Sinergia tra istituzioni, enti e privati per il restauro dell'organo Fedeli di Sefro.

Giovedì, 03 Maggio 2018 11:00 | Letto 2118 volte   Clicca per ascolare il testo Sinergia tra istituzioni, enti e privati per il restauro dell'organo Fedeli di Sefro. Una forte sinergia tra istituzioni e privati renderà possibile il restauro dell’antico organo a canne Fedeli risalente al 1790, custodito nella chiesa di Santa Maria Assunta a Sefro. Il progetto di recupero è stato affidato a Michel Formentelli, uno dei pochi detentori dell’arte organara, il cui laboratorio si trova ora in un capannone industriale alle porte di Pioraco. Grazie all’interessamento dell’amministrazione comunale di Sefro e dell’arcidiocesi di Camerino San Severino Marche, si sono potute mettere insieme diverse forze facenti capo alla CEI all’università di Camerino e al generoso supporto di privati. Il risultato è la partenza ufficiale del restauro del prezioso strumento che, le mani esperte del maestro organaro e dei suoi collaboratori, riporteranno all’antico suono e splendore. La presentazione del tutto ha avuto luogo all’interno della grande ‘bottega artigiana’, alla presenza di Michel Formentelli e del suo staff, del sindaco di Sefro Giancarlo Temperilli, del rettore di Unicam Claudio Pettinari, del parroco don Cherubino Ferretti e, dei rappresentanti le ditte private che hanno generosamente aderito al progetto. Nel 2015, una serie di eventi fortuiti hanno permesso di capire il valore di quello strumento musicale che, pur funzionante ma in precario stato di conservazione, era custodito all’interno della chiesa. Costruito con legni pregiati, l’organo a canne reca la firma datata di Venanzio Fedeli della Rocchetta di Serravalle del Chienti. Forte di un’attività plurisecolare, la famiglia Fedeli è senz’altro la massima dinastia organaria marchigiana e italiana che si conosca.   La nascita del progetto di restauro “Era venuto a trovarmi un amico innamorato di questo genere di strumenti musicali- racconta il sindaco Giancarlo Temperilli-; recatosi nella chiesa e visto l’ organo, si è messo a suonarlo. Più tardi mi ha confidato di averlo trovato stupendo, unico rammarico il suo stato di conservazione. A quel punto- prosegue il sindaco-  ho contattato il parroco don Cherubino Ferretti, il quale mi ha presentato Michel Formentelli che, dall’attenta visione del manufatto ne ha ricavato che, effettivamente, eravamo in possesso di un qualcosa di unico. Passo dietro passo, dopo tre anni siamo riusciti a trovare tutti i finanziamenti per cui oggi siamo in grado di ufficializzare la partenza dell’ opera di restauro. Dal canto suo Formentelli ha assicurato che nel 2019, l’organo potrà essere riconsegnato alla comunità. L’amministrazione comunale in tutto questo ha fatto soltanto unazione di promozione- spiega Temperilli- ; grazie all’azione di Don Cherubino e alla disponibilità dell’arcidiocesi si sono potute inoltrare le opportune documentazioni e sono arrivati i contributi della CEI ai quali si è aggiunta la generosità dei privati. L’aver trovato questa sensibilità a favore di un manufatto di elevato pregio, è ci gratifica molto, tanto di più in un momento di difficoltà. Ripartire con la bellezza acquista sicuramente un valore in più e ci piace utilizzare quest’occasione come simbolo di rinascita, non soltanto per Sefro, ma per l’intera montagna”. Il valore dell’organo a canne di Sefro “ La caratteristica principale dell’organo- spiega Michel Formentelli- è intanto quella di essersi abbastanza conservato nel tempo; il fatto di essere stato trascurato e abbandonato nel tempo non è un rimprovero, anzi è una fortuna perché, quando si accantona non si tocca, mentre quando si tocca, si trasforma e si perde qualcosa. E lentroterra maceratese denota proprio questo: la mentalità contadina, (e lo dico in modo assolutamente positivo), è portata a custodire gelosamente, in qualche momento però ha accantonato quasi dimenticando, per poi riprendere con un po di orgoglio lattaccamento alloggetto, anche per i valori che esso rappresenta. Il terremoto - prosegue il maestro organaro- sta purtroppo creando un vuoto e forti situazioni di disagio in questo settore; lo strumento di Sefro va ascritto fra più importanti della diocesi di Camerino in quanto, è uno dei tre strumenti dei centoquindici della diocesi e della provincia, attualmente disponibili insieme agli organi di Mergo (restaurato due anni fa e inaugurato nel 2017) e di Belforte del Chienti . L’organo di Sefro è di Venanzo Fedeli firmato, datato con tanto di cartiglio; lo strumento riassume Il miglior momento del periodo Barocco; dopo il 1800, causa le soppressioni, le guerre e i movimenti napoleonici, gli strumenti cominciano a perdere efficacia anche tecnica e collocazione, per ripartire successivamente negli anni 30-40 e 50, dell800. Quello di Sefro è uno strumento raro perché possiede e conserva tutti i suoi elementi originali, uniti ad una chicca in più che è quella di avere un registro ad ancia che esiste soltanto nell’organo della Collegiata di Visso, oggi inagibile. Quello di Sefro è pertanto lo strumento che più interessa i musicisti; nel dire questo non vorrei fare comunque una prevaricazione sugli altri strumenti già restaurati e comunque importanti e, in verità- sottolinea Formentelli- non si può fare una vera categoria, né di importanza, né sul più o meno bello. In realtà sono tutti di rilievo; poi ci sono degli oggetti che sconfinano per leccezionalità e li conosciamo; sono ad esempio quelli del duomo di Camerino in primis e, del duomo vecchio di San Severino, quelli di Aliforni e di Belforte del Chienti. Ciascuno è tuttavia uno strumento diverso, con elementi e caratteristiche assolutamente non ripetute; questo è il concetto di artigianalità e di buon lavoro, legato anche alla individualità di queste figure preziose di artigiani”. Le competenze di Unicam in campo per la conservazione del patrimonio culturale “L’università di Camerino è coinvolta in questa bellissima progettualità - dichiara il rettore Claudio Pettinari- ; in realtà, con il maestro Formentelli esiste già da tempo un rapporto intenso e, quello che lui propone nel nostri territori è qualcosa di cui noi siamo veramente felici e fieri , in quanto va ad integrarsi perfettamente con quelle che sono le linee guida, di recente anche da me tracciate, nel settore della conservazione e restauro del patrimonio culturale. Il patrimonio culturale è in questo momento una delle cose a cui UNICAM sta guardando con maggiore interesse e, desideriamo fortemente che le nostre competenze scientifiche e quelle dei nostri validissimi storici, vengano messe a disposizione del maestro organaro, del sindaco di Sefro, della comunità tutta e di color che stanno lavorando affinché questo territorio rinasca e, rinasca dalla cultura”.   Carla Campetella

Una forte sinergia tra istituzioni e privati renderà possibile il restauro dell’antico organo a canne Fedeli risalente al 1790, custodito nella chiesa di Santa Maria Assunta a Sefro. Il progetto di recupero è stato affidato a Michel Formentelli, uno dei pochi detentori dell’arte organara, il cui laboratorio si trova ora in un capannone industriale alle porte di Pioraco. Grazie all’interessamento dell’amministrazione comunale di Sefro e dell’arcidiocesi di Camerino San Severino Marche, si sono potute mettere insieme diverse forze facenti capo alla CEI all’università di Camerino e al generoso supporto di privati. Il risultato è la partenza ufficiale del restauro del prezioso strumento che, le mani esperte del maestro organaro e dei suoi collaboratori, riporteranno all’antico suono e splendore. La presentazione del tutto ha avuto luogo all’interno della grande ‘bottega artigiana’, alla presenza di Michel Formentelli e del suo staff, del sindaco di Sefro Giancarlo Temperilli, del rettore di Unicam Claudio Pettinari, del parroco don Cherubino Ferretti e, dei rappresentanti le ditte private che hanno generosamente aderito al progetto.

Nel 2015, una serie di eventi fortuiti hanno permesso di capire il valore di quello strumento musicale che, pur funzionante ma in precario stato di conservazione, era custodito all’interno della chiesa. Costruito con legni pregiati, l’organo a canne reca la firma datata di Venanzio Fedeli della Rocchetta di Serravalle del Chienti. Forte di un’attività plurisecolare, la famiglia Fedeli è senz’altro la massima dinastia organaria marchigiana e italiana che si conosca.

 

La nascita del progetto di restauro

“Era venuto a trovarmi un amico innamorato di questo genere di strumenti musicali- racconta il sindaco Giancarlo Temperilli-; recatosi nella chiesa e visto l’ organo, si è messo a suonarlo. Più tardi mi ha confidato di averlo trovato stupendo, unico rammarico il suo stato di conservazione. A quel punto- prosegue il sindaco-  ho contattato il parroco don Cherubino Ferretti, il quale mi ha presentato Michel Formentelli che, dall’attenta visione del manufatto ne ha ricavato che, effettivamente, eravamo in possesso di un qualcosa di unico. Passo dietro passo, dopo tre anni siamo riusciti a trovare tutti i finanziamenti per cui oggi siamo in grado di ufficializzare la partenza dell’ opera di restauro. Dal canto suo Formentelli ha assicurato che nel 2019, l’organo potrà essere riconsegnato alla comunità. L’amministrazione comunale in tutto questo ha fatto soltanto un'azione di promozione- spiega Temperilli- ; grazie all’azione di Don Cherubino e alla disponibilità dell’arcidiocesi si sono potute inoltrare le opportune documentazioni e sono arrivati i contributi della CEI ai quali si è aggiunta la generosità dei privati. L’aver trovato questa sensibilità a favore di un manufatto di elevato pregio, è ci gratifica molto, tanto di più in un momento di difficoltà. Ripartire con la bellezza acquista sicuramente un valore in più e ci piace utilizzare quest’occasione come simbolo di rinascita, non soltanto per Sefro, ma per l’intera montagna”.

Il valore dell’organo a canne di Sefro

“ La caratteristica principale dell’organo- spiega Michel Formentelli- è intanto quella di essersi abbastanza conservato nel tempo; il fatto di essere stato trascurato e abbandonato nel tempo non è un rimprovero, anzi è una fortuna perché, quando si accantona non si tocca, mentre quando si tocca, si trasforma e si perde qualcosa. E l'entroterra maceratese denota proprio questo: la mentalità contadina, (e lo dico in modo assolutamente positivo), è portata a custodire gelosamente, in qualche momento però ha accantonato quasi dimenticando, per poi riprendere con un po' di orgoglio l'attaccamento all'oggetto, anche per i valori che esso rappresenta.

Il terremoto - prosegue il maestro organaro- sta purtroppo creando un vuoto e forti situazioni di disagio in questo settore; lo strumento di Sefro va ascritto fra più importanti della diocesi di Camerino in quanto, è uno dei tre strumenti dei centoquindici della diocesi e della provincia, attualmente disponibili insieme agli organi di Mergo (restaurato due anni fa e inaugurato nel 2017) e di Belforte del Chienti . L’organo di Sefro è di Venanzo Fedeli firmato, datato con tanto di cartiglio; lo strumento riassume Il miglior momento del periodo Barocco; dopo il 1800, causa le soppressioni, le guerre e i movimenti napoleonici, gli strumenti cominciano a perdere efficacia anche tecnica e collocazione, per ripartire successivamente negli anni 30-40 e 50, dell'800. Quello di Sefro è uno strumento raro perché possiede e conserva tutti i suoi elementi originali, uniti ad una chicca in più che è quella di avere un registro ad ancia che esiste soltanto nell’organo della Collegiata di Visso, oggi inagibile. Quello di Sefro è pertanto lo strumento che più interessa i musicisti; nel dire questo non vorrei fare comunque una prevaricazione sugli altri strumenti già restaurati e comunque importanti e, in verità- sottolinea Formentelli- non si può fare una vera categoria, né di importanza, né sul più o meno bello. In realtà sono tutti di rilievo; poi ci sono degli oggetti che sconfinano per l'eccezionalità e li conosciamo; sono ad esempio quelli del duomo di Camerino in primis e, del duomo vecchio di San Severino, quelli di Aliforni e di Belforte del Chienti. Ciascuno è tuttavia uno strumento diverso, con elementi e caratteristiche assolutamente non ripetute; questo è il concetto di artigianalità e di buon lavoro, legato anche alla individualità di queste figure preziose di artigiani”.

IMG 20180427 170037128

Le competenze di Unicam in campo per la conservazione del patrimonio culturale

“L’università di Camerino è coinvolta in questa bellissima progettualità - dichiara il rettore Claudio Pettinari- ; in realtà, con il maestro Formentelli esiste già da tempo un rapporto intenso e, quello che lui propone nel nostri territori è qualcosa di cui noi siamo veramente felici e fieri , in quanto va ad integrarsi perfettamente con quelle che sono le linee guida, di recente anche da me tracciate, nel settore della conservazione e restauro del patrimonio culturale. Il patrimonio culturale è in questo momento una delle cose a cui UNICAM sta guardando con maggiore interesse e, desideriamo fortemente che le nostre competenze scientifiche e quelle dei nostri validissimi storici, vengano messe a disposizione del maestro organaro, del sindaco di Sefro, della comunità tutta e di color che stanno lavorando affinché questo territorio rinasca e, rinasca dalla cultura”.

 

Carla Campetella

IMG 20180427 165815184

Letto 2118 volte

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo