Feliciotti: "Non chiudiamo i piccoli comuni"

Giovedì, 18 Febbraio 2016 18:30 | Letto 2845 volte   Clicca per ascolare il testo Feliciotti: "Non chiudiamo i piccoli comuni" La proposta di legge dellonorevole Emanuele Lodolini (Pd) di “tagliare” i piccoli comuni, rendendo obbligatoria la fusione degli enti con popolazione al di sotto dei 5mila abitanti continua a far discutere, mettendo in “fibrillazione” soprattutto gli amministratori dei territori interessati. Un “taglio” che andrebbe ad interessare il territorio dei cosiddetti 5 comuni (Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, Serrapetrona) e sul quale, come riferito nel numero del 12 febbraio, hanno espresso la propria opinione anche i primi cittadini. Sullargomento pronto lintervento di Giampiero Feliciotti, presidente dellUnione Montana dei Monti Azzurri, che attacca: “la politica ormai da anni sta dimostrando di non avere progetti di governace territoriale e non riesce nemmeno ad avere un coordinamento tra quello che enuncia e quello che realmente fa. Risalgono ormai al 1980 – ricorda Feliciotti – i primi incontri politici per la fusione dei comuni e credo di essere stato – insieme a Fedro Buscalferri – uno degli avanguardisti della proposta. Fummo additati da molti come bravi e moderni, ma nonostante il superamento degli steccati politici non arrivammo oltre la costituzione di un consorzio che chiamammo Con.Turi.Sport. Attraverso questo strumento creammo gli impianti di canoa-canottaggio a Caccamo, il consorzio dei vigili urbani e tante altre iniziative, ma non siamo mai riusciti a creare un unico comune come voleva il legislatore. Oggi si annuncia una fusione obbligatoria che, se si realizzasse effettivamente, troverebbe impreparato l’apparato e comporterebbe un aumento della spesa. Servizio completo sul numero in edicola del settimanale LAppennino camerte

La proposta di legge dell'onorevole Emanuele Lodolini (Pd) di “tagliare” i piccoli comuni, rendendo obbligatoria la fusione degli enti con popolazione al di sotto dei 5mila abitanti continua a far discutere, mettendo in “fibrillazione” soprattutto gli amministratori dei territori interessati. Un “taglio” che andrebbe ad interessare il territorio dei cosiddetti 5 comuni (Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, Serrapetrona) e sul quale, come riferito nel numero del 12 febbraio, hanno espresso la propria opinione anche i primi cittadini. Sull'argomento pronto l'intervento di Giampiero Feliciotti, presidente dell'Unione Montana dei Monti Azzurri, che attacca: “la politica ormai da anni sta dimostrando di non avere progetti di governace territoriale e non riesce nemmeno ad avere un coordinamento tra quello che enuncia e quello che realmente fa. Risalgono ormai al 1980 – ricorda Feliciotti – i primi incontri politici per la fusione dei comuni e credo di essere stato – insieme a Fedro Buscalferri – uno degli avanguardisti della proposta. Fummo additati da molti come bravi e moderni, ma nonostante il superamento degli steccati politici non arrivammo oltre la costituzione di un consorzio che chiamammo Con.Turi.Sport. Attraverso questo strumento creammo gli impianti di canoa-canottaggio a Caccamo, il consorzio dei vigili urbani e tante altre iniziative, ma non siamo mai riusciti a creare un unico comune come voleva il legislatore. Oggi si annuncia una fusione obbligatoria che, se si realizzasse effettivamente, troverebbe impreparato l’apparato e comporterebbe un aumento della spesa.

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