Autisti prigionieri a Nizza per dieci ore senza cibo né acqua.

Mercoledì, 13 Marzo 2019 09:43 | Letto 2254 volte   Clicca per ascolare il testo Autisti prigionieri a Nizza per dieci ore senza cibo né acqua. Ancora una volta la polizia francese esempio di veri e propri abusi di poteri. Due autisti dellazienda Autolinee Crognaletti, di Jesi, tenuti prigionieri per dieci ore. Erano alla guida di un autobus Flixbus che era partito da Firenze e doveva raggiungere Barcellona passando anche per la Costa Azzurra. A Nizza però il mezzo condotto da Gabriele Giani e Mario Catani è stato fermato per un controllo da parte della Gendarmie. Un procedimento di routine per il controllo dei passeggeri e quando qualcuno viene trovato non in regola o che comunque desta sospetti, viene preso in consegna dalla polizia francese e il mezzo prosegue il suo viaggio. Sabato però non è andata così. A raccontare lacaduto è lamministratore delegato Daniele Crognaletti: Sono stati trattenuti a seguito del ritrovamento di quattro persone straniere (pachistani, ndr) senza i necessari visti per varcare il territorio francese. I nostri ragazzi sono stati ammanettati e portati in una cella, senza cibo né acqua, sono stati interrogati perché presupponevano ci fosse un traffico di migranti dallItalia verso la Francia. La Gendarmie ha tenuto bloccati i viaggiatori per diverse ore e poi li ha trasferiti allaeroporto di Nizza nel primo pomeriggio. Lì i passeggeri sono stati fatti accomodare in una sala mentre i due autisti sono stati ammanettati e portati in un ufficio dove sono stati perquisiti e gli sono stati controllati effetti personali e cellulari. Tutto questo ci ha fatto molto preoccupare - torna a dire Crognaletti - perché il pullman per noi non era più reperibile e non avevamo più notizie né degli autisti né di dove fossero finiti i passeggeri. Ora servono necessariamente dei chiarimenti da parte della Francia che dovrà giustificare il comportamento dei gendarmi e il loro abuso di potere. Stiamo verificando tutto quello che si può fare per cercare di sistemare questa situazione, per avere delle spiegazioni, per avere delle scuse e per andare avanti anche con delle azioni legali che in questo caso sono dovute. Queste cose - conclude lamministratore delegato - non devono accadere più perché i trasporti devono viaggiare in maniera sicura e in tranquillità sia per i nostri dipendenti sia per i passeggeri che decidono di affidarsi a noi. Gaia Gennaretti  

Ancora una volta la polizia francese esempio di veri e propri abusi di poteri. Due autisti dell'azienda Autolinee Crognaletti, di Jesi, tenuti prigionieri per dieci ore. Erano alla guida di un autobus Flixbus che era partito da Firenze e doveva raggiungere Barcellona passando anche per la Costa Azzurra. A Nizza però il mezzo condotto da Gabriele Giani e Mario Catani è stato fermato per un controllo da parte della Gendarmie. Un procedimento di routine per il controllo dei passeggeri e quando qualcuno viene trovato non in regola o che comunque desta sospetti, viene preso in consegna dalla polizia francese e il mezzo prosegue il suo viaggio. Sabato però non è andata così. A raccontare l'acaduto è l'amministratore delegato Daniele Crognaletti: "Sono stati trattenuti a seguito del ritrovamento di quattro persone straniere (pachistani, ndr) senza i necessari visti per varcare il territorio francese. I nostri ragazzi sono stati ammanettati e portati in una cella, senza cibo né acqua, sono stati interrogati perché presupponevano ci fosse un traffico di migranti dall'Italia verso la Francia". La Gendarmie ha tenuto bloccati i viaggiatori per diverse ore e poi li ha trasferiti all'aeroporto di Nizza nel primo pomeriggio. Lì i passeggeri sono stati fatti accomodare in una sala mentre i due autisti sono stati ammanettati e portati in un ufficio dove sono stati perquisiti e gli sono stati controllati effetti personali e cellulari. "Tutto questo ci ha fatto molto preoccupare - torna a dire Crognaletti - perché il pullman per noi non era più reperibile e non avevamo più notizie né degli autisti né di dove fossero finiti i passeggeri". Ora servono necessariamente dei chiarimenti da parte della Francia che dovrà giustificare il comportamento dei gendarmi e il loro abuso di potere. "Stiamo verificando tutto quello che si può fare per cercare di sistemare questa situazione, per avere delle spiegazioni, per avere delle scuse e per andare avanti anche con delle azioni legali che in questo caso sono dovute. Queste cose - conclude l'amministratore delegato - non devono accadere più perché i trasporti devono viaggiare in maniera sicura e in tranquillità sia per i nostri dipendenti sia per i passeggeri che decidono di affidarsi a noi".

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