Unicam. Si conclude la 12.ma Scuola internazionale di Chimica Organometallica

Mercoledì, 04 Settembre 2019 14:49 | Letto 790 volte   Clicca per ascolare il testo Unicam. Si conclude la 12.ma Scuola internazionale di Chimica Organometallica Le nuove direzioni e prospettive della chimica organometallica, hanno rappresentato il focus centrale della dodicesima edizione della Scuola internazionale di Chimica organometallica che si avvia a conclusione allUniversità di Camerino. Proprio nell’occasione della giornata di apertura, alla quale ha voluto portare il suo saluto anche lammnistrazione comunale di Camerino rappresentata dal consigliere Riccardo Pennesi, il responsabile della Scuola prof. Claudio Pettinari, rettore dell’università di Camerino, ha voluto ripercorrerne la storia insieme ai primi passi dell’iniziativa. “ E’ un fare memoria di quello che siamo stati soprattutto di come si è potuti arrivare a tutto questo. In realtà – dichiara il prof. Pettinari- partendo dalle persone, perché è sempre dalle persone che dobbiamo partire e, nello specifico, da quello che all’epoca era il mio professore Flavio Bonati; per la prima volta in Italia, si decise di organizzare dapprima un congresso di chimica organometallica, disciplina quasi sconosciuta ai più e soprattutto nel territorio marchigiano. L’ateneo di Camerino, decise poi di organizzare qui una Scuola permanente e molto la dice sul fatto di essere arrivati alla dodicesima edizione. Sono dunque trascorsi ben 22 anni, tutti vissuti a fianco di tantissimi docenti da tutto il mondo, professori che sono stati qui da noi e che con noi continuano a mantenere legami e che ci hanno fatto crescere. Ho dunque inteso citare proprio questo – continua il rettore-,  come la crescita del nostro gruppo sia passata attraverso questa Scuola e la possibilità di rapportarsi, di fare network e di fare rete. Un legame forte che ci ha data la possibilità di costruire progetti di ricerca allavanguardia e soprattutto ha consentito a tanti giovani di crescere. Sono 1400 le persone che nell’arco delle dodici edizioni, si sono viste alternarsi da questa Scuola; presentando il loro lavoro, hanno condiviso le loro ricerche, ne hanno parlato a grandi ed importanti scienziati, hanno vissuto questo territorio. Un percorso stimolante che dunque- sottolinea il prof. Pettinari- ha scandito un po ventidue anni della nostra vita universitaria. Li ricordiamo per tante cose che sono avvenute, spesso durante la Scuola ma anche prima e dopo la sua nascita e, ogni anno e ogni edizione, hanno lasciato il segno”. Inevitabile che in un tempo così lungo di continue ricerche tante cose siano cambiate. Il futuro corre veloce anche per questo settore per certi versi molto affascinante anche per chi è totalmente digiuno della materia e di progressi e traguardi un tempo impensabili ne sono stati raggiunti moltissimi.“ Basti pensare che per le relazioni nei convegni - spiega il rettore e prof. di Chimica Claudio Pettinari-  quelli che una volta si chiamavano lucidi oggi sono soppiantati da tecnologie assolutamente innovative che ti consentono di entrare in una molecola proiettata in realtà virtuale o aumentata tanto che con la molecola si può giocare, si può capire perfettamente la sua reattività, la sua capacità di produrre magari effetti interessanti sul corpo umano. Questi argomenti sono stati trattati anche nel corso delle quattro giornate della Scuola Internazionale di Chimica Organometallica, accentrando attenzione anche sui diversi aspetti dellutilizzo della organometallica in ambito biomedico così come sulla possibilità che queste sostanze siano utilizzate come antitumorali, come biomateriali, come materiali antibatterici o antimicrobici ,oppure, per dispositivi. Indubbiamente cè stata una grande evoluzione. Sentiamo sempre di più parlare di un pianeta sostenibile, di una terra sostenibile. Sui media di ogni genere è sempre più frequente  l’utilizzo dell’ accoppiata di parole Plastic free ma, bisogna anche capire che per immaginare un futuro Plastic free, dobbiamo comunque trovare dei materiali alternativi, in grado di sostituire la plastica e capire se poi questo sarà sempre possibile e, soprattutto, se potranno essere raggiunte le stesse funzioni. Ecco, la chimica organometallica può aiutarci in questo. Con il termine plastica vengono poi assemblate e demonizzate anche sostanze e materiali che invece saranno sicuramente imprescindibili però, la chimica organometallica può senz’altro servire a produrre materiali diversi in maniera Eco e in maniera bio, soprattutto anche riciclando e recuperando, perché la popolazione del pianeta è comunque crescente. Pensiamo banalmente all’incredibile aumento di dispositivi telefonici di cui non potremo sicuramente fare a meno e, all’interno dei quali, sono contenute tante parti leggere fatte di materiali polimerici e plastici  ”.cc
Le nuove direzioni e prospettive della chimica organometallica, hanno rappresentato il focus centrale della dodicesima edizione della Scuola internazionale di Chimica organometallica che si avvia a conclusione all'Università di Camerino.
Proprio nell’occasione della giornata di apertura, alla quale ha voluto portare il suo saluto anche l'ammnistrazione comunale di Camerino rappresentata dal consigliere Riccardo Pennesi, il responsabile della Scuola prof. Claudio Pettinari, rettore dell’università di Camerino, ha voluto ripercorrerne la storia insieme ai primi passi dell’iniziativa.
“ E’ un fare memoria di quello che siamo stati soprattutto di come si è potuti arrivare a tutto questo. In realtà – dichiara il prof. Pettinari- partendo dalle persone, perché è sempre dalle persone che dobbiamo partire e, nello specifico, da quello che all’epoca era il mio professore Flavio Bonati; per la prima volta in Italia, si decise di organizzare dapprima un congresso di chimica organometallica, disciplina quasi sconosciuta ai più e soprattutto nel territorio marchigiano. L’ateneo di Camerino, decise poi di organizzare qui una Scuola permanente e molto la dice sul fatto di essere arrivati alla dodicesima edizione. Sono dunque trascorsi ben 22 anni, tutti vissuti a fianco di tantissimi docenti da tutto il mondo, professori che sono stati qui da noi e che con noi continuano a mantenere legami e che ci hanno fatto crescere. Ho dunque inteso citare proprio questo – continua il rettore-,  come la crescita del nostro gruppo sia passata attraverso questa Scuola e la possibilità di rapportarsi, di fare network e di fare rete. Un legame forte che ci ha data la possibilità di costruire progetti di ricerca all'avanguardia e soprattutto ha consentito a tanti giovani di crescere. Sono 1400 le persone che nell’arco delle dodici edizioni, si sono viste alternarsi da questa Scuola; presentando il loro lavoro, hanno condiviso le loro ricerche, ne hanno parlato a grandi ed importanti scienziati, hanno vissuto questo territorio. Un percorso stimolante che dunque- sottolinea il prof. Pettinari- ha scandito un po' ventidue anni della nostra vita universitaria. Li ricordiamo per tante cose che sono avvenute, spesso durante la Scuola ma anche prima e dopo la sua nascita e, ogni anno e ogni edizione, hanno lasciato il segno”.

Inevitabile che in un tempo così lungo di continue ricerche tante cose siano cambiate. Il futuro corre veloce anche per questo settore per certi versi molto affascinante anche per chi è totalmente digiuno della materia e di progressi e traguardi un tempo impensabili ne sono stati raggiunti moltissimi.

“ Basti pensare che per le relazioni nei convegni - spiega il rettore e prof. di Chimica Claudio Pettinari-  quelli che una volta si chiamavano lucidi oggi sono soppiantati da tecnologie assolutamente innovative che ti consentono di entrare in una molecola proiettata in realtà virtuale o aumentata tanto che con la molecola si può giocare, si può capire perfettamente la sua reattività, la sua capacità di produrre magari effetti interessanti sul corpo umano. Questi argomenti sono stati trattati anche nel corso delle quattro giornate della Scuola Internazionale di Chimica Organometallica, accentrando attenzione anche sui diversi aspetti dell'utilizzo della organometallica in ambito biomedico così come sulla possibilità che queste sostanze siano utilizzate come antitumorali, come biomateriali, come materiali antibatterici o antimicrobici ,oppure, per dispositivi. Indubbiamente c'è stata una grande evoluzione. Sentiamo sempre di più parlare di un pianeta sostenibile, di una terra sostenibile. Sui media di ogni genere è sempre più frequente  l’utilizzo dell’ accoppiata di parole Plastic free ma, bisogna anche capire che per immaginare un futuro Plastic free, dobbiamo comunque trovare dei materiali alternativi, in grado di sostituire la plastica e capire se poi questo sarà sempre possibile e, soprattutto, se potranno essere raggiunte le stesse funzioni. Ecco, la chimica organometallica può aiutarci in questo. Con il termine plastica vengono poi assemblate e demonizzate anche sostanze e materiali che invece saranno sicuramente imprescindibili però, la chimica organometallica può senz’altro servire a produrre materiali diversi in maniera Eco e in maniera bio, soprattutto anche riciclando e recuperando, perché la popolazione del pianeta è comunque crescente. Pensiamo banalmente all’incredibile aumento di dispositivi telefonici di cui non potremo sicuramente fare a meno e, all’interno dei quali, sono contenute tante parti leggere fatte di materiali polimerici e plastici  ”.
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