Pantana: revisionare aperture dei medi e grandi negozi

Lunedì, 14 Dicembre 2020 12:23 | Letto 786 volte   Clicca per ascolare il testo Pantana: revisionare aperture dei medi e grandi negozi Le diverse interpretazioni delle norme anti-covid che riguardano il settore del commercio, stanno generando caos in ordine alle dimensioni dei negozi che possono restare aperti o debbono restare chiusi. Una situazione che danneggia ulteriormente un settore già pesantemente in crisi. Sulla questione interviene Deborah Pantana della Lista i Civici chiedendo al Prefetto di Macerata e ai sindaci una revisione delle aperture nelle attività di medie e grandi dimensioni. Sembra incredibile come le norme nel nostro Paese vengono scritte apparentemente chiare ma poi vengono interpretate sempre in modo diverso da casi a casi a seconda di chi poi ci si trova di fronte- sottolinea Deborah Pantana- . Piu’ volte abbiamo chiesto buon senso nel capire quali tipo di chiusure andavano fatte in questa situazione di covid incontrollato, che sta danneggiando la nostra economia in modo drastico. Da noi non si capisce che tipo di definizione viene data ai negozi grandi o piccoli che siano su strada che fanno parte di una stessa via o di un medesimo quartiere, mentre se guardiamo altri Comuni le cose vengono disciplinate in maniera diversa che da noi. Ne è un esempio Città di Castello in Umbria lo scorso 12 dicembre il Sindaco ha diramato un comunicato stampa in cui dichiara che:” nella mattinata odierna è avvenuto un opportuno colloquio tra il Comandante della Polizia Municipale ed il Sig. Prefetto della Provincia di Perugia in merito all’interpretazione delle norme contenute all’art. 1, lettera ff), dell’ultimo D.P.C.M. del 03/12/2020, in seguito recepite nell’Ordinanza della Presidente della Giunta Regionale n. 77 del 04/12/2020, sul tema della chiusura nelle giornate festive e prefestive degli “esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili”, all’esito del quale è emersa l’indicazione della Massima Autorità Provinciale secondo la quale, in base alle disposizioni attualmente vigenti, in tali giornate ai fini del contenimento dei rischi sanitari dovuti alla diffusione del virus COVID-19 debbono restare chiusi solo i complessi commerciali cosiddetti “unitari”, ovvero i centri commerciali o le strutture ai medesimi per caratteristiche equiparabili, non essendo quindi ricompresi nella previsione normativa gli esercizi di vicinato, media e grande struttura di vendita in qualsiasi area territoriale insediati. Inoltre- continua Deborah Pantana-, i punti vendita di generi alimentari, già autorizzati all’apertura anche nei giorni festivi e prefestivi, potranno liberamente vendere anche prodotti non alimentari senza provvedere a delimitare, come in precedenza previsto, le aree di vendita di merce non alimentare presenti all’interno delle proprie strutture”. Come è possibile che invece da noi a Recanati, a Montecassiano, a Corridonia, a Civitanova Marche, a Macerata, le strutture medie d grandi di vendita vengono fatte rimanere chiuse? I Sindaci si stanno rendendo conto del danno economico che si sta provocando, non solo ai negozi ma anche alle famiglie che non possono lavorare? Poi si tampona dando dei bonus spesa, ma la gente ha bisogno di lavorare, per questo - conclude- chiedo al Prefetto di Macerata ed ai Sindaci di rivedere tale posizione di chiusure almeno per l’ultimo fine settimana prima di Natale. Non creiamo più danni di quelli che già sta provocando questo Governo. c.c.
Le diverse interpretazioni delle norme anti-covid che riguardano il settore del commercio, stanno generando caos in ordine alle dimensioni dei negozi che possono restare aperti o debbono restare chiusi. Una situazione che danneggia ulteriormente un settore già pesantemente in crisi. Sulla questione interviene Deborah Pantana della Lista i Civici chiedendo al Prefetto di Macerata e ai sindaci una revisione delle aperture nelle attività di medie e grandi dimensioni. 
"Sembra incredibile come le norme nel nostro Paese vengono scritte apparentemente chiare ma poi vengono interpretate sempre in modo diverso da casi a casi a seconda di chi poi ci si trova di fronte"- sottolinea Deborah Pantana- . Piu’ volte abbiamo chiesto buon senso nel capire quali tipo di chiusure andavano fatte in questa situazione di covid incontrollato, che sta danneggiando la nostra economia in modo drastico. Da noi non si capisce che tipo di definizione viene data ai negozi grandi o piccoli che siano su strada che fanno parte di una stessa via o di un medesimo quartiere, mentre se guardiamo altri Comuni le cose vengono disciplinate in maniera diversa che da noi. Ne è un esempio Città di Castello in Umbria lo scorso 12 dicembre il Sindaco ha diramato un comunicato stampa in cui dichiara che:” nella mattinata odierna è avvenuto un opportuno colloquio tra il Comandante della Polizia Municipale ed il Sig. Prefetto della Provincia di Perugia in merito all’interpretazione delle norme contenute all’art. 1, lettera ff), dell’ultimo D.P.C.M. del 03/12/2020, in seguito recepite nell’Ordinanza della Presidente della Giunta Regionale n. 77 del 04/12/2020, sul tema della chiusura nelle giornate festive e prefestive degli “esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili”, all’esito del quale è emersa l’indicazione della Massima Autorità Provinciale secondo la quale, in base alle disposizioni attualmente vigenti, in tali giornate ai fini del contenimento dei rischi sanitari dovuti alla diffusione del virus COVID-19 debbono restare chiusi solo i complessi commerciali cosiddetti “unitari”, ovvero i centri commerciali o le strutture ai medesimi per caratteristiche equiparabili, non essendo quindi ricompresi nella previsione normativa gli esercizi di vicinato, media e grande struttura di vendita in qualsiasi area territoriale insediati.
Inoltre- continua Deborah Pantana-, i punti vendita di generi alimentari, già autorizzati all’apertura anche nei giorni festivi e prefestivi, potranno liberamente vendere anche prodotti non alimentari senza provvedere a delimitare, come in precedenza previsto, le aree di vendita di merce non alimentare presenti all’interno delle proprie strutture”. Come è possibile che invece da noi a Recanati, a Montecassiano, a Corridonia, a Civitanova Marche, a Macerata, le strutture medie d grandi di vendita vengono fatte rimanere chiuse? I Sindaci si stanno rendendo conto del danno economico che si sta provocando, non solo ai negozi ma anche alle famiglie che non possono lavorare? Poi si tampona dando dei bonus spesa, ma la gente ha bisogno di lavorare, per questo - conclude- chiedo al Prefetto di Macerata ed ai Sindaci di rivedere tale posizione di chiusure almeno per l’ultimo fine settimana prima di Natale. Non creiamo più danni di quelli che già sta provocando questo Governo".


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