Il Coronavirus non ha fermato solo l’industria e il commercio, specie nelle regioni del nord, ma anche il turismo. Gli operatori del settore sono praticamente in ginocchio, con cancellazioni dell’ordine quasi del 100 per cento. Però, può anche essere un’opportunità per far riscoprire l’Italia agli italiani e soprattutto le Marche. A fare il punto, ai microfoni di Radio C1 è Daniele Crognalletti, amministratore delegato di Esitur, che ha sede in provincia di Macerata, e di Autolinee Crognaletti. 

“E’ stato un boom che si è scatenato improvvisamente e che ci ha colti di sorpresa - afferma - anche se qualche allarme c’era. Nel settore dell’incoming, con Esitur, c’era già qualche sentore. Noi spostiamo persone da 26 Paesi e 5 Continenti verso le Marche e ci siamo accorti che non c’erano più richieste e che arrivavano anche delle cancellazioni. Quando poi all’improvviso la questione Coronavirus è scoppiata anche in Italia, la cosa è peggiorata e si è amplificata”.

Inutile, a questo punto, ragionare su cosa si poteva fare meglio o diversamente. Il problema c’è e va affrontato. E questo è ciò che gli imprenditori, di qualsiasi settore, sanno fare meglio. Bisogna trovare il sistema per uscire dalla situazione di stallo che attanaglia l’Italia e per cercare di riparare i danni: “I danni - torna a dire - sono stati incommensurabili. La stima è che siamo stati danneggiati per almeno 5 mesi sempre che non vi siano ripercussioni anche sull’estate. Sicuramente a livello di incoming la situazione si protrarrà ai prossimi 12 mesi quindi serviranno delle misure non circoscritte a determinate aree geografiche ma estese a tutta la Penisola perché il turismo è liquido, che interessa tutti e coinvolge tutti i settori. L’Italia deve essere considerata tutta zona rossa. Le cancellazioni sono state dell’ordine del 100 per cento, dalla mattina alla sera: e non solo dall’estero ma anche interne. Questo perché su gomma si spostano anche gli studenti delle scuole che sono state chiuse. Dunque sparite le entrate, permangono le uscite: mutui, costo del personale, costi di manutenzione dei mezzi e quant’altro.

Il suggerimento di un imprenditore che vive i disagi in prima persona è quindi quello di non limitare decreti, normative e misure di sostegno solo al nord d’Italia ma di estendere il trattamento a tutti. E poi “serve sinergia con la politica - aggiunge - perché dobbiamo costruire il futuro del turismo italiano che nei prossimi 12 mesi dovrà probabilmente concentrarsi su un turismo ‘Italia su Italia’. Questo punto non va assolutamente perso di vista, potrebbe essere una grande opportunità per la nostra Regione. Il compito di noi imprenditori dovrà essere quello di suggerire ai nostri politici quali possono essere le strategie migliori perché - spiega - solo noi che operiamo in questo settore sappiamo veramente come funziona la macchina del turismo che muove il 13 per cento del Pil nazionale”.

Il settore quindi si aspetta di essere ascoltato dal governo, sarebbe utopico, secondo Crognaletti, dettare dall’alto soluzioni che non sono condivise e che non arrivano da chi conosce il settore e il suo meccanismo. Un settore che, va ricordato, non muove solo il turismo in sé ma “una filiera lunghissima, dall’immobiliare (specie quello adibito a residenza turistica), al commercio, e così via. Se si blocca questa filiera si blocca l’intero Paese”.


Gaia Gennaretti

Finisce in Parlamento il caso degli autisti Flixbus. Il Partito Democratico ha presentato una interrogazione affinché “i ministri delle infrastrutture e dei trasporti, quello dell’interno e quello degli affari esteri ma anche il Mise intervengano chiedendo chiarimenti urgenti e scuse alle autorità francesi e che creino le condizioni per evitare che questi accadimenti non si ripetano”.

Queste sono le parole dell’onorevole Davide Gariglio nell’intervento in merito a quanto accaduto agli autisti sulla linea Firenze Barcellona, ammanettati e incarcerati in Francia per circa 10 ore. Anche Martina Parisse, del Movimento 5 Stelle, è intervenuta sull’argomento e presenterà un’interrogazione, sostenendo che quanto accaduto è “inaccettabile e da incubo kafkiano”.

Ecco cosa è successo ai due dipendenti della ditta tesina Autolinee Crognaletti impegnato per contro di Flixbus: “Passata la frontiera a Ventimiglia, il bus è stato fermato in territorio francese all’uscita autostradale di La Turbie, come al solito, dagli agenti della dogana francese per i controlli di rito. La procedura di routine è sempre stata svolta in tempi brevi - dice l’onorevole - gli agenti controllano i documenti e in caso di irregolarità fanno scendere le persone considerate irregolari, permettendo al bus di proseguire”. Sabato 9 marzo invece, non è andata così: “Gli agenti hanno tenuto il mezzo fermo per circa due ore sull’autostrada, dicendo che a bordo vi erano alcuni passeggeri i cui documenti sarebbero risultati irregolari. L’autobus è stato poi scortato dalla Polizia fino all’aeroporto di Nizza dove, alle 2 del mattino, i 40 passeggeri tra cui alcuni bambini molto piccoli, sono stati fatti scendere e informati del fatto che il bus non avrebbe proseguito la corsa fino a Barcellona. Alla richiesta di chiarimenti - prosegue - gli agenti hanno risposto che era colpa di Flixbus”. ai due autisti, contemporaneamente, è stato ufficializzato lo stato di fermo e sono stati provati dei loro oggetti personali. Poi sono stati rinchiusi in due celle diverse “fetide, senza cibo né acqua. Solo alle 10 di domenica mattina sono stati fatti uscire ammanettati l’uno all’altro e fatti passare attraverso l’aeroporto pieno di gente e poi interrogati. Solo alle 15:30 è stato dato loro del cibo e dell’acqua, liberati e riaccompagnati al bus”. Il tutto senza il rilascio di alcun verbale e senza imputazione. L’onorevole nel suo discorso ha anche ricordato che un autista non ha veste di pubblico ufficiale, dunque non è tenuto a identificare i passeggeri o a perquisirli. Gli autisti si possono limitare al check-in, ovvero all’accertamento che i passeggeri abbiano il titolo di viaggio e un documento valido: “Servono chiarimenti urgenti e scuse da parte delle autorità francesi e che si creino le condizioni perché fatti simili non avvengano più”.

Una violazione dei diritti fondamentali, definisce così l’accaduto la deputata Jesina Parisse: “Per i due autisti della ditta Crognaletti trattenuti, perquisiti e isolati dopo un controllo di routine al confine italo-francese, ho predisposto un’interrogazione parlamentare. Non è accettabile - sostiene - che i diritti fondamentali della persona siano violati e che i due lavoratori siano stati indebitamente trattenuti per 17 ore dalla Gendarmérie francese. Sul perché siano stati trattenuti tutti i passeggeri per più di due ore, e perché i due autisti siano stati fermati dalle due di notte alle quattro del pomeriggio del giorno successivo, isolati e trattati come dei criminali, è tutto da chiarire. Non è accettabile il trattamento surreale e da incubo kafkiano riservato ai due autisti fermati per, sembra ma stiamo approfondendo, presunto “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” giustificato dalla presenza a bordo di passeggeri non in regola con i visti. Servono chiarimenti - conclude - e lo faremo attraverso le azioni in Parlamento. Mi dispiace umanamente per il trattamento subito dai due lavoratori della ditta Crognaletti, e mi auguro che se qualcuno dovrà delle scuse, che le recapiti direttamente a loro”.

Gaia Gennaretti

Ancora una volta la polizia francese esempio di veri e propri abusi di poteri. Due autisti dell'azienda Autolinee Crognaletti, di Jesi, tenuti prigionieri per dieci ore. Erano alla guida di un autobus Flixbus che era partito da Firenze e doveva raggiungere Barcellona passando anche per la Costa Azzurra. A Nizza però il mezzo condotto da Gabriele Giani e Mario Catani è stato fermato per un controllo da parte della Gendarmie. Un procedimento di routine per il controllo dei passeggeri e quando qualcuno viene trovato non in regola o che comunque desta sospetti, viene preso in consegna dalla polizia francese e il mezzo prosegue il suo viaggio. Sabato però non è andata così. A raccontare l'acaduto è l'amministratore delegato Daniele Crognaletti: "Sono stati trattenuti a seguito del ritrovamento di quattro persone straniere (pachistani, ndr) senza i necessari visti per varcare il territorio francese. I nostri ragazzi sono stati ammanettati e portati in una cella, senza cibo né acqua, sono stati interrogati perché presupponevano ci fosse un traffico di migranti dall'Italia verso la Francia". La Gendarmie ha tenuto bloccati i viaggiatori per diverse ore e poi li ha trasferiti all'aeroporto di Nizza nel primo pomeriggio. Lì i passeggeri sono stati fatti accomodare in una sala mentre i due autisti sono stati ammanettati e portati in un ufficio dove sono stati perquisiti e gli sono stati controllati effetti personali e cellulari. "Tutto questo ci ha fatto molto preoccupare - torna a dire Crognaletti - perché il pullman per noi non era più reperibile e non avevamo più notizie né degli autisti né di dove fossero finiti i passeggeri". Ora servono necessariamente dei chiarimenti da parte della Francia che dovrà giustificare il comportamento dei gendarmi e il loro abuso di potere. "Stiamo verificando tutto quello che si può fare per cercare di sistemare questa situazione, per avere delle spiegazioni, per avere delle scuse e per andare avanti anche con delle azioni legali che in questo caso sono dovute. Queste cose - conclude l'amministratore delegato - non devono accadere più perché i trasporti devono viaggiare in maniera sicura e in tranquillità sia per i nostri dipendenti sia per i passeggeri che decidono di affidarsi a noi".

Gaia Gennaretti

 

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