La regione 'ripensa' all'elettrodotto Terna

Giovedì, 11 Aprile 2013 02:00 | Letto 885 volte   Clicca per ascolare il testo La regione 'ripensa' all'elettrodotto Terna I presidenti dei comitati in rete contro lelettrodotto Fano – Teramo sono stati ricevuti ad Ancona dal presidente del consiglio regionale Vittoriano Solazzi, dal vice presidente dellassemblea Paola Giorgi, dai capigruppi in regione e dal presidente della commissione ambiente. Il Presidente Solazzi ha dichiarato che presenterà le istanze dei Comitati alla giunta della regione Marche; quindi il presidente della commissione ambiente ha dichiarato che entro il prossimo 15 Maggio presenterà allinterno della sua commissione le richieste avanzate dai Comitati stessi. I rappresentanti dei Comitati, accogliendo in modo positivo tali dichiarazioni, si sono detti comunque decisi a intraprendere le giuste azioni fino allottenimento della revoca della delibera n. 689 del 25 06 2007. Tale delibera, a loro dire, non rispetta i principi comunitari né i diritti indisponibili dei cittadini; infatti: 1)non è adeguatamente dimostrata la necessità per la Regione Marche della realizzazione di un elettrodotto a 380.000 V, soprattutto alla luce dei profondi mutamenti che hanno visto una forte riduzione dei consumi di energia elettrica nella nostra regione e lo sviluppo di fonti diffuse di produzione di energia; 2)non sono state considerate soluzioni progettuali plurime per individuare il minor impatto, ma solo la soluzione aerea ad altissima tensione, che per le ovvie ricadute sul territorio sarà la più problematica e impattante fra tutte, anche se, indubbiamente, la più pratica e meno costosa per chi la deve costruire; 3) manca la progettazione finanziaria che preveda un giusto indennizzo risarcitorio ai proprietari di immobili coinvolti loro malgrado, così come è mancante la quantificazione dei danni alleconomia delle zone interessate; 4) dal punto di vista sanitario si sono scientemente ignorate le diligenti considerazioni cautelative esposte nel verbale tecnico del 22/02/2007 dallAgenzia Regionale Protezione Ambiente Marche, per assecondare i ‘desiderata dellazienda privata che vuole costruire lopera a tutti i costi, limitandosi ad applicare il mero dato di legge, disattendendo lapplicazione del Principio di Precauzione e contravvenendo in tal senso alle sempre più frequenti raccomandazioni del Parlamento Europeo e dellOrganizzazione Mondiale della Sanità. Di fronte ad un tale atto lesivo dei diritti costituzionali, frutto di negligenze e inosservanze, i residenti di tutte le Marche coinvolti loro malgrado da questo progetto chiedono con grande determinazione la revoca della Delibera n.689/2007 e intendono avvalersi di ogni strumento giuridico per tutelarsi dagli effetti dannosi della succitata delibera, a partire dallazione stragiudiziale con linvito ad agire in autotutela. Si aspettano quindi una azione concreta e in tempi brevi di questa Assemblea, che già per due volte si è espressa contro questo progetto, per guidare una reale e completa revisione del progetto da parte degli organi preposti che comporti la revoca della delibera , onde evitare un domani a funzionari ed amministratori di essere direttamente chiamati in causa da cittadini che intraprenderanno le azioni di difesa in via giudiziale.            

I presidenti dei comitati in rete contro l'elettrodotto Fano – Teramo sono stati ricevuti ad Ancona dal presidente del consiglio regionale Vittoriano Solazzi, dal vice presidente dell'assemblea Paola Giorgi, dai capigruppi in regione e dal presidente della commissione ambiente. Il Presidente Solazzi ha dichiarato che presenterà le istanze dei Comitati alla giunta della regione Marche; quindi il presidente della commissione ambiente ha dichiarato che entro il prossimo 15 Maggio presenterà all'interno della sua commissione le richieste avanzate dai Comitati stessi. I rappresentanti dei Comitati, accogliendo in modo positivo tali dichiarazioni, si sono detti comunque decisi a intraprendere le giuste azioni fino all'ottenimento della revoca della delibera n. 689 del 25 06 2007. Tale delibera, a loro dire, non rispetta i principi comunitari né i diritti indisponibili dei cittadini; infatti:

1)non è adeguatamente dimostrata la necessità per la Regione Marche della realizzazione di un elettrodotto a 380.000 V, soprattutto alla luce dei profondi mutamenti che hanno visto una forte riduzione dei consumi di energia elettrica nella nostra regione e lo sviluppo di fonti diffuse di produzione di energia;

2)non sono state considerate soluzioni progettuali plurime per individuare il minor impatto, ma solo la soluzione aerea ad altissima tensione, che per le ovvie ricadute sul territorio sarà la più problematica e impattante fra tutte, anche se, indubbiamente, la più pratica e meno costosa per chi la deve costruire;

3) manca la progettazione finanziaria che preveda un giusto indennizzo risarcitorio ai proprietari di immobili coinvolti loro malgrado, così come è mancante la quantificazione dei danni all'economia delle zone interessate;

4) dal punto di vista sanitario si sono scientemente ignorate le diligenti considerazioni cautelative esposte nel verbale tecnico del 22/02/2007 dall'Agenzia Regionale Protezione Ambiente Marche, per assecondare i ‘desiderata' dell'azienda privata che vuole costruire l'opera a tutti i costi, limitandosi ad applicare il mero dato di legge, disattendendo l'applicazione del Principio di Precauzione e contravvenendo in tal senso alle sempre più frequenti raccomandazioni del Parlamento Europeo e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Di fronte ad un tale atto lesivo dei diritti costituzionali, frutto di negligenze e inosservanze, i residenti di tutte le Marche coinvolti loro malgrado da questo progetto chiedono con grande determinazione la revoca della Delibera n.689/2007 e intendono avvalersi di ogni strumento giuridico per tutelarsi dagli effetti dannosi della succitata delibera, a partire dall'azione stragiudiziale con l'invito ad agire in autotutela.

Si aspettano quindi una azione concreta e in tempi brevi di questa Assemblea, che già per due volte si è espressa contro questo progetto, per guidare una reale e completa revisione del progetto da parte degli organi preposti che comporti la revoca della delibera , onde evitare un domani a funzionari ed amministratori di essere direttamente chiamati in causa da cittadini che intraprenderanno le azioni di difesa in via giudiziale.


 

 


 

 

 

 

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