Centri commerciali chiusi nel weekend. È questa una delle restrizioni previste anche nelle regioni definite di colore 'giallo' dall'ultimo Dpcm e che quindi coinvolge la regione Marche.
Una norma che non ha fatto piacere al settore che si era già adeguato alle normative imposte dopo il lockdown.
Lo spiega Gianluca Tittarelli, direttore del centro commerciale Val di Chienti di Piediripa: "Abbiamo un grande rispetto per questa situazione - dice - in cui tutti siamo chiamati a fare il nostro dovere e ognuno di noi deve dimostrare un comportamento virtuoso per il rispetto delle norme e delle disposizioni che garantiscono la lotta a questa emergenza.

Certamente - precisa - non siamo d'accordo con la decisione di chiudere i centri commerciali nel weekend, anche se ovviamente rispetteremo la norma imposta. Riteniamo, con ragione, che nei centri commerciali ci siano tutte le situazioni che garantiscono una grande sicurezza.

All'ingresso viene misurata la temperatura da un operatore dedicato; viene richiesto di indossare la mascherina in maniera regolare; viene mantenuto il distanziamento attraverso percorsi già segnati da tempo a terra; viene fatto entrare solo un certo numero di persone grazie alla vigilanza che controlla; vengono fatte le sanificazioni chiaramente dimostrate; l'impianto di aria condizionata viene da mesi messo in condizione di pescare sempre aria nuova. Mi chiedo - domanda provocatoriamente Tittarelli - se in un mercato rionale ci sarebbero tutte queste accortezze.
Si parla di rischio assembramenti - conclude - ma vorrei far notare che in questa situazione di emergenza manca da tempo lo spirito di fare acquisti in serenità, quindi le presenze sono le stesse che si possono registrare in altre situazioni per le quali, invece, non sono stati presi provvedimenti".

GS


Disavventura per la pizzeria Amor di Pizza. Ancor prima di riuscire ad aprire, i ladri hanno deciso di fare incursione. Ad accorgersene sono stati i proprietari ieri sera. La Pizzeria, che prima stava a Piediripa, aveva chiuso il 31 maggio per una nuova riapertura a Macerata in via Pace. In queste settimane la Pizzeria è ancora in fase di ristrutturazione ma ieri sera la titolare, entrando nel locale, ha trovato la porta principale forzata da ignoti che sono entrati nel locale lasciando il segno del loro passaggio. All'interno non hanno trovato nulla di loro interesse. 
La titolare sporgerà denuncia alla Stazione dei Carabinieri di Macerata, amareggiata dell’accaduto ancora prima dell’apertura ufficiale del locale dato che per ristoranti e pizzerie la situazione è già complicata a causa il Covid 19. Nonostante la crisi i proprietari hanno avuto la forza di riaprire per non abbandonare una clientela che ha dimostrato affetto e stima nel locale, cercando di dare anche un segnale di fiducia alla Città dove non poche sono le saracinesche che non hanno riaperto o che sono state abbassate prima dell'emergenza. 

I titolari sperano, in questo fine settimana, di riaprire, o al massimo a metà della prossima.
g.g.

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Siamo entrati nella nuova struttura della famiglia Parcaroli. Un'intervista esclusiva al patron della Med Store Sandro Parcaroli e un viaggio virtuale del punto vendita all’avanguardia realizzato con oltre sei milioni di investimenti: 4000 mq di spazi green su quattro livelli, attraversati da 30 km di cavo di rete, un collegamento di fibra ottica dedicati solo alla Med Store.
Progetto realizzato dagli architetti dello studio Harcome di Camerino.
Due alberi che affondano le proprie radici a Piediripa di Macerata. Questo hanno scelto il patron della Med Store, Sandro Parcaroli, insieme al figlio Stefano, per la nuova struttura presentata questa mattina alla stampa e che sarà aperta al pubblico sabato mattina alle 11:00 con l’arcivescovo di Camerino - San Severino Marche Francesco Massara, il vescovo Nazzareno Marconi di Macerata e i sindaci di Camerino, Castelraimondo e Macerata, le tre città importanti per il patron Sandro Parcaroli.
Un punto vendita all’avanguardia realizzato con oltre sei milioni di investimenti: 4000 mq di spazi green su quattro livelli, attraversati da 30 km di cavo di rete, un collegamento di fibra ottica dedicati solo alla Med Store. Una tecnologia portata in tutti i sistemi di allarme e accessi. 
Ad illustrare l’idea di una struttura degna di una metropoli l’architetto Andrea Gianfelici: “Abbiamo voluto raccontare una storia. Una duplicità importante tra tecnologia e territorio. Abbiamo pensato ad una macchina tecnologica che contiene gli alberi all’interno per attaccare l’azienda, e quindi la famiglia Parcaroli, a Macerata. Come il seme che un bambino mette nel terreno, così nel piano interrato partono degli alberi i cui rami espongono pezzi della Apple dal 1982 in poi. Alberi di acciaio che sorreggono una rampa in acciaio che permette di accedere ai piani e ai settori dell’azienda, scollegata dall’interno edificio. Al termine una chioma di vetro. La difficoltà è stata nello star dietro ad una azienda che cresceva velocemente. Era un progetto che “invecchiava” a causa della velocità della Med Store di crescita”.

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Grande orgoglio per Sandro Parcaroli che ha raccontato i momenti decisivi della nascita della nuova struttura. Era novembre 2016, poco dopo il sisma che aveva colpito fortemente il centro Italia e lui, da imprenditore lungimirante come è sempre stato, ha avuto la forza di guardare avanti: “Volevamo che l’azienda restasse a Macerata. Purtroppo qui non c’era terra, solo una lottizzazione a Valle Verde con pochi lotti. Parlando con l’imprenditore settempedano Teloni è venuto fuori questo pezzo di terra che sarebbe stato troppo piccolo per tutto il nostro progetto e abbiamo chiesto di acquistare anche uno spazio dove sorgeva una vecchia villa vicino. Ci siamo affidati per il progetto a giovani architetti di Camerino di Harcome che si sono messi in gioco per fare una struttura avveniristica dove, oltre alla modernità della struttura, c’é anche tanta tecnologia come nello spirito della Med Store. Noi siamo un’azienda che continuerà ad investire a Macerata. A fine estate prossima sarà pronta la nuova struttura con un auditorium di 180 posti. Ci sentiamo fortemente nel territorio e questa deve essere una vetrina anche per la città”.

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Sandro Parcaroli con il figlio Stefano

Gli fa eco il figlio Stefano che entra nel dettaglio di una azienda green: “Avevamo diversi obiettivi in mente. In primis abbiamo messo l’attenzione all’ambiente, con una struttura che a breve termine sarà autosufficiente energicamente grazie a pannelli solari e da una struttura adeguata. Stiamo cercando di ridurre il consumo di plastica all’interno, abbiamo depuratori dell’acqua e abbiamo dato a tutti i dipendenti delle borracce con una app che permette di trovare tutte le fontane che possono rifornire di acqua e ogni volta che si ricarica la borraccia si accumulano dei punti e si possono vincere dei premi. Un modo per far sì che siano green anche i nostri dipendenti. I nostri parcheggi sono già predisposti di colonnine elettriche ogni due posti auto. Tutta la struttura è stata dotata di un sistema di depurazione dell’area che ci permette di averla più salubre possibile. Ogni singola stanza può essere termoregolarizzata. Nuovi monitor per tutti gli uffici che riducano l’affaticamento della vista e adattabili all’altezza”. Poi la fiducia data alle aziende del territorio che hanno partecipato alla realizzazione del progetto: “Al 99% hanno lavorato a questo progetto aziende marchigiane. Abbiamo trovato aziende molto professionali e abbiamo selezionato quelle che fossero eticamente, moralmente e fiscalmente adeguate”.

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l'architetto dell'Harcome mostra la struttura

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Sandro Parcaroli con gli architetti dell'Harcome di Camerino sulla terrazza della nuova struttura

Infine i numeri che riguardano il gruppo Med Store e tutte le realtà che hanno sede nel centro Italia: “Sono diversi anni che cresciamo a doppia cifra - ha aggiunto Stefano Parcaroli - , anno su anno. Abbiamo aperto due nuovi negozi nel 2019 a Forlì e Faenza, quindi attualmente abbiamo 19 punti vendita in tutto il Centro Italia. A questo si aggiungono il mondo delle scuole e quello delle aziende. Per quanto riguarda i numeri siamo una azienda che ha chiuso in crescita del 22% rispetto all’anno precedente. Cresciuti anche in occupazione: oltre 200 persone assunte. Solo nel 2019 sono state assunte 35 persone con una età media di 35 anni. Età abbassata dai negozi dove ci sono dipendenti tra i 22 e i 24 anni”. 

Giulia Sancricca

Incidente poco dopo le 12.30, a Piediripa di Macerata, lungo la provinciale 485, davanti a Trony.
Per cause in corso di accertamento, un'auto ha investito un ciclista. Sul posto sono subito intervenuti i sanitari del 118 che, viste le condizioni gravi del ferito, hanno deciso per il trasporto all'ospedale di Torrette. Trasporto che viene fatto in ambulanza a causa delle condizioni meteo che non permettono il volo di Icaro.

(Servizio in aggiornamento)

gs
Paura in un appartamento di Piediripa. Erano circa le 20 quando le fiamme sono divampate in un appartamento in via Volturno.
Sul posto sono subito intervenuti i vigili del fuoco per spegnere l'incendio. Avvertiti anche i sanitari del 118 perchè nei primi momenti non era chiaro se ci fossero persone all'interno della struttura, ma non ci sono stati feriti.
Non sono ancora note le cause che hanno scatenato l'incendio.

GS
La Provincia di Macerata, con Determinazione Dirigenziale n. 3 dell'8/1/2019, ha approvato il piano di ripristino dell'Impianto di trattamento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi  sito  a Macerata, in Via Concordia  n. 65, della Ditta ORIM S.p.A..
La presentazione del Piano era stata prescritta al gestore dell'impianto a seguito dell'incendio occorso in data 6/7/2018 ed era finalizzata a prevedere le opere necessarie al fine di ripristinare  le condizioni dell'impianto prima dell'evento nonché a prevedere tutti i miglioramenti da apportare allo stesso al fine di scongiurare il verificarsi di nuovi incidenti e garantire adeguatamente e prioritariamente  la salvaguardia ambientale e la salute dei cittadini.
In tale ottica il piano è stato approvato con una serie di prescrizioni che tengono conto dei pareri resi nei diversi tavoli tecnici tenutisi allo scopo, da parte degli organi preposti ai controlli sui diversi aspetti che l'attività richiede.
In particolare è stato imposto alla Ditta:
- di completare preliminarmente tutte le misure di messa in sicurezza di cui all'art. 29-undecies del D. Lgs. 152/2006 (Codice dell'Ambiente) ;
- di rispettare tutte le prescrizioni impartite dal Comune di Macerata inerenti l'agibilità dell'immobile, dall'Asur relativamente alle questioni inerenti la salute dei lavoratori e dei cittadini nonché dei vigili del fuoco per ciò che concerne la normativa antincendio, con particolari restrizioni sul carico di incendio specifico che dovrà essere garantito in ogni porzione dell'impianto;
- di redigere, entro il 04/03/2019, un adeguato aggiornamento del piano di emergenza  da trasmettere al Prefetto;
- di subordinare la concreta ripresa dell'attività all'avvenuta esecuzione di tutte le opere previste nel piano di ripristino, all'effettuazione di tutti i collaudi richiesti per le stesse opere e per la relativa impiantistica, stabilendo altresì che la ripresa avvenga gradualmente in distinti periodi ed in conformità al piano di ripristino approvato;
- di ridurre, le quantità massime dei rifiuti che potranno essere gestiti in una prima fase;
- di eliminare definitivamente dall'attività di gestione, i rifiuti che hanno caratteristiche di pericolo Esplosivo ed Infettivo, nonché eliminare una serie di codici CER di rifiuti principalmente pericolosi;
- di sottoporre il progetto per la ricostruzione delle parti danneggiate dall'incendio ad una specifica procedura prevista dal D. Lgs. 152/2006 nell'ambito della quale la Provincia,   Autorità Competente e tutti gli altri Organi di controllo, potranno effettuare le ulteriori valutazioni.  
Nel provvedimento si conferma tuttavia la permanenza ad oggi delle prescrizioni e limitazioni della diffida emessa dalla Provincia in data  28/12/2018 che impediscono ulteriori lavorazioni all'interno della campata “A” fino a quando la stessa non sarà adeguatamente confinata. 
Con il suddetto provvedimento è stato inoltre evidenziato alla Ditta che il reiterarsi di violazioni che determinino situazioni di pericolo o di danno per l'ambiente comporterà la revoca dell' AIA e la chiusura dell'installazione.
La Provincia con gli atti sopra citati ha pienamente esercitato, ed intende farlo per qualsiasi eventuale ulteriore provvedimento si rendesse necessario adottare, tutte le funzioni ad essa attribuite dalla vigente normativa di settore ferme restando le competenza degli altri organi istituzionali di governo del territorio per le diverse e restanti problematiche. 

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