Notizie di spettacolo nelle Marche
È positivo al Covid-19 il vescovo di Cremona Antonio Napolioni ricoverato da venerdì scorso per i sintomi del virus. La diagnosi è stata confermata dall’esito del test da tampone effettuato al suo arrivo in reparto.

"Napolioni - si legge in una nota della diocesi - risponde alle terapie e la sua situazione clinica è definita stabile.

Oggi lo staff medico, guidato dal dottor Bosio, ha intrapreso una progressiva riduzione della ventilazione meccanica, introdotta nei giorni scorsi. Sotto attenta osservazione del team medico nei prossimi giorni si valuterà con cautela la prosecuzione di questa progressiva riduzione del supporto respiratorio.

Intanto il vicario generale, a nome della chiesa cremonese, rinnovando viva gratitudine verso tutti coloro che operano in questo tempo difficile e complicato nel settore della sanità, invita presbiteri e fedeli della diocesi a continuare ad accompagnare e a sostenere il vescovo e tutti i malati nel loro impegnativo percorso con un affettuoso e fraterno ricordo nella preghiera".

GS
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Giovedì, 12 Marzo 2020 18:00

Covid-19, riduzione giornaliera dei treni

Trenitalia ha elaborato un piano di razionalizzazione dei servizi ferroviari, con una riduzione giornaliera del 30 per cento dei treni circolanti, per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Viene comunque assicurato, nelle varie direttrici interessate, la disponibilità di un treno ogni ora. Il piano è stato concordato con la Regione Marche. Sarà operativo da domani a venerdì 3 aprile prossimo. Lo comunica l’assessore ai Trasporti Angelo Sciapichetti: “Il provvedimento tiene conto dell’eccezionale situazione che si è verificata nella nostra regione, in adesione alle misure adottate dal presidente del Consiglio dei Ministri, con i decreti emanati in questi giorni sulla limitazione degli spostamenti. Risponde alle esigenze di mobilità legate all’emergenza Covid-19, limitando, per quanto possibile, il rischio da esposizione al contagio, pur garantendo ogni collegamento a quanti si spostano per raggiungere le proprie sedi di lavoro. Il piano potrà essere rimodulato a seguito dell’adozione di ulteriori disposizioni governative. L’auspicio è quello di tornare presto alla normalità, superando eventuali disagi con la comprensione degli utenti”.

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Ha giocato in anticipo rispetto ai provvedimenti successivamente emanati dal Governo la Lube disponendo la chiusura degli stabilimenti di produzione e i propri punti vendita. Una decisione assunta responsabilmente dai vertici aziendali, ma che è stata presa con grande sofferenza e qualche dubbio come traspare dalle parole dell'amministratore unico Fabio Giulianelli. "Una scelta drammatica - le parole di Giulianelli - avvenuta in un momento di grande incertezza soprattutto da parte di chi ci governa. Provvedimenti presi e immediatamente ritirati che hanno provocato in tutti uno stress incredibile, che purtroppo ha costretto noi imprenditori a prendere decisioni che mai avremmo voluto assumere. Ritengo che la politica avrebbe dovuto anticipare gli eventi invece che inseguirli. Non vorrei che lasciare a noi imprenditori in prima battuta la responsabilità di decidere sulla chiusura sia stata dettata dalla mancanza di visione strategica". Chiusura di aziende leader sul mercato, come appunto la Lube, non può non determinare effetti sull'intero sistema economico. "Inevitabilmente la chiusura temporanea di molte aziende produrrà effetti negativi non solo nel settore dell'industria. Servono provvedimenti di sostegno economico per la salute delle aziende e non incentivi dati a pioggia. La mia impressione è che stiano lasciando alle stesse aziende anche il sostegno dei propri clienti. Un dramma nel dramma perchè al momento mancano certezze". Appare comunque fiducioso nella possibilità di ripresa una volta terminata l'emergenza Fabio Giulianelli. "Il popolo italiano ha dimostrato di sapersi rimboccare le maniche e di tirare fuori il meglio di sè nelle emergenze - conclude - Ripartiremo, però, soltanto se la strada maestra viene delineata dal Governo. Noi sappiamo dove dirigere la nave, ma nella tempesta il comandante deve dare certezze".

f.u.
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Ben 108 veicoli controllati insieme a numerose attività commerciali e pedoni. Quattro i trasgressori denunciati per aver violato le disposizioni dei decreti per il contenimento del Coronavirus. Gli agenti della polizia locale di Tolentino si sono subito messi all'opera per controllare il territorio comunale.
Nello specifico, gli agenti hanno fornito informazioni alla popolazione ed alle attività commerciali sulle interpretazioni del decreto, sono stati controllati auto e pedoni richiedendo le autocertificazioni sulle ragioni degli spostamenti, sono stati controllati gli esercizi commerciali che dovrebbero, secondo il decreto, sospendere l'attività e anche quelli che possono restare aperti perché fornitori di beni di prima necessità ma con le dovute prescrizioni. 
I controlli saranno serrati e proseguiranno nei prossimi giorni. Il comando di polizia locale comunica anche che è a disposizione per fornire informazioni telefoniche ai cittadini e invita tutti a non recarsi presso gli uffici se non per motivi contingenti.
Quanto alle autocertificazioni, si ricorda che non è necessario portarle con sé ma è possibile renderle direttamente agli organi di vigilanza al momento del controllo i quali disporranno della modulistica. Ovviamente l'invito è anche quello a non uscire di casa se non per necessità, per il soddisfacimento di bisogni primari o per motivi strettamente legati a comprovate esigenze lavorative.
"E' fondamentale lavarsi le mani - ricorda l'assessore alla sicurezza Giovanni Gabrielli - indossare le mascherine, evitare i contatti diretti, stare ad almeno un metro di distanza. Dobbiamo attenerci alle disposizioni dei medici. Purtroppo ancora molte persone sottovalutano la portata del problema. E’ importante restare a casa, senza farsi prendere dall’ansia, rispettando tutte quelle indicazioni che posso preservarci dal virus e che rallentano la diffusione dello stesso Covid-19. E’ una questione di responsabilità collettiva".
g.g.


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Anche il Cosmari corre ai ripari a seguito dell'evolversi della situazione epidemiologica, adottando ulteriori misure per evitare il contagio.

Da oggi, infatti, fino a nuova comunicazione, "tutti i centri di raccolta comunali e intercomunali (isole ecologiche) e i centri del riuso - si legge in una nota - rimarranno chiusi al pubblico e quindi non sarà più possibile conferire rifiuti fino a nuova disposizione.
Sono, inoltre, sospese le attività che possono generare polveri sospese, come i soffioni delle spazzatrici o le attività di decespugliazione. Saranno incentivate le attività di disinfezione e di lavaggio con prodotti igienizzanti, nei limiti del personale disponibile".

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"Ora vado fino in fondo". Risponde così il presidente dell'Unione Montana, Giampiero Feliciotti, sulle polemiche che questa mattina hanno visto di nuovo coinvolti i vigili urbani dell'ente presenti con l'autovelox in superstrada.

"Questa mattina - dice - ho ricevuto una telefonata dalla prefettura in cui la funzionaria Minnicucci sottolineava come solo i nostri vigili stessero facendo il servizio in superstrada quando anche la polizia stradale si era fermata per i controlli relativi al rispetto del decreto Covid-19.

Premesso - dice Feliciotti - che il piano di sicurezza prevedeva anche per noi alcune pattuglie al controllo della popolazione, ho risposto che in superstrada c'erano i vigili autorizzati proprio dalla prefettura per il mese di marzo. Ho anche sottolineato che ero disposto ad avvertire il comandante per far rientrare il servizio, ma avevo bisogno di un atto ufficiale della prefettura. È per questo che sono stato io a scrivere una mail per annunciare la sospensione del servizio dopo una loro comunicazione ufficiale, approfittando anche per chiedere chiarimenti sul comportamento che devono tenere i sindaci presenti venerdì scorso all'incontro con l'Asur dove ha partecipato il primo cittadino di Montecassiano, positivo al Coronavirus".

A questo punto, allora, il presidente dell'Unione Montana vuole fare chiarezza, mostrando la corrispondenza avvenuta in giornata: "La risposta tramite pec dalla prefettura è arrivata alle 14.34 - precisa Feliciotti - , non per sospendere il servizio degli autovelox a cui non si accenna nemmeno, ma per rispondere solo alla richiesta fatta sul sindaco di Montecassiano. Ora vado fino in fondo - annuncia il presidente - . Appena mi hanno chiamato ho ubbidito, dimostrando che non faccio come voglio, ma le pubbliche istituioni si parlano con gli atti e io voglio gli atti che certifichino la sospensione del servizio. Io non rispondo alle improperie che non mi toccano, ma ormai la questione è stucchevole e bisogna darci un taglio da parte di chi ne ha competenza. A me è bastata una amichevole telefonata per prendere la sospensione come un ordine, ma ora deve essere giustificato dagli atti perchè un piano di sicurezza non si
modifica per telefono: lo Stato è lo Stato".

GS


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La chiusura fino al prossimo 3 aprile delle scuole di ogni ordine e grado per l'emergenza sanitaria che ha investito il nostro Paese e in mado significativo anche le Marche coinvolge anche gli asili nido privati. Un provvedimento necessario per contenere il contagio, ma che ha indubbiamente messo in difficoltà anche queste strutture che hanno cercato di organizzarsi per dare una risposta concreti ai problemi che si sono creati. "I giusti provvedimenti emanati dal Governo per contenere il contagio - a parlare Barbara Mariani, portavoce per la regione Marche degli asili nido privati - coinvolgono nelle Marche un numero rilevante di piccole realtà tra micronidi, nidi privati, nidi domiciliari, centri per l'infanzia e centri di aggregazione. Nonostante approviamo questa chiusura, il problema per noi privati è quello di dover sostenere delle spese che finora erano coperte dalle rette corrisposte dalle famiglie. E' chiaro che se questa chiusura dovesse prolungarsi ancora più a lungo ciò determinerebbe il collasso dell'intero sistema regionale in quanto gran parte di noi soggetti privati non abbiamo altro mezzo per sostenerci diverso dalle rette". Forte rischio chiusura, dunque, per gli asili nido privati in mancanza di speciali misure di sostegno da parte dello Stato. "L'eventuale chiusura - continua Barbara Mariani - provocherebbe il collasso dell'intero sistema educativo, in considerazione del fatto che su oltre 13mila strutture il 48% è gestito da privato. E' chiaro che il venir meno del sistema privato causerebbe il crollo dell'intero sistema poichè lo Stato non sarebbe in grado di gestire l'alto numero di bambini che entrano in queste strutture dedicate all'infanzia. Ciò comporterà disagi enormi per le famiglie che hanno necessità di portare i propri figli negli asili nido, dal momento che il sistema pubblico non riuscirà a soddisfare tutte le richieste". Nel frattempo attraverso la rete social i responsabili degli asili nido delle Marche si sono attivati per fare il punto della situazione, prendere coscienza delle difficoltà presenti e future interssando, con l'aiuto degli ambiti territoriali, la Regione attraverso una lettera nella quale si chiede la possibilità di un incontro in streaming per cercare una soluzione attuabile nella gestione dell'emergenza che coinvolga insieme strutture pubbliche e private. "Due i punti fondamentali chiesti al governo regionale - conclude la portavoce - Anzitutto come sostenere le spese, dai mutui, agli affitti, ai compensi per i dipendenti, in assenza di entrate. In secondo luogo abbiamo chiesto di non sospendere i bonus attraverso i quali le famiglie ottengono il rimborso di parte delle rette corrisposte, così da poter permettere alle famiglie di continuare a versare la retta e alle nostre strutture di poter sopravvivere".

f.u.
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Emergenza Coronavirus. Via vai continuo di ambulanze. Volontari e operatori di Croce Rossa del Comitato locale di Camerino in continuo e concitato movimento in uno sforzo enorme che li vede costantemente in attività ormai da tante ore. Sono abituati all’emergenza e anche in una situazione grave e del tutto nuova, tutti gli operatori si stanno dimostrando pronti e reattivi. Oltre 20 le persone tra volontari e dipendenti che in autonomia e consapevoli della gravità della situazione, hanno dato la loro disponibilità al servizio di turnazione in emergenza, iniziato già alle prime ore di domenica per l’evacuazione dei malati dalla struttura ospedaliera di Camerino e il loro trasferimento nei nosocomi di Matelica, San Severino e Macerata. Con ambulanze attrezzate e presidi di sicurezza per gli operatoi, è quindi iniziato anche il trasporto degli affetti da coronavirus a Camerino, il cui presidio ospedaliero è stato riconvertito ad ospitare esclusivamente tali pazienti. Attualmente i mezzi impegnati dal comitato di Croce Rossa di Camerino sono tre ambulanze di emergenza 118, due delle quali partono dalla sede di viale Giacomo Leopardi e una dal Covid- Hospital. Parole di sentito ringraziamento quelle che il presidente Gianfranco Broglia rivolge a tutti i volontari e dipendenti che, lasciate le loro famiglie a casa, con spirito di dedizione e sacrificio stanno mettendo in campo ogni massimo sforzo. Ad essi sono giunte le testimonianze di vicinanza e supporto morale del sindaco di Camerino Sandro Sborgia, dell’arcivescovo Francesco Massara e delle Clarisse del monastero di Santa Camilla.
“ La gestione procede bene- afferma il presidente del locale Comitato di Croce Rossa Gianfranco  Broglia- Abbiamo qualche difficoltà nel reperire l’ossigeno dato il consumo elevato. Abbiamo provveduto nelle ultime ore a portare un container a fianco dell’ingresso dell’ospedale per garantire una postazione isolata e in sicurezza per gli autisti del 118 e pronto soccorso. E’ stato anche formato il personale per l’emergenza sanitaria e cerchiamo di andare avanti in quella che, purtroppo e nella sua gravità, è una situazione in continua evoluzione. Quanto all’equipaggiamento emergenziale, ci auguriamo che i nostri kit di protezione possano essere riforniti in settimana, anche per non trovarci in difficoltà”.
C.C.
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Gravi ustioni per un uomo che questa mattina è stato trasportato in eliambulanza all'ospedale di Torrette ad Ancona.
E' accaduto in via Tufano, lungo la strada che conduce a Castelraimondo, all'interno di una roulotte.
Non è stata ancora ricostruita l'esatta dinamica dell'incidente tanto che, stando ad una prima ricostruzione, pare che l'uomo si sia ustionato ieri sera ma i soccorsi siano stati avvertiti solo questa mattina.

GS
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Dall'entroterra alla costa.
A pochi giorni dalla riconversione dell'ospedale di Camerino a Covid-Hospital arriva la decisione della giunta regionale di convertire a questo scopo tutti gli ospedali della Regione che contano la terapia intensiva, tranne quelli di Urbino, Fano, Fabriano, Ascoli Piceno, Macerata e Torrette.
Una decisione che arriva dalla volontà di essere preparati all'aumento di contagi, come già spiegava ieri il governatore Luca Ceriscioli: ""Le curve epidemiologiche ci indicano la direzione dei prossimi giorni - ha detto - stiamo andando verso il raddoppio dei casi. Sarà una settimana di trincea e noi continuiamo a lavorare perché la sanità sia pronta".
"Gli ospedali non saranno evacuati tutti insieme - spiega l'assessore Angelo Sciapichetti - ma in base alla richiesta dettatata dalla crescita dei contagi".


GS

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