vogliono bene e per Visso farebbero di tutto.Pur essendo in difficoltà e in ristrettezze economiche e pratiche considerato anche il Covid, vorremmo dare nuova vita al torneo. Partendo a piccoli passi”.
Una nuova piazza, seppur provvisoria, con i servizi e i negozi a portata di mano. Visso torna ad avere un luogo di aggregazione, un polo intorno cui far ruotare le sue attività commerciali e la sua vita sociale. Sarà l’area dell’ex Park Hotel a ospitare i negozi, gli ambulatori, la chiesa, il museo, gli spazi di aggregazione e anche la farmacia. Ma è “una soluzione temporanea – come precisa il sindaco Gianluigi Spiganti Maurizi –. Visso deve tornare a vivere nel suo centro storico, nella nostra piazza Martiri Vissani: questa è una soluzione provvisoria. Non per questo però va sottovalutata, l’opera è costata otto milioni di euro e permette ai commercianti, ai professionisti e ai turisti di avere a disposizione un luogo piacevole e con tutti i servizi a portata di mano. Giusto stamattina si è insediato il nuovo farmacista. Avremo anche gli ambulatori per la guardia medica e per il medico di medicina generale – spiega Spiganti Maurizi – che sono servizi fondamentali per quest’area. C’è già un accordo con l’Asur per questo. L’obiettivo è di avere la maggior parte delle attività operative già dalla fine di gennaio, mentre a primavera il ‘trasloco’ dovrebbe essere completo. È un risultato importante per Visso, che torna ad avere un suo spazio dedicato alla socialità. Una soluzione costosa – conclude il sindaco –, ma necessaria per un ritorno alla normalità: i tempi della ricostruzione sono molto lunghi e nel frattempo molte attività potranno almeno lasciare i container”.

l.c.
Esprime soddisfazione il sindaco di Visso, Maurizio Spiganti, dopo la seduta del consiglio comunale di qualche giorno fa in cui è stata approvata la concessione in comodato d’uso gratuito dell’area comunale in via dei Cappuccini, a favore del demanio. Questo provvedimento consentirà la costruzione della nuova Caserma del Reparto Carabinieri Forestali del Parco Nazionale dei Monti Sibillini nel

Comune di Visso per la quale l’ordinanza 27 del 14 ottobre 2021 stanzia 4 milioni e 500mila euro. L'intervento si aggiunge a quello di demolizione e ricostruzione della Caserma dei Carabinieri già finanziato dal commissario straordinario per la ricostruzione e in corso di progettazione.

Ma le belle notizie per Visso non finiscono qui. È infatti degli ultimi giorni la notizia dell'approvazione del Programma triennale dei lavori pubblici in cui è inserito anche il progetto di ricostruzione della sede dei Vigili del Fuoco per un importo di 3milioni e 800mila euro nel triennio 2022-2024.

“La concessione in comodato d’uso gratuito dell’area per i Carabinieri Forestali avrà una durata di 99 anni e, una volta pronto il progetto, partiranno i lavori. La sede distaccata dei Vigili del Fuoco invece - spiega Spiganti - sarà ricostruita nella sua attuale sede e concederemo un’altra porzione di terreno perché verrà più grande”.

L’amministrazione ha anche incontrato l’Agenzia del Demanio per affrontare un’altra delicata questione, relativa alla sede della Croce Rossa attualmente

ubicata nell'area oggetto di ampliamento del distaccamento dei Vigili del Fuoco, e che necessita di una struttura più adeguata e funzionale. “Le problematiche maggiori riguardano il reperimento dei fondi per la costruzione e l'ubicazione della nuova sede. Siamo comunque soddisfatti, per i risultati ottenuti, frutto di una intensa attività iniziata con l'amministrazione presieduta da Giuliano Pazzaglini e proseguita con quella attuale. Sono risultati per nulla scontati dato che inizialmente si prevedeva lo spostamento dei Carabinieri Forestali dei Monti Sibillini in un altro Comune. Ciò significa garantire il mantenimento di servizi di pubblica utilità per la popolazione di Visso e per tutti gli abitanti del comprensorio, ponendo attenzione

alla difesa di posti di lavoro e alla stabilizzazione di nuove famiglie sul territorio. Si va avanti decisi”.

Gaia Gennaretti
“Abbiamo dato voce alla richiesta di un territorio che vuole tornare a vivere”. Lo ha detto Romano Carancini, dopo l’interrogazione presentata al Consiglio regionale in merito agli impianti sportivi di Ussita. Arriveranno finanziamenti per circa 25mila euro per il campo sportivo del paese: Visso, che dopo il sisma del 2016 aveva perso il suo stadio, potrà quindi ripartire dal campo di Ussita nella prossima stagione sportiva. Un ritorno in campo dopo l'esodo che ha costretto la società calcistica a giocare tra Macerata, a Collevario, e Camerino, agli impianti universitari.

“La squadra è pronta ma senza un campo non potremo partecipare al campionato e il silenzio tornerà a regnare come sempre. Serve un’anima buona che ci aiuti”. Era stato questo l’appello che Bruno Galletti, ex giocatore e ora dirigente della società calcistica “Visso 1967” aveva lanciato un mese fa. Ora la risposta delle istituzioni. Carancini ha spiegato: “Il mondo dello sport ‘minore’ ha bisogno delle sue strutture. Il campo di Ussita ha bisogno di interventi per permettere al Visso di tornare a giocare. Raccogliendo l’invito di Galletti abbiamo ritenuto fosse giusto presentare all’amministrazione regionale la questione. Il presupposto fondamentale deve essere quello che vede il campo sportivo di Visso come sito per le SAE a seguito del terremoto. La società ha bisogno di una struttura e ha diritto di tornare a giocare. Siamo contenti che l’assessore Guido Castelli abbia colto il punto dell’interrogazione e che si sia impegnato a mettere sul piatto circa 25mila euro per la riqualificazione del campo di Ussita. Credo – ha concluso Carancini – che sia un piccolo ma importante segnale di vicinanza e di impegno nei confronti di un territorio che ha sofferto molto: la ricostruzione passa anche da qui”.

l.c.
Tutto pronto per la cerimonia di riconsegna della restaurata chiesa "Madonna della Cona". Domenica 7 novembre, alle ore 11.00, l’Arcivescovo di Camerino Mons.Francesco Massara e il Sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci, insieme alle altre autorità, presenzieranno all'inaugurazione e benedizione della chiesetta.

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Posta a 1500 metri di altitudine su un territorio di confine tra Castelluccio di Norcia e Castelsantangelo sul Nera, l’antica chiesa deve il suo nome all’immagine mariana conservata al suo interno; tradizione vuole che la sua costruzione sia riferita alla vittoria di Visso nella battaglia contro Norcia nel 1522, detta del “Pian Perduto”. A seguire alle ore 11.45 alla Sala polivalente a frazione Gualdo saluti delle Autorità presenti, illustrazione dei lavori e proiezione dei video. La cerimonia è organizzata in collaborazione con la Pro Loco.
Il progetto di recupero dai danni del sisma, è stato a cura dell'architetto Luca Maria Cristini, dell’ingegnere Romualdo Mattioni e del geologo Fabio Facciaroni che hanno prestato gratuitamente la loro professionalità. Il risultato finale ottenuto è il restauro con parziale ricostruzione e risanamento conservativo della struttura.Nelle porzioni recuperabili, si è intervenuto in maniera compatibile con l’originaria tecnologia edile, invece nelle parti andate distrutte con il terremoto, si è deciso di utilizzare tecniche costruttive e materiali rispettosi del pre-esistente, analoghi agli originari.
Unica eccezione nella realizzazione della nuova struttura a botte, anch’essa del tutto crollata, l'impiego di elementi laterizi al posto del materiale lapideo originario, non più utilizzabile, che in origine costituiva la struttura. Rinvenuto e recuperato l’antico selciato dell’edificio e restaurato il portone e la scritta originali.

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Tutte le scelte progettuali derivano da rigorosi criteri dettati dalle regole del restauro filologico, compreso il palo che sorregge la campana, opera originale costruita dal Cav. Gentili, nella seconda metà del secolo scorso, che è stato restaurato e rinforzato. 
Il costo finale del recupero ammonta a circa 150 mila euro finanziati, oltre che dal Cosmari, con fondi CAI, con fondi raccolti con Macerata Opera Festival e singole donazioni di privati e altri soggetti pubblici.
I lavori erano stati affidati, lo scorso novembre 2020, all’Impresa Lapucci Gino srl di Pievetorina.
Il progetto di restauro della Madonna della Còna, è una iniziativa promossa dalle sezioni CAI di Macerata, alla quale si sono affiancate le sezioni di San Severino Marche e Camerino. Sostegno all'iniziativa è venuto dal Cosmari srl, oltre che da enti, aziende e tanti volontari. La raccolta fondi è stata avviata grazie alla sensibilità del Macerata Opera Festival che l’ha promossa quale progetto charity nell’edizione 2018 #verdesperanza.
Più enti, aziende e tanti volontari si sono unite per il recupero di un monumento simbolo dei Monti Sibillini che unisce un territorio a cavallo tra due regioni, Marche e Umbria, da sempre punto di incontro per viandanti, pellegrini e amanti della montagna e punto di riferimento per le Comunità di Castelsantangelo sul Nera e di Castelluccio.
Il prossimo 4 luglio 2022, insieme alla Festa della Madonna della Cona verrà celebrato anche il 500° anniversario della Battaglia del Pian Perduto.
C.C.

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“Nel bilancio finale di questi cinque anni di amministrazione, segnati da un sisma devastante e da una pandemia che tutt’ora condizionano la vita della comunità, arrivano anche risultati importanti che gettano le basi per un paese che guarda avanti”.

Così il sindaco di Muccia, Mario Baroni, commenta l’arrivo della Svila nel territorio comunale.

Con il bando per l’acquisizione dei lotti nell’area PIP di Maddalena (Area Insediamenti Produttivi), la Svila, azienda produttrice di pizze surgelate che nasce nel 1974 a Visso, ha acquistato due lotti.

“Dare prospettive al territorio vuol dire non solo ricostruzione – prosegue Baroni - , seppur fondamentale, ma vuol dire anche sviluppo economico e prospettive lavorative. L’attuale amministrazione ha lavorato su questo aspetto sin da subito e, nonostante poi abbia dovuto concentrate gli sforzi nell’emergenza post-sisma, non ha mai perso di vista tale obiettivo.

L’azienda, che oggi occupa oltre 200 persone ed ha superato i 34 milioni di fatturato, vanta una grande distribuzione delle sue pizze surgelate, non solo in territorio nazionale, ma anche all’estero.

L’interesse del marchio per il nostro Comune arriva dall’intento di aumentare l’attuale produzione dello stabilimento di Visso, creando “Svila 2” a Muccia. Il nuovo insediamento produttivo occuperà circa 4.000 mq e in fase iniziale l’azienda prevede un fabbisogno di circa 25 unità lavorative.

Ultimamente abbiamo ufficializzato l’atto di compravendita dei lotti davanti al notaio con l’amministratore delegato della Svila, Maurizio Crea”.

I tecnici incaricati dell’azienda stanno eseguendo i sondaggi geologici sul terreno interessato e lavorando al progetto.


“Il nostro centro storico è uno dei più belli d’Italia, resterà tale e tornerà com’era”. Lo ha detto il sindaco di Visso, Gian Luigi Spiganti Maurizi, in merito alla polemica sorta sui social per l’ipotesi di una nuova piazza per il Comune vissano. Ad accendere la discussione, la nascita di uno spazio dedicato alle attività commerciali e alla socialità, nell’area dell’ex Park Hotel. Su alcuni gruppi Facebook, in molti hanno manifestato disappunto per quella che era stata intesa come una “delocalizzazione” della piazza.

Una visione “tendenziosa – ha spiegato il sindaco Spiganti Maurizi – . Le nostre intenzioni non sono assolutamente quelle di toccare il nostro centro storico, svuotandolo della sua dimensione sociale. Anzi, non vediamo l’ora che si possa procedere con la ricostruzione e poter tornare a viverlo. Nel frattempo – prosegue il sindaco – era però necessario uno spazio da dedicare ai nostri commercianti e alle nostre attività. Quella dell’ex Park Hotel ci è sembrata la zona migliore”.

Poi la frecciata a chi ha scatenato una polemica “sterile – afferma il primo cittadino vissano – . Credo che sia assurdo anche solo presumere che ci sia l’intenzione di delocalizzare una tra le cento piazze più belle d’Italia. Spesso, nonostante ci sia chiarezza nelle spiegazioni, qualcuno preferisce capire ciò che vuole e montare delle polemiche che non hanno ragione di esistere. Visso tornerà senz’altro com’era, intanto percorriamo delle soluzioni necessarie per continuare a vivere”.

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Per il secondo anno consecutivo il centro storico di Visso e la Piazza Martiri Vissani ospitano “Una serata per ricominciare”, l’evento promosso dall’Associazione “Operazione Ricominciamo” con il patrocinio dell’amministrazione comunale e della Pro loco. La kermesse, originariamente previsto per il pomeriggio di sabato 28, è stato posticipato dagli organizzatori a domenica 29, a partire dalle ore 11, causa l'allerta meteo diramata dalla Protezione civile delle Marche per l'intero territorio regionale.

In piazza gli artisti Marco Cinque, Alberto Ramundo, Lele Borghi e Giulia Merelli per un momento di condivisione fortemente voluto dall’associazione di Casalmaiocco, in provincia di Lodi, nata subito dopo il sisma dell’ottobre 2016 per portare solidarietà alle persone e ai territori più colpiti.

“Fedeli allo scopo per cui l’associazione è nata, quello di aiutare le popolazioni colpite dal devastante terremoto del 2016 – dichiara il presidente di “Operazione Ricominciamo” Vanes Moro – continuiamo ad essere presenti nei territori del cratere per aiutare in maniera capillare chiunque abbia bisogno. Considerato che la situazione di queste terre, nonostante non se ne parli quasi più, non è cambiata di molto rispetto a quella che era nel 2016 vogliamo proporre anche quest’anno l’evento “Una serata per ricominciare” che vuole essere un appuntamento, oltre che per ricordare quanto accaduto a 5 anni da quel drammatico ottobre, per tenere i riflettori sempre accesi su una situazione che, purtroppo, ad oggi non è ancora tornata alla normalità”.

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Il sindaco Spiganti Maurizi e Vanes Moro - edizione 2020

Un’operazione di grande amicizia, dunque, che ha permesso di creare una rete reale tra la gente residente in diversi comuni terremotati. “Ricominciamo è il seguito dello spettacolo fatto lo scorso anno in piazza Martitri Vissani e racconta la storia della nostra città terremotata e le speranze per una ricostruzione rapida”, le parole del Sindaco di Visso, Gian Luigi Spiganti Maurizi.

L’evento, come detto, vedrà sul palco l’alternarsi di letture teatrali a momenti musicali grazie agli artisti Marco Cinque, scrittore di oltre 30 libri, fotografo, musicista, attivista per i diritti umani che insieme a Alberto Ramundo, poeta e pittore, darà vita ad una performance artistica.  Giulia Merelli, attrice e insegnante di teatro; Lele Borghi, vicino all’associazione promotrice dell’evento, eclettico polistrumentista e cantautore di Reggio Emilia, che proporrà canzoni e racconti.  

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Vincenzo Sambuco e Vanes Moro - edizione 2020

“Non vogliamo che la luce si spenga sul nostro territorio – a parlare Vincenzo Sambuco, coordinatore del Gruppo della Protezione civile di Camporotondo di Fiastrone,  che ha sempre mantenuto ben saldi i legami con la realtà lombarda. L’evento sarà trasmesso in diretta video facebook sulla pagina dell’associazione “OPERAZIONE RICOMINCIAMO” e in diretta radio sulle frequenze di Radio C1 inBlu (90.6 - 99.4 - 101.8 – 103) e in streaming sul sito www.radioc1inblu.it.

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