Marche Arancioni: Mangialardi attacca il presidente Acquaroli. Marchetti duro contro Speranza

Sabato, 14 Novembre 2020 17:34 | Letto 779 volte   Clicca per ascolare il testo Marche Arancioni: Mangialardi attacca il presidente Acquaroli. Marchetti duro contro Speranza La decisione del governo di inserire le Marche tra le regioni in zona arancione ha scatenato una serie di polemiche a destra e a sinistra.Nonostante lappello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a non dividersi in questo momento delicato per la pandemia, dalla Lega è arrivata la stoccata del Commissario, On. Riccardo Augusto Marchetti che in una nota ha sottolineato: Sto preparando un’interrogazione al Ministro Speranza per avere adeguati chiarimenti nel merito e nel calcolo dei parametri che hanno portato l’esecutivo a paralizzare le Marche dichiarandole regione a rischio medio-alto - ha precisato Marchetti - si riferisce ai dati dell’ultima settimana di ottobre, che già negli ultimi sette giorni hanno però subito un’inflessione in positivo. L’ordinanza del Governo è arrivata soltanto nel primo pomeriggio di sabato 14 novembre e i provvedimenti entreranno in vigore a partire dalle 24 dello stesso giorno. Sarebbe stato opportuno che l’esecutivo nazionale avesse avviato un confronto con i vertici della Regione Marche, ma da Roma solo una telefonata per comunicare quanto già deciso, senza possibilità di contraddittorio.Ma anche da sinistra arriva una nota del capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi che boccia la gestione di Acquaroli. “Giorno dopo giorno si confermano tutti i timori che avevamo espresso sulla capacità della giunta Acquaroli di gestire questa difficile e complicata fase pandemica. Il passaggio delle Marche in zona arancione era largamente prevedibile, visto lincremento dei contagi a livello nazionale e regionale. Le rassicurazioni in senso contrario invece, offerte appena qualche giorno fa dallo stesso presidente, dimostrano la scarsa comprensione  delle dinamiche di diffusione del virus da parte dellesecutivo regionale. Dunque, diciamolo chiaramente  - afferma Mangialardi -  lo stato di confusione e incertezza in cui versa la maggioranza, nonché la superficialità con cui sta affrontando la pandemia di Covid-19, rappresentano un serio pericolo per la salute dei marchigiani. Anziché giocare al solito scaricabarile sul governo la maggioranza spieghi gli errori commessi nella gestione di quegli aspetti sanitari che hanno favorito il passaggio della regione in zona arancione, ovvero il superamento della soglia critica dei posti letto per i malati acuti e per le rianimazioni, il ritardo dell’esito dei tamponi da parte dei laboratori analisi, il sovraccarico dei dipendenti impegnati delle indagini epidemiologiche, l’apparizione di focolai nelle case di riposo nel sud delle Marche e il drammatico aumento dei morti. Purtroppo questo è il risultato scontato non solo del disorientamento della giunta, ma anche dell’arroganza di una maggioranza che ha preferito politicizzare la pandemia, rigettando il confronto su alcune nostre proposte presentate durante lultimo consiglio, molte delle quali prevedevano azioni già sperimentate con successo nella scorsa primavera: dalla netta distinzione degli ospedali Covid da quelli non Covid, alla messa in sicurezza della case di riposo e delle Residenze sanitarie assistenziali, dal potenziamento delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale, all’apertura del Covid Hospital di Civitanova Marche.M.S.
La decisione del governo di inserire le Marche tra le regioni in zona arancione ha scatenato una serie di polemiche a destra e a sinistra.
Nonostante l'appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a non dividersi in questo momento delicato per la pandemia, dalla Lega è arrivata la stoccata del Commissario, On. Riccardo Augusto Marchetti che in una nota ha sottolineato: "Sto preparando un’interrogazione al Ministro Speranza per avere adeguati chiarimenti nel merito e nel calcolo dei parametri che hanno portato l’esecutivo a paralizzare le Marche dichiarandole regione a rischio medio-alto - ha precisato Marchetti - si riferisce ai dati dell’ultima settimana di ottobre, che già negli ultimi sette giorni hanno però subito un’inflessione in positivo. L’ordinanza del Governo è arrivata soltanto nel primo pomeriggio di sabato 14 novembre e i provvedimenti entreranno in vigore a partire dalle 24 dello stesso giorno.
Sarebbe stato opportuno che l’esecutivo nazionale avesse avviato un confronto con i vertici della Regione Marche, ma da Roma solo una telefonata per comunicare quanto già deciso, senza possibilità di contraddittorio".

Ma anche da sinistra arriva una nota del capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi che boccia la gestione di Acquaroli. 
“Giorno dopo giorno si confermano tutti i timori che avevamo espresso sulla capacità della giunta Acquaroli di gestire questa difficile e complicata fase pandemica.
Il passaggio delle Marche in zona arancione era largamente prevedibile, visto l'incremento dei contagi a livello nazionale e regionale.
Le rassicurazioni in senso contrario invece, offerte appena qualche giorno fa dallo stesso presidente, dimostrano la scarsa comprensione  delle dinamiche di diffusione del virus da parte dell'esecutivo regionale. Dunque, diciamolo chiaramente  - afferma Mangialardi -  lo stato di confusione e incertezza in cui versa la maggioranza, nonché la superficialità con cui sta affrontando la pandemia di Covid-19, rappresentano un serio pericolo per la salute dei marchigiani. 
Anziché giocare al solito scaricabarile sul governo la maggioranza spieghi gli errori commessi nella gestione di quegli aspetti sanitari che hanno favorito il passaggio della regione in zona arancione, ovvero il superamento della soglia critica dei posti letto per i malati acuti e per le rianimazioni, il ritardo dell’esito dei tamponi da parte dei laboratori analisi, il sovraccarico dei dipendenti impegnati delle indagini epidemiologiche, l’apparizione di focolai nelle case di riposo nel sud delle Marche e il drammatico aumento dei morti.
Purtroppo questo è il risultato scontato non solo del disorientamento della giunta, ma anche dell’arroganza di una maggioranza che ha preferito politicizzare la pandemia, rigettando il confronto su alcune nostre proposte presentate durante l'ultimo consiglio, molte delle quali prevedevano azioni già sperimentate con successo nella scorsa primavera: dalla netta distinzione degli ospedali Covid da quelli non Covid, alla messa in sicurezza della case di riposo e delle Residenze sanitarie assistenziali, dal potenziamento delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale, all’apertura del Covid Hospital di Civitanova Marche".

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