I risultati dell’ultima tornata elettorale hanno richiamato venti di cambiamento in casa Partito Democratico. Le disfatte alle regionali e alle amministrative maceratesi, a cui ha fatto eco il ballottaggio perdente di Senigallia, daranno il via a una stagione rivoluzionaria destinata a coinvolgere tutta la geografia interna del partito a livello regionale. Cambiamento che dovrà passare attraverso una proposta “politica, sociale, ma anche interna, di partito” dice ai microfoni di Radio C1 inBlu la responsabile del Dipartimento nazionale degli affari regionali del partito Irene Manzi.

“Lo scossone dovrà avviare e credo abbia già attivato una profonda riflessione a livello di partito – prosegue la Responsabile - L’obiettivo deve essere, non solo come dirigenti del partito, ma come iscritti, a livello regionale, provinciale e cittadino, quello di una severa autocritica e di un taglio netto ai personalismi che spesso hanno guidato le dinamiche di partito”.

Una stagione rivoluzionaria su tutti i livelli.

“Non sarà solo una questione di organigramma. La sconfitta di Mangialardi deve avviare una riflessione, ma basterebbe guardare i dati elettorali le percentuali per capire le tendenze degli ultimi cinque anni. È l’ora di una seria autocritica interna su quello che non ha funzionato. Un segnale forte che dovrà avviare la ricostruzione deve venire anche dalle dimissioni del quadro dirigente del partito, ma non è solo una questione di nomi e figure”.

Ma anche di cambio di rotta.

“Sarebbe in primo luogo una questione di cambio di mentalità, di analisi seria del come non si è interpretato il malessere sociale, dalla crisi, dal sisma e dai successivi balbettamenti sulla ricostruzione. Il PD è andato male a Macerata e provincia, ma anche in altri centri, quindi non può essere soltanto una questione legata alla ricostruzione, bisogna scavare e vanno trovate le motivazioni”.

La disfatta è un riflesso della posizione del partito a livello nazionale o è stato un voto puramente locale?

“Principalmente credo che sia un voto locale. Il partito è andato bene in altre realtà, come Toscana e Puglia. Le linee del governo hanno avviato un lavoro importante anche in sede di ricostruzione. Io credo che il risultato si spieghi a livello regionale e neanche tanto come giudizio sull’amministrazione uscente, quanto più sulle proposte che sono state avanzate all’elettorato, che evidentemente non sono state convincenti. Dovremo essere capaci di aprirci a un confronto verso le persone che, anche da non iscritte, hanno dato fiducia al partito. Sarà fondamentale non fare finta di nulla: servirà serietà, concretezza e buon senso per avviare un lungo lavoro di ristrutturazione”.

Red.
Sabato scorso i nomi dei candidati della lista Maceratese del Pd, ieri la presentazione ufficiale delle liste dei dem che sostengono la candidatrua a governatore della Regione, Maurizio Mangialardi.
"Siamo partiti già da tempo per affrontare con idee e programmi chiari questa sfida impegnativa, decisiva - ha esordito - . I progetti si realizzano con le persone: con voi, insieme, riusciremo a vincere la sfida elettorale e la sfida ben più importante: portare la nostra terra nel futuro che merita. La lista esprime al meglio le Marche in termini di competenza, esperienza e capacità di rappresentare istanze e bisogni dei singoli territori. Sono certo che ognuno di voi darà quel contributo fondamentale affinché il nostro progetto riformista per le Marche possa affermarsi e realizzarsi”.

Al termine di una settimana di incontri tra il candidato e le realtà imprenditoriali e associative delle province Mangialardi ha detto: "Ovunque ho potuto riscontrare una nuova disponibilità ad ascoltare le nostre idee e le nostre proposte - ha spiegato - . C’è più attenzione, più interesse, una maggior voglia di essere parte del cambiamento. Avremo una grande responsabilità per quanto concerne il futuro delle Marche. Affrontare le insidie che anche nei nostri territori incombono dopo la drammatica epidemia di Covid, ridisegnare le priorità dell'agenda politica per continuare a garantire il benessere e la qualità della vita delle nostre comunità, rafforzare gli strumenti che ci consentono di tutelare in bene prezioso della coesione sociale dalle spinte disgregatrici: sono alcuni degli importanti compiti che ci sono stati affidati. Sono certo che ne saremo all'altezza".

GS


La sua candidatura è stata incerta fino all'ultimo ma a notte inoltrata è arrivata la conferma che Romano Carancini avrebbe fatto parte della squadra Maceratese del Pd per le prossime elezioni regionali.
Da oggi, quindi, si lavora al progetto per il territorio dove, al primo posto, il sindaco uscente di Macerata mette la provincia che "non dovrà più essere la Cenerentola della regione". Un tema su cui si sofferma e, senza timore, condanna i modi in cui la sua provincia è stata trattata fino ad oggi: "La provincia di Macerata deve tornare ad essere rispettata - dice - . Fino ad oggi è stata ingiustamente la Cenerentola delle Marche, i consiglieri eletti dovranno essere forti per tornare ad essere punto di riferimento per la Regione. Purtroppo spesso è accaduto il contrario e la provincia, a volte, è stata per certi aspetti un po' emarginata".
Poi una visione più ampia sulla sua candidatura: "Una conferma arrivata a tarda notte - dice - . Il tempo di fermare la mia adrenalina e rispondere a tanti messaggi che ho ricevuto e vorrei innanzitutto ringraziare la direzione regionale che ha voluto tributarmi una fiducia che spero di meritare e non era così scontata. 
Da oggi guiderò la mia amministrazione fino all'ultimo e diventerò un soldato che cercherà di impegnarsi totalmente.
La chiave sarà la mia identità: anche dieci anni fa, per presentarmi a Macerata, dicevo di essere stato un mediano nel calcio e volevo e voglio continuare ad esserlo, in mezzo, per servire".
Poi l'attenzione alla montagna che aveva già confidato giorni fa: "Sarò determinato su questo tema - afferma - e lo dico al fianco di Sauro Scaficchia (altro candidato consigliere nella lista del Pd ndr) con cui spero di poter immaginare, non solo un sostegno dal punto di vista del sisma, ma anche di crescita territoriale".
Infine lo sguardo ai moderati: "Proverò a parlare a tutti - annuncia - indipendeneteme dalle appartenenze: c'è un mondo politico moderato con cui ho lavorato a Macerata e che è un mondo da tenere in considerazione perchè molto spesso è stato decisivo e produttivo dal punto di vista della elaborazione politica".

GS

 
"Se l'unica proposta arrivata dal Centro Operativo Comunale è la consegna delle mascherine per le persone sopra i 65 anni siamo veramente su scherzi a parte".
È duro il Partito Democratico di Tolentino sulle ultime decisioni annunciate dall'amministrazione Pezzanesi: "Le sofferenze economiche dei cittadini vengono gestite senza alcun coordinamento con le Associazioni di Volontariato - scrivono in una nota - . I criterio di assegnazione dei Buoni spesa finanziati dal Governo non sono stati resi noti, chiediamo che siano spiegati prima possibile. Si riunisce l’organo competente per il coordinamento degli aiuti, cioè il COC di Tolentino e come unico risultato si propone la consegna delle mascherine che costano euro 0,50. Pensiamo che quasi tutti gli over 65 rinunceranno volentieri alla mascherina da 50 centesimi in favore di un piano piu’ serio di aiuti alle persone in difficoltà. Capiamo le ragioni della “politica”, anche se non le condividiamo e non le usiamo, ma questa è una grave emergenza sanitaria ma anche economica".

Poi un chiarimento sulle modalità del confronto:"Non ci risulta che alla riunione del COC siano state invitate le Associazioni di Volontariato locale - scrivono - e tutte le forze in campo con l’obiettivo di sostenere le famiglie e le persone in sofferenza economica indotta dallo stato di emergenza dovuto al Coronavirus. Non solo, come Partito Democratico abbiamo dato la disponibilità a fare quanto possibile per limitare i disagi della popolazione piu’ in difficoltà perché riteniamo che le sofferenze siano molte e vadano affrontate in maniera coordinata anche con risorse locali. Chiediamo che tutte le Associazioni di Volontariato, le forze politiche e sociali vengano coinvolte nella gestione dell’emergenza economica che si sta diffondendo sul territorio comunale". 

Infine, nel ribadire la richiesta di un tavolo che coinvolga tutti per la gestione dell'emergenza, la condanna per la mancata seduta consiliare: "In un’emergenza come questa - concludono - l’ Amministrazione non solo non ha sentito la necessità di comunicare ai Consiglieri Comunali la situazione sul territorio Comunale ma non ha svolto, ovviamente on line, neanche il Consiglio Comunale calanderizzato".

GS
I marchigiani e le marchigiane sono stufi delle divisioni, delle polemiche e del chiacchiericcio. Adesso è il tempo dell’unità e della responsabilità".

Così il Segretario Regionale del Partito Democratico Giovanni Gostoli. " Con la direzione regionale del Pd abbiamo aperto una fase nuova. continua Gostoili- .Dopo una lunga e positiva discussione, con la partecipazione del vicesegretario nazionale Pd Andrea Orlando, è stato dato il via libera con un voto quasi unanime alla candidatura di Maurizio Mangialardi. Una buona proposta sostenuta, inoltre, da tanti sindaci della regione, dalle aree interne alla costa. Con umiltà e convinzione, la porteremo al tavolo della coalizione -conclude il segretario regionale PD- nella consapevolezza che sia la soluzione migliore che può interpretare un nuovo progetto per le Marche e quella più forte per vincere. Invito tutti a dare una mano per costruire l’alleanza più larga possibile aperta al civismo, anche a quello del fare, sperimentato nel buon governo dei comuni”. 

Sono le parole del segretario regionale Pd, Giovanni Gostoli.  



“Oggi abbiamo aperto un confronto con gli alleati per costruire una candidatura unitaria della coalizione di centro sinistra, capace di avere consenso oltre il nostro campo e aprire una nuova fase per le Marche. Ci rivedremo a stretto giro - Così  Giovanni Gostoli, segretario regionale Pd dopo gli incontri di oggi pomeriggio, avuti  insieme al vicesegretario Alessandrini, con gli alleati delle forze politiche e civiche: Socialisti, Verdi e Civici di “Uniti per le Marche”, Articolo Uno, Italia Viva, Azione, Più Europa, la lista civica “Presenza Popolare” e la lista civica “Le Nostre Marche” con Demos, Popolari e Italia in Comune.
Nei giorni scorsi Gostoli ha incontrato anche Alessandro Seri, coordinatore Diem25 Marche, l'associazione transnazionale, che ultimamente ha promosso insieme ad altre realtà la lista “Emilia-Romagna Coraggiosa” di Elly Schlein.
 
“Negli incontri bilaterali con le forze politiche e civiche - afferma Giovanni Gostoli- prima di tutto è emerso uno spirito unitario e la volontà di arrivare in tempi brevi ad una sintesi sulla candidatura, dopo un lavoro nei mesi scorsi sui programmi, sulle idee e sulle priorità per migliorare la qualità di vita delle marchigiane e dei marchigiani Sono emerse da più parti ipotesi di personalità che potrebbero rappresentare la coalizione, competitive e autorevoli, alcune delle quali è possibile verificare solo con una larga convergenza dell’alleanza. In questa fase interlocutoria - precisa Gostoli - ciascuno ha provato a mettere in campo possibili soluzioni e proposte, anche con valutazioni diverse ma ognuna con pari dignità rispetto alle altre e, soprattutto, senza veti. Il confronto che si è svolto con serenità continuerà anche nelle prossime ore nelle quali potrebbero emergere altre valutazioni e ipotesi. C’è la consapevolezza che la sfida delle elezioni regionali è aperta. Si può vincere con una proposta unitaria e un campo di centro sinistra più largo possibile che si costruisce attorno al Pd. In questo senso - conclude Gostoli - stiamo raccogliendo anche l’appello delle Sardine che, ieri a piazzale Lazzarini a Pesaro e nei giorni scorsi con una lettera sulla stampa, chiedono un cambio di passo, una convergenza e cooperazione del campo progressista, democratico e civico per aprire una nuova fase nelle Marche. Prima degli interessi di parte o del partito viene l’interesse della comunità marchigiana”.

C.C.



Prospettive di dialogo e spiragli di una possibile coalizione tra Partito Democratico e Movimento 5 stelle, sono emersi dalla riunione del centrosinistra che si è tenuta ieri sera ad Ancona. 
All'incontro, indetto dal segretario regionale del Partito Democratico Giovanni Gostoli, come momento di confronto e di ragionamento in vista delle regionali 2020, hanno preso parte le componenti del centrosinistra e i tre rappresentanti del Gruppo consiliare del M5S, Gianni Maggi, Romina Pergolesi e Peppino Giorgini. Presenti alla riunione oltre agli esponenti del PD anche i rappresentanti di Mdp Art.1, Italia Viva e Coordinamento di Uniti per le Marche (laico socialisti, verdi e liste civiche). 
"Noi siamo andati per ascoltare - riferisce il Capogruppo pentastellato Gianni Maggi- perché nell'ipotesi che noi auspichiamo che venga iscritto sulla piattaforma Rousseau il quesito se andare alle elezioni regionali da soli o, andare in alleanza con il centro-sinistra, agli iscritti che andranno a votare vorremmo dare delle indicazioni precise su cosa comporta l'una o l'altra soluzione.
Evidente che non si tratterà di rispondere a un secco quesito che dica solo se si voglia o meno andare col centrosinistra: tutti domanderanno infatti quali sono le condizioni ed è per questo motivo che siamo andati a sentire quali potrebbero essere le condizioni per un' eventuale alleanza di centrosinistra, sempe tenendo presente che comunque  la decisione su un'eventuale alleanza spetta sempre al capo politico Di Maio e alla piattaforma Rousseau, cioè a tutti gli iscritti delle Marche". 
Secondo quanto riferito dal Capogruppo M5S Maggi, la lunga assise ha comunque prodotto un atteggiamento favorevole di tutte le componenti del centrosinistra ad una coalizione col Movimento 5 Stelle.  " Oltre ai rappresentanti del Partito Democratico c'erano infatti tutte le componenti della maggioranza di centrosinistra che ci hanno ringraziato per la nostra partecipazione, sollecitandoci anche ad una decisione rapida che non spetta a noi, ma che stiamo aspettando da Roma. E' chiaro però che nel momento in cui si prospetti l'eventualità di questo quesito - spiega il capogruppo del M5S-  ai nostri iscritti che vanno a votarlo noi dobbiamo fornire delle indicazioni precise. 
Nel corso della riunione- continua Maggi- in sostanza si è detto che la priorità è quella di fare un'alleanza con il Movimento cinquestelle e che per questa possibilità di alleanza si può anche prendere in esame l'ipotesi di un candidato civico e cioè un candidato esterno che rappresenti tutto lo schieramento ma che non sia iscritto né al Movimento 5 Stelle, nè al Pd, nè ad altro movimento o partito che faccia parte della coalizione
In questo caso- prosegue Maggi- ci sarebbe appunto un candidato civico e ci sarebbe la disponibilità di un confronto sul programma. Nell'ipotesi che il Movimento 5 Stelle dovesse dire di no e decidere di partecipare alla competizione elettorale da solo, ovviamente il Partito Democratico e tutto il centro-sinistra andrebbero per la loro strada e farebbero un programma da contrapporre  al centrodestra e, in tal caso, il candidato governatore potrebbe essere Ceriscioli o in alternativa la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli. Ci siamo dunque lasciati dicendo, vediamo quali sono i punti qualificanti del programma del centro sinistra che naturalmente non riguardano la totalità  dello scibile della politica regionale ma sono centrati sugli aspetti più importanti, quali  la sanità, il lavoro, l'ambiente e ovviamente l'imprescindibile ricostruzione del post sisma. Lo confronteremo dunque con il  programma del MoVimento 5 Stelle che è già stato redatto da tutti gli attivisti in tutta la regione, per verificare se vi siano dei punti di incontro. Allorché avremo questi elementi - conclude Maggi- diremo agli attivisti  e agli iscritti al Movimento 5 Stelle tramite la piattaforma Rousseau, questi sono gli elementi che il centro-sinistra ci dà per poter valutare un'alleanza o meno. Certo che questa è un'occasione unica, oltre che per declinare il nostro programma come intenzioni, anche per applicarlo a vantaggio dei cittadini marchigiani". Una rapida decisione dei pentastellati sarà dunque determinante; nell'ipotesi che tardi ad arrivare, il centro sinistra potrebbe decidere di correre da solo e comporre diversamente la partita, costringendo i cinquestelle a subire quanto da loro già deciso.
C.C.  

I consiglieri di minoranza uniti per disertare la seduta del consiglio comunale di Tolentino convocata per ieri.
"Nell'ultima seduta del consiglio comunale - scrivono in una nota - l'amministrazione ha ritirato in extremis la delibera relativa alla approvazione del Bilancio Consolidato in quanto non era corredata della relazione del collegio sindacale,  come previsto dalla legge. Nel ritirare la delibera il Presidente del Consiglio comunicava che il Consiglio sarebbe stato convocato entro il mese di ottobre.


Giovedì scorso  viene  convocato un nuovo consiglio comunale da tenersi il 9 ottobre il cui ordine del giorno prevede non solo l’approvazione del bilancio consolidato ma anche altri punti tra i quali una importante variante urbanistica".
Ed è qui che scatta la protesta: "In più occasioni abbiamo chiesto al presidente del consiglio di attenersi al regolamento, ma anche in questo caso in spregio alle regole e senza tenere in considerazione che a Tolentino esistono dei consiglieri di opposizione, l’amministrazione, forte del suo schieramento di ubbidienti consiglieri di maggioranza, continua a fare quello che vuole".
Per questo motivo i consiglieri dem e Cinque Stelle, Anna Quercetti, Martina Cicconetti, Gianni Corvatta, Gian-Mario Mercorelli e Luca Cesini hanno deciso di non presentarsi in consiglio.

GS
Ancora polemiche sulla nuova fontana di piazza Martiri di Montalto a Tolentino e sulle modalità di restyling della zona.
Ad attaccare è il Partito Democratico che annuncia di diffondere, nei prossimi giorni, una campagna informativa sulle scelte adottate dall'amministrazione Pezzanesi negli ultimi anni di governo.
"I cittadini - scrivono in una nota - hanno ricevuto un questionario sul centro storico redatto da un gruppo di professionisti incaricati dal Comune, quindi pagato da noi, per acquisire pareri utili alla messa a punto di un nuovo Piano Urbanistico del Centro Storico, contemporaneamente però il sindaco si è affrettato a realizzare la nuova piazza: strabismo amministrativo?".

Poi la contrarietà all'idea e allo stile della fontana: "E' completamente scollegata dal contesto - denunciano - : le sue dimensioni sono troppo piccole rispetto all’ampiezza della piazza, lo stile simil-barocco fa a cazzotti con lo stile “simil-country” dei precari vasi ricoperti in iuta e dei pali di legno che sorreggono le piante, ma anche con l’edificato circostante e soprattutto con le panchine e le fioriere in corten che forse sono l’unica scelta azzeccata nel distinguersi per l’autentico stile contemporaneo. Un penoso “potpourri” di stili non avvertibile in nessuna altra piazza europea".

I consiglieri dem accusano la maggioranza di non aver ascoltato le interrogazioni proposte: "Per esempio, l’illuminazione “a giorno” che ormai caratterizza tutto il centro storico, si declina stavolta con un sistema “appeso” che va a confondersi con le luci sottogronda dei palazzi perimetrali,sistema strutturalmente incerto rispetto alla tenuta dei pali di sostegno che sin dall’installazione si sono “ribellati” flettendo verso il centro della piazza. Eppure sarebbe bastato guardarsi un po’ intorno, magari dalle parti del Politeama e della Basilica di San Catervo ma anche nelle numerose piazze dei centri storici limitrofi dove si apprezzano ancora le longeve ma aggiornate lanterne a muro nelle vie ed i sistemi scenografici a bagno di luce sulle facciate architettonicamente meritevoli dei palazzi delle piazze.

Un altro aspetto da non sottovalutare - proseguono - è la sicurezza: la fontana è potenzialmente pericolosa per i bambini, soprattutto quelli più piccoli, i quali possono rischiare di caderci dentro visto l’assenza di balaustre o altre protezioni di qualsiasi genere".

Una notizia positiva tuttavia c’è - concludono ironicamente - : la nuova fontana di Tolentino detiene un record europeo. È l’unica fontana nel nostro continente contornata a 360 gradi da parcheggi, dove i bambini che stanno giocando intorno ad essa e gli anziani che siedono sulle moderne panchine potranno respirare l’aria salubre e tersa dei tubi di scarico delle auto che arrivano e ripartono".

GS




"Dare valore e protagonismo ai territori colpiti dal sisma nelle iniziative del Governo a partire da chi assumerà la responsabilità del processo di ricostruzione".
Lo scrive, in una lettera indirizzata a Nicola Zingaretti, il segretario regionale del Pd delle Marche, Giovanni Gostoli.
L'obiettivo del segretario regionale è quello di restituire alle zone terremotate un adeguato protagonismo nell'attività di Governo e per far sì che questo avvenga ha scritto a Zingaretti.
Due e diverse le lettere inviate al segretario nazionale del suo partito e al premier incaricato Giuseppe Conte dove dice che: "Negli ultimi dodici mesi non è stato fatto abbastanza e la  ricostruzione deve essere la priorità del prossimo Esecutivo che sollecitiamo ad approvare le norme confluite nel disegno di legge Verducci per accelerare la rinascita delle aree colpite dal sisma. Aspettiamo dal nuovo Governo una svolta puntuale e sostanziale, attenzione reale e tangibile ai cittadini e alle comunità colpite dal sisma, l'assunzione della ricostruzione e del rilancio del centro Italia quale grande questione nazionale - scrive nella missiva inviata a Zingaretti - Di questo il Pd dovrà assolutamente farsi carico, essere il fattore propulsivo, dare valore e protagonismo ai territori colpiti dal sisma nelle iniziative del Governo, a partire da chi assumerà la responsabilità del processo di ricostruzione". A Conte sollecita soprattutto un cambio di passo nella ricostruzione e l'approvazione del dl Verducci.   "Questo primo anno della diciottesima legislatura e del Governo da lei guidato non ha dato irisultati annunciati, che le comunità che hanno vissuto il terremoto aspettavano - scrive a Conte, Gostoli - . Risulta pertanto decisiva una inversione di tendenza e un colpo d'ala per ciò che riguarda il sisma del centro Italia". 

GS

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo