L'elettrodotto Terna passi per l'Adriatico

Lunedì, 29 Aprile 2013 02:00 | Letto 1206 volte   Clicca per ascolare il testo L'elettrodotto Terna passi per l'Adriatico É ancora acceso il dibattito che riguarda lelettrodotto Fano-Teramo e che coinvolge anche il comune di Belforte del Chienti. Per avere informazioni più dettagliate e fare chiarezza sullargomento abbiamo intervistato il sindaco di Belforte, Dino Catalini. Qualé il progetto previsto per Belforte del Chienti in merito allelettrodotto? “Il progetto previsto da Terna é una sottostazione di smistamento dellelettrodotto, a causa della quale Belforte sarebbe occupata per 6 ettari da trasformatori e altro materiale utile allo smistamento dellenergia, oltre ai tralicci della linea che arriverebbe e ripartirebbe dal paese”. Belforte ha già un elettrodotto. Non si potrebbe chiedere a Terna di allacciarsi a quello già esistente? “Sì. Noi abbiamo tentato il possibile: abbiamo chiesto di cercare forme alternative, soprattutto alla sottostazione che per un territorio come Belforte avrebbe un impatto devastante. Non dimentichiamo infatti che questo comune ha già 2 fiumi, 2 centrali e un lago; un territorio salvaguardato fino ad oggi sarebbe compromesso irrimediabilmente da questopera. Abbiamo chiesto allEnel di raddoppiare la linea già esistente, ma ci sarebbero delle difficoltà. Una soluzione potrebbe essere quella di trasmettere via mare, piuttosto che via terra, il collegamento di energia dal Montenegro”. Come si é mosso il comune di Belforte del Chienti fino ad oggi per quanto riguarda lelettrodotto? “Noi siamo stati i primi a mostrare preoccupazione per questo progetto: i comitati contro lelettrodotto hanno iniziato a nascere alla fine del 2012, quando il comune e il Comitato di Belforte nel 2009 erano completamente soli a chiedere a Terna di fare uno studio approfondito e trovare unalternativa al progetto. Abbiamo fatto fare degli studi alluniversità di Camerino per trovare una forma alternativa allunica che Terna ci ha prospettato. Le possibilità sarebbero molte, non é detto che rovinare un territorio per risparmiare sia la soluzione migliore”. Quali sono i problemi che lelettrodotto potrebbe creare ad un paese come Belforte? “Piuttosto che dallelettrodotto i problemi verrebbero dalla sottostazione, dal momento che si dovrebbe sviluppare su 6 ettari di terreno con tralicci alti anche 50 metri, in arrivo e in partenza, ed é evidente che una volta messa sul territorio una tale costruzione qualsiasi successivo fabbisogno andrebbe ad allacciarsi alla nostra sottostazione. Questo progetto é solo linizio di un impatto devastante per Belforte del Chienti. Sarebbe bene studiare meglio questo progetto e trovare un luogo per costruire una sottostazione che non abbia impatti ambientali non solo per il territorio di Belforte, ma anche negli altri comuni. La provincia dovrebbe fare da coordinamento per trovare la forma migliore tra gli amministratori.   Giulia Sancricca  

É ancora acceso il dibattito che riguarda l'elettrodotto Fano-Teramo e che coinvolge anche il comune di Belforte del Chienti.

Per avere informazioni più dettagliate e fare chiarezza sull'argomento abbiamo intervistato il sindaco di Belforte, Dino Catalini.

Qual'é il progetto previsto per Belforte del Chienti in merito all'elettrodotto?

Il progetto previsto da Terna é una sottostazione di smistamento dell'elettrodotto, a causa della quale Belforte sarebbe occupata per 6 ettari da trasformatori e altro materiale utile allo smistamento dell'energia, oltre ai tralicci della linea che arriverebbe e ripartirebbe dal paese”.

Belforte ha già un elettrodotto. Non si potrebbe chiedere a Terna di allacciarsi a quello già esistente?

Sì. Noi abbiamo tentato il possibile: abbiamo chiesto di cercare forme alternative, soprattutto alla sottostazione che per un territorio come Belforte avrebbe un impatto devastante. Non dimentichiamo infatti che questo comune ha già 2 fiumi, 2 centrali e un lago; un territorio salvaguardato fino ad oggi sarebbe compromesso irrimediabilmente da quest'opera. Abbiamo chiesto all'Enel di raddoppiare la linea già esistente, ma ci sarebbero delle difficoltà. Una soluzione potrebbe essere quella di trasmettere via mare, piuttosto che via terra, il collegamento di energia dal Montenegro”.

Come si é mosso il comune di Belforte del Chienti fino ad oggi per quanto riguarda l'elettrodotto?

Noi siamo stati i primi a mostrare preoccupazione per questo progetto: i comitati contro l'elettrodotto hanno iniziato a nascere alla fine del 2012, quando il comune e il Comitato di Belforte nel 2009 erano completamente soli a chiedere a Terna di fare uno studio approfondito e trovare un'alternativa al progetto. Abbiamo fatto fare degli studi all'università di Camerino per trovare una forma alternativa all'unica che Terna ci ha prospettato. Le possibilità sarebbero molte, non é detto che rovinare un territorio per risparmiare sia la soluzione migliore”.

Quali sono i problemi che l'elettrodotto potrebbe creare ad un paese come Belforte?

Piuttosto che dall'elettrodotto i problemi verrebbero dalla sottostazione, dal momento che si dovrebbe sviluppare su 6 ettari di terreno con tralicci alti anche 50 metri, in arrivo e in partenza, ed é evidente che una volta messa sul territorio una tale costruzione qualsiasi successivo fabbisogno andrebbe ad allacciarsi alla nostra sottostazione. Questo progetto é solo l'inizio di un impatto devastante per Belforte del Chienti. Sarebbe bene studiare meglio questo progetto e trovare un luogo per costruire una sottostazione che non abbia impatti ambientali non solo per il territorio di Belforte, ma anche negli altri comuni. La provincia dovrebbe fare da coordinamento per trovare la forma migliore tra gli amministratori.

 

Giulia Sancricca

 

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