Vittorio Sgarbi incontra l'Arcivescovo Brugnaro.

Lunedì, 31 Dicembre 2007 01:00 | Letto 1445 volte   Clicca per ascolare il testo Vittorio Sgarbi incontra l'Arcivescovo Brugnaro. CAMERINO – Cera il vescovo, Francesco Giovanni Brugnaro, cerano i ragazzi di Serra San Quirico e, a sorpresa, si è presentato anche Vittorio Sgarbi. E stato un vero e proprio “blitz” quello compiuto dal noto personaggio venerdì sera a Camerino. Sgarbi, infatti, era a Caldarola per un incontro sulle prossime attività culturali e non ha voluto farsi sfuggire loccasione di incontrare il vescovo Brugnaro, con cui ha condiviso lo stesso percorso di formazione nel collegio Manfredini di Este. “Mi avevano detto che Sgarbi aveva espresso volontà di incontrarmi – ha raccontato Brugnaro – Ma io avevo promesso ai ragazzi di Serra San Quirico che sarei stato presente allincontro organizzato con loro a Camerino proprio per venerdì sera. Non mi sentivo di rimandare lincontro. Così, Sgarbi ha deciso di fare unimprovvisata e di vernirmi a trovare in azione”. Una sorpresa graditissima, anche perché il critico darte ha voluto partecipare attivamente allincontro. Ha ascoltato le parole di Brugnaro ed alimentato il dibattito, prestandosi anche alle domande dei circa cinquanta ragazzi presenti. Si è soffermato, in particolare, sulla ricchezza del patrimonio artistico delle varie chiese sparse sul territorio, spiegando anche perché dei comuni così piccoli e “poveri” ospitino tesori darte di grande valore. “La chiave – ha detto Sgarbi – è nella fede di queste comunità. Si poteva e, purtroppo, si doveva rinunciare a molto, soprattutto in passato, ma non a luoghi di culto che rappresentassero degnamente la fede in Dio”. Salutati i ragazzi dopo il dibattito, Sgarbi e Brugnaro hanno cenato insieme a Camerino, mettendo sul piatto della discussione anche una serie di iniziative culturali e religiose da portare avanti in sinergia. “Si sono poste le basi per qualche collaborazione – ha spiegato Brugnaro – e, inevitabilmente, si è parlato anche della nostra esperienza comune”. A spiegare di cosa si tratta è stato lo stesso Sgarbi: “Entrambi, seppur in tempi diversi, dobbiamo parte della nostra formazione al collegio Manfredini di Este. Quando ho saputo che anche il vostro nuovo arcivescovo ha studiato lì, ho voluto sfruttare la prima occasione utile per incontrarlo. Ritrovare un ex allievo di quel collegio diventato Arcivescovo in un territorio che conosco da anni ha avuto, per me, un grande significato simbolico”. E di cose da dirsi, cè da starne certi, ne avranno avute certamente parecchie, visto anche lenorme bagaglio culturale, anche in materia darte, di Mons. Brugnaro. “Abbiamo fatto alcune ipotesi su tutele di chiese che hanno valore simbolico – ha dichiarato Sgarbi al termine dellincontro – e su iniziative di tipo espositivo che riguardano temi cari a Mons. Brugnaro. Sono felice che su questo territorio che amo ci sia un pastore così determinato giovane di spirito e di intenzioni per rappresentare tutti i problemi che sobo legati alla tutela delle chiese oltre che alle funzioni liturgiche e che quindi legano da sempre chi si occupa di beni culturali e chi si occupa di anime”. A quanto pare, dunque, si sono poste le basi per una amicizia collaborativa che sicuramente rafforzerà ancora di più il cammino di crescita, anche culturale, di tutto il territorio della antica Arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche.

CAMERINO – C'era il vescovo, Francesco Giovanni Brugnaro, c'erano i ragazzi di Serra San Quirico e, a sorpresa, si è presentato anche Vittorio Sgarbi. E' stato un vero e proprio “blitz” quello compiuto dal noto personaggio venerdì sera a Camerino. Sgarbi, infatti, era a Caldarola per un incontro sulle prossime attività culturali e non ha voluto farsi sfuggire l'occasione di incontrare il vescovo Brugnaro, con cui ha condiviso lo stesso percorso di formazione nel collegio Manfredini di Este. “Mi avevano detto che Sgarbi aveva espresso volontà di incontrarmi – ha raccontato Brugnaro – Ma io avevo promesso ai ragazzi di Serra San Quirico che sarei stato presente all'incontro organizzato con loro a Camerino proprio per venerdì sera. Non mi sentivo di rimandare l'incontro. Così, Sgarbi ha deciso di fare un'improvvisata e di vernirmi a trovare in azione”. Una sorpresa graditissima, anche perché il critico d'arte ha voluto partecipare attivamente all'incontro. Ha ascoltato le parole di Brugnaro ed alimentato il dibattito, prestandosi anche alle domande dei circa cinquanta ragazzi presenti. Si è soffermato, in particolare, sulla ricchezza del patrimonio artistico delle varie chiese sparse sul territorio, spiegando anche perché dei comuni così piccoli e “poveri” ospitino tesori d'arte di grande valore. “La chiave – ha detto Sgarbi – è nella fede di queste comunità. Si poteva e, purtroppo, si doveva rinunciare a molto, soprattutto in passato, ma non a luoghi di culto che rappresentassero degnamente la fede in Dio”. Salutati i ragazzi dopo il dibattito, Sgarbi e Brugnaro hanno cenato insieme a Camerino, mettendo sul piatto della discussione anche una serie di iniziative culturali e religiose da portare avanti in sinergia. “Si sono poste le basi per qualche collaborazione – ha spiegato Brugnaro – e, inevitabilmente, si è parlato anche della nostra esperienza comune”. A spiegare di cosa si tratta è stato lo stesso Sgarbi: “Entrambi, seppur in tempi diversi, dobbiamo parte della nostra formazione al collegio Manfredini di Este. Quando ho saputo che anche il vostro nuovo arcivescovo ha studiato lì, ho voluto sfruttare la prima occasione utile per incontrarlo. Ritrovare un ex allievo di quel collegio diventato Arcivescovo in un territorio che conosco da anni ha avuto, per me, un grande significato simbolico”. E di cose da dirsi, c'è da starne certi, ne avranno avute certamente parecchie, visto anche l'enorme bagaglio culturale, anche in materia d'arte, di Mons. Brugnaro. “Abbiamo fatto alcune ipotesi su tutele di chiese che hanno valore simbolico – ha dichiarato Sgarbi al termine dell'incontro – e su iniziative di tipo espositivo che riguardano temi cari a Mons. Brugnaro. Sono felice che su questo territorio che amo ci sia un pastore così determinato giovane di spirito e di intenzioni per rappresentare tutti i problemi che sobo legati alla tutela delle chiese oltre che alle funzioni liturgiche e che quindi legano da sempre chi si occupa di beni culturali e chi si occupa di anime”. A quanto pare, dunque, si sono poste le basi per una amicizia collaborativa che sicuramente rafforzerà ancora di più il cammino di crescita, anche culturale, di tutto il territorio della antica Arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche.

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