Anniversario della nomina del vescovo Brugnaro

Venerdì, 03 Settembre 2010 02:00 | Letto 1285 volte   Clicca per ascolare il testo Anniversario della nomina del vescovo Brugnaro Il 3 settembre 2007 veniva ufficializzava la nomina alla cattedra arcivescovile della diocesi di Camerino - San Severino Marche di mons. Francesco Giovanni Brugnaro, che fu poi ordinato il 29 settembre da papa Benedetto XVI. Eccellenza, sono trascorsi tre anni da quel giorno... Ovviamente oggi questa memoria è più gravida di cose avvenute rispetto alle aspettative e alle  speranze, anche paurose, che quel giorno avevo. Fin da subito lei aveva in mente l'idea di annunciare il Vangelo in un mondo che cambia,  soprattutto a partire dalla Parola. A ciò si aggiunge anche il tema dell'educazione, secondo il cammino indicato dalla Chiesa. Penso che questi anni di ascolto della Parola da parte dei giovani, delle famiglie, delle parrocchie, soprattutto nei tempi forti dell'anno liturgico, sia stato e continuerà ad essere il punto che animerà questo momento impegnativo che consiste nel far convergere l'attenzione di tutti attorno al problema dei giovani per educarli all'umanità, al senso di responsabilità, al dovere di vivere la vita come un dono. Un servizio che Dio fa a ciascuno di noi perchè poi questi nostri ragazzi possano, a loro volta, renderlo al mondo e alla società. Spesso si parla di vocazioni. Ce ne sono sempre meno e i sacerdoti sono sempre più anziani. Quale il suo invito. Ci può essere di grande utilità l'esempio di san Gregorio Magno per fare in modo che possiamo comprendere il nostro tempo e rispondere alle esigenze del nostro tempo secondo le necessità, non guardando - come dissi il giorno dell'ingresso in diocesi - a quello che non abbiamo, ma mettendo a disposizione tutto quello che abbiamo. Anche l'età avanzata dei nostri sacerdoti, quindi, quando è vissuta come dono, come esperienza di fraternità,come soccorso reciproco, come chiamata dei laici più responsabili a vivere la loro vocazione di corresponsabilità all'interno della comunità può essere di aiuto. Pensiamo alle risorse dei catechisti, delle confraternite, dei movimenti laicali, degli animatori, delle famiglie che possono essere di valido aiuto per i sacerdoti per tutto ciò che può essere tolto di peso al sacerdote stesso in modo che egli dia quel tipo di servizio ministeriale che più propriamente gli appartiene. Credo che con gioia e discernimento dovremmo fare in modo che ci siano diaconi laici che con il diaconato permanente si coinvolgano nel sostegno all'attività dei sacerdoti. In alcune diocesi italiane il problema della mancanza di sacerdoti è stato risolto affidando la gestione di alcune parrocchie a delle famiglie. E' una strada percorribile anche nella nostra diocesi? Credo che anche qui ci sia un cammino di maturazione da compiere da parte delle famiglie nell'esercizio della loro corresponsabilità, perchè l'aiuto riguarda soprattutto la catechesi, la preparazione delle giovani coppie al matrimonio e al battesimo dei propri figli. Credo, però, che la nostra diocesi sia abbastanza guarnita, nonostante - lo ripeto - l'età avanzata dei nostri sacerdoti, sotto l'aspetto sacramentale. Credo che le famiglie più sensibili all'evangelizzazione, non solo della loro realtà coniugale, ma anche della comunità parrocchiale alla quale appartengono,dovrebbero sentirsi corresponsabili nel sostenere la ministerialità dei sacerdoti attraverso l'esercizio della ministerialità laicale e familiare.   

Il 3 settembre 2007 veniva ufficializzava la nomina alla cattedra arcivescovile della diocesi di Camerino - San Severino Marche di mons. Francesco Giovanni Brugnaro, che fu poi ordinato il 29 settembre da papa Benedetto XVI.

Eccellenza, sono trascorsi tre anni da quel giorno...

Ovviamente oggi questa memoria è più gravida di cose avvenute rispetto alle aspettative e alle  speranze, anche paurose, che quel giorno avevo.

Fin da subito lei aveva in mente l'idea di annunciare il Vangelo in un mondo che cambia,  soprattutto a partire dalla Parola. A ciò si aggiunge anche il tema dell'educazione, secondo il cammino indicato dalla Chiesa.

Penso che questi anni di ascolto della Parola da parte dei giovani, delle famiglie, delle parrocchie, soprattutto nei tempi forti dell'anno liturgico, sia stato e continuerà ad essere il punto che animerà questo momento impegnativo che consiste nel far convergere l'attenzione di tutti attorno al problema dei giovani per educarli all'umanità, al senso di responsabilità, al dovere di vivere la vita come un dono. Un servizio che Dio fa a ciascuno di noi perchè poi questi nostri ragazzi possano, a loro volta, renderlo al mondo e alla società.

Spesso si parla di vocazioni. Ce ne sono sempre meno e i sacerdoti sono sempre più anziani. Quale il suo invito.

Ci può essere di grande utilità l'esempio di san Gregorio Magno per fare in modo che possiamo comprendere il nostro tempo e rispondere alle esigenze del nostro tempo secondo le necessità, non guardando - come dissi il giorno dell'ingresso in diocesi - a quello che non abbiamo, ma mettendo a disposizione tutto quello che abbiamo. Anche l'età avanzata dei nostri sacerdoti, quindi, quando è vissuta come dono, come esperienza di fraternità,come soccorso reciproco, come chiamata dei laici più responsabili a vivere la loro vocazione di corresponsabilità all'interno della comunità può essere di aiuto. Pensiamo alle risorse dei catechisti, delle confraternite, dei movimenti laicali, degli animatori, delle famiglie che possono essere di valido aiuto per i sacerdoti per tutto ciò che può essere tolto di peso al sacerdote stesso in modo che egli dia quel tipo di servizio ministeriale che più propriamente gli appartiene. Credo che con gioia e discernimento dovremmo fare in modo che ci siano diaconi laici che con il diaconato permanente si coinvolgano nel sostegno all'attività dei sacerdoti.

In alcune diocesi italiane il problema della mancanza di sacerdoti è stato risolto affidando la gestione di alcune parrocchie a delle famiglie. E' una strada percorribile anche nella nostra diocesi?

Credo che anche qui ci sia un cammino di maturazione da compiere da parte delle famiglie nell'esercizio della loro corresponsabilità, perchè l'aiuto riguarda soprattutto la catechesi, la preparazione delle giovani coppie al matrimonio e al battesimo dei propri figli. Credo, però, che la nostra diocesi sia abbastanza guarnita, nonostante - lo ripeto - l'età avanzata dei nostri sacerdoti, sotto l'aspetto sacramentale. Credo che le famiglie più sensibili all'evangelizzazione, non solo della loro realtà coniugale, ma anche della comunità parrocchiale alla quale appartengono,dovrebbero sentirsi corresponsabili nel sostenere la ministerialità dei sacerdoti attraverso l'esercizio della ministerialità laicale e familiare. 

 

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