“Abbiamo due ordini di problemi che questo pomeriggio metteremo sul tavolo della discussione con le Istituzioni: evitare i licenziamenti e prolungare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali dopo il 6 settembre, quando scadrà la cassa integrazione Covid”. Questi gli argomenti toccati durante l’assemblea dei lavoratori Indelfab di Fabriano (ex JP Industries), che si è svolta questa mattina fuori dalla sala mensa del sito produttivo di Santa Maria alla presenza di circa 150 lavoratori. Presenti i sindacati di categoria Isabella Gentilucci per la Uilm, Gianpiero Santoni per la Fim e Pierpaolo Pullini per la Fiom.

“Siamo di fronte a una situazione gravissima in termini occupazionali e non solo. L’azienda ci ha comunicato che non sussistono più le condizioni per andare avanti e per questo ha deciso di aprire la procedura di mobilità per l’intera forza lavoro: 583 lavoratori fra Marche e Umbria. Ci avevano promesso un nuovo piano concordatario da presentare in Tribunale, ma abbiamo forti dubbi che lo faranno in questa fase. Ci hanno detto, telefonicamente, che ci stanno ragionando. La situazione diventa grave anche alla luce del 6 settembre quando scade la cassa integrazione Covid. Essendo azienda in liquidazione, anche la cassa straordinaria autorizzata in precedenza, non ci spetta. Un problema da affrontare in tempi brevi. Combatteremo fino alla fine per entrambe le problematiche”, ha ribadito Santoni.

Il rischio, ipotesi più negativa, è che il 7 settembre si proceda a tutti i licenziamenti senza il rispetto delle procedure dei 120 giorni. “Noi chiederemo impegni per il dopo 6 settembre. Trovare soluzioni per reindustrializzare il territorio, Marche e Umbria non si possono permettere di perdere altri posti di lavoro e altre realtà industriali. E dobbiamo risolvere queste problematiche in fretta, la convocazione entro metà settembre al Mise, è tardi”, ha evidenziato la Gentilucci.

Pullini: “Giovanni Porcarelli ha sempre avuto pretese impossibili come quando pretendeva che Invitalia comprasse il capannone di Gaifana in Umbria. Assurdo. Anche il Governo è latitante, come tutte le Istituzioni. Le Istituzioni come replicano a questa arroganza di Porcarelli? È importante che il dramma di voi lavoratori sia percepito”, ha concluso Pullini, invitando i lavoratori ad effettuare un presidio questo pomeriggio alle 15:30 davanti all’ingresso dell’Oratorio della Carità, dove dalle 16 saranno presenti i Sindaci di Fabriano Gabriele Santarelli, i colleghi di Nocera Umbra Giovanni Bontempi e Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti, l’assessore della Regione Marche Loretta Bravi, l’assessore della Regione Umbria Michele Fioroni, e il Sottosegretario al Mise Alessia Morani, per un primo confronto istituzionale con i sindacati.


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Era il 18 marzo scorso quando Sauro Bruè, medico di Sarnano, aveva reso nota la sua positività al Coronavirus.
Un periodo lungo e difficile per lui e per sua moglie, Carla Palazzo, anche lei contagiata. Un periodo durante il quale è stato sempre il figlio Francesco ad aggiornare, tramite i social, sulle condizioni di salute dei suoi genitori.
Solo questa mattina, con un video per ringraziare quanti sono stati vicini alla famiglia Bruè, Francesco ha annunciato che la situazione si è stabilizzata ed entrambi i genitori, già da tempo, sono negativi al secondo tampone.
A raccontare le difficoltà affrontate nel periodo della malattia è la moglie di Sauro Bruè, che è stata dimessa già da qualche settimana dall'ospedale di Camerino dove era stata ricoverata nella fase acuta.
"Io sono una persona di fede - dice Carla Palazzo - e credo che il Signore ci abbia aiutato molto per superare la malattia. Non ho vissuto questo periodo in maniera drammatica. A livello fisico posso dire che il virus compromette tutto il corpo: non solo i polmoni, ma anche il sistema nervoso, la pelle, l'intestino, il fegato. Tutto il corpo viene debilitato. Anche se sono guarita - spiega - mi stanco ancora molto facilmente. Sono migliorata dalle settimane in cui sono stata dimessa, ma i tempi di ripresa sono lunghi".

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Per Sauro Bruè, invece, che nel periodo più grave della malattia era stato ricoverato a Civitanova, bisognerà attendere ancora qualche settimana per il ritorno a casa.
"Mio marito era molto grave - dice la donna - . Aveva la broncopolmonite su entrambi i polmoni. Mio figlio, che parlava con i medici, solo ora mi ha riferito della gravità della situazione. Ha fatto due trasfusioni, è stato molto male. Grazie alle tante persone che hanno pregato è stato un miracolo che ce l'abbia fatta.
Ora si trova al Santo Stefano - dice .- e da una settimana è tornato a muovere gli arti, ma ci vorrà ancora più di un mese per recuperare la forza muscolare che ha perso".

Giulia Sancricca


È iniziata a Castelraimondo la fase viva dello studio epidemiologico che l’amministrazione comunale ha voluto avviare assieme all’Università di Camerino. Nella palestra della scuola media, grazie ai dipendenti di Asur e al supporto della Protezione civile, nonché del team di ricerca del professor Guido Favia, direttore della Scuola di Bioscienze e medicina veterinaria e responsabile del progetto, saranno eseguiti 400 tamponi ad una fascia della popolazione selezionata in base ai criteri che l’amministrazione comunale aveva comunicato in precedenza. “Abbiamo predisposto il percorso sotto alle logge di piazza Dante, quindi all’aperto ma al riparo – ha spiegato l’assessore Elisabetta Torregiani – qui uno per volta i volontari che si sottopongono allo studio epidemiologico compilano i moduli del consenso anagrafico e in pochi minuti sono sottoposti al tampone, che viene effettuato da dipendenti Asur. Abbiamo dato appuntamento ai cittadini ogni mezz’ora, dalla mattina al pomeriggio, e questo permette di non creare assembramenti e di far scorrere con assoluta tranquillità il procedere dei tamponi.”


Tampone

La priorità è stata data in questa prima fase ai cittadini che per ragioni lavorative o famigliari potrebbero essere stati più a contatto con il virus. In particolare alle forze dell’ordine e a tutti gli operatori sanitari di ogni genere, la protezione civile cittadina, tutti coloro che svolgono attività lavorative in pubblico e chi presta servizio in associazioni attive durante il periodo pandemico, e tutte le persone che potrebbero essere entrate in contatto nei mesi passati con familiari o altri congiunti poi risultati positivi. “Si tratta di un progetto di sorveglianza epidemiologica attiva. Abbiamo riproposto sostanzialmente lo studio effettuato a Vò Euganeo, con la supervisione del professor Andrea Crisanti – ha spiegato il prof. Guido Favia – selezionando le persone che abbiamo ritenuto essere più esposti e che possono risultare come asintomatici. Questo studio serve in particolar modo ad affrontare questa fase 2 ed accompagnare la ripartenza della comunità”. Ora i tamponi saranno trasferiti, tramite la Croce Rossa, nei laboratori seguiti dal professor Crisanti a Padova dove inizierà la fase di analisi. “I cittadini di Castelraimondo hanno risposto con entusiasmo a questa iniziativa – ha affermato il sindaco, Renzo Marinelli – ricordiamo infatti che la partecipazione è in ogni caso su base volontaria. Ci tengo particolarmente a ringraziare il professor Andrea Crisanti, l’università di Camerino con il professor Favia, l’Asur, la Croce Rossa, la Protezione Civile e tutti coloro che hanno collaborato nell’attivazione del progetto, compresi tutti i consiglieri comunali perché questa è stata una decisione unanime”.


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Quando fare impresa in una città non significa solo dare lavoro ai dipendenti, ma anche essere al fianco dei cittadini nei momenti di difficoltà.
E' quello che ha voluto fare Francesco Zago, titolare di Pro-Gest spa, il Gruppo privato numero uno in Italia – e uno dei maggiori player in Europa – nel settore della carta, del cartone e del packaging, proprietario della
Cartiera di Tolentino.
Zago ha avviato un’azione di solidarietà nei confronti dei Comuni dei territori in cui operano alcune aziende del Gruppo. Un intervento che coinvolge 8 realtà comunali di 5 differenti Regioni italiane, che stanno ricevendo da parte di Pro-Gest un contributo di 20 mila euro ciascuna. La somma complessiva di 160 mila euro viene
devoluta sotto forma di buoni spesa da poter utilizzare in punti convenzionati. 
Spetta ai Sindaci e al personale dei servizi sociali a destinarli, su espressa richiesta della Famiglia Zago, ai nuclei
familiari più bisognosi, all’interno del Comune.

I mille buoni spesa da 20 euro ciascuno, per un totale di 20 mila euro, sono stati consegnati al sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, dal titolare Francesco Zago a nome della famiglia, alla presenza del Direttore della Cartiera Novello Cantolacqua.

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"Con questo gesto – ha detto Francesco Zago – vogliamo confermare i nostri ottimi rapporti con
tutta la città di Tolentino. E’ nostra volontà far sentire la nostra vicinanza in un periodo di forte
difficoltà e disorientamento, come quello che stiamo vivendo, anche a quelle persone più deboli e
che magari hanno perso il lavoro a causa del lockdown. Non potevamo non inserire Tolentino in
quanto abbiamo ottimi e positivi rapporti con il sindaco Pezzanesi e con tutta l’amministrazione
comunale, con i quali lavoriamo con unità di intenti. Sarà il Comune a stabilire i criteri di
distribuzione dei nostri buoni spesa e ci auguriamo di poter dare un po’ di sollievo alle famiglie di
Tolentino, già duramente colpite dal sisma". 

"Ancora una volta – ha sottolineato il primo cittadino – ci dimostrano tutta la vostra attenzione alla comunità tolentinate. Da seri e capaci imprenditori quali siete, oltre ad aver investito per l’eliminazione degli impatti sull’ambiente, oltre ad aver costruito una parte di pista ciclabile che va dalla zona Sticchi al Ponte del diavolo,
oltre a sostenere con i vostri contributi molti eventi che promuoviamo nel corso dell’anno, ora
dimostrate anche tutto il vostro grande cuore ,donandoci 20 mila euro in buoni spesa per aiutare
le famiglie di Tolentino che versano in condizioni di disagio economico a causa del covid-19". 

GS
Ieri la Regione ha annunciato di aver approvato i protocolli di sicurezza per la Fase 2. Misure che riguardano il turismo, il commercio, la ristorazione,e servizi socio-educativi. Il protocollo per estetiste e parrucchieri è già stato varato l'8 maggio scorso.
Vi proponiamo di seguito una sintesi per ciascun settore che potrà ripartire dal 18 maggio

Turismo: 
in linea di massima, sarà obbligatorio formare adeguatamente il personale sui comportamenti da tenere e dotarlo di dispositivi di prevenzione quali mascherine, guanti, disinfettanti. Per gli stabilimenti balneari sarà necessario regolamentare gli accessi in modo da prevenire assembramenti, ogni 10,5 metri quadrati potrà essere installato un ombrellone ed è consentita la possibilità di posizionare gli ombrelloni con distanza minima di 4,60 metri nella stessa fila e 3 metri tra le file per consentire eventualmente in caso di superamento delle condizioni critiche epidemiologiche e successivamente ad eventuale specifico provvedimento, l’inserimento di ulteriori ombrelloni a distanza di 2,30 metri nella stessa fila. Fra i lettini di un ombrellone e quelli dell'ombrellone successivo deve esserci almeno 1,50 metri di distanza e la distanza va mantenuta anche sotto gli ombrelloni salvo per i membri del medesimo nucleo familiare o per persone conviventi. Per chi vorrà usufruire dei soli lettini senza gli ombrelloni, questi dovranno
 essere collocati orizzontalmente a distanza di almeno 2 metri l’uno dall’altro (salvo per i conviventi). Vietate le attività ludiche e sportive di gruppo. Chi avesse delle aree sportive che quest'anno non potranno essere utilizzate, potrà sfruttarle per inserire ulteriori ombrelloni o tavoli comunicandolo al proprio Comune. Nelle piscine è consentito l'ingresso di 4 persone per ogni 10 metri quadrati e va sempre garantito il distanziamento interpersonale. 
Per tutti, vale l'obbligo di pulire costantemente tutte le aree comuni e la sanificazione delle attrezzature ad ogni cambio di cliente, l'o
bbligo di pulizia regolare e frequente dei servizi igienici in base ai flussi.L’utilizzo delle docce è preferibile all’aperto (è consigliata la limitazione delle cabine-doccia singole).
Spiagge libere: i Comuni possono valutare di assegnare in concessione temporanea le fasce di spiaggia libera di lunghezza massima di 25 metri lineari contenute tra due spiagge o fasce di spiaggia libera confinanti con una singola concessione balneare per un massimo di 12 metri al fine di attrezzarle garantendone il corretto utilizzo in coerenza con le linee guida. Il controllo, che deve garantire analoghe misure a quelle previste per gli stabilimenti, è comunque a carico del Comune. La posa di ombrelloni, lettini, sdraie, teli da mare e altro da parte di privati cittadini dovrà rispettare la distanza minima di3,50 metri da palo a palo per gli ombrelloni e di 2 metri tra i lettini, sdraie, teli da mare. Il distanziamento può essere derogato per persone conviventi. 

Hotel:

a
ccoglienza alla reception:  Per agevolare il check-in, si inviteranno gli ospiti a inviare copia del documento e ogni altra richiesta in via telematica, prima dell'arrivo. La consegna delle chiavi avverrà al bancone, dove il personale indosserà mascherina chirurgica e chiederà il rispetto della distanza di sicurezza. In caso di gruppi la procedura di check in verrà effettuata dal solo capofamiglia o capogruppo. Sarà consigliato tenere le chiavi per tutto il soggiorno, senza riconsegnarle alla reception a ogni spostamento. Inoltre, si preferirà il pagamento con Card contactless, più rapido e sicuro.


Pulizie in camera

Per assicurare il massimo dell’igiene, potranno essere rimossi arredi quali tappeti e cuscini, nonché tutte le decorazioni che non sono facilmente sanificabili. Le pulizie verranno effettuate quotidianamente, con igienizzazione accurata di ogni superficie a rischio. Il personale addetto alle pulizie cambierà i guanti a ogni stanza e, alla fine del soggiorno, ad ogni cambio di cliente le camere verranno sanificate.

Prima colazione e ristorazione

È preferibile che il servizio venga erogato dal personale, munito di attrezzatura adeguata, possibilmente con servizio al tavolo e menù a la carta. Il servizio a buffet può essere effettuato solo se può essere garantito il distanziamento ed evitato l’affollamento (ad esempio, con adesivi da attaccare sul pavimento, paline, nastri segnapercorso, etc).

Il ristorante dovrà inevitabilmente subire delle modifiche nell’uso degli spazi. Tra i tavoli dovrà essere rispettata la distanza di almeno un metro tra gli ospiti ad eccezione dei componenti del medesimo nucleo familiare e saranno installati dei dispenser di gel igienizzante per le mani.

I camerieri dovranno indossare guanti e mascherine, accortezza che sarà richiesta anche ai clienti nel momento in cui saranno serviti i pasti. Su richiesta, si potrà avere il servizio in camera o il servizio di asporto interno all’hotel. Le tovaglie vanno sostituite ad ogni cambio cliente o in alternativa il coprimacchia. Per quanto riguarda gli altri spazi comuni, saranno adottate tutte le misure di sicurezza ritenute necessarie per garantire il distanziamento sociale. Inoltre, tutti gli elementi che vengono a contatto ripetuto con gli ospiti, quali maniglie, maniglioni, pulsantiere e altro, devono essere puliti ad intervalli regolari in funzione del livello di utilizzo.

In ascensore sarà sufficiente rispettare le norme di distanziamento sociale e indossare la mascherina nel breve tragitto che porterà fino alla camera.


Campeggi e villaggi:

Pulizia

Dovranno essere garantire procedure ordinarie e straordinarie.

Procedure ordinarie: rimozione residui e detergenza, applicazione della soluzione disinfettante, rispetto dei dosaggi e dei tempi di contatto, risciacquo e asciugatura.

Procedure straordinarie: intensificazione della frequenza degli interventi, anche in relazione alla quantità dei flussi, posizionamento dispenser/nebulizzatore con detergenti per la disinfezione lavandino/doccia prima e dopo l’utilizzo all’interno di ogni servizio igienico.

Animazione

Queste attività sono sospese o riorganizzate e previste in piccoli gruppi, con spazi ed orari in modo da permettere sempre il distanziamento anche per quanto riguarda i miniclub privilegiando aree all’aperto.
Nei negozi e attività commerciali interne alla struttura si devono applicare le misure di distanziamento disposte dalle linee guida specifiche per la categoria incentivando la consegna dei prodotti direttamente presso le piazzole e i bungalow, ordinando da remoto. Le attività sportive a squadre che non consentono il prescritto distanziamento sociale, sono vietate. L’utilizzo delle piscine interne alle strutture ricettive può essere consentito solo in funzione di una limitazione di accessi, di ricambio frequente dell’acqua e di disinfezione, adeguata. Valgono le regole generali sopra esposte per le piscine.

Commercio


Aree pubbliche, mercati, fiere e commercio itinerante

È consentita l’apertura dei mercati per tutti settori: alimentari e non, purché nel rispetto  delle condizioni di sicurezza. I settori alimentari vanno distanziati dagli altri. E' possibile ampliare le zone del mercato o, in alternativa, prevedeve un ampliamento delle fasce orarie o delle giornate.

L’operatore commerciale avrà cura di segnare a terra (con nastro colorato o gesso) le misurazioni di distanziamento di 1 metro per la gestione del flusso con la distanza di sicurezza e di apporre paletti mobili a catenella che garantiscano l’entrata in un punto e l’uscita nell’altro. Al massimo devono esserci 2 persone per volta. Fra i banchi deve esserci una distanza dai 2,40 ai 3 metri.
E' vietata la vendita di merce usata.

Ristorazione

Evitare assembramenti di clienti, separare gli accessi di entrata e uscita, preferire la prenotazione online o telefonica, dotare i tavoli dei condimenti possibilmente monodose. I bagni a disposizione dei clienti saranno dotati di prodotti igienizzanti per il lavaggio delle mani e l'accesso ai servizi igienici dovrà avvenire evitando assembramenti. Si consiglia l’adozione di menù digitali sui dispositivi dei clienti o, in alternativa, si procederà alla igienizzazione dei menu dopo ogni uso; il personale di sala sarà dotato di dispositivi di protezione individuale e manterrà, nei limiti del possibile, la distanza interpersonale di un metro; gli oggetti utilizzati per un servizio non potranno essere messi a disposizione di nuovi clienti senza adeguata igienizzazione. Fra i tavoli dovrà esserci almeno un metro di distanza e, nel caso di due o più persone tra loro non conviventi, dovranno essere garantite le distanze al tavolo o, in alternativa, saranno necessari dispositivi di protezione come i pannelli in plexiglass. Saranno preferiti sistemi digitali di pagamento direttamente dal tavolo. Piatti, bicchieri, posate e simili saranno lavati in lavastoviglie a temperatura adeguata, in modo che possano essere disinfettati, inclusi gli oggetti che non sono stati utilizzati dai clienti. Tovaglie, tovaglioli e altri tessuti per la tavola dovranno essere messi in specifici sacchi per la lavanderia e il lavaggio dovrà assicurare la rimozione di agenti patogeni; ciascun tavolo sarà servito possibilmente dallo stesso addetto per la durata dell’intero servizio.



Bar

Gli ingressi dovranno essere contingentati e possibilmente separati (entrata/uscita). All'ingresso il cliente dovrà trovare dispenser con gel igienizzanti e il servizio al banco assicurerà il distanziamento di un metro. Dovrà essere posizionata idonea segnaletica orizzontale per favorire il distanziamento interpersonale; l'accesso ai servizi igienici dovrà avvenire evitando assembramenti. Il personale sarà dotato di dispositivi di protezione individuale e sul banco sarà bene favorire la messa a disposizione di prodotti monouso; saranno favoriti sistemi digitali di pagamento e si consiglia, ove possibile, la predisposizione di barriere fisiche (es. barriere in plexiglas) nelle zone dove vi è una maggiore interazione con il pubblico (es. in prossimità dei registratori di cassa); sarà incentivato l’uso del take away e del delivery;piatti, bicchieri, posate e simili saranno lavati in lavastoviglie a temperatura adeguata, in modo che possano essere disinfettati, inclusi gli oggetti che non sono stati utilizzati dai clienti etovaglie, tovaglioli e altri tessuti per la tavola dovranno essere messi in sacchi per la lavanderia specifici e il lavaggio dovrà assicurare la rimozione di agenti patogeni.


Catering e banqueting 

Dovranno essere rimodulati gli spazi, il personale dovrà indossare dispositivi di protezione individuale qualora non sia possibile la distanza interpersonale di un metro e dovranno essere presenti dispenser con gel per la pulizia delle mani; è raccomandato, ove possibile, l'utilizzo di materiale monouso (bio e compostabile) ed è obbligatoria la sanificazione del materiale utilizzato per la produzione e il servizio; inoltre, dovranno essere usati mezzi dedicati esclusivamente al trasporto alimenti e altri esclusivamente al trasporto del materiale di ritorno da sanificare. Il camion frigorifero potrà trasportare i contenitori del cibo al rientro dal servizio e verrà in tal caso igienizzato successivamente. Le sedi ospitanti dovranno avere cura di apporre adeguata segnaletica orizzontale per la distanza interpersonale. 
Pinze, cucchiai, mestoli e altri utensili a disposizione degli ospiti verranno sostituiti con frequenza e lasciati in contenitori separati, al fine di evitare il più possibile il contatto diretto tra le mani degli ospiti e il cibo; saranno creati percorsi divisi per accesso ed uscita alle aree buffet a cura delle sedi ospitanti;non verrà effettuato il servizio a giro braccio, tra i tavoli dovrà esserci il distanziamento di un metro, servizio esclusivamente al piatto (no vassoi), e solo al tavolo.


Negozi

Distanziamento interpersonale almeno di un metro in tutte le attività, accessi regolamentati e scaglionati secondo le seguenti modalità:

attraverso ampliamenti delle fasce orarie che possono essere prolungati fino alle 21;

- per locali fino a quaranta metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori;

- per locali di dimensioni superiori a quaranta metri quadrati l'accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita; 

Utilizzo di mascherine;
- Dispenser di gel all’ingresso, vicino ai camerini, alle casse, ai sistemi di pagamento, tastiere e schermi touch.

Per quanto riguarda la prova dei vestiti, calzature e accessori, il 
cliente e addetto alle vendite procederanno sempre a lavarsi le mani con sostanza idroalcolica disinfettante; manterranno la distanza; indosseranno mascherine.


Sarà prevista la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali e di tutti gli strumenti di lavoro, garantito il ricambio di aria naturale dei locali. Gli impianti di ventilazione meccanica controllata saranno attivi 24 ore per tutti i giorni della settimana. Le prese e le griglie di ventilazione pulite con panni puliti in microfibra, inumiditi con acqua e sapone o con alcool etilico maggiore al 70 per cento; vietata la funzione di ricircolo dell’aria condizionata. 

Queste disposizioni valgono anche per tutti i negozi all'interno di centri commerciali, grande distribuzione, open mall e outlet. Inoltre, se ritenuto necessario dall'azienda, i clienti potranno essere sottoposti alla misurazione della temperatura corporea (attraverso scanner manuale o altre tecnologie) che dovrà risultare inferiore ai 37,5 gradi.

Tatuatori

Sarà obbligatorio l'utilizzo di soprascarpe monouso; di camici e teli monouso o lavaggio giornaliero degli indumenti e teli ad alta temperatura (60-90°) con prodotti igienizzanti; accurata detersione/sanificazione dei lettini con ipoclorito di sodio-candeggina o alcool denaturato (almeno 70%), ed arieggiamento della cabina dopo ogni trattamento. Ricevimento clienti esclusivamente per appuntamento (tra uno ed un altro almeno 20 minuti per permettere la sanificazione e ventilazione dell’ambiente e degli strumenti); sterilizzazione di attrezzi per mezzo di autoclave o altri metodi di sterilizzazione equivalenti; confezionamento degli attrezzi stessi come avviene per la categoria medica dei dentisti; sanificazione (secondo modalità Circolare ministeriale n. 5443 del 22/2/20 “Pulizia di ambienti non sanitari”) ad ogni ingresso/servizio di: mobilio, lettini, pavimenti e macchinari al fine di preservare la clientela da agenti patogeni; utilizzo da parte del personale di guanti usa e getta e mascherine a presidio medico; utilizzo in via prioritaria di biancheria e presidi monouso. Anche in questo caso gli orari potranno essere estesi fino alle 21:30.


Attività sgombero cantine e solai 

L’attività dovrà essere svolta con la presenza all’interno dei locali da sgombrare di una sola persona (titolare, collaboratore familiare, o da un socio partecipante).
La presenza di più di una persona sarà consentita solo nel caso di convivente, uso obbligatorio di guanti monouso e della mascherina chirurgica del lavoratore e curare scrupolosamente l’igiene delle mani. In alternativa alla mascherina sarà possibile l’utilizzo di visiere protettive; i dispositivi di protezione andranno indossati sempre durante lo svolgimento del lavoro e anche durante la presenza del locale e o ufficio. Saranno favoriti sistemi di pagamento elettronici. Se il pagamento verrà effettuato in contante o POS portatile, l’operatore provvederà alla disinfezione delle mani e del POS. Inoltre, in accordo con il cliente, il pagamento tramite contanti avverrà senza contatto diretto: il contante sarà lasciato sull’uscio della porta dell’avventore e l’operatore, una volta verificato il pagamento si allontana prima che il cliente apra la porta. Il trasporto del materiale di sgombero con mezzi di traporto avverrà di norma con una sola persona a bordo fatto salvo il caso in cui il mezzo consenta di distanziamento sociale.

Servizi socio sanitari - primo stralcio
Potranno essere riaperti, nei giusti tempi, i 76 centri diurni per disabili (Cser) presenti nel territorio marchigiano, i 21 centri diurni per disabili psico-fisico sensoriali, i 41 centri diurni per anziani e i 12 centri diurni per anziani in situazione di demenza sospesi da due mesi con norma nazionale e con ordinanze regionali.

Con la delibera approvata lunedì 11 maggio la Regione ha adottato un primo Piano regionale di riattivazione dei servizi, autorizzando i comuni e gli ATS che hanno nel frattempo inviato i loro programmi di riattivazione con relative date, ad implementare i percorsi indicati, che la Regione monitorerà attentamente. Seguiranno ulteriori atti che interverranno sulle proposte che arriveranno dai Comuni e/o dagli ATS nei prossimi giorni o su eventuali aggiornamenti dovessero essere comunicati.

Gaia Gennaretti

È stato il tema principale dei dibattiti degli ultimi giorni, spaccando l'opinione pubblica e diventando spesso protagonista anche di fake news.
Si tratta dell'utilizzo del plasma dei soggetti guariti da Covid 19 anche nella Regione Marche.
Ad annunciare il percorso avviato nelle Marche era stato l'assessore regionale Angelo Sciapichetti: "C'è una sperimentazione in altri ospedali - ha detto - . Ora si farà anche nella nostra regione. Il problema è che bisogna essere molto cauti, si parla di una sperimentazione. Ci sono casi in cui i medici hanno detto che grazie al plasma ci sono stati dei miglioramenti, ma come per tutte le cose bisogna essere consapevoli che si tratta di una sperimentazione. Saranno le autorità sanitarie a validarne il percorso e l'efficacia".

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Angelo Sciapichetti

Sciapichetti è tornato sull'argomento anche dopo che la Lega ha chiesto di accelerare i tempi attraverso una mozione: "Il comitato etico regionale - ha risposto l'assessore - si è già riunito mercoledì scorso e ha già deciso che la sperimentazione negli ospedali marchigiani avrà inizio nei prossimi giorni".
Intanto le sezioni Avis si stanno preparando alle donazioni come spiega anche la presidente dell'associazione tolentinate, Ivana Ciucci: "Il responsabile per la partenza delle trasfusioni è per noi il Centro Trasfusionale di Macerata.

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Ivana Ciucci

Al momento abbiamo qualche potenziale donatore, ma la procedura non è ancora cominciata. Non appena il centro ci chiederà di inviare donatori idonei noi siamo pronti a contattarne anche altri".
A ribadire la necessaria cautela, spiegando che questo tipo di sperimentazione non può e non deve sostituire quella per il vaccino è Andrea Silenzi, medico specialista in Igiene e Medicina preventiva; attualmente in servizio all’Ats di Brescia, membro del consiglio direttivo del Centro di ricerca e studi sulla Leadership in Medicina, nella sede di Roma dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e vicepresidente vicario della SIMM, la Società Italiana Medici Manager.

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Andrea Silenzi

"Parliamo di un argomento che conosciamo da molto tempo - chiarisce - perchè l'utilizzo del plasma come trattamento per malattie infettive è qualcosa che conosciamo almeno quanto i vaccini. Sono trattamenti fatti per rispondere, in situazioni di urgenza, a malattie infettive che arrivano all'improvviso come il Covid 19, ma anche per gestire in urgenza situazioni che ben conosciamo come il tetano: se non sei vaccinato e sviluppi il tetano, in pronto soccorso si viene curati con le immunoglobuline ricavate dal plasma di soggetti donatori di sangue vaccinati per il tetano e opportunamente selezionati. Lo scopo è di conferire una protezione immediata contro la malattia, proprio quello che si sta provando a fare con il COVID19.
È stato provato anche per l'HIV, ma in quel caso non ha mai funzionato. Ovviamente in ogni caso è differente. La Comunità Scientifica sta vedendo quando e come utilizzarlo in situazioni critiche, ma è bene far passare il messaggio che non si tratta di una soluzione valida a sostituire il vaccino, né tantomeno un eventuale farmaco. Si sta lavorando per arrivare alla vaccinazione - prosegue - . Il vaccino dovrebbe essere pronto per l'inizio del 2021 grazie alla conoscenza che deriva da epidemie precedenti come la Sars. Sicuramente all'inizio non sarà disponibile per tutta la popolazione, ma saranno definite le categorie più fragili a cui sottoporlo prima degli altri. Quello che deve essere chiaro a tutti - conclude - è che il vaccino servirà a prescindere dalla sperimentazione con il plasma. Sono due cose differenti".

Giulia Sancricca

L'intera intervista di approfondimento al dottor Andrea Silenzi sarà pubblicata nella prossima edizione de L'Appennino Camerte.
Se n'è andato all'età di 98 anni don Luigi Angeloni, il sacerdote più anziano dell'arcidiocesi di Camerino-San Severino. A strapparlo dall'affetto dei suoi cari è stato il Coronavirus. Era ricoverato al Covid Hospital di Civitanova. Già parroco di Parolito, è la terza vittima settempedana di questo dramma. Da tempo le sue condizioni di salute non erano buone ma fino a pochi giorni fa era rimasto in casa dove era accudito. Poi le sue condizioni si sono aggravate ed è stato necessario il trasferimento in ospedale. 

“Partecipiamo a questo grave lutto che è tornato a colpire la nostra comunità - sottolinea il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei - Esprimo vicinanza alla famiglia e alla comunità religiosa cittadina”.
g.g.



È un trentesimo compleanno molto particolare, quello della matelicese Ismaela Bonfrate: lei, infermiera, lo passerà infatti nel reparto di terapia intensiva del Covid Hospital di Camerino al fianco di coloro che stanno lottando contro il Coronavirus, e pertanto ha pensato che quest’anno sarebbe bello che il regalo lo ricevessero i suoi pazienti e non lei; a tal fine ha lanciato una raccolta fondi sul sito www.gofundme.com: “Per questo mio compleanno così importante, trent’anni, mi piacerebbe ricevere un regalo particolare - scrive sul sito - Per chi non lo sa, lavoro come infermiera presso la rianimazione del Covid Hospital di Camerino.

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I miei pazienti sono lontani da casa e non possono ricevere il supporto affettivo dei propri cari: con il mio gruppo di lavoro cerchiamo di garantirgli una videochiamata alla famiglia, non appena i ritmi lavorativi ce lo consentono. Con questa raccolta fondi vorrei riuscire ad acquistare umo Smartphone con auricolari che garantisca una buona visione e una buona acustica, visto che l'unico che abbiamo non si sente bene. Far vedere il proprio caro in ospedale ai familiari a casa e magari far ascoltare loro la sua voce dopo che è stato intubato è un emozione indescrivibile. Credo che questi ammalati abbiano il diritto di sentirsi garantito il supporto familiare attraverso questi unici mezzi consentiti. Spero riusciate a farmi questo regalo. Grazie a tutti”.

Alessio Botticelli
Sono iniziati nella giornata di ieri i lavori per la costruzione degli ospedali da campo in formato "mini". Al momento saranno installati a Jesi e a Torrette di Ancona. Ad occuparsi del montaggio sono i volontari della protezione civile che, da cronoprogramma, termineranno mercoledì. A Torrette la struttura si trova di fronte al pronto soccorso: sono 10 moduli, per un totale di 20 posti letto in biocontenimento, cioè destinati ai pazienti che sono in attesa di risposta al tampone, in condizioni di sicurezza sanitaria. Fungeranno insomma da filtro e soltanto dopo la risposta agli esami si potrà accedere all'interno dell'ospedale. Nei pressi dell'ospedale di Jesi invece, il mini ospedale è ancora più piccolo: solo sei posti letto che saranno destinati al pronto soccorso dei pazienti 'Non Covid'. La fine del montaggio di questa struttura è prevista per stasera.
g.g.

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